Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Iliveonlyforthemanga    28/09/2015    3 recensioni
~Sequel di "A little good end for us~
Sebastian e Ciel sono soddisfatti della loro nuova vita.
Nuovi amici, nuove possibilità, nuova casa.
Ma sarà davvero così perfetto come credono?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Bentornato a casa.
 
Nei giorni successivi, il clima in casa si fa sempre più gelido.
La comunicazione, già tesa a causa dei precedenti, ora è ancora più nulla, neanche un cenno o un sorriso di qualunque natura.
Ciel, infatti, si tiene lontano più che può dal marito, dormendo su una brandina in sala e mangiando sempre a ore diverse da lui.
Sebastian ha cercato più volte di instaurare una conversazione, ma, vista l'aria che tira,preferisce prima far calmare  le acque  e poi ritentare.
Anche Marcus, dal canto suo, ha una conversazione pressoché nulla con Sebastian, perché dopo il numero di due sere precedenti, si è offeso con il padre e ogni volta che lo vede gira alla larga.
'Sapesse poi inoltre quello che è successo alla festa..!' si dice tra sè Sebastian sospirando, mentre assorto guarda fuori dalla finestra di camera sua.
Scuote energicamente la testa, prendendosela tra le mani.
Non può e non deve ricordare più quella serrata maledetta, dove, sicuramente troppo ubriaco, ha baciato Druitt, ferendolo indirettamente subito dopo, poiché conscio che non ci potrà mai essere nulla.
Lacrime di frustrazione gli bagnano le guance, e prima che lui possa ricomporsi, entra silenziosamente in stanza Ciel, che, al vederlo così, si ferma dalla porta a braccia conserte, aspettando.
Si accorge di lui solo molto dopo, quando, asciugatosi le guance, nota la sua figura in controluce.
Strizza gli occhi, poi si avvicina lento, come un predatore che si avvicini alla sua preda, attento a non spaventarla, perché potrebbe scappare.
Così si avvicina Sebastian al marito, restio, tuttavia, ad avvicinarglisi troppo, ma poi fa uno, due, tre passi ed è lì da lui, faccia a faccia.
Ciel lo squadra dall'alto in basso, ancora è il più basso dei due, con occhi feriti e parole amare in bocca, che hanno la capacità di far azzerare la saliva al più grande e troncare qualsiasi sua parola di scusa.
Sebastian tende una mano verso di lui, ma poi, a metà percorso la ritrae, e Ciel in quel momento gli è grato solo per quell'accorgimento.
Entrambi si schiariscono la gola, entrambi hanno paura di quel silenzio imbarazzante che si è venuto a creare tra loro, dopo più di 48 ore che non si parlano.
È Ciel che, con un moto di coraggio, prende la parola, parlando a bassa voce.
"Allora si può sapere dove sei stato due sere fa? Ti giuro che non ho mai visto Marcus così arrabbiato!" gli dice, tenendo gli occhi bassi e torturandosi le mani.
Sebastian prende un profondo sospiro prima di rispondere.
"Ero al party di Hannah, con Druitt e gli altri"
A questa risposta, il sopracciglio di Ciel ha un guizzo verso l'alto, al sentir nominare i due nomi che odia di più.
"Ah, capisco, quindi, essendo a sto party, non ti sei minimamente degnato di chiamarmi o mandarmi un messaggio per dirmi che stavi bene e che non eri morto, vero? Troppo difficile, evidentemente..." gli sputa in faccia Ciel con fare velenoso e accusatorio.
"B.. Beh.. Mi sono dimenticato, che male c'è?" ribatte Sebastian, scegliendo di omettere il resto della festa.
A quel punto, il marito scoppia "Che male c'è? No, seriamente, 'che male c'è?' mi chiedi? C'è che tuo marito e tuo figlio sono stati in ansia tutta la sera per te , e tu magari ti sei scopato pure qualcuno!" finisce, rosso in viso dall'ira e gli occhi sgranati.
Sebastian si ammutolisce. Mai, mai era capitato che Ciel alzasse la voce e usasse termini volgari, ma evidentemente lo aveva fatto arrabbiare più del dovuto e quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Si ritrae da lui di alcuni passi, il cuore a pezzi e il respiro mozzato, prima di rendersi conto che, in fondo, era stato proprio lui a baciare un altro, e non Ciel, che, anzi, era rimasto a casa ad aspettarlo.
Basta, si dice, non ne può più, davvero.
Il ricordo di quella notte deve sparire, ma gli pare che gli si ampli sempre di più nella mente, martellandogli la testa come un gong.
Cade in ginocchio, piangendo dalla frustrazione, e china la testa verso il pavimento, sbattendo  le mani sul parquet.
Davvero, è distrutto, e l'unica cosa che vorrebbe è stare a letto per i prossimi cent'anni e svegliarsi il più tardi possibile.
Sente che Ciel è sempre nella stanza, ma che si sta muovendo irrequieto.
Lo capisce da come sospira, dai suoi borbottii e dai passi che compie per la stanza.
Sorride appena, internamente,  vedendo quanto bene lo conosce, più di quanto, forse, conosca se stesso, e la vocina nella testa gli dice che sta per mandare tutto a fanculo con il suo comportamento.
Sente anche  che il marito sta per uscire dalla camera e balza in piedi più veloce  che può, per cercare di trattenerlo ancora.
Lo afferra in tempo per un braccio, e lo fa voltare verso di lui.
Occhi negli occhi, nero nel blu, lo abbraccia stretto, senza possibilità alcuna di scappare.
Ciel, sorpreso, cerca di divincolarsi, ma presto cede alla forza dell'altro, restando tuttavia sempre un po' rigido.
Sebastian allora affonda il naso nell'incavo tra spalla e collo del marito, inspirandone il profumo, ed è lì che piange silenzioso, lasciando che le lacrime parlino per lui.
Sente un sussulto da parte del più piccolo, ed è per questo che ad occhi chiusi e con mani tremanti afferra il suo viso e lo avvicina al suo, sentendo il fiato spezzato di Ciel.
Dal canto suo, Ciel è combattuto tra il desiderio di baciarlo e l'impulso di scappare via , ma poi dà retta al suo cuore e poggia timidamente le labbra sulle sue, sentendo un senso di benessere invadergli le membra.
Sebastian, in risposta, lo afferra per i fianchi sottili e lo preme contro di sè, continuando a baciarlo dappertutto, e tenendolo stretto.
Si baciano  e ribaciano ancora, intenti ad amarsi dopo la piccola, grande separazione.
Ciel circonda il collo del marito con le braccia e si sporge verso di lui, alzandosi sulle punte dei piedi per baciarlo meglio e mugolando.
Entrambi si spostano verso il muro, dove Sebastian, preso dalla foga, prende a tirare su la maglietta del marito, che però lo ferma, con il fiato corto e gli occhi lucidi.
"Io... Io non lo so se è una buona idea, Sebastian..." sussurra infatti.
Sebastian si ferma, inorridito all'idea che lo possa rifiutare,e stavolta per sempre.
"Capiscimi, è che devo riorganizzare  un attimo le idee.." si scusa ancora Ciel, come leggendogli nel pensiero.
A questa risposta, il maggiore sorride, sollevato, e, presa la mano del più piccolo, conduce tutti e due fuori nel corridoio.
Si separa da lui con un bacio a fior di labbra, gli accarezza la testa con un gesto dolce e poi si volta per rientrare in camera.
Viene bloccato dalle braccia esili del marito che gli circondano la vita e una frase gli viene sussurrata contro la maglietta, attenuata dal cotone, che però  ha il potere di farlo sorridere come un ebete e far venire gli occhi lucidi.
'Bentornato a casa'.
 
 
Eccoci con un altro capitolo! 
Spero di non aver deluso le vostre aspettative... Ahhaha
Ci vediamo al prossimo! 😉😁
 
 
 
 
 
   
 
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