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Autore: Kore Flavia    26/09/2015    4 recensioni
[Premetto che è diventata una raccolta][Coppie che compariranno:Varie. Si vedrà in futuro][Raccolta senza un tema principale da seguire, spazierà dall'angst al Fluff a cose extremely awkward]
1-Lucy aveva perso i propri genitori. Lucy era sola.
2-Erza aveva sempre pensato che il compleanno, come i regali, fossero effimere abitudini umane.
3-Il primo giorno di palestra Laxus certo non si immaginava di avere quel personal trainer.
4-E, sicuramente, l’avrebbe trovato incredibilmente inquietante se non fosse stato fatto da lei.
5-Lucy aveva sempre dato per scontato che Natsu non fosse così totalmente idiota...
6-Ma Doranbolt rimaneva lì, seduto su una panchina a pensare, a ricordare.
7-La ragazza rimase zitta, ma strinse convulsamente le lenzuola tra le dita intirizzite.
8-Gray non si era mai sognato di ritrovarsi in una situazione del genere.
9-L’abbracciò tra le proteste e i “le cose dovevano restare come prima” della figlia.
10-A Natsu i bambini erano sempre piaciuti.
...
[Possibili Crack!ship]
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gajil/Levy, Gray Fullbuster, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Note d'autore: Salve! 
Questa è una Grayza e devo spiegarvi prima alcune cose. 
Childhood!Gray and Erza
Nel mio Headcanon Gray ha avuto una cotta per Erza e, seppur col tempo sia passata, penso che da bambino fosse molto forte. 
Perché Erza non sa cos'è un compleanno? Semplice, ho pensato che Erza, venendo strappata dalla vita normale da piccolissima, non possa ricordarsi di un possibile compleanno e non penso che al R-system i compleanni si festeggiassero. 
La reazione che ha nei confronti del compleanno di Gray è esagerata, sì, ma ho immaginato quanto potesse abbatterla vedere i suoi amici ricevere tante attenzioni. 
Ho deciso che l'unica data a cui Gray possa ispirarsi fosse l'entrata alla gilda di Erza e per questo in quel momento decide che "è sicuramente quello il giorno del suo compleanno". 
Ho anche pensato (penso troppo, lo so) che l'amore per le torte alla fragola doveva pur nascere da qualcosa di "speciale" e bo' volevo spiegarmelo in questo modo. 
Spero di non essere andata OOC come al solito perché sono i miei bambini e non voglio rovinarli (questo vale con tutte le storie che faranno parte della raccolta). Avvertitemi se vado OOC e prendetemi a sprangate sui denti <3
NO BETA perché sono stupida e volevo correggerlo da sola. (Non è vero, non avevo nessuno che la correggesse LOL)
Bye bye
Black


Di primi compleanni e torte alla fragola

 
Erza aveva sempre pensato che il compleanno, come i regali, fossero effimere abitudini umane. Lei che aveva vissuto prigioniera al R-System non poteva lasciarsi andare a certe frivolezze. Anche per questo, dopo un anno che si trovava alla gilda, ancora nessuno sapeva che giorno fosse nata, non che le lo avessero chiesto, avevano troppa paura di una reazione esagerata da parte della ragazza. Persino Makarov aveva preferito starsene zitto dinanzi a quella bambina tanto inconsueta.
L’unica cose che si sapeva della maga del Requip era che di cognome si fosse fatta chiamare Scarlett, anche se in molti, tra cui Mirajane e Cana, sospettavano che quello non fosse il suo vero cognome.
Erza aveva sempre trovato irritante il vuoto che le creava vedere Lisanna o Natsu ricevere regali ad una data precisa, all’inizio non aveva capito come mai ricevessero, per un giorno solo, così tante attenzioni, ma aveva deciso di non badarci troppo. Finché, un giorno, il giorno di Gray, Erza non ne ebbe abbastanza e gli fece lo sgambetto.
Da quell’episodio, e dal silenzio attonito che si sparpagliò per la gilda alla faccia rossa di Gray sul pavimento, seppe che, durante i compleanni –così l’avevano chiamati gli altri- non erano ammessi sgambetti.
Erza da quel giorno aveva deciso che il suo compleanno non l’avrebbe svelato a nessuno. Non voleva avere, solamente per quel giorno, le tante attenzioni che avevano avuto gli altri. Trovavano fossero ipocrite e non durature, perché sprecare tempo in ciò, allora?
Era ormai passato un anno da quando stava alla gilda e Erza stava seduta sulla sponda del canale. Un anno e le luci della primavera facevano capolino tra le fronde degli alberi, come quando aveva conosciuto Makarov, quando era entrata alla gilda. Se ne stava seduta sullo stesso punto, in cui, mesi prima era stata sorpresa da Gray a piangere.
-Oi Erza! –
La bambina si girò ad osservare con –non poi così tanta- velata irritazione. Si parla del diavolo e spuntano le corna pensò Erza alla vista del bambino sulla strada. Notò che l’amico aveva le braccia nascoste dietro la schiena e la cosa la innervosì ancora di più. Che avesse un’arma? Scacciò via il pensiero come le era arrivato Al massimo vorrà farmi uno scherzo.
-Che ci fai da sola? – Domandò Gray incespicando sulla discesa per raggiungerla. Poi, cambiando totalmente discorso, chiese:
–E’ da un anno che sei alla gilda, no? –
Il mago si ostinava a tenere le mani dietro la schiena e Erza, incuriosita, ignorò le sue domande.
-Cos’hai dietro la schiena? –
Si alzò e si sporse di lato per capire cosa nascondesse l’altro. L’amico s’irrigidì e divenne rosso in volto. Evitò con attenzione lo sguardo investigatore della maga e fece qualche passo indietro.
-T-tu non ci hai detto quand’è il tuo compleanno e- S’interruppe abbassando lo sguardo sui piedi alla ricerca delle parole giuste. –E ho deciso che d’ora in poi il tuo compleanno è quando sei arrivata alla gilda. – Rialzò lo sguardo e, togliendo una mano da dietro la schiena si grattò la guancia sinistra, incerto. La bambina l’osservò perplessa chiedendosi da dove fosse spuntata quell’idea bislacca.
-E ai compleanni si mangiano le torte! – Dichiarò solennemente il bambino davanti a lei portando la mano nascosta davanti a sé. Erza fece un passo indietro, per poi riavvicinarsi alla vista –a dir poco succulenta- di quella fetta di torta.
 Gray la sollecitò con uno sguardo che sembrava gridare “non mi uccidere e mangiala”.
La bambina raccolse la torta e si sedette sulla sponda del canale, seguita dall’amico.
-E’ buona. – Decretò lei dopo un primo boccone. Lanciò un occhiata all’altro e, vedendo la sua espressione insoddisfatta, rincarò: - E’ buonissima, grazie. E’ alle fragole? –
Gray annuì un paio di volte rosso in volto e tenendosi con le mani i piedi, si dondolò.
-Buon compleanno, allora. –
Erza sorrise. Ricordandosi come, al compleanno del bambino, il meglio che era riuscita a fare era stato fargli uno sgambetto.
Erza da quel giorno festeggiò sempre il compleanno, rendendolo una specie di dittatura nei confronti degli altri poiché “il sacro giorno del compleanno non può esser rovinato”. E aveva sempre richiesto torta alle fragole, per la quale -Gray certo non poteva immaginarlo- sviluppò una vera e propria ossessione. 
   
 
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