28/09/2015
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Liam
Il vecchio prese quella che sembrava una pipa estremamente lunga e si sedette nuovamente di fronte ai due Jedi, appoggiando il fornello sulle gambe incrociate ed infilandoci dentro alcune foglie secche dalla forma triangolare.
Lentamente un denso fumo color zolfo iniziò ad alleggiare per la stanza.
Kupilka aspirò un paio di volte da quella strana pipa prima di domandare: «Cosa vi ha portato su questo pianeta, stranieri?»
Liam era sempre più incuriosito da quel vecchio: parlava la lingua della Repubblica e sembrava sapere molte cose, era convinto che fosse l’unica persona su Wayland che potesse aiutarli nella loro ricerca.
«Stiamo cercando un mio vecchio amico, sono convinto che sia su questo pianeta. Negli anni passati è venuto qui molte volte per nascondersi» rispose Liam, prendendo la decisione di essere sincero con Kupilka.
La Forza gli diceva che poteva fidarsi e che non sarebbero stati traditi: il vecchio sarebbe stato sincero a sua volta.
«Il mio bis-nonno, quando ero un bambino, mi narrava dei Cavalieri Jedi, fieri e coraggiosi guardiani di pace della Repubblica. Ora mi domando, siete davvero voi dei Jedi?»
Prima che Liam potesse anche solo pensare ad una risposta adeguata, Xàrtan prese la parola e l'Ombra decise di lasciarlo parlare.
«Sono stato cresciuto con gli ideali di pace e di uguaglianza per tutte le popolazioni della Repubblica. Fin da bambino sono stato educato a servire e a non desiderare mai di prevalere sugli altri. L'unica persona che mi abbia veramente amato è morta per preservare la pace, ed io sono pronto a sacrificare la mia stessa vita, se dovesse essere necessario, per la giustizia»
Il tuo Padawan è un grande Jedi, Skyron, si ritrovò a pensare il Maestro Jedi.
Sul volto del vecchio spuntò quello che sembrava un sorriso soddisfatto e continuò a parlare: «Ora sono convinto della vostra identità. Come mai due Jedi stanno cercando un loro vecchio amico?»
Liam osservò Kupilka prendere altre due boccate dalla pipa. Il fumo solforoso alleggiava sopra le loro teste. L'Ombra Jedi tossicchiò sentendosi i polmoni oppressi da quella cappa e poi rispose: «Siamo stati mandati in missione su Mandalore. Purtroppo sul pianeta non siamo riusciti a scoprire molto, così ho deciso di provare a cercare il mio amico per chiedergli aiuto»
Il vecchio osservò: «Ed ora sperate che io abbia qualche informazione sul vostro amico. Parlatemene, dunque, vedrò se posso aiutarvi»
Liam si ritrovò a tossire nuovamente avendo aspirato altro fumo, poi riprese a parlare: «Il mio amico non è un umano, appartiene ad una razza che ha l’aspetto di un leone, parla la nostra stessa lingua ed ha un gran senso dell’onore. Non sarebbe mai capace di fare qualcosa che vada contro i suoi ideali»
Kupilka chiuse gli occhi pensieroso, continuando a fumare la sua strana pipa, e rimase così alcuni minuti.
Alla fine aprì nuovamente gli occhi e guardando Liam disse: «Posso aiutarvi»
L’Ombra aspettò pazientemente che il vecchio continuasse. Questi, con estrema lentezza, mise da parte la sua lunga pipa spegnendola, prese un fazzoletto di stoffa rossa e avvolse la pipa. Quando finì l’operazione guardò nuovamente i due Jedi e poi riprese parola: «Io conosco il vostro amico. Al levare della luna piena mio figlio lo incontra nel profondo della foresta, lui ci procura medicinali di cui non potremmo disporre altrimenti. Fra tre giorni mio figlio andrà all’appuntamento, potrete accompagnarlo se lo desiderate»
Liam vide Xàrtan sorridere raggiante e rispose: «Ve ne saremmo grati, Kupilka»
Il vecchio sorrise e disse: «Intanto potrete riposare, sarete miei ospiti»
La capanna di Kupilka era la più grande del villaggio. Era divisa in tre zone: una centrale, dove si trovava un rudimentale tavolo, e due piccole stanze con della paglia per terra destinate al riposo.
Solitamente Kupilka e la moglie dormivano nella stanza di destra, mentre il figlio, un ragazzo all’incirca coetaneo di Xàrtan e di nome Lumìl, nella stanza opposta. Per poter ospitare i due Jedi, però, il vecchio aveva ordinato al figlio di trasferirsi momentaneamente nella stanza dei genitori, così l’Ombra ed il Padawan poterono godere di qualche attimo in solitudine.
Erano entrambi seduti sui pagliericci della stanza di Lumìl, Liam stava per prepararsi alla meditazione quando Xàrtan, dopo essersi tolto il mantello, domandò: «Maestro, avete voglia di raccontarmi qualcosa in più su questo vostro amico?»
Liam annuì così abbandonò l’idea della meditazione e si mise di fronte al ragazzo.
«È un Cathar di nome Cheveyo[1], è un contrabbandiere e mi ha aiutato in molte occasioni. L’ho con…» ma venne interrotto da un intervento del Padawan.
«Un Cathar fuorilegge? Sapevo che avevano un forte senso dell’onore, non pensavo fossero capaci di commettere azioni illegali» commentò sinceramente stupito.
Liam gli fornì la spiegazione: «Quando ha capito che la guerra non sarebbe finita presto si è dato al contrabbando per fornire i beni di prima necessità, che scarseggiano, alle popolazioni in difficoltà. Porta medicinali, protesi, bactha, cibo, vestiti e qualsiasi altra cosa possano necessitare, grazie a lui molte persone hanno potuto continuare a vivere»
L’Ombra osservò lo sguardo del ragazzo e gli sembrò pieno di ammirazione, la risposta di Xàrtan gliene diede poi la conferma: «Non vedo l’ora di conoscerlo, ha tutto il mio rispetto»
Il Maestro Jedi si ritrovò a sorridere, dopo una manciata di secondi disse: «Ora è meglio se raggiungiamo Kupilka e la sua famiglia per la cena, sarebbe maleducato farci attendere»
L’apprendista annuì ed insieme si alzarono per uscire dalla stanza.
Angolino di Dragasi
Probabilmente qualcuno di voi vorrà tirarmi dietro qualcosa, visto che è più o meno tutta l'estate che non aggiorno mezzo capitolo... comunque forse riesco a farmi perdonare con questo, vero? (*guarda intensamente Greece_Lee)
Intanto spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo, per quanto possa essere statico. Detto questo, visto che non so mai che scrivere nel mio angolino, vi invito a farmi voi delle domande, sia nella recensione (se vorrete lasciarne una) sia per messaggio privato qui su EFP :D
Grazie del vostro supporto ed un grande abbraccio :D
[1] Significa “spirito guerriero” nella lingua degli Hopi, una tribù di indiani d’America