Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Anita_Anita    26/09/2015    1 recensioni
Dopo la morte della nonna materna, la vita di Clare non è più la stessa.
Adolescente inquieta e introversa, si blinda in un guscio di lacrime e silenzi, sbalzi d'umore repentini e una negatività distruttiva che minaccia di trascinarla lentamente e disperatamente nell'oblio.
Ma Clare non sa di non essere sola. C'è qualcuno, una presenza invisibile ma sempre vicina, che non ha smesso di vegliare su di lei e che desidera restituirle la felicità perduta.
Proprio sua nonna infatti, affiancata dalla complicità dell'arcangelo Gabriele, tenterà in tutti i modi di sfidare le leggi del Paradiso per intervenire nella fragile esistenza della nipote e rimettere le cose a posto. E quando comprenderà che l'unico miracolo che potrebbe salvarla è l'Amore, si farà in quattro per trovarle il Principe Azzurro dei suoi sogni più romantici.
Ma sarà poi così giusto manovrare le redini del destino della ragazza?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

03. Tentativi





Sarah è china su di me. — Scusami — dice, strattonando il collare dell’alano arlecchino che mi sta leccando la faccia. — Andiamo, Iron, fa’ il bravo.

Il cane uggiola di contentezza e obbedisce al richiamo della padrona. Ne approfitto per rimettermi in piedi.

— Nessun problema — dico io con un sorriso. Sembra che mi sia passata una lumaca sulle labbra. — Ti capisco. Ne ho tre io, ricordi? — Nemmeno finisco di formulare la domanda che mi do dell’idiota. Come può ricordarsi se è da secoli che non ci vediamo?

Il molosso schizza un altro po’ della sua bava appiccicosa in giro e poi trotterella via facendo tremare le assi di legno.

Sarah lo segue con lo sguardo. Sospira. — È un giocherellone, ma anche un gran maleducato. Non sapevo che avessi preso dei cani — dice poi spostando l’attenzione su di me.

Per l’appunto. — Mia sorella, sai, lei è fissata con la causa per la difesa dei randagi e ha trasformato la casa in una specie di ospedaletto. Papà ha minacciato di cacciarci e… — Mi zittisco di colpo. Ma perché le sto a raccontare queste cose?

Fa una smorfia di disappunto. — Sì, genitori… Se non ci stai dentro è difficile che qualcuno ti capisca. Sono sollevata, però. Ora so con chi confidarmi quando avrò qualche problema con quel demonio.

Metto le mani avanti. — Ehi, non è che sia chissà quale esperta. Riesco solo a riempirgli la ciotola di croccantini.

Sarah ridacchia e tiene la porta aperta. — Su, entra.

I suoi non ci sono, così abbiamo tutta la casa per noi.

— Siediti pure. — Fa cenno a una delle sedie attorno al tavolo dell’accogliente sala da pranzo. — Vado a prendere della limonata fresca e torno.

Faccio come dice, lo sguardo che corre lungo il soffitto affrescato, l’immenso lampadario di cristallo, la mobilia in stile rococò, sfarzosa neanche se fosse la sala ricevimenti del re Luigi XIV. Ma la sua è una famiglia ricca e questa è solo una piccola parte dei beni che ha ereditato dai suoi rispettivi antenati.

Torna con due bicchieri colmi di limonata e una scatola di biscotti al burro sottobraccio.

— Ero sicura che fossero rimasti ancora i tortini al cocco e cioccolato della festa di ieri, ma papà deve averli fatti fuori stamattina. — Scuote il capo. — Identico a William.

William. Suo fratello maggiore. Mi si annoda lo stomaco, vittima di un'improvvisa e inspiegabile soggezione. Alle medie mi ero presa una cotta pazzesca per lui ma non aveva funzionato. Non avrebbe mai potuto funzionare, mi ha sempre considerata una sorella più che un’amica.

— Come se la passa? — chiedo sperando che non fraintenda il mio interessamento.

Non lo fa. — Il solito scavezzacollo — dice, poggiando scatola e bicchieri sulla pregiata tovaglia di lino. Mi sorprende il fatto che non la tolga per evitare che si macchi. Se la vedesse sua madre le verrebbe un colpo apoplettico. Forse Sarah è cambiata. — Ha lasciato il liceo — continua, prendendo posto al mio fianco. — A un anno dal diploma, capisci?

L'allusione voleva essere sottile ma punse comunque. Anch'io avevo abbandonato gli studi, con l'unica differenza che non l'avevo fatto per inseguire un ambizioso sogno agonistico bensì perché l'entusiasmo nei confronti delle materie scolastiche era calato in maniera proporzionale alla mia depressione.

— Immagino i tuoi — dissi, augurandomi che non indagasse con ulteriori domande.

Giocherella con le frange della tovaglia. — Gli hanno vietato di rimettere piede in casa. Per loro è il disonore dei Lee.

Dalla sua serietà trasudano sofferenza e rabbia.

— Ti manca molto — dico cauta e nello stesso momento mi resi conto che mancava anche a me. Assurdamente folle.

Alza le spalle, in un gesto che sembra quasi di rassegnazione. — È mio fratello. — Sorride appena. — Mi ha cresciuta. Certo che mi manca.

— Non lo senti mai?

— Ogni tanto mi chiama, ma sempre da un telefono pubblico, come se non volesse farmi sapere in quale angolo del mondo si trovi. Suppongo che sia comunque qualcosa.

— Sì, suppongo di sì. Starà bene, vedrai. Lui sa badare a se stesso. — Non sono una brava a confortare, ma mi sembra la cosa più carina da dire, malgrado il desiderio di domandarle di più.

Pian piano, Clare, pian piano

Annuisce e tra noi si intromette il silenzio. L’imbarazzo inizia a farsi palpabile, allora abbasso gli occhi sulla gonna in taffetà che ho scelto per questo appuntamento. Le sue pieghe mi fanno sentire un marinaio in balia delle onde.

Poi Sarah si schiarisce la voce e dice: — Biscotti? 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Anita_Anita