Libri > Artemis Fowl
Segui la storia  |       
Autore: Tactolien    28/09/2015    1 recensioni
Questa storia è ambientata dopo L'Ultimo Guardiano. Inizia con un matrimonio particolare e spero di portarla avanti fino in fondo. Dopo Una pagina di Diario e Il Sigillo di Scilla ecco questa nuova storia, magari un po' assurda, che spero possa piacervi
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

 
“E’ veramente incredibile –sibilò tra i denti Spinella Tappo, appena Artemis fu sveglio e a carponi davanti a lei- Non posso credere che tu abbia combinato anche questa. Ma proprio non capisci quand’è il momento di stare al tuo posto?!”.
Artemis si portò le mani alle orecchie: per i suoi sensi destabilizzati dalla stordibomba, quella paternale sembrava un ruggito insopportabile.
“Spinella…”.
“Caposquadra Tappo? –si avvicinò un elfo dal volto coperto dall’elmetto- Dovremmo sottoporli a spazzamente”.
“Sarebbe inutile con lui. Credimi, io lo so”.
“Conosce questi Fangosi?”. S’aggiunse l’agente Gemma, continuando a tener sotto tiro uno svenuto Leale. Difficilmente avrebbe ripreso i sensi prima di trenta minuti, ma con un umano tanto grosso era meglio stare allerta.
“Sì, sono miei amici. Non temete, li conoscono tutti a Cantuccio. Togliete loro quegli elmetti, fateli respirare”. Sospirò suo malgrado lei, aiutando Artemis a togliere il suo.
“D’accordo –borbottò Gemma, rinfoderando l’arma- Speriamo solo che non si svegli di scatto”.
“Ehi! Ma questo qui non è il famoso Demone Stregone, N°1?”. Esclamò un quarto agente, appena vide il terzo occupante della nave.
“N°1?!”.
Spinella si precipitò da lui; lo sollevò di poco reggendogli la testa. Non aveva fatto molto caso al terzo passeggero della Fowl Star Seconda. Inizialmente credeva fosse Juliet, o Bombarda Sterro. Chi avrebbe mai pensato che sotto quel giaccone ci fosse il suo amico diavoletto, che credeva incastrato sulla luna per altri due anni?.
“N°1?!... -lo scosse, cercando di svegliarlo- N°1!?”.
Prese la boccetta d’acqua attaccata alla cintura e gliene buttò un po’ sul viso.
“Mmm…”. Mugolò immediatamente il piccolo stregone.
“N°1?”.
Aprì gli occhi. Il volto di Spinella riempì il suo campo visivo.
Batté le palpebre, incredulo: “Spinella?... Spinella!!”. Si issò ad abbracciarla forte.
L’elfa non poté far altro che contraccambiarlo ben felice della sorpresa: non pensava che lo avrebbe rivisto ancora così presto.
Pochi metri più in là… Artemis la guardò senza dire una parola. Semplicemente sorrise.
 
 
“Allora, che storia è questa?!”. Ricominciò il capitano Tappo, appena anche Leale ebbe la sua dose d’acqua in faccia.
“Che storia è questa dovrei chiedertelo io –ribatté pronto Artemis- Te ne sei andata così, senza dir niente a nessuno; era ovvio che prima o poi ti avrei raggiunta”.
“Certo, perché?! Credi forse di avere un’esclusiva su di me? Credi che io non possa fare quello che voglio senza chiedere il tuo permesso?”.
“No di certo, ma sei partita senza neanche salutare”.
“Sì, ed è stato un bene, o avresti potuto mandarmi all’aria il viaggio”.
“Perché tutti pensano che ti avrei mandato all’aria il viaggio?!”. Sbottò Artemis Fowl rievocando la sgradevole conversazione avuta con Grana Algonzo.
Leale buttò gli occhi in aria; N°1 si grattò la testa imbarazzato. Perché l’avrebbe fatto senza ombra di dubbio
“Piuttosto… -prese la parola l’enorme eurasiatico- Devo scusarmi con te, Spinella. Quando sei venuta a Casa Fowl hai cercato di dirmi qualcosa d’importante e io non ti ho dato retta”.
“Non nego che la cosa mi abbia molto infastidito, perciò lasciamo perdere. Anzi, visto che sei sicuramente tu al timone, devo chiederti di invertire la rotta e tornarvene da dove siete venuti”.
“Ma come non ci fai stare un po’ con te?”. Chiese il piccolo demone stregone.
Era stato uno shock per lui venire a sapere che non avrebbe più rivisto Spinella per molto tempo. Aveva accettato di seguire Artemis al solo scopo di riabbracciarla. Possibile che ora lei li liquidasse con quella facilità?.
“E tu, piuttosto? –cambiò discorso il capitano Tappo- Come mai sei qui? Non dovevi stare in orbita per un bel po’?”.
“Questione di sicurezza. A causa dei danni provocati dall’Armageddon hanno deciso di evacuare la stazione lunare”.
“L’Armageddon è arrivato fin sulla luna?!”.
“Sì, Opal Koboi ha molto di cui rispondere. O almeno… ce l’aveva”.
L’elfa annuì distrattamente. Opal Koboi, la geniale folletta criminale era morta il giorno stesso in cui era “morto” Artemis. Rovinata dalla sua stessa follia.
Era certamente la fine che meritava, ma c’erano volte in cui Spinella la rievocava nei suoi incubi: non era stato un bel vedere, quei occhi furenti e quel volto mezzo mangiato dalla magia nera.
Leale stava seguendo il dibattito tra il capitano Tappo e diavoletto quando -abbassando inavvertitamente lo sguardo- si accorse dell’altra femmina del gruppo che li circondava.
Poteva essere un’elfa. O forse no. Era giovane, ancor più di Spinella; con corti capelli rossissimi da cui spuntavano le orecchie a punta; una carnagione pallida e occhi che tendevano al grigio. Contrariamente al resto della banda, non portava ali meccaniche tutt’uno con l’uniforme. Anzi non aveva ali di nessun genere. Osservava fisso la guardia del corpo squadrandola da capo a piedi con insistente curiosità. Leale intuì che non avesse mai visto un umano così grosso, così da vicino.
Provò a intimidirla con un’occhiataccia, ma non servì. Strano, considerando quant’era efficace con tutti gli altri membri del Popolo.
“Sei imparentato con un orco?”. Chiese all’improvviso.
“Che dici?!”.
Spinella rise: “Questa è una domanda che mi sono fatta anch’io. Vi presento l’agente Gemma Twist, è con noi da due settimane. Ha ancora molto da imparare, incluso come si trattano i Fangosi”.
L’altra arrossì in imbarazzo.
“Sei anche tu di Cantuccio?”. Ruppe il ghiaccio Artemis in perfetto gnomico.
“N… No. Sono nata e cresciuta ad Avalon, questa è la prima volta che vedo dei veri Fangosi: li ho solo studiati dai documentari”.
Stavolta fu N°1 a parlare: “Eh eh! Ti posso assicurare che qui abbiamo due Fangosi assolutamente unici nel loro genere: Artemis Fowl è un giovane genio ex-criminale, ha derubato il Popolo; mentre Leale è l’uomo più grande e forte del mondo, ha sconfitto un troll in un corpo a corpo”.
“Allora è davvero imparentato con un orco!”.
Leale grugnì irritato, strinse gli occhi e irrigidì la bocca.
“Perfino la sua espressione sembra quella di un orco”.
“Sentimi bene, signorina!...”.
“Be’, in ogni caso qui non potete restare –li interruppe Spinella, accennando ai suoi uomini di abbassare le armi- Non posso farvi entrare ad Avalon senza autorizzazione”
“In verità avrei questo”. Tirò fuori dal suo giaccone N°1, un foglio arrotolato.
Il capitano Tappo lo lesse. Il suo sopracciglio destro si sollevò come un ponte levatoio. Guardò Artemis e N°1 piena di sottintesi.
“E’ un visto –spiegò il diavoletto- Il Demone Stregone N°1 in visita ufficiale coi suoi ospiti, valido per una settimana. C’è il sigillo della Sezione Otto, perfettamente legale”.
“Permette, caposquadra?”. Si avvicinò uno degli altri agenti.
Lei gli passò il foglio, lui lo consultò. Artemis pensò che fosse un esperto burocrate.
“Sì, è valido. Non abbiamo nessuna autorità per scacciarli. Tuttavia dubito che qualcuno verrebbe a lamentarsi se decidesse di fare un’eccezione, dato gli… ospiti”.
“Grazie Amaro”.
Capiva perfettamente ciò che stava dicendo: non c’erano mai stati Fangosi ad Avalon. Non c’era motivo per cui dovessero arrivare ora.
Sospirò: “Voi sarete la mia rovina”.
“Allora possiamo restare!?”. Esultò N°1.
“Sì. Chiamerò il sindaco per avvertirlo che non c’è nulla di cui preoccuparsi”.
Artemis aggrottò appena la fronte. Non bisognava essere dei geni per capire che Spinella li avrebbe voluti fuori dai piedi il prima possibile.
“Caposquadra, ce n’è un altro! –uscì dalla nave il quinto elemento della squadra, insieme ad un nano con le mani alzate- Se ne stava nella stiva refrigerata per nascondersi ai controlli termici”.
“Tu qui!?” Esclamò Fowl, sinceramente sorpreso.
Bombarda Sterro salutò allegro: “Ciao, Spinella”.
“Ecco”.          
 
 



 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Artemis Fowl / Vai alla pagina dell'autore: Tactolien