Chapter Twenty
Ryoko: Kei, sei qui?
Kei: entra.
La ragazza spinse la porta grigia del camerino, entrando nella stanza. Kei era
seduto su una poltrona e l’aspettava. Appena la vide entrare, si avvicinò a lei
e prese le sue mani fra le proprie, stringendole.
Kei: sei stata grande! Andrew non è un avversario tanto facile da sconfiggere!
Ryoko: grazie! Però adesso tocca a te! Devi
assolutamente sconfiggere Ralph, intesi?
Kei: certo! Puoi starne sicura!
Qualcuno bussò alla porta, e fu Kei a dare il permesso di entrare, chiunque fosse.
Max: Ryoko!! Friends!!
K: complimenti! Hai disputato davvero un bell’incontro!
Takao: già! E’ stato davvero avvincente!
Ryoko: grazie ragazzi! Ma non abbiamo ancora vinto!
C’è un altro incontro da disputare, e forse ce ne sarà anche un terzo!
Kei: hey, ma per chi mi hai preso? Per uno sprovveduto? Guarda che sono sicuro
che sconfiggerò Ralph!
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, mente
dall’altoparlante il Dj annunciava l’inizio del secondo incontro.
Dj-man: gli sfidanti sono pregati di recarsi verso il campo di gioco!
Ryoko: andiamo Kei!
Kei: si…
Tutti uscirono dal camerino e mentre Ryoko e Kei si incamminarono
verso lo stadio, Max, K e Takao si diressero verso il corridoio che portava
agli spalti. Ad un tratto però quest’ultimo si fermò…
Max: Takao, perché ti sei fermato?
Takao: ehm… dovrei andare un attimo in bagno… voi andate,
vi raggiungo tra poco!
Detto ciò, ritornò indietro, lasciando i suoi amici.
++++
Driiiin… driiiin…
Voce: Capo, va tutto secondo i piani…
Capo: bene… rivelati solo dopo la fine del torneo… non voglio che
qualcuno sospetti qualcosa…
Voce: non si preoccupi… andrà tutto secondo i nostri piani…
Capo: bene, aspetto la tua prossima telefonata.
Tuuu…
Il telefono nero venne riagganciato. Un uomo robusto stava seduto sulla sua poltrona, e con una mano si accarezzava
il mento con la barba. Era vestito con uno smoking nero, la camicia bianca
stava composta sotto la giacca, mentre una cravatta bordeaux risaltava sul
completo. Aveva capelli castani tagliati corti, aggiustati alla perfezione con
il gel, con un’espressione dura in volto e a rendere la sua aria ancora più
atroce e severa erano i suoi occhi grigio scuro che potevano essere paragonati
alla roccia, tanto fossero duri. Chiuse gli occhi,
svuotando completamente la mente da vari pensieri che fino a quel momento gli
stavano frullando nella testa, mentre poggiava i gomiti sulla scrivania dinanzi
a lui e posava il mento sulle sue mani strette a pugno. Qualcuno irruppe nella
stanza in cui adesso si trovava: era una donna, molto bella, che teneva in mano
dei fogli. Lunghi capelli castano scuro con qualche ciocca più chiara ricadevano sulle sue spalle lasciate scoperte dal vestito
turchese elegante. Lei, al contrario dell’uomo, aveva gli occhi di un colore
molto chiaro, quasi come il ghiaccio, ed il trucco blu scuro che aveva li
faceva risaltare ancora di più. Delle labbra carnose e rosee spiccavano sul suo
volto dalla carnagione chiara… con passo leggero e silenzioso si diresse verso
l’uomo seduto sulla poltrona, ed arrivata fin lì, posò i fogli sul ripiano
della scrivania.
Donna: tuo padre ha mandato questi fogli da firmare…
Uomo: hm…
L’uomo prese quei fogli tra le mani della donna, mentre gli dava una veloce
occhiata. Quando ebbe finito li riposò, guardando
negli occhi la persona che aveva dinanzi a sé…
Uomo: sono dei documenti riguardanti la Borg…
Donna: non dovresti raccontargli lo svolgersi dei fatti? Infondo, ci sta aiutando…
Uomo: lo fa solo per scopi personali…
Donna: e cosa dovrebbe interessargli a lui, scusa?
Uomo: non lo so, ma sono sicuro che il suo scopo non è quello a cui puntiamo
noi.
Donna: io la penso diversamente… non ci guadagnerebbe niente
aiutandoti, perciò…
Uomo: è proprio questo il punto! Lui non ci guadagnerebbe
niente nell’aiutarmi, quindi il suo scopo è sicuramente un altro!
Donna: pensala come vuoi… a me basta riavere ciò che ci
spetta…
Uomo: è quello che voglio anch’io…
++++
Dj-man: in posizione!
3…
2…
1…
pronti, lancio!!
Dranzer e Griphol (uhm… è questo il nome del bey di Ralph? Ndmee) caddero
all’unisuono nell’arena, entrambi studiandosi per qualche istante. Né Kei e né Ralph staccavano gli occhi dal beyblade
avversario, e dopo qualche secondo, come se fossero stati illuminati, gridarono
entrambi il loro attacco più forte che scaturirono un enorme boato, seguito
dall’innalzarsi di un grosso polverone. Tutto il pubblico taceva, mentre
attendeva con ansia l’esito dell’incontro. Pian piano la grande
nuvola di polvere si dissolse, facendo apparire i due blader che si scrutavano
minacciosi, entrambi con qualche taglietto sul corpo, mentre i loro beyblade
giravano ancora nell’arena, anche se accennavano a fermarsi. Ancora qualche
secondo ed il beyblade di Ralph si fermò, rotolando al centro dell’arena,
mentre quello di Kei traballava pericolosamente, infatti
dopo poco si fermò anche lui.
Dj-man: il vincitore di quest’incontro è Kei! I Black Angels vanno dunque in
semifinale!!
Il pubblico per tutta risposta, cominciò ad urlare e ad
acclamare i vincitori, mentre Kei si avvicinava a Ralph che era crollato sulle
ginocchia e stava ancora immobile vicino l’arena.
Kei: non sei niente male Ralph… devo ammettere che mi
hai messo in difficoltà! Credevo quasi di non farcela!
Ralph: grazie…
Detto ciò, prese la mano che Kei gli teneva tesa e si alzò.
Ralph: ma non darti troppe arie… la prossima volta ti sconfiggerò!
Kei: non credo proprio!
Entrambi si scambiarono un sorriso (Kei e Ralph che
sorridono?!?! Ndautrici) mentre li raggiungevano Ryoko e Andrew.
Ryoko: ci vediamo dopo ragazzi!
Prese per mano Kei ed entrambi, mentre il pubblico ancora esultava, scomparvero
nei corridoi, dirigendosi nel camerino.
++++
Chiuse la porta alle sue spalle, dopo aver fatto entrare Kei che si sedette
stancamente sulla poltrona.
Ryoko: bravo Kei! Sei grande! Credevo che non ce l’avessi
fatta a sconfiggerlo!
Kei: lo credevo anch’io, ma per fortuna è andato tutto bene! Ralph è un
avversario davvero difficile da battere!
Ryoko: già! Ma tu sei più bravo di lui!^_^
Gli sorrise e poco dopo lo baciò. Sentirono qualcuno
bussare alla porta e quando Kei andò ad aprire, qualcosa o qualcuno simile ad
un fulmine lo fece cadere a terra insieme a Ryoko. Dopo qualche istante, riuscì
a capire che non era altri che Reyko.
Reyko: bravissimi!! Siete dei fenomeni!
Ryoko: grazie!^.^
Kei: si, ma adesso potresti alzarti? Mi sa che qualche costola mi si è
leggermente frantumata!
Reyko: scusa!^^”
Rei: i prossimi ncontri inizieranno domani, giusto?
Ryoko: yes! E noi dovremmo combattere contro i
Demolition Boys!
Rei: uffa! X°( volevo combattere io contro di loro!>.< dategli una bella
lezione ragazzi!
Kei: non devi preoccuparti… ci occuperemo noi di loro… pensa piuttosto a
sconfiggere i Bladebreakers!
Quando tornarono a casa, appena arrivati tutti cominciarono
ad allenarsi in vista dei prossimi incontri. Nel monastero…
Yuri: Wolborg, attacca!
Il bey bianco disintegrò in pochi secondi quelli avversari. Il russo,
soddisfatto dei risultati ottenuti, allungò il braccio con la mano aperta e
preso il suo bey, uscì dalla palestra. In quei corridoi macabri ed angusti non
c’era nessuno, a fargli compagnia vi era solo il buio.
Nella sua mente c’erano solo le immagini delle due ragazze che si trasformavano
in Angeli… chi erano in realtà? Qual era il loro
scopo? Non conosceva le risposte a quelle domande che ogni istante gli
perseguitavano la mente. Con una mano scostò una ciocca rossa dal viso e
sospirò rassegnato. Ad un tratto, mentre camminava, sentì una voce che man mano
si avvicinava sentiva sempre più chiaramente… era il presidente Hito. Si
accostò silenziosamente alla porta da dove qualche istante
prima proveniva la voce, cercando di non fare troppo rumore e scrutò
all’interno della stanza attraverso il buco della serratura: l’uomo stava
parlando a telefono e rimaneva seduto composto sulla sua poltrona rossa.
Annuiva ogni cinque secondi senza dire nulla e Yuri non riuscì a capire di cosa stesse parlando. Dopo un po’ però prese parola…
Hito: ho capito… ho mandato i miei ragazzi al torneo per cercare di far
apparire i loro poteri… sembra che le mie nipotine nutrano un certo odio nei
loro riguardi…
Una risata maligna seguì a quella frase. Yuri sgranò i suoi
grandi occhi azzurri… aveva detto “nipotine”?! ma
come era possibile? E poi non sapeva che lui e la sua
squadra erano stati mandati ai mondiali solo per far trasformare le due ragazze
in quelle strane… creature…
Si allontanò dalla porta ancora allibito e corse verso la sua stanza… che cosa
doveva fare?