Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |       
Autore: La_Effe    25/09/2015    3 recensioni
Cosa accadrebbe se all'improvviso vi ponessero questa domanda: "Quanti tipi di amori esistono?"
e se vi chiedessero: "Quello che c'è fra te e tuo fratello, può essere considerato amore?"
Cosa sareste davvero disposti a fare per vostra sorella. Potreste mai odiarla a tal punto da non parlarle più? E se le tue ultime parole fossero: "ti odio" e non poteste mai più vederla per chiederle scusa?
Se fosse ormai troppo tardi...
Una storia breve e dolce per raccontare un legame forte e indissolubile fra due sorelle.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Ciao a tutti. Per me è la prima volta che pubblico qualcosa di mio, mi sento in imbarazzo ^.^", quindi vi chiedo di essere il più sinceri possibili tenendo conto della mia inesperienza.
Perdonatemi errori di scrittura e vi prego di farmeli presente, così da poterli modificare.
Ma tornando alla storia, si tratta di un racconto breve sul genere drammatico e triste che dividerò 
in più parti (spero poche), perdonatmi! 
Parla d'amore si, ma questa volta nessuna storiella sdolcinata tra fidanzatini :)
Spero di non annoiarvi ma bensì di incuriosirvi e soprattuto, spero che vi piaccia! :D
Ringrazio i coraggiosi che lo leggeranno.
buona lettura!

[Parte 1]
 
Mi hanno preceduto.
Mi siedo sulla panchina, un respiro profondo aspettando che anche l'ultimo gruppetto rumoroso sparisca. Ora siamo solo in due, nel silenzio, ad osservare questo parco dalle tonalità tipiche autunnali. Le chiome brune degli alberi si fanno sempre più rade.
Il vento, seppur non forte e dalle leggere folate fredde, riesce a strappare le deboli e morenti foglie dai rami, creando ai piedi degli alberi un unico tappeto. Un tappeto che domina sull'intero parco e copre anche quei pochi fiori colorati superstiti dalle prime notti fredde e dalle prime piogge temporalesche. Eppure mi piace, amo rimanere seduta ad osservare il giovane autunno che ci avvisa e ci prepara per l'arrivo inesorabile del suo anziano Re, l'inverno. Certamente non avrei mai apprezzato e ammirato tanto questo periodo dell'anno se non avessi iniziato a odiare anche la sola idea di tornare in quella rumorosa e soffocante casa, le cui mura fungono da amplificatore di urla e mielose, quanto false parole. Abbasso la testa, distolgo lo sguardo dall'incantevole danzare delle foglio, mi focalizzo per un breve momento verso due piccole biciclette e sui suoi piccoli e rumorosi padroni. Sfrecciano urlanti e gioiosi davanti alla mia panchina. Non li sopporto. Non sopporto davvero nessuno e se davvero un Dio esiste, lo prego affinché mi faccia diventare al più presto parte di questo spettacolare panorama. Lo prego di non farmi diventare come quelle frustrate madri, o la vecchia sulla carrozzina affianco a me. Siamo nuovamente solo noi due, io e questa donnina anziana dai capelli banchi. Mi volto per osservarla, lei è muta e con lo sguardo fisso chissà dove, probabilmente preoccupata a chiedersi chi sia e cosa ci faccia li. Signore, non voglio invecchiare in compagnia di qualche malattia o demenza come questa povera vecchia. Provo pietà per la nonna in carrozzina, sospiro e forse lo faccio troppo rumorosamente perché due stanchi occhi azzurri si fissano improvvisamente su di me. Maledizione, fingo noncuranza voltandomi per osservare altro. Possibile che l'udito della vecchia sia ancora così buono?!
 
"Dimmi bambina, hai fratelli o sorelle?" 
Mi volto nuovamente verso la donna anziana, sono perplessa, che stia parlando con me?
Siamo sole, dubito che la demenza l'abbia portata a parlare con qualche bambino fantasma.
"No" 
forse ho risposto in modo troppo duro, ma non sono interessata a parlare con lei.
Torno a fissare le foglie che svolazzano prima di toccare suolo.
"Ooh" sembra delusa, ma non mi interessa. "non ti piacerebbe averne?"
"No"
Si ostina a parlare la nonna, non posso fingere di non aver sentito ma posso benissimo farle capire che non sono interessata.
"Davvero un peccato bambina mia. Avere un fratello o una sorella è qualcosa di unico e speciale, un legame fortissimo"
Non rispondo, ora me lo permetto e d'altronde, non mi ha rivolto nessuna domanda. Mi chiedo che intenzioni abbia, mi volto per osservarla cercando di capire. La nonna non mi guarda più, i suoi occhi sono tornati a fissare il vuoto, o probabilmente qualche ricordo lontano. Forse..
"E sai dirmi quanti tipi di amori esistono?" 
Ma cos'è un interrogatorio? la guardo perplessa e non le rispondo, o meglio. non faccio in tempo a risponderle.
"Ciò che provi per il tuo animale domestico è diverso da quello che provi per i tuoi genitori, ma è pur sempre amore"
"Non possono essere paragonati, c'è differenza tra uomo e bestia!"
Sospira e scuote leggermente la testa, forse stupita dalla mia risposta, prima di rispondere.
"no bambina, non hai capito. non guardare le cose con superficialità" Sorride guardandomi. Sono stupita, con che coraggio mi da della superficiale. Gli altri, tutti sono superficiali, io no. 
"L'amore è quel sentimento che ti riempie il cuore, ti fa piangere, ridere o desiderare, bramare e allo stesso tempo, fa paura. Quel sentimento che ti lega profondamente a qualcuno o a qualcosa, che sia un animale o un oggetto."
"Per esempio: Puoi amare un anello?"
"Per un anello, come si può provare amore per un oggetto!"
"E se questo fosse un cimelio di famiglia che superato unioni, separazioni, guerre e malattie. O addirittura, se ti fosse stato dato dall'uomo che ami e fosse stato baciato da lui all'altare? Non si può amare quest'anello?"
"credo di si.." Sono sorpresa tanto da non riuscire a rispondere con sicurezza, le sue parole mi confondono.
"Credi di si..." mi sta guardando di nuovo, sorride soddisfatta mentre ripete le mie ultime parole e ciò.. mi indispettisce, e la nonna lo sa. So che una ruga si è appena formata sulla mia fronte dovuta al corrugarsi delle mie sopracciglia, e so benissimo che lei mi ha visto.
"Bene, quindi possiamo dire che esistono vari tipi di amore. Amore per il tuo uomo, per il tuo animale o i tuoi genitori o.." 
"Non capisco.." interrompo la sua lunga lista di esempi "ha intenzioni di farmi una predica per caso? Cosa vuole?" mi sento una bambina a farle queste domande, soprattuto perché la mia voce sembra quasi implorante di una fine.
"Bambina, non cerco di fare prediche" Mi rivolge un sorriso gentile mentre inclina la testa leggermente a destra. Forse un gesto affettuoso, come a volere trasmettermi sicurezza, o più semplicemente è il collo che le cede leggermente per via della vecchiaia. 
Continua "io di certo non mi permetto di farne, abbi solo la pazienza di ascoltare le parole di una povera vecchia sola..." 
Mi sorride ancora con gentilezza, la voce le si ammorbidisce tanto da sembrare un sussurro appena più forte del leggero soffiare del vento. Completamente sparita la tenacia e il vigore avuto fino a qualche istante prima nel dimostrare la sua tesi, che vecchia strana. Riuscire a confondermi con poche domande l'attimo prima, e trasmettermi un senso di pace l'attimo dopo. Non le rispondo, mi limito ad alzare gli occhi al cielo e di lasciare cadere la schiena di peso sullo schienale della panchina. Le mani non sono fredde, ma come una bambina infreddolita le infilo nelle tasche del giubbotto. La giornata sembra, paradossalmente, ancora molto lunga e tornare a casa ora sarebbe uno spreco, resterò ancora per un po. Non per molto, tanto non sono interessata alla storia della nonna, anzi mi da fastidio il suo modo di fare. Le lancio un'occhiata veloce, giusto per vedere che sguardo abbia. Sorride. Di nuovo quello sguardo fastidioso e trionfante, il sorriso che sembra più un ghigno. 
"Bene..."
 
[CONTINUA]
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: La_Effe