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Autore: DarBk Angel    28/09/2015    2 recensioni
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Rosso sangue, rosso Sharingan: buffo, no?
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impassibile, freddo, spietato come il ghiaccio che taglia la pelle con le sue lame bollenti, ecco come mi vedono tutti.
“Mai giudicare gli altri in base ai propri preconcetti”
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“Perdonami Sasuke, sarà per la prossima volta!”
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Un bacio DarBk Angel :*
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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~~Il bubolare di un gufo attraversa quieto la fredda notte invernale, notte silenziosa in cui come un gatto sinuoso striscio lontano dall’accampamento, abbandonando così un dormiente Team Falco affaticato dalla lunga e stancante giornata densa di combattimenti appena vissuta. I miei passi sebbene attutiti dalla candida neve, risuonano amplificati nella leggera nebbiolina opaca ,che si dirama da un abete ghiacciato all’altro, della non troppo fitta foresta dove mi sono incamminato in perfetta solitudine, per poter riflettere e abbandonarmi ai fantasmi della mia così insulsa vita e al mio passato rosso sangue. Rosso sangue, rosso Sharingan: buffo, no? Inspiro profondamente la brezza buia e pungente che impregna la foresta di ghiaccio: che luogo meraviglioso, di desolazione e pace, nulla si muove, se non il vento che gelido porta neve sul mio cammino, neve, unica cosa rimasta pura nella mia esistenza. Espiro: impassibile, freddo, spietato come il ghiaccio che taglia la pelle con le sue lame bollenti, ecco come mi vedono tutti.

“Mai giudicare gli altri in base ai propri preconcetti”

la quiete e la pace di questo luogo incantato sono solo un illusione, vorrebbero riappacificare il mio animo corroso e bruciato dalla vendetta , ma nemmeno il vento e la neve riescono a spazzare via e a ghiacciare la rabbia, il senso di colpa e la disperazione, che venefiche si annidano nel mio cuore…o nei pezzi di quel che ne resta. Digrigno i denti mentre continuo a vagare oppresso dal dolore e dal rimorso, ma sopratutto dalla rabbia con me stesso: perché mi faccio scrupoli? Perchè non riesco a mantenermi indifferente? Che la mia coscienza si sia risvegliata un poco…? Porto una mano al viso e alzo il capo, osservando quella coperta di nuvole grigie attraverso le bianche dita affusolate e trattengo malamente un gemito: sono un essere spregevole.

Non avrei mai pensato che la consapevolezza comportasse un peso di tal genere: sono sempre stato inutile, d’intralcio alla vita e al successo di altri. Il mio clan è scomparso come il sole in un tramonto segnato da nuvole sanguinee, completamente sterminato e distrutto ,a quel tempo ero niente più che un moccioso, impotente, potevo essere spazzato via  come uno stelo d’erba , sorte ch’era toccata a tutti gli Uchiha …eccezion fatta per me, appunto. Non valeva la pena di uccidermi, questo disse Itachi: il mio nii-san.

Come un abile ragno tesse la sua tela nella quale blocca le sue prede, così Itachi mi aveva abilmente intrappolato nel suo genjustu per tutti questi anni: mi ha ingannato per tutta la sua esistenza ,arrivando a sacrificare il suo onore e la sua vita stessa pur di farmi dono della vita. Sono stato uno sciocco, troppo ingenuo per essere un Uchiha, un essere rivoltate: Itachi mi ha mostrato solo ciò che voleva io vedessi e mi ha nascosto la verità all’unico scopo di salvarmi dal terribile destino che incombeva sul nome degli Uchiha. Voleva farsi odiare e io l’ho odiato, voleva apparire come un traditore e io da bambino ho giurato vendetta su quel traditore, voleva realizzare la mia vendetta e si è lasciato infine uccidere da me…da Sasuke, il suo otouto. Sono caduto nella sua illusione, avvicinandomi di un passo alla vita e avvicinando Itachi di un passo alla morte. E’ sempre stato un fratello maggiore troppo apprensivo, troppo premuroso e io sempre troppo egoista. Ma era felice ,perché sapeva di avermi salvato.

“Nonostante tutto Itachi è morto col sorriso sulle labbra”

“Baka!” cristallo liquido cola inarrestabile lungo le mie guance nivee, ma io l’ignoro e continuo a ricordare il male che io stesso mi sono arrecato: ho perso ciò che mi rimaneva di più caro a causa della mia superficialità e della mia debolezza, perché io, Sasuke, accecato dall’odio e dalla realtà fasulla che mi ero costruito davanti a questi stupidi occhi, non ho mai compreso che l’unica persona che sempre, sempre, sempre abbia mai tenuto a me, era mio fratello. Stupido me, stupida la mia arroganza, maledetti i miei errori.
Forse però…se avessi conosciuto la verità sin dall’inizio...sarebbe stato diverso il nostro futuro. Ma non ha senso rimpiangere il passato…anche se il mio sogno è là che si trova, nel passato…non ha senso…nulla ha senso nella mia vita.

Un soffio di vento leggero accarezza i miei capelli scompigliati, neri come l’odio e la paura che si mescolano nella mia anima irriconoscibile. Socchiudo gli occhi e mi pare che quella dolce carezza non sia più del vento, ma che appartenga a una soffice mano fin troppo familiare.

“Eri più importante del villaggio, più della sua stessa vita”

Si è sacrificato per me, a causa di un complotto di persone che utilizzano gli shinobi come semplici pedine e Itachi era la pedina perfetta che avrebbe completato il loro sporco gioco: la pedina che avrebbe portato loro la vittoria, la pedina che avrebbe fatto scacco matto. Maledetti. Asciugo il viso, sotto gli occhi, là dove la neve sciolta si è mescolata ai miei sentimenti: vendicherò Itachi, il mio nii-san. Eppure dentro sono stanco, tanto stanco, tanto stanco da abbandonarmi ai sensi: mi lascio cadere con poca grazia, seduto sulla neve fredda e bagnata a scrutare il cielo grigio e bianco con questi occhi color carbone, quasi , mi rendo conto, con apprensione. Non credo agli angeli, sia ben chiaro, ma Itachi, non posso immaginarlo diversamente dopo la morte: un bellissimo angelo dalla vita dannata.
Io non diventerò mai un angelo: brucerò direttamente la mia anima per adempire alla vendetta…della vendetta. Ma non m’importa ormai: non ho null’’altro da perdere. Ridacchio come un povero folle: in che modo mi sono ridotto a vivere? Dischiudo le labbra assorto in ricordi del passato, felici e strazianti, che fanno male: ma sono incapace di fermarmi.
Con l’ultima briciola d’amore che mi rimane ,e con un po’ di follia, tendo due dita verso il cielo, come ad aspettare un segno, una benedizione… qualcosa.

Porto lentamente le due dita ,l’indice e il dito medio uniti, a pochi centimetri dalla mia fronte, com’era solito fare mio fratello, ma mi fermo prima di sfiorarla, titubante: ma cosa sto facendo? Che fine ha fatto l’Uchiha che è in me? Mi sento come un bambino in questo momento.

“Sasuke” 

Sobbalzo, il corso dei miei pensieri interrotto da una voce. Abbassando le mani e afferrando la mia katana la sguaino, mettendomi subito sul chi va là, ma attorno a me nulla si muove, nulla respira: notte e nebbia, abeti e ghiaccio. Silenzio.” Ma che cosa…?” Tremo , tremo dalla tensione e dallo stupore, ma mi do subito dello stupido per quel piccolissimo squarcio sottile di felicità che avevo provato nell’udire quella voce. “Anche un allucinato sono.” Dei passi dietro di me, mi volto di scatto ma non vedo nessuno, nemmeno delle impronte sulla neve.

“Sasuke”

Adesso l’ho sentito, ne sono certo, ho il cuore a mille, ma ho la bocca tutta secca, non ho il coraggio di parlare, l’odio e i pensieri cupi svaniscono per un attimo, lasciando spazio a della…speranza?! Io stesso me ne stupisco!
 Un’ombra confusa invade la mia visuale e spalanco gli occhi attonito: che sia un’altra illusione? Faccio segno di diniego con la testa, lentamente, incredulo.

Non è possibile.

 i capelli d’onice lunghi, fluenti ,proprio come mi ricordavo, sono abbandonati su una spalla ,raccolti in una morbida coda bassa , così morbida che molte ciocche di quella seta preziosa ricadono come ombre sul viso perfetto, delicato, mescolandosi alle profonde ma attraenti occhiaie che attraversano il volto pacato, ma allo stesso tempo sofferente e maturo, di giovane uomo.  Ma quando i miei occhi si rispecchiano nei suoi grandi e dolci occhi ,solo per me così espressivi, la presa sulla mia katana ancora in posizione di difesa, vacilla. Solo allora la voce mi ritorna, impaurita e timida, perché era solo con  lui che un tempo io mi permettevo di assumere quel tono di bambino, solo con lui: ” I..Ita..chi…?”

Un sorriso,  come una stella nella notte più nera senza luna, illumina il suo volto e ciò che lo circonda.

“Otouto”

Un abbraccio, come una calda coperta di piume soffice che ripara dal freddo e dai dolori di questo mondo, dona luce a un cuore ormai spento dalla vita.

“Nii-san”

Immobili, sotto la neve, in silenzio per non spezzare quell’incantesimo, quel miracolo. Non oso respirare.
Strabuzzo gli occhi, lui ridacchia affettuosamente.

“Ti voglio bene”

Un’ondata di calore nel cuore, che tinge le mie guance di gioia pura.

“Anche...io…”

Un soffio di vento scuote i nostri capelli nell’aria, una carezza leggera.

“Arrivederci, Sasuke”

La neve scende più fitta, ma sempre dolcemente. Si stacca dall’abbraccio.

“Itachi! Nii-san! Aspetta...io! Ti devo chiedere così tante cose…NII-SAN!”

Sto per rincorrerlo, quando avverto la familiare sensazione che da piccolo provavo frequentemente: quelle due amate dita sulla mia fronte. Chiudo gli occhi e mi abbandono a quella sensazione diventata per me dolce e rassicurante.
Una smorfia attraversa il mio viso, indecisa se essere un sorriso per aver ritrovato qualcosa di perduto, o quell’ espressione corrucciata del piccolo bambino che un tempo ero.

la frase, che Itachi non tardò a pronunciare sorridendo, la impressi a fuoco nel mio cuore.

Nella mia così breve vita ho commesso tanti errori, troppi a dire il vero, ho rovinato l’esistenza di più persone e ne sono consapevole, so che pagherò per questo. Ma non mi sono mai reso veramente conto che c’era una persona pronta a sacrificare tutto di se, per me.
Ha accettato il disonore invece di avere onori, la sua vita è stata segnata dal sacrificio, ha pagato con la sua vita per riscattare la mia.

Mi ha sempre voluto bene, non mi ha mai abbandonato col suo cuore, sebbene io gli avessi più volte girato le spalle.

E’ grazie a lui se sono qui, se respiro, se vivo.
Il suo ricordo non si spegnerà mai , lo custodirò gelosamente nel mio cuore.

Itachi mio fratello vivrà per sempre  dentro di me. In eterno.

“Perdonami Sasuke, sarà per la prossima volta!”

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Ehilà sono tornata con questa ff molto azzardata. E’ la prima che scrivo su Itachi e Sasuke , la fanfiction è vista dalla prospettiva di quest’ultimo, sebbene io preferisca il personaggio di Itachi ^.^
 Ero partita con un’idea completamente diversa, ma mentre rivedevo alcune parti mi sono detta:” ehi! Fa schifo! Riscrivilo!” -.- così è uscito questo u.u spero vi piaccia!
Mi farebbe piacere ricevere un commento anche breve per sapere cosa ne pensate 
Un bacio   DarBk Angel :*

 

   
 
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