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Autore: lenina blu    27/09/2015    6 recensioni
Maria è una giovane studentessa dell’università. Vita normale, problemi normali. Fino a quando non viene costretta a partecipare ad un insolito concorso. Viene selezionata infatti per diventare la futura moglie del grande Capo Mafioso della famiglia Cozza, di fama internazionale e ricercato in più di 20 Paesi. Come lei, altre 4 agguerrite e senza scrupoli, sono in competizione per raggiungere il cuore dell'amato e misterioso boss. D'altronde vincerà la moglie perfetta.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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La vera torta di mele piace ai beduini. Anche a me, se la cucinano gli altri.

 

-ehi Cing Ciang- disse la vecchietta sulla sedia a rotelle. Aveva i capelli di un bel bianco vispo, due occhi blu luccicanti e un sorriso sdentato. Probabilmente con il “cing ciang” si riferiva al povero Mao. Gli sorrisi compassionevole.

-sono queste le 5 candidate?- chiese lei divertita. Le lunghe mani affusolate sulle rotelle. Mao annuì sobrio.

-allora bambine care, dovete sapere che quando decisi di sposarmi- e per la successiva ora e mezza, raccontò di come si era decisa a sposare un boss mafioso, di quanto fosse stata insicura, di quanto fosse stata impegnativa la sua vita, di quanti figli avesse avuto, di quanto litigasse con il suo primogenito. Dopo un ora e mezza, la tipa dalle unghie laccate aveva appoggiato la testa sul tavolo e sembrava in coma, quella al suo fianco sbadigliava, quella al mio fianco si guardava le doppie punte e l'ultima invece aveva tirato fuori uno specchietto si stava sistemando il trucco. Tsk, non avevano mai partecipato a una riunione della mia famiglia, mantenere la concentrazione nell'ascoltare una simpatica vecchietta era da principianti.

-...perciò il mio caro nipote mi ha dato la possibilità di sottoporvi alla prima prova, decisa interamente da me- disse facendo una pausa e guardandoci una ad una. Improvvisamente anche le altre 4 sembravano molto più attente.

-...dovrete fare una torta di mele, la preferita del mio adorato nipote.- disse lei incrociando le mani in grembo. Beh se era questa la prima prova, io che non ero in grado di cucinare l'avrei persa di sicuro. A mala pena sapevo cuocere la pasta. Guardai velocemente le mie avversarie. Beh forse invece avrei stra vinto. Con quegli artigli rossi probabilmente a mala pena riuscivano a scrivere. E di certo non avevano idea degli ingredienti per fare una torta. Non che io comunque fossi più brava. Di solito lasciavo fare mio fratello minore, che aveva tutta l'aria di diventare il nuovo Carlo Cracco.

-ma con cosa la facciamo vecchia?- disse Miss Artiglio.

-si, dovete fare una torta di mele- ripetè la vecchietta sorridente.

-si, ma come si fa?- chiese la mia vicina stizzita.

-Cing Ciang controllerà che non vi copiate l'un l'altra- continuò la vecchietta guardandoci sorridente.

-ma non capisci? Non sappiamo come si fa una torta di mele! E' a questo quello che servono gli chef di casa!- esclamò la vicina di Miss Unghie Dell'Anno.

-esatto! Non c'ho mica scritto “chef” in faccia!- disse l'ultima.

-no infatti, c'hai scritto “genio”- dissi tra me e me. Mi alzai divertita e cominciai a gironzolare per la cucina. Vedendo che cominciavo ad armeggiare con i pochi ingredienti che conoscevo, anche le altre 4 Miss Mondo cominciarono a copiarmi. Non avevano capito, che in realtà nemmeno io sapevo come fare. Decisi così di mettere alla prova il loro già provato cervello.

-mmm...qui serve di sicuro il curry- dissi a voce alta. Presi il curry e feci finta di metterlo. Vediamo fino a che punto erano stupide.

-Beh è fondamentale anche la salsa barbeque per dare quell'aroma dolce...- presi la salsa barbeque e feci nuovamente finta di aggiungerla. Come delle ochette, dopo cinque minuti tutte le altre 4 buttarono quantità industriali di curry e salsa barbeque nei loro recipienti. Presi velocemente la farina, le uova e di nascosto anche il lievito. Cominciai a impastare, quando mi ricordai anche dello zucchero. Quelle idiote però non mi avevano nemmeno chiesto del lievito, quindi probabilmente non se ne erano nemmeno accorte che lo avevo aggiunto. Presi un paio di mele e cominciai a sbucciarle, ma in quel momento mi venne in mente un'idea ancora più diabolica e cattiva.

-ragazze mi sento magnanima- mi voltai verso di loro. Tutta la scena si stava svolgendo sotto gli occhi della nonna, che probabilmente non ci sentiva, ne vedeva bene. Mao invece ci ignorava palesemente. Aspettai che le altre 5 bionde platinate si voltassero verso di me aggiunsi:

-il segreto per una buona torta alle mele, e date retta a me che sono una poveraccia e che quindi so cucinare bene per forza, è un pizzichino di Wustrensaft.- dissi io annuendo.

-peccato non ci sia qui...- aggiunsi riprendendo a mescolare l'impasto. Non sapevonemmeno io se quello che stavo facendo andava bene, speravo di si.

-e che roba è? Non ne ho mai sentito parlare!- sbottò Miss Unghie da Arpia. Le avevo dato le spalle: per fortuna. Stavo per scoppiare a riderle in faccia. Ma mi controllai e mi voltai nuovamente verso di lei.

-come non ne hai mai sentito parlare? Ma è ovvio, che tutti noi popolani la usiamo per condire tutti i dolci che prepariamo! Altrimenti non riusciremmo nemmeno a mangiarli! Ciò che serve è il Wustrensaft, dal tedesco succo di Wustren. E chi è che non conosce il Wustren?- mi chiesi divertita. Me lo sono inventate idiote. Ma loro non ci arrivavano.

-beh, sei sicura che questo “Wustren” non ci sia qui? D'altronde è la cucina di uno chef!- disse la amica a fianco.

-beh...in teoria il Wustren è una salsa ricavata da fagioli, piselli e cioccolato. Se ci aggiungete del latte diventa il cosiddetto Wustrensaft...però io il latte non lo trovo...- aggiunsi io dispiaciuta. Mi rimisi al lavoro, conscia del fatto che queste era più idiote del tacchino di mia nonna.

Dopo un ora, non so come, ero riuscita ad ottenere una sottospecie di torta. Anche le altre erano tutte pronte, e le miss puntavano il nasino verso l'alto, fiere di aver cucinato qualcosa in vita loro per la prima volta. Beh, la forma di quella sbobba nei loro piatti ricordava vagamente una torta. Ricordava, appunto. In quel momento entrò in cucina, quello che sembrava un kebabbaro vestito bene, e si grattava il naso disgustato. Era alto, magro come un giunco e la carnagione scura non nascondeva per niente il monociglio sulla sua faccia.

-cosa è questo odore?- esclamò agitato, disse con una cadenza stile indiano dei Simpson. -

Alì non vuole più fare giudice- sbottò Alì, il kebabbaro elegante a Mao, dopo aver visto i piatti delle tipe. La vecchietta continuava a guardarci sorridente, come se fosse una statua di cera, idem per Mao, con la differenza che lui non sorrideva.

Vedendo che non lo consideravano Alì sospirò e si voltò verso di noi. Mi sembrava di essere a Masterchef versione beduini.

-io voglio assicurazione su vita. No è possibile, io cucino carne, kebab e bistecche! no ho coragio, nonna. So che no capisci, ma non ho coragio. Sembra stufato di camelo di zio Mustafà!- disse dopo essersi portato un cucchiaio vicino al naso. Mise in bocca, ma con la stessa velocità con cui l'aveva trangugiato lo sputò fuori schifato.

   
 
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