Fanfic su artisti musicali > Big Time Rush
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Autore: Arcadia_    27/09/2015    6 recensioni
Dal testo:
«Stamattina non mi credevano quando ho detto dov’è nata la prima chitarra Gibson» spiegò Kendall alzandosi e controllando la situazione dei capelli degli amici.
«A Kalamazoo, nel Michigan. – rispose Carlos, sempre informato su tutto – Ma questo non spiega il perché le loro teste luccichino più di quella di R2D2»
«Abbiamo scommesso e, dato che ha vinto Kendall, dobbiamo fare quello che vuole lui. – piagnucolò Logan – Ma che razza di nome è Kalamazoo?»
«Sembra il nome di un personaggio dei Flintstones. – continuò James – Quanto durerà ancora questa tortura? Inizia a pizzicarmi la pelle»
«Andate pure. – Logan e James scattarono verso il bagno della camera – Dato che continuavano a prendermi in giro perché sono biondo, ora lo saranno anche loro»
[Fun facts trovati in giro per il web sui nostri ragazzi rivisti a mo' di piccole fanfiction]
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Big Time Rush
Note: Missing Moments, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attenzione: Onde evitare minacce di morte, nella flashfic #14 ci saranno spoiler dei seguenti film: Guardiani della Galassia, The Imitation Game, X Men: Giorni Di Un Futuro Passato. Lettore avvisato... niente, lettore avvisato, scrittrice messa in salvo! Ci vediamo in fondo alla pagina!
 


#13 - James
 
«Perché non possiamo semplicemente andare al bar e ubriacarci come facciamo sempre a fine tour? – James poggiò un braccio sulle spalle di Carlos – Sono stanco e non mi piacciono i luna park»
«Dai Jamie. – lo riprese Logan voltandosi verso gli amici – Su con la vita, abbiamo finito di lavorare!»
«Dopo ventisette date, tre continenti e ottantaquattro proposte di matrimonio, ho bisogno di un po’ di tranquillità nella nostra cara e vecchia Los Angeles. – commentò Kendall stiracchiandosi e guardando Carlos – James, Carlitos non è un sostegno»
«Lui non si lamenta»
«Perché altrimenti mi dai pizzicotti per tutta sera. – gli fece notare il latino – Andiamo alla casa degli orrori?»
«Andiamo!» esclamò il biondo correndo all’imboccatura di quella che doveva essere una riproduzione di una grotta.
Logan scosse la testa, divertito, «Allora, che facciamo noi?»
James alzò le spalle, «Spariamo alle papere?»
I due ragazzi si avvicinarono a una delle tante bancarelle a premi presenti e presero due pistole giocattolo, pronti a vincere almeno una birra gratis.
«Ah! Ho vinto!» esclamò Logan dopo una serie di sette partite. James lo guardò in cagnesco, pronto a ribattere, ma l’amico gli diede il peluche a forma di delfino che aveva appena vinto.
«Vado a prendere due birre, ti va?»
«Certo. Ti aspetto qui, magari arrivano gli altri due» acconsentì James, guardando l’uscita della casa degli orrori.
Il moro si appoggiò a un muretto, osservando le famiglie e le coppie di fidanzati passeggiare per le attrazioni del luna park, ridendo e scherzando per i vari acrobati e artisti di strada che si potevano incontrare per le vie.
Dopo qualche istante, sentì una vaga musichetta nell’aria, mista alle altre mille del parco. Era un ritmo allegro, coinvolgente e, per James, inquietante.
Il ragazzo iniziò a guardarsi attorno preoccupato, sperando di capire subito da che parte provenisse il motivetto e, al tempo stesso, cercando un nascondiglio.
Una mano si posò sulla sua spalla nell’esatto momento in cui individuò la freccia per i bagni.
James si voltò lentamente e la vide: la faccia ben truccata, il sorriso largo, i capelli ricci pieni di colori e uno strano ed eccentrico vestito.
«Ciao. – disse semplicemente la ragazza, alimentando le paure di James e facendolo sbiancare – Come ti chiami?»
A quel punto, James non riuscì a trattenersi e urlò terrorizzato.
Perché quella ragazza vestita da clown aveva deciso di importunare proprio lui?
 
Fun fact: James ha paura dei clown.
 
*
 
#14 – Carlos
 
«Allora, che si fa stasera?» chiese Carlos entusiasta, entrando nel camerino che condivideva con i ragazzi.
Kendall sbuffò e guardò gli altri due, «Niente di che» disse, rimanendo sul vago.
«Specifica» lo invitò il latino sorridendo.
James alzò gli occhi al cielo, «Niente di che» ripeté.
«Guarderete un film. – concluse Carlos, guardando Logan che nemmeno provò a parlare – Dai ragazzi, prometto di non dire nulla!»
«Carlos, l’hai detto anche quando abbiamo guardato Avatar» gli ricordò Kendall.
«E Iron Man» continuò James.
«E Captain America: The Winter Soldier» aggiunse Logan.
«Dai ragazzi, erano ovvi quei finali! – si scusò Carlos – Prometto di stare zitto stavolta»
I tre ragazzi si guardarono e sospirarono, «Alla prima parola, passi una settimana con una parrucca con le trecce viola» lo minacciò Logan.
«D’accordo! Che si guarda?»
«Guardiani della Galassia, da me alle venti» rispose James prendendo in braccio Fox e uscendo dal camerino.
Il latino sorrise agli altri due, che, di conseguenza, sbuffarono, ben sapendo come sarebbe andata a finire quella storia.
«Vado a prendere la parrucca nel reparto costumi» disse Logan una volta rimasto solo con il biondo.
Alle venti, carico di snack e bevande, Carlos si presentò sull’uscio di casa Maslow, notando le luci accese nel salone.
«Ciao Carlitos. – lo accolse il padrone di casa sorridendo – Deve ancora arrivare Logan»
«Ho portato il cibo. – disse, seguendo James verso la cucina – Sei già passato in videoteca?»
«A dire il vero l’ho scaricato illegalmente, come faccio sempre. – alzò le spalle – So cosa stai per dire, ma preferisco spendere quindici dollari in lezioni di surf piuttosto che in film»
«Ha ragione» commentò Logan mangiando un muffin al cioccolato.
«E tu da dove sbuchi?» chiese Kendall, raggiungendo gli amici in cucina.
«Dalla finestra» rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Ragazzi, davvero volete passare la serata a guardare un film di bassa qualità? – chiese Carlos preoccupato – Ma meno male che il vostro amicone Carlos ha comprato il blue-ray qualche giorno fa»
«Come la mettiamo con il fatto che ho la play station dai miei?» chiese James, sottolineando l’inutilità di quel disco senza il supporto.
«Ho portato il mio lettore. – rispose subito – Non mi faccio trovare impreparato»
«Ma quante cose hai in quel dannato zaino?» chiese Kendall divertito e tirando la cerniera dello zaino di Carlos.
«Lo chiamavano Mary Poppins»
«Altro film rovinato dagli spoiler di Carlos»
«Oh andiamo ragazzi! – il latino non ne poteva più – Giuro che non dirò nulla sul sacrificio di Groot né su come si scopre che Starlord non è umano. O peggio, che il Collezionista non è morto, ma cercherà di raccogliere le Gemme dell’Infinito per conquistare la Galassia»
«Scappa» disse James guardandolo in cagnesco.
«Ma non volete vedere Starlord provarci spudoratamente con Gamora?»
«Scappa in Messico»
Guardò Kendall e Logan e realizzò quello che aveva appena detto, «Cambiamo film? – controllò i film che aveva nello zaino – Magari The Imitation Game, anche se lui alla fine si suicida. Oppure X Men: Giorni Di Un Futuro Passato, c’è Wolverine che salva il passato ed è una figata, anche se poi cambia la storia e tutta la trilogia precedente va a farsi benedire»
«Carlos» lo fermò Logan.
«Sì? – guardò gli amici – Va bene, vado a giocare con Fox» disse alzandosi e andando sconsolato verso la camera di James.
«Ehi amico» lo chiamò Kendall.
«Cosa c’è?» chiese il latino, tornando di corsa in cucina, nella speranza che gli amici avessero cambiato idea.
«Hai dimenticato la parrucca»
 
Fun fact: Carlos ha il brutto vizio di spoilerare i film.
 
*
 
#15 – Kogan
 
«Kendall, non fare lo stupido. – la voce di Logan era decisa nel messaggio vocale che il biondo stava ascoltando – Tu vieni, senza se né ma. Avevi promesso di passare la Pasqua con me e la mia famiglia»
Kendall finì di lavarsi i denti e poi mandò un vocale al suo ragazzo, «Io avevo detto forse, non sicuramente. – precisò, poi finse di tossire – Inoltre non sto molto bene, non vorrei farti ammalare. Oggi sto a riposo, così domani usciamo con James e Carlos senza problemi» e inviò. Non era il massimo, ma sperò di scampare al pranzo di Pasqua della signora Henderson.
«Fratellino, non vai da Logan?» chiese Kevin passando davanti alla camera di Kendall e vedendolo intento a sistemare dei fogli nella scrivania. Inoltre era ancora in pigiama e mancava poco a mezzogiorno.
«Tu non mi hai visto a questa scrivania, ma a letto con quaranta di febbre» lo minacciò il biondo senza staccare lo sguardo dalle scartoffie della casa discografica.
Kevin alzò le mani in segno di resa e lasciò il fratello da solo, un po’ perplesso.
Passarono circa dieci minuti e Kendall iniziò a sentire un mormorio di sottofondo, segno che i suoi zii erano arrivati a casa.
«Ciao Kindle», Kendall sobbalzò e guardò Logan appoggiato alla porta della sua camera.
«Logan. – fece un colpo di tosse – Che ci fai qui?»
«Beh, sono passato a vedere come stavi, mi sembra ovvio. – si avvicinò e poggiò le sue labbra sulla fronte – Cavoli, sei caldissimo» esclamò facendolo alzare e mettendolo a letto.
«Ehm, sì. – Kendall si toccò la fronte, effettivamente era caldo – Dai tranquillo, vai dai tuoi parenti, non stare qui per me»
«Sei il mio ragazzo, devo prendermi cura di te. – disse, sorridendo e frugando nel beauty di Kendall – Com’è possibile che tu abbia più preservativi che medicine?»
Il biondo arrossì, «Ho già preso qualcosa, tranquillo. – lo rassicurò, iniziando a sudare freddo. Si sarebbe ammalato seriamente – Vai, su»
«Sto qui a farti compagnia, non c’è problema»
Kendall deglutì, sentendosi in colpa. Logan amava passare le festività con la sua famiglia e lui glielo stava impedendo.
Era il peggior ragazzo del mondo.
«Logan, non farti pregare. – disse Kendall incrociando le braccia – Non ho bisogno della balia, vai a casa»
«È la prima Pasqua che passiamo assieme, inoltre mia mamma ha preparato uno dei tuoi piatti preferiti. – il più basso si sedette sul bordo del materasso – Che hai, Kindle?» chiese, vedendolo impallidire.
«Solo un po’ di freddo» disse, passandosi le mani sulle braccia per far sparire la pelle d’oca.
«Oh. – il ragazzo si alzò e guardò nell’armadio – Spostati dai, mi metto vicino a te»
«Perché?»
«Come perché? – Logan si tolse le scarpe e si sdraiò accanto a Kendall, stendendo poi la coperta che aveva trovato – Stai male e hai freddo. Rinuncio anche alla Pasqua per stare con te, Kindle» disse, dandogli un bacio sulla tempia.
Kendall si sentiva tremendamente in colpa ed era anche irritato, Kindle era un nomignolo orribile. Logan ci teneva davvero tanto a passare quella giornata insieme, dato che ultimamente di momenti da soli non ce ne erano stati molti, e lui, come al solito, stava rovinando tutto per la sua strana paura.
«Sai cosa? Potrei raggiungerti dopo pranzo, che ne dici? – provò a dire Kendall – Insomma, ora mi faccio una dormita e verso il pomeriggio vengo da te o tu vieni qui»
«Ma sono già qui. – Logan sorrise – Vorrà dire che aprirò le uova, farò la caccia per il giardino con i miei cuginetti l’anno prossimo, sempre se non saremo in tour»
Sensi di colpa.
«Oh, e va bene! – Kendall scalciò le coperte – Non sto male»
«Lo sapevo. – disse Logan beffardo – Allora andiamo?»
«No!» esclamò Kendall impaurito.
«Kendall, non puoi fare sempre così. – il moro alzò gli occhi al cielo – Prima o poi dovrai affrontarla, non puoi continuare a rimandare!»
«Invece posso! – s’impuntò il biondo, nascondendosi sotto le coperte – Dice sempre che non mangio e mi riempie il piatto almeno sette volte! Inoltre non sono sicuro di reggere altre domande su noi due»
Logan sospirò e cercò il suo ragazzo in mezzo a quel groviglio di coperte.
«Tesoro, è solo mia madre»
 
Fun fact: Kendall ha paura della madre di Logan.


 
Angolo Autrice
Ebbene, siamo arrivati in fondo a questa breve raccolta di quindici flashfic. Ho deciso di chiudere con una flash per ogni ragazzo, ma, dato che sono tre, due li ho uniti e non potevo far altro se non pubblicare una Kogan? Ovviamente no u.u
Bene, ora in teoria dovrei ringraziarvi per aver seguito la storia, per avermi recensita e per aver sostenuto questa orribile raccolta, ma sinceramente mi sembra troppo banale, quindi vi invito a uscire da casa in questo preciso momento, andare nella prima pasticceria delle vicinanze e ordinate un donuts. Pago io!
Tornando seri: grazie davvero per aver seguito questo esperimento! Finalmente posso mettere la spunta su "Completa" :D
Non disperate, tornerò a rompervi le scatole con un'altra raccolta (stavolta una What if...?) e sicuramente una seconda parte di questa serie. Ho davvero troppi fun facts da sottoporvi e lo stesso per le "What if...?" (Avete idee sul nome di questa nuova raccolta?)

 
Dedico questa raccolta alle mie #Rushers, perché siete semplicemente fantastiche! Vi voglio bene!
 

Jade
  
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