{
marionnette
}
❀ the
dead girl ❀
« yesterday
night
she sat all alone
wearing a crown
of blood and bone
with transparent lips
chilly as stone
she grinned at me
and
then she was gone »
L |
e linee
scaturiscono dalla punta della matita in un intreccio sinuoso e
morbido, descrivendo rapide le curve dolci del Berounka, le finestre
affusolate e brillanti e gli archi sinuosi del Ponte Carlo e le sue
torrette
slanciate color dell'antracite, che si stagliano contro un cielo
cadaverico.
Le mani
della ragazza scorrono sicure, fluide, quasi senza pensarci, con la
grazia di un'artista abituata alle matite e ai carboncini e agli
acquerelli.
Adora disegnare, è una delle tante passioni che la rendono quella che
è:
bizzarra e stravagante.
Le luci
dell'alba tingono l'acqua di rosa e giallo e rosso, disegnando
ombre e incastonando frammenti di luce nel vetro delle case.
Gala siede
tranquillamente sulla riva, la matita ora appoggiata dietro
l'orecchio ed i capelli acconciati in uno bizzarro chignon scomposto
che le dà
un'aria molto bohemien. Ha appoggiato l'album accanto a sé, il disegno
ancora
in bianco e nero che rende perfettamente giustizia al paesaggio,
all'albeggiare
timido del sole dietro alle colline di Praga.
Ha il volto
sepolto sotto lo sciarpone di lana e la tazza ancora fumante di
cioccolato stretta nelle mani coperte dai guanti a mezze dita, color
pastello.
Ha smesso di sentire freddo da tanto tempo, ma le piace fingere di
mantenere le
apparenze.
Sembra
proprio una ragazza normale — escludendo, forse, i capelli tinti
color lilla.
Finito il
rapido schizzo, Gala si alza dal marciapiede, le guance arrossate
dall'aria frizzantina. Si china a raccogliere l'album da terra e
comincia a
dirigersi verso casa, passeggiando tra le vie piacevolmente vuote della
prima
mattinata.
Cammina
fischiettando mentre si toglie i guanti, il blocco sotto braccio,
coperto da centinaia di disegni colorati, sghiribizzi e acquerelli
pallidi.
L'aria sa di neve e di brioches appena sfornate.
Le strade
strette ed acciottolate di Praga hanno il sapore del mistero e
della magia.
Gala cerca
di godersi il modo in cui la luce le bagna la pelle. Socchiude
gli occhi e si lascia cullare dai rumori della città che si risveglia,
dal
tepore dolcemente fastidioso alle dita arrossate, alle cuciture che
serpeggiano
sulle sue dita, assieme ai marchi.
L'improvviso
urto la lascia quasi senza fiato: non si è accorta della
giovane donna che le è appena venuta addosso.
Gala fa
qualche passo all'indietro, cercando di stabilizzarsi sulle gambe,
mentre la donna cade a terra, gli occhi sgranati per la sorpresa.
Sono in
grado di andare a
sbattere contro la gente anche alle sei del mattino, pensa con
una smorfia
divertita.
«Promiňte!»
mormora, scoccando un sorriso di scuse alla donna dai grandi
occhi scuri. Ha addosso abiti semplici e consunti. Gala si inginocchia
e le
offre la mano pallida e segnata dal filo color glicine. La donna
ricambia
timidamente il sorriso, sfiorandole le dita.
Improvvisamente
la sua espressione da imbarazzata diviene agghiacciata
mentre i suoi occhi scuri si posano sui marchi gemelli sui dorsi delle
mani.
I marchi di
Salomone.
Ah.
Le sue
pupille si allargano per lo stupore e il terrore mentre la donna fa
un balzo all'indietro, scrutando la ragazza davanti a lei.
«Ďabél»
bisbiglia la donna, paonazza, indicando Gala come se avesse visto
un fantasma. Si fa il segno della croce, continuando a bisbigliare la
parola
tra sé. Si rialza in piedi, senza scollare lo sguardo da lei e poi indietreggia, si gira e
corre a
perdifiato lungo la stradina, senza voltarsi indietro, le scarpe che
producono
un suono sordo contro il marciapiede.
La parola,
Ďabél, mormora ancora nel vento.
Gala si
china a terra a raccogliere l'album con un sorriso mesto.
Ďabél in
ceco significa Diavolo.
«Gala»
Percival alza un sopracciglio scuro nel vedere la ragazza superare
la soglia con un'espressione indecifrabile, la fronte aggrottata e le
guance
arrossate «sei in ritardo. Lo detrarrò dal tuo stipendio.»
«Ma tu non
mi paghi» commenta Gala con slancio, lasciandosi cadere
pesantemente sul vecchio divano coperto da cuscini troppo morbidi e
polverosi e
sfogliando svogliatamente il suo album da disegno. La sua espressione è
piuttosto
imbronciata, cosa non troppo strana per quella ragazza dai bizzarri
capelli
viola.
L'atelier di
Percival è ancora immerso nella semi oscurità che vela le
centinaia di collane, rune, souvenir magici, libri e pietre ammucchiate
sugli
scaffali senza un apparente ordine.
«Ottima
osservazione» commenta Percival, continuando a lavorare su un
piccolo carillon argenteo dall'aria sgangherata «È successo qualcosa?»
Gala è una
delle sue più recenti creazioni, l'undicesima, a dire il vero.
Ha fatto davvero un ottimo lavoro con il suo corpo: non si direbbe che
quella
ragazzina appena diciassettenne fosse morta. O quasi.
I marchi sui
dorsi delle mani e il filo color glicine che serpeggia sulla
sua pelle testimoniano tutt'altro. Fare il Resuscitatore è proprio
divertente.
«Nah. Il
solito» lo dice con nonchalance, anche se è un po' rigida mentre
sistema disinvolta gli stivali infangati su un tavolino ottocentesco
traboccante di tazzine sbeccate e colorate. Beh, l'educazione è un
concetto su
cui devono ancora lavorare «Niente di particolare. Tu, piuttosto?
Perché sei
aperto così presto?»
Tipico di
Gala, con quella sua curiosità esuberante. Di tutte le marionette
che ha resuscitato, lei è la più insistente e stravagante.
Forse è per
questo che è la sua assistente.
«Indovina un
po'?» Percival Travis le scocca uno sguardo in tralice da
sopra la spalla, cercando di tenere un tono di voce monotona «È
arrivata una
lettera»
/A volte
ritornano soprattutto quelle pazze come chion/
Allora,
cosa dire? Probabilmente a quest'ora mi odierete, perché è un po' che
non mi
faccio vedere su questo fandom, in generale per problemi personali
(niente di
grave, tranquilli :D), ma anche per problemi di tempo.
Quindi,
sorry sorry sorry, perdono uù
Prima cosa: ho
purtroppo dovuto cancellare l'ultima storia ad OC che avevo pubblicato
/si
scherma dai mestoli e i piatti che le vengono tirati/
Mi
spiace, mi spiace davvero tantissimo, perché avevo delle idee molto
interessanti per quella storia, ma purtroppo sono sorti dei problemi
organizzativi non minimizzabili che purtroppo impediscono lo sviluppo
della
storia /in sostanza, è successa una baraonda madornale con gli OC che
non avete
idea e non volevo essere legata nella scelta degli OC e/o ferire
qualcuno(?).
Lo so, lo so :(
Quindi,
di nuovo, perdonatemi, sul serio — mi sento così in colpa çwç
Perciò,
ho voluto farmi perdonare con questa storia; un'idea simile mi frulla
in testa
da un sacco di tempo (Cari può confermare).
La trama
è un po' confusa anche per me, ma in sostanza i vostri OC saranno
queste
bambole(?) assassine risvegliate dalla morte.
*risata
lugubre*
Beh,
comunque, passiamo alle regole per la storia in generale e la scheda:
1. Non accetto Mary Sue o
Gary Stu (mi
sembra ovvio, ormai haha)
2. Per favore, non alterate
la scheda OC
aggiungendo nuovi campi. Vorrei che fossero il più semplici possibili.
3. Userò i nomi europei perché
voglio che sia più
realistico(?).
4. Mi servirebbero sia maschi che
femmine, se
possibile (però fate voi, insomma :D)
5. Sceglierò circa una decina di OC.
Credo che
undici sia il numero ideale(?).
6. Per favore, nella recensione non
scrivete
solamente 'ciao bell'idea poxo partecipare?', perché come ho. Vorrei
sentire qualche
opinione sul prologo, ehm :)
7. Non ho messo il campo 'ragazzo',
perché
sceglierò io gli OC. Ne parlerò nel dettaglio con i proprietari degli
OC
scelti. Potete comunque esprimere una preferenza tramite recensione
(sappiate
però che Hiroto e Nagumo sono occupati).
8. Cercate di essere coerenti con
l'OC e la sua
nazionalità e l'aspetto fisico (Gala ha i capelli viola perché se li
tinge,
lol)
9.
Vi prego umilmente di non copiare nulla di
questo prologo senza l'autorizzazione (neppure la poesia, che ho
scritto io).
Nome::
Cognome::
Età:: (minimo
17)
Nazionalità::
Aspetto
fisico:: (che non contraddica la nazionalità, ovviamente)
Carattere::
Morte::
(il modo in cui il vostro OC è morto — potete sbizzarrirvi, ricordatevi
solo
che le cicatrici provocate rimangono)
Colore
del filo:: (il filo è quello che rende possibile muoversi alle
Marionette e,
assieme al marchio di Salomone, di vivere nuovamente. Serpeggia su
tutto il corpo. Potete
scegliere solo un colore)
Altro::
Questo è
tutto quello che volevo dire. Ho deciso di lasciare aperte le
iscrizioni per
quattro giorni perché siamo molto impegnati con la scuola.
Detto ciò
evaporo—
chion
❀
Inoltre, ho deciso che aggiungerò una colonna sonora ad ogni capitolo (aka alcune canzoni arrandom che mi piacciono assai e che ho usato mentre scrivevo!).
Qui di seguito trovate l'intero elenco e, ovvio, potete rileggere tutto dall'inizio con la soundtrack:
canzoni:
prologo -- satanic {mami kawada}
chapter one -- filament {yousei teikoku}
chapter two -- higurashi no naku koro ni {eiko shimamiya}
Awwww, questa è unh po’ difficile da spiegare, ma praticamente se mettete in reverse questa canzone, sentirete tipo dire ‘nigeranai’ che vuol dire ‘non puoi scappare. E poi io amo Rena ;)
chapter three -- arrival of tears {ayane}
Letteralmente 'adesso sono cavoli amari' b/c shit escalates (cit Sevro au Barca)
chapter four -- hello sleepwalkers {the oral cigarettes}
Una delle più belle opening di tutti i tempi, aaaahhh.
chapter five -- lament {kotoko}
Cioè, ci stava(?).
chapter six -- abnormalize {ling tosite sigure}
Uum, Makishima regna. Period.
chapter seven -- aLiEz {mizuki}
Shhhh. Va bene, Slayne, va tutto bene.
chapter eight -- oath sign {LiSA}
Heh, più Fate/Zero c'è nella lista, meglio è ~
chapter nine -- theater D {myth & roid}
Sono in trip mentale con questa canzone. Io amo questa band e Re:zero mi distrugge lieeeeeevemente la vita.
chapter ten -- scaPEGoat {hiroyukisawano:yosh}
Cioè, ci sta, tra il tradimento di Gamma e il litigio con Nira, Gala pensa ovviamente 'YOU are now my enemyyyyyy'
chapter eleven -- antoinette blue {nana kitade}
Vbb, questa è un'ever-favourite che va avanti dai tempi della seconda media. DGM rimane sempre nel mio kokoro.
chapter twelve -- brave shine {aimer}
Questa canzone la canto in doccia con passione(?). Non scherzo. È semplicemente bellissima! BRAVE SHIIIIIIINE!
chapter thirteen -- if {kakichoco}
Beh, è molto fitting per il capitolo, cioè 'I'm in pain but I'll keep living'.
epilogo -- broken wings {tomoko tane}
Altra cortesia della cara rie che mi ha disperatamente intrippato la mente con TB. Ti odio e ti amo allo stesso momento.