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Autore: Irae90    27/09/2015    0 recensioni
Sentimenti e dubbi sono i protagonisti di questa storia ,una ragazza che deve ancora scoprire ciò che vuole dal amore ,ma sopratutto ci vuole amare ..Fra delusioni ,batti cuore e complicate relazioni ecco a voi la storia di Anna !
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una sera come le altre, ma un messaggio di Matteo la rese la prima di una lunga serie di meravigliose sere.

Un semplice “Ciao, che fai?” ci portò dopo pochi giorni ad uscire insieme.

L’aria di trepidazione e di attesa era osì forte che ogni tanto mi scordavo di respirare. Mi vestii carina, passai un ora davanti allo specchio, lo ricordo bene.

Pioveva a dirotto, era una di quelle notti che un narratore definirebbe “buia e tempestosa”, ma per me i tuoni erano strumenti di una frenetica orchestra di cui lo strumento solista era il mio cuore. Mia madre era felice come una pasqua, la sua felicità non faceva che aumentare la mia ansia. Il citofono fu come un gong “ Si? chi è?”

“Un uomo con un ombrello molto grande”

Era indubbiamente lui.

Aveva un grosso ombrello con cui mi coprì per tutto il tragitto, mi porse il braccio e il contatto con lui bastò a farmi salire alle stelle il crescente stato di agitazione.

La serata fu meravigliosa, ridemmo, seduti vicini al pub, scherzammo e ammirai di lui ogni cosa che non mi piaceva di me, perchè con i suoi occhi mi sentivo bella, viva.

Ero così innamorata che sembrava che tutte le ferite dei mesi passati fossero evaporate.

Ero innamorata, lo pensai chiaramente mentre mi portava a casa, purtroppo non pioveva più e non potei tenergli il braccio.

Aspettai con trepitazione un bacio che non arrivò, mi salutò sorridente e salii a casa.

Non ero delusa, perchè sapevo che ci saremmo rivisti, perchè avevo visto brillare i suoi occhi o forse perchè mi sembrava che più felice di così non sarei potuta essere.

 

Dopo poco tempo sbocciarono i fiori rosa sul viale ci casa mia, a marzo ed un pomeriggio, dopo una buona ora passata a fingere di guadare un film insieme ( che tra l’altro ancora non so come si chiami), Matteo mi portò in camera mia in braccio e ci sdraiammo a fumare una sigaretta.

Fatto l’ultimo tiro, la spense.... e mi baciò.

Spinse le sue labbra in maniera abbastanza prepotente sulle mie, temeva scappassi penso.

Fu “il primo giorno di tutti i giorni della mia vita” come recitò poi una frase che ci capitò di sentire di li a pochi giorni.

“ Ce l’hai fatta finalmente” gli dissi, e li ridere fu la cosa più bella del mondo.

Se mi avessero chiesto di descrivere la felicità con una parola avrei detto “Matteo”, dal basso dei miei 15 anni ebbi la certezza che quel bacio fosse stato solo lo stringere due legacci già esistenti e già annodati tra loro.

 

Bene, dirai tu lettore, Anna e Matteo si sono baciati, eri felice e blablabla… poi?

Il poi è inaspettatamente più bello e più difficile allo stesso tempo.

Per ora però Matteo è solo la stella più bella, nata in una notte oscura, in cui la mia adolescenza si piegava in una sorta di disperato bisogno di amore e di identità.

Con lui avevo l’amore… con lui crebbe la mia identità, eravamo ed ero veramente e semplicemente.

E ciò che segue nel racconto sfida ogni romanzo d’amore o sonetto shakesperiano.
  
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