Il vento giocava scherzoso con i suoi capelli, rendendola ancora più leggera, mentre ci portava via, lontano dai miei ricordi e dall'umida terra, soffocata dalle lacrime. Il pensierò spiccò il volo, verso nuovi orizzonti, nella più vivida e pura speranza.
Ma le mie mani crollarono sui fianchi, macigni di stanchezza.
La sua voce tornò in carezza, dolce e premurosa, e nulla ebbe più senso.
Lo sconforto abbracciò forte l'animo mio e gli occhi ricaddero sulle foglie marce, alla comune ghiaia, allo sterile terreno che i miei sogni avevano abbandonato, con fervido slancio.
Morì anche il sorriso, solo nell'immensità della mia mente malata, confusa, stracciata.
Sentii il mio cuore perdersi in frammenti...
Così lei svanì nuovamente...in sospiro...