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Autore: giraffe arcobaleno    26/09/2015    2 recensioni
Hai 5 secondi per dirmi chi sei e cosa vuoi dopodiché chiameró la polizia"  dico con  molta calma. Il tizio di fronte a me tace. Sto qua secondo me ha qualche problema mentale, tipo un ritardo o una cosa simile. Apetta, forse é straniero e non mi capisce. "Tu capire me?" dico gesticolando. Il tipo non contento, ride ancora più forte di prima. Alquanto infastidita dal suo comportamento, comincio a picchiettare il piede a terra freneticamente, alzando un sopracciglio a mostrargli ancor di più il fatto che la mia pazienza, già scarsa, sia terminata. Questo sembra funzionare, perché il tipo, nemmeno fosse in uno stato di trance, squote la testa e fa per parlare "Sono Luke" dice con un assurdo accento. Forse é davvero un extracomunitario.  Che poi, con chi sto parlando? Mi serve uno psicologo.
"Ok, Luke" dico scandendo bene il suo nome "Cosa vuoi?"
"Sono il tuo nuovo fratello"
***.
É qui con intercultura resterà per sei mesi
***
Questi sei mesi stanno cominciando male, molto male, malissimo
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Intercultura 7 Mia madre è uscita di casa alle 5 di questo pomeriggio, lasciandomi col beota. Da quel momento ci siamo rinchiusi ognuno nella sua stanza (che poi, questa è casa mia ma la stanza è sua, PERCHÉ??) e non abbiamo parlato. Fin qui tutto ok, il punto è che ora sono le 9 di sera e io ho fame. 'Che novità' 'Fai silenzio Enza'. Dove eravamo rimasti? Ah si, ho fame. Quindi le cose sono due: o resto qui a morire di fame, o scendo in cucina a preparare qualcosa rischiando di scontrarmi col deficiente. 'Andiamo non è un mostro, scendi e vai a mangiare, su' 'Ma Enzaaa' 'MUOVITI' 'E va bene'. Caccio la testa dalla porta della mia stanza, giusto per accertarmi che non ci siano giraffe indesiderate in giro. Dato che non c'è nessuno esco e scendo le scale arrivando in cucina. Sto per prendere una pentola quando sento degli strani rumori. Ommioddiosonoentratiinazistiprontiamandarminelledocce. Prendo un mattarello, di quelli per stendere gli impasti, e lentamente mi avvicino alla fonte del rumore. Vedo qualcosa muoversi così prendo la rincorsa e urlando qualcosa in stile kung fu lo colpisco ripetutamente. Sento un urlo, la voce però non ha nulla di tedesco anzi, mi sembra piuttosto familiare. "Sarah, Sarah, SARAH DANNAZIONE SMETTILA" ommioddiocomeconosceilmionome "CHI SEI, COSA VUOI E COME CONOSCI IL MIO NOME! NON ENTRERÒ IN UNA DI QUELLE DOCCE DELLA MORTE" urlo continuando a picchiarlo con l'utensile da cucina "Sarah ma di che cavolo stai parlando! Sono Luke, diomio smetti di picchiarmi con quel coso" Ah, è solo Lucas sonounidiota Robert chesispacciapernazista Hemmings. Potrei continuare a picchiarlo in effetti. Sto per alzare di nuovo in aria il mattarello ma Hemmings è più veloce e mi afferra entrambe le braccia con una mano mentre con l'altra cerca di sfilarmi di mano la mia arma. Cioè, NO. È il mio mattarello, giù le mani. "Sarah lascia questo aggeggio infernale" "NO, è il MIO mattarello" "Lascia, ORA" "Non ci penso neanche" crede davvero che glielo lascerò? Tsk, idiota. "Ok, puoi tenerlo" ah, ha capito finalmente! Non faccio in tempo a parlare però che lui mi strattona improvvisamente il braccio, riuscendo a prendere la mia meravigliosa arma. Presa alla sprovvista, perdo l'equilibrio e gli finisco addosso sbattendo la testa contro la sua. DIOMIOCHEMALE. Diamo insieme un urlo di dolore per poi portare contemporaneamente una mano alla fronte e massaggiarla per alleviare la sofferenza. Ci guardiamo negli occhi e dopo tre secondi di silenzio completo scoppiamo a ridere come dei deficienti. Dio, è esilarante tutto ciò, e non so nemmeno perché. Dopo 5 minuti passati così ci calmiamo e ci asciughiamo le lacrime. Ci fissiamo, e devo ammettere che quegli occhi hanno qualcosa di... di... non lo so di che, hanno qualcosa 'si chiama pupilla' 'Enza fai poco la simpatica che ti esce male' Insomma mi colpiscono, ma non come ti colpisce un calcio negli stinchi, una ciabatta lanciata in piena faccia, o, in questo caso, un mattarello in testa. È una sensazione positiva diciamo, ecco. Passano dei secondi, o dei minuti, ora non so di preciso, (insomma, non ho un cronometro in corpo, anche perchè, pensandoci, sarebbe davvero strano) durante i quali ci fissiamo attentamente. Noto che si sta avvicinando, lentamente, molto lentamente. Molto, molto, molto lentamente. Alla fine è così vicino che le nostre fronti si sfiorano e i nostri sguardi si incontrano. Mi sta sorridendo e devo ammettere che, dannazione, quel sorriso è una delle cose più belle che abbia mai visto. Dopo la nutella, ovviamente. 'Potresti non avere la nutella come tuo unico scopo nella vita? Diventi noiosa dopo un po'' 'Enza?' 'Si' 'Devi fare una brutta morte' 'Ma se-' il telefono sta suonando. Ora. In questo momento. Ditemi solo una cosa. PERCHÉ?!? Devo, a malincuore aggiungerei, alzarmi e rispondere. Lucas emette un grugnito di disapprovazione, cosa che mi lascia capire che non sono l'unica a cui è dispiaciuto. Intanto il mio telefono continua a squillare e io non lo trovo,porca miseria. Dopo un tour della casa, durato abbastanza da far scattare la segreteria, trovo finalmente il cordless. Volete sapere dov'era? No? Ve lo dico lo stesso. In congelatore. Ora, non ho la minima idea di come ci sia finito ma ho il sospetto che sia stata io. L'ente oscuro che stava chiamando non si è dato per vinto a quanto pare, infatti l'aggeggio infernale (direi più glaciale a questo punto) ha ripreso a suonare. "Ma si può sapere chi cavolo è che rompe?" "Sono io" stavolta sono davvero i nazisti, me lo sento. "Io chi?" "Sarah ma ti sei rimbambita? Non mi riconosci più?" "Allora senti, me lo vuoi dire il tuo nome o mi dai un indizio e giochiamo all'indovina chi?" Sento il beota aka Lucas sghignazzare allegramente. E no. Non si ride delle disgrazie altrui. "Per quanto l'idea possa piacermi" aggiunge lo sconosciuto al telefono "non ho molto tempo" "Allora sto dannato nome me lo vuoi dire o devo andare a fare una denuncia contro ignoti?" "Sono Ella, deficiente" "Ma vai a cagare! Non potevi dirlo prima invece di farmi prendere un infarto?" "No, era divertente" Questa secondo me è d'accordo col cretino per farmi prendere un esaurimento nervoso. "Mh, cosa vuoi?" "Ma quanta gentilezza oggi, eh! Comunque volevo incontrarti, per parlarti di una cosa..." "Mi stai mettendo ansia, dimmi cos'è" "No, vediamoci fra dieci minuti al bar Ferrero" mi conosce troppo bene questa capra. "E va bene, dammi il tempo di arrivare" Poso il telefono, facendo attenzione a non metterlo nel congelatore, o nel forno. Si, è successo anche quello. Solo che il forno era acceso e quindi l'ho leggermente sciolto/bruciacchiato. Sono una persona distratta, ok? "Hemmings, senti io devo uscire. Ce la fai ad ordinare una pizza o devo chiamare mio cugino di 4 anni per aiutarti a comporre il numero?" "Ma che simpatica, ce la faccio da solo non preoccuparti" Per niente convinta, prendo le chiavi di casa ed esco. Dio ti prego fa che non mi devasti casa. Mi avvio verso il bar e una volta arrivata cerco Ella. Non appena la vedo la raggiungo e mi siedo accanto a lei. "Allora? Cosa avevi di tanto urgente da dirmi alle 9:30 di sera?" "Sonouscitaconmichael" eh? "Come scusa?" "Ho detto : sonouscitaconmichael" "Mi hai fatto venire fin qui per farmi sapere del tuo nuovo lavoro da lettrice di foglietti illustrativi?" Ella ridacchia per poi ricominciare a parlare. "No, sono uscita con Michael" Okay. COSA? "E ME LO DICI COSÌ?" "Abbassa la voce idiota! E comunque come volevi te lo dicessi? Ballando la conga?" "Els, se non volesse assolutamente sapere ogni minimo respiro di quella serata ti starei già picchiando a sangue, sappilo" "È bello vedere quanto mi vuoi bene. Comunque oggi, dopo che mi hai cacciato da casa tua, ho trovato Mike davanti al portone, sul tuo vialetto. Dopo aver fatto una delle mie enormi figure di feci, mi ha invitato al cinema. Abbiamo litigato per chi dovesse pagare e abbiamo visto un film horror. E lui rideva, capisci? È la prima persona che durante le scene di sangue dove tutti urlano ride, esattamente come faccio io. Dio sono così felice che voglio piangere" "Ella sei più incoerente di mia madre!" E vi assicuro che ce ne vuole per esserlo. L'altro giorno mi ha detto di ordinare il cinese e quando alla porta si è presentato Chun-chi pronto a fare le pulizie ha cominciato ad urlare che non capisco niente. È stata lei a chiedermelo oh! "Va beh, senti io quello che ti dovevo dire te l'ho detto ora possiamo anche andare" "Ella no dico, ma sei scema? Mi hai fatto venire fino a qui alle 9:30 di sera, digiuna, sola, al buio e ora non vuoi neanche farmi mangiare? Vuoi che muoia, vero?" "Hey, calmati! Vuoi mangiare? Bene, ordina qualcosa io ho già mangiato quindi prenderò solo un dessert" "Ora mi stai piacendo, brava. Ah, tappati le orecchie. CAMERIERE!" *** Alla fine ho mangiato poco, una crepes con nutella, caramello, gelato e biscotti e un milkshake alla Nutella. Dopo aver finito tutto, io e Els ci siamo salutate e siamo andate ognuna perla propria strada. In questo momento sono alla pazza ricerca delle chiavi, ste cacchio di borse le fanno profonde quanto un buco nero. Appena le trovo, dopo aver lottato contro i draghi, gli pterodattili e le giraffe arcobaleno presenti nella mia odiosa borsa, apro la porta. Sento delle voci, e a meno che l'idiota non abbia cominciato a parlare da solo riproducendo voci diverse, deve esserci qualcuno in casa oltre al beota. Sto per entrare nel salone e scoprire il mistero quando mi accorgo che stanno parlando di me, no ma bravi eh. Non ve l'ha insegnato la mamma a farvi i fatti vostri? Mi nascondo dietro la porta e ascolto la conversazione. "Cal quella è pazza, giuro" dice il cretino parlando con questo che ho appreso chiamarsi Cal, forse diminutivo di Calvin. "Oh, ma andiamo Luke! Non può essere così male come dici! Non sarà mica un mostro!" Calvin, o qualunque sia il tuo nome, sappi che ti sto amando. "Oh, è anche peggio, fidati! Oggi mi ha persino picchiato con un mattarello urlando cose senza senso, tipo 'Non mi farò mai una doccia' e robe così. È fuori di testa!" Questo è troppo, decido così di entrare, soprattutto per spiegare la questione 'docce' "Grazie Lucas, è sempre bello ricevere complimenti. Se fatti da te poi, valgono molto di più, eh!" Dico dirigendomi verso di lui. Poi guardo gli altri due presenti nella stanza. Devo presentarmi, non posso fare la scostumata. "Piacere, Sarah" dico porgendo la mano ad un ragazzo moro. "Piacere, Calum, ma puoi chiamarmi Cal" Mormoro un ok per poi passare all'altro ragazzo, capelli castano chiaro, occhi verdi/colore non ancora identificato. "Piacere, sempre Sarah" lui ridacchia e si presenta a sua volta stringendomi la mano. "Piacere, Ashton. Ash per gli amici" "Allora Lucas, dimmi un po'" dico voltandomi verso di lui "è divertente sparlare di chi ti dà un tetto e del cibo, vero?" L'idiota in risposta arrossisce e sposta lo sguardo. "Ah, ora ti vergogni eh! Sappi che non mi sono offesa, probabilmente oltre la metà delle cose che hai detto sono vere. L'unica parte che mi ha ferita è stata quella della doccia. Hemmings ma la storia la studi o ti limiti ad usare i libro per tenere in equilibrio la scrivania? Stavo parlando delle docce dei nazisti, causa della morte di milioni di persone, capra storica!" Calvin, che mi ricorda molto il cinese che ho ordinato a mamma l'altro giorno, e Ashton scoppiano a ridere mentre il deficiente sprofonda sempre più nel divano. HA! Sarah 1-Lucas 0. Lascio perdere il cretino, ha già ricevuto troppe mie attenzioni, e mi rivolgo a Calvin. Calvin? Colombo? Costanzo? Come cavolo era sto nome? Va beh se non lo chiamo per nome non saprà mai che non ho la minima idea di come si chiami. Sarah sei un genio. Mi do un batti cinque mentale e mi siedo di fronte ai due. "Allora, da dove venite?" "Io sono mezzo scozzese e mezzo neozelandese, ma vivo qui a Sidney" "Io invece", dice Ashton, l'unico nome che ricordo tra l'altro, "sono di qui, un puro australiano medio" dice con una voce strana che mi fa scoppiare a ridere. A questo punto Hemmings, non avendo già dato fastidio abbastanza, sbuffa per poi prendere i suoi amici per le braccia facendoli alzare e spingendoli fuori dal salone. Arrivati davanti la porta li congeda dicendogli che è tardi e che dobbiamo andare a dormire, come se io gli avessi chiesto qualcosa poi. Questo manda in galera la gente, oh. I poveretti salutano e se ne vanno. Fate bene ad andarvene ora Hemmings farà i conti con me, muhahaha. "Lucas, mi spieghi perché li hai cacciati, da casa mia tra l'altro?" "Sarah sono stanco non ho voglia di parlare, magari domani eh?" Dice salendo le scale. Avrei dovuto metterglielo nel naso il mattarello, diobuono. Mamma muoviti a tornare, per favore prima che lo uccida mentre dorme. HOLAAAA SCUSATE, i really suck, si. Scusate per il ritardo, mi vergogno giuro. E non ci sono scuse stop. Faccio schifo. E sinceramente non c'è molto da dire. Credo che il capitolo parli da solo. Anche perché faccio troppo schifo per parlare. Grazie mille per il supporto e per le recensioni. Vi amo, e pls recensite anche se io really suck. Ps. Riposto perché mi sono accorta di un errore nella pubblicazione precedente, sorrytemi
   
 
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