-Dominic lei è Victoria
il mio più uno,
oltre che la mia più cara amica! – lei
era irrimediabilmente fottuta!
Il batterista allungò il
braccio per
stringerle la mano, gratificandola
con
un sorriso aperto.
-Ciao…Dominic!
– Vic aveva letteralmente il
fiato sospeso, Sarah sembrava la soddisfazione personificata e in quel
momento
sua cugina non sapeva se essere contenta per lei o no. Insomma non che
fosse
nuova a frequentazioni del genere…
-Dom…ma ci sei??? Vi
conoscete già! –
Maledetta sua cugina, non si poteva far finta di niente e ringraziare che lui non
l’avesse riconosciuta
subito? Del resto si sarebbe potuto giocare
a “trova l’intruso” . Quante
probabilità c’erano di trovarsi davanti ad
una festa a casa di Dominic Howard, la cameriera del Bistrot dove fai
colazione
con addosso un Versace rosso, insieme ad una delle modelle
più pagate del
mondo?
Lui aveva stretto leggermente gli
occhi,
come se gli fosse sfuggito qualcosa mentre Victoria aveva avuto tutto
il tempo
di farsi sopraffare da un imbarazzo che l’aveva pietrificata
togliendole l’uso
della parola.
Ci era voluto qualche attimo prima
che
la mente dell ‘ex biondo riuscisse a mettere insieme
l’identikit, sovrapporre
le immagini e illuminarsi in un
-WOW! Scusami,
davvero non ti avrei mai riconosciuto!
Sei….sei…-
-Fantastica!!!
– aveva concluso per
lui quasi saltellando una Sarah piena di orgoglio entusiasmo, quasi che
sua
cugina fosse un capolavoro plasmato da lei, Dom
del resto aveva mostrato tutta la sua
approvazione con un sorriso ammirato.
Vicky non era
riuscita a mettere
insieme due parole,di solito non era timida, era la situazione in
sé stessa che
la metteva in soggezione,se non avesse fatto la figuraccia del
caffè sarebbe
stato diverso. Sicuramente
le sue guance
erano dello stesso colore del vestito, doveva essere la giornata
mondiale del
disagio, oppure gli astri le erano tragicamente sfavorevoli, la sua mente vagava invano
alla ricerca di
qualcosa da dire che non la facesse sembrare infinitamente stupida e fuori posto
-Scusami ancora
per stamane…sono
stata un disastro totale…-
aveva
cominciato quasi timidamente, ma Dom non l’aveva lasciata
finire
-Stai
scherzando??? Non provare
nemmeno a dire una cosa del genere! – forse si era accorto
dell’imbarazzo di
lei perché l’aveva gratificata con un sorriso
così caldo, aperto, ed empatico
da sciogliere un iceberg. Come diavolo faceva ad essere
così?!
-Sono io
piuttosto che mi devo
scusare per come si è comportato Matt, gli voglio tutto il
bene del mondo ma ti
giuro che…a volte è imbarazzante! – il
ragazzo si passò una mano tra i capelli
con l’aria afflitta di chi sa di affrontare un problema senza
soluzione e Vic
finalmente rideva spontaneamente scrollando il capo, mai definizione
poteva
essere più azzeccata di “adorabile”!
-Oh se
è per questo non ti devi
preoccupare, non è nemmeno la cosa peggiore che mi
è successa, una volta…- non
riuscì a continuare, perché questa volta fu
interrotta da una voce che
conosceva benissimo proveniente
da dietro
di lei
-State parlando
male di me? – non si
era girata, anzi aveva quasi cercato di nascondere il viso tra le
ciocche
ondulate che lo incorniciavano, era fortemente determinata ad evitarlo
finchè
poteva. Il cuore le
era letteralmente
saltato in gola, la cosa si faceva difficile, lei non lo voleva proprio
vedere
Bellamy, figuriamoci rivolgergli la parola
-Sarah Keller!
La donna che ha
collezionato più copertine dell’anno! –
si era avvicinato a sua cugina con
l’aria adorante che avevano tutti gli uomini quando la
incontravano, baciandole
galantemente la mano, e lei sguardo ammaliate si era immediatamente
immedesimata nella parte della diva consumata che amava così
tanto. In realtà
adorava essere idolatrata ed era più che allenata a
manipolare i maschi che le
giravano intorno. Per un attimo Vicky si sentì quasi
invidiosa, non tanto della
sua travolgente bellezza quanto del suo fascino disinvolto. Lei si che
era una
donna di mondo, si disse con un sospiro frustrato.
-Finalmente
riesco a incontrarti di
persona! Pensavo che Dom ti tenesse nascosta per paura che qualcuno ti
potesse
portare via …o… che ci stesse raccontando un
sacco di balle! – Matt si
abbandonò ad uno dei suoi risolini ad alto impatto sonoro
con una mano davanti
alla bocca, mentre il suo compagno di band, sorrideva a denti stretti
appoggiando una mano sul fianco di Sarah a voler ben marcare il
territorio!
-Bells…hai
visto chi c’è? – era la
scusa perfetta per cambiare argomento e distogliere
l’attenzione dell’amico
dalla sua supermodella. Non si sa mai…
Matt
spostò gli
occhi sulla ragazza
che fino a quel momento se ne era stata un po’ in disparte.
Davvero uno
splendore avvolta da un abito rosso tagliato a top dalle spalline quasi
invisibili che
scendeva morbido a
segnare in modo impercettibile i contorni di un corpo che si poteva
facilmente
intuire avesse forme perfette. Doveva essere una modella come
l’amica, ma lui
faceva fatica a tenere a mente i nomi dei suoi colleghi musicisti,
figuriamoci
quello di una ragazza che poteva aver visto di sfuggita ad una festa,
in un video
o sulle pagine di uno dei giornali che leggeva la sua ex, quindi
avrebbe fatto
per l’ennesima volta la figura dell’idiota fuori
dal mondo, poco fisionomista e
male informato. Pazienza, era quasi sicuro di poter rimediare alla
svelta a
quel tipo di lacune … poteva sforzarsi ancora un pochino
prima di cedere e
chiedere aiuto a Dom, l’esperto del settore era lui giusto!?
Lei era…era..si
l’aveva già vista… forse era la
testimonial di qualche marca prestigiosa di
cosmetici con quel visetto delizioso dalle labbra rosse, incorniciato dai capelli
lunghissimi
leggermente ondulati più scuri alla radice che si perdevano
in punte biondissime,
su cui spiccavano due occhioni blu ed enormi enfatizzati dal trucco.
Quasi
sobbalzò rendendosi che conto ci era
già incappato dentro, fieri e un
po’ rancorosi, mentre ora avevano un’espressione
completamente diversa,
sembravano ancora
più grandi profondi e quasi
spersi…
-VICTORIA!!!
Giusto?! – Il mondo è
proprio piccolo! Cosa ci faceva li la ragazzina del Le Flaveur trasformata in femmina
fatale per l’occasione?
Un’amica di Sarah Keller , ma guarda un po’ chi
l’avrebbe mai detto, si lisciò
il pizzetto inesistente per abitudine, la cosa si faceva
interessantemente divertente.
Lei aveva
strizzato gli occhi,
aspettandosi quasi una forma di impatto fisico, il cuore ormai le
batteva così
forte che il DJ avrebbe potuto usarlo
per mixare il prossimo pezzo, le mani leggermente sudate fermamente serrate sulla
borsettina, la
sicurezza che aveva ostentato quel mattino solo un ricordo, che
cos’avrebbe
dovuto dire/fare ora?
Alzò
una mano muovendo le dita in
segno di saluto, con un sorriso davvero preconfezionato, una tacita
ammissione
del tipo “Si sono io, quella che
oggi ti
avrebbe tranquillamente fatto a fettine per quanto sei stato simpatico
e pieno
di tatto!” Lui la fissava come se avesse appena visto un
fantasma, un massacro
insomma…
-Matt, ti posso
chiamare Matt vero?
Lei è una mia carissima amica…- Sarah saltellava
intorno al cantante dei Muse
cercando di sbloccare la situazione di stallo in cui stavano
chiaramente
precipitando, ci doveva pur pensare qualcuno visto che parevano tutti
presi da
paralisi collettiva.
-Questa
è davvero una…gradevole
sorpresa! Benvenuta fra noi! - Il tono del cantante era suonato tra
l’ironico e
il meravigliato e Vic l’aveva già mandato
mentalmente a farsi fottere. Non era
un buon modo per iniziare!
-Ragazzi non so
voi, ma io sto
morendo di fame! – Si lamentò Dom trascinando la
sua dea personale verso il
buffet, il cibo aiuta sempre a familiarizzare, anche nelle situazioni
peggiori
-Dopo di lei
signorina allora…- Matt
con un mezzo inchino era l’immagine della galanteria
personificata, stava
ancora studiando Vicky che non si era
mossa di un centimetro dalla piastrella che occupava nonostante
l’invito
-
Io…io … Ho solo accompagnato Sarah,
voleva assolutamente farmi conoscere
Dominic, cioè non avevo la più pallida idea che
si trattasse di lui…perché
altrimenti…-
si giustificò quasi non si sentisse in diritto di stare
lì, ci
doveva per forza essere un modo per
andarsene, ma Matt la fissava e lei…accidenti…che
figura da scema…almeno avesse
potuto mimetizzarsi con la vegetazione circostante.
-Altrimenti?
– Lui sembrava
sinceramente incuriosito ed aveva di nuovo quello sguardo assurdo di
cui
definire il confine tra autentico interesse e presa in giro era davvero
difficile
-…niente!
Io… io… credo di dover
andare...- Dio era patetica! Certo che Bellamy si stava prendendo gioco
di lei,
che altro avrebbe dovuto fare con un simile disastro?
- Ok va bene, non hai fame?
Mangiamo
qualcosa e ti chiamo un taxi…- la faceva facile lui, e lei
aveva già perso
Sarah di vista maledizione. Gliel’avrebbe pagata con gli
interessi sua cugina!
-Non disturbarti,
non…non… conosco
nessuno…e non voglio davvero essere d’
impaccio… - ci provò per un ‘ultima
volta quasi sottovoce, patetica non rendeva nemmeno lontanamente
l’idea. Non
avrebbe più avuto il coraggio di uscire dalla cucina del
Bistrot…almeno finchè
i ragazzi erano a Nizza.
Lui invece
tanto per peggiorare le cose, aveva sorriso rassicurante
nemmeno lontanamente scoraggiato, passandosi una mano tra i capelli
sparati in
piedi con quel gesto che la mandava regolarmene in confusione
-Conosci me, non basta? Per il
resto
possiamo rimediare alla svelta! – presuntuoso, arrogante e
pieno di sé. Ottimo!
-Come scusa? - Vicky aveva
scrollato il
capo cercando di ignorare lo sguardo ammiccante che
le aveva appena lanciato Matt Bellamy,
assurdo doveva averla scambiata per un’altra . Lei era su un terreno
completamente
sconosciuto e con quel vestito addosso non sapeva bene nemmeno chi era, forse aveva ragione
sua cugina, la
soluzione era fregarsene e “fare la donna di mondo”,
poteva sempre fingere di esserlo
dopo
tutto!
-Dai vieni coraggio, non puoi volermi male al
punto di farmi
morire qui di fame! – Lui aveva una mano allungata verso di
lei, un sorriso
caldo e l’espressione del maschio protettivo e pieno di
aspettative stampata
sul viso. Victoria a quel punto non aveva realmente una scelta se non
quella
di afferrare la sua
mano e lasciarsi
guidare come se fosse la cosa più
normale del mondo, era
persino riuscito
a strapparle un
sorriso un po’
impacciato, era già un progresso!
-Dom prega che il catering sia
buono
altrimenti stavolta divoriamo te! – il cantante era in piedi
davanti al buffet
con il piatto già strapieno – L’ultima
volta il cibo era uno schifo! – aveva
precisato arricciando il naso, tanto per farlo sapere anche alla
ragazza in
rosso accanto a lui.
- Mangiare Dommeh?!
Seeh… per carità, ci
romperemo i denti e moriremo di fame! – Replicò
Tom Kirk affiancandosi ai due
amici. Dominic alzò le spalle indifferente, non sempre avere
un buon carattere
è un vantaggio.
-Piuttosto…pregate che
il catering sia
buono perché sono amici di Sophie e con quello che ho speso
stavolta la
licenzio! –
-Howard !! Vuoi insegnare agli
altri a
fare il loro lavoro? Non ne basta uno nel gruppo? – la
morettina in miniatura
anche con i tacchi più alti dell’Empire State
Building, aveva risposto un po’
acida sentendosi chiamata in causa, rimettendo però tutti in
riga, piccola ma
tosta evidentemente!
-L’insalata di crostacei
è buonissima! –
Sarah alzò gli occhi al cielo con un’espressione
deliziata
-Perfetto!-
-Ciao io sono
Sophie…visto che qui
nessuno si preoccupa di fare le presentazioni! – la mora di chiare origini
latino americane allungò
una mano in direzione della biondina sconosciuta non prima di aver dato
uno
sguardo esasperato ai ragazzi.
Vicky appoggiò un attimo
il suo piattino
per stringere la mano alla ragazza che le sorrideva cordiale
-Victoria…- Sophie la
guardava pensierosa,
inquietandola un pochino con quel suo outfit decisamente eccentrico
almeno per
i suoi standard, si sentiva più tesa di un soldato in trincea
-Sto pensando a dove ci siamo
già
viste…forse a Parigi alle sfilate la scorsa settimana?
–
-Non credo proprio…-
replicò la biondina
addentando un raviolo ripieno ai formaggi, le veniva da ridere a
pensare come
la gente possa prendere
un abbaglio solo
per un vestito e perché
sei arrivata per
mano ad un cantante di fama mondiale…
-Quel vestito però sono
sicura di averlo
visto addosso a Sarah Keller in passerella per Versace.. –
sempre più
imbarazzante, anche perché Matthew seguiva attentamente la
conversazione tra le
due ragazze con aria indecifrabile
-
Permettimi lei era divina, ma addosso a te …
sembra veramente fatto
apposta! – Sophie la guardava con un entusiasmo che secondo
Vic era
assolutamente immotivato, era solo un vestito dopo tutto, Il mantra per
uscirne
vivi a quel punto era “sono
una donna di
mondo, sono una donna di mondo” bastava ripeterlo
all’infinito per fingere di
essere una modella abituata a gestire quel genere di situazioni? Mio
Dio!!! E
soprattutto Sarah dov’era già sparita di nuovo?
Vicky sgrano gli occhioni blu, con
un’espressione che probabilmente avrebbe steso
inconsapevolmente tutti maschi
nel raggio di 10 metri
-Si, in effetti il vestito
è proprio
quello, Sarah è…una mia amica – aveva
ammesso con un candore disarmante
A
quel punto il pubblico intorno era decisamente aumentato e a Matt, Tom
e Sophie
si erano aggiunte altre due ragazze bionde e curatissime. Cosa doveva
fare, una
conferenza stampa dove dava a
tutti la
taglia del reggiseno e il numero di scarpe?
-E allora che fai di bello nella
vita se
non sei una modella? – Si era sentita chiedere da una delle
due, che si era
presentata educatamente come Kari, pareva
che il non fare la modella fosse
qualcosa che esulava dalle possibilità concesse ad un essere
umano di sesso
femminile di aspetto gradevole su questo pianeta
-Insegno musica sono una musicista!
–La
bomba era sganciata non restava che attendere. Nei pochissimi attimi
silenzio
esterefatto che avevano preceduto il coro delle esclamazioni
entusiastiche,
aveva fatto in tempo a sentirsi sopraffare da tutti gli sguardi del
gruppetto
puntati su di lei. Aveva detto qualcosa di sbagliato? No
perché lì la musica
era il lavoro che andava per la maggiore!
Sguardi che si erano spostati da
lei a
Matthew che invece se stava con le braccia incrociate e con due dita si
grattava il mento, certo
se accompagni
Bellamy è altamente improbabile che tu sia
un’assistente sociale, ma anche la
cameriera del Bistrot sotto casa!
-E cosa insegni…suoni?
– Chiese gentile
ed affabile la moglie di Tom, almeno doveva essere lei visto che Kirk
aveva un
braccio intorno alla sua vita
-Violino e pianoforte! –
per un attimo
aveva pensato di mentire o di dire che solo che faceva la cameriera al Le Flaveur e
divertirsi a
vedere la reazione di tutti.
-Ooooh ! - Vicky evitò
accuratamente di
incrociare anche solo per un secondo gli occhi sbarluccicosi di Matt,
non
voleva minimamente sapere come aveva accolto la rivelazione, di sua
spontanea
volontà non glielo avrebbe mai detto, preferiva pensasse che
era la ragazzetta
che gli portava i caffè, le era bastato vedere con la coda
dell’occhio
l’atteggiamento stupito che
aveva assunto, perché
era stato l’unico a rimanere nemmeno
troppo metaforicamente a bocca aperta, solo che non ne era uscito alcun
suono
-Ok ragazze adesso basta! Vic
queste se
le lasci fare sono peggio dei giornali di gossip..- fu proprio lui a
soccorrerla inaspettatamente
-Victoria lascialo perdere
è geloso deve
sempre stare al centro dell’attenzione! Sei qui in vacanza?
Devi assolutamente
uscire con noi così facciamo due chiacchiere. Anche Sarah se
le fa piacere ovvio…
– aveva replicato Jaclyn
-Volentieri! – si sentiva
quasi
lusingata dall’entusiasmo con cui l’avevano accolta
le ragazze, così a scatola
chiusa dopo tutto… probabilmente erano saltate troppo in
fretta alla
conclusioni solo perché lei era in compagnia di Bellamy,
peccato che praticamente
nemmeno si conoscevano!
-Vic tesoro
vieni…lasciale perdere, sono
impossibili! – Matt la stava letteralmente trascinando via
per un gomito, tempo
cinque minuti e Kate avrebbe ricevuto dieci messaggi e la foto della
ragazza
che era con lui questo era certo, e magari con Istagram lo avrebbe
saputo il
mondo intero.
Forse ci puoi convivere, ma non
è vero
che ci fai l’abitudine al fatto che la tua vita privata sia
totalmente e
costantemente cibo per squali!
-Arrivo Matt…-
cinguettò lei accentuando
l’abbreviazione del suo nome,tanto per sottolineare
l’ironia della situazione,
dopo tutto lui la chiamava Vic e l’aveva appena chiamata
TESORO . Dei del
cielo!!!
-Matthew la
stai rapendo? Hai paura che ti roviniamo la
reputazione in un secondo? – chiese Sophie scherzosa ma non
troppo, dando un
sorso al suo cocktail verde fluorescente, lui alzò le spalle
con un’occhiata
eloquente, la sua reputazione..gli veniva da ridere…
-La mia reputazione è su
tutti i social
dell’universo…- ironizzò prima di
soffiare sottovoce
–Capacissime
di farlo! – in modo che solo
Vicky potesse sentire. Stavolta era stata lei a ridere divertita mentre
salutava con una mano il gruppo di ragazze scusandosi a gesti per il
rapimento
-Un gruppo di iene! –
-Io le trovo carine! –
replico lei, lui rise
un po’ scoraggiato, non sapeva davvero che tipo di
atteggiamento aspettarsi, da
quelle che erano diventale le amiche
inseparabili della sua ex fidanzata, ma a quel punto non che avesse
realmente
importanza.
-Perché non me
l’hai detto subito? – due
occhi azzurrissimi si fissarono seri e un po’ perplessi in
quelli di Victoria a
chiedere spiegazioni
-Che cosa dovevo dirti? –
lei preferì
starsene sulle sue guardandolo storto
-Che suoni? – ovvio,
magari lo doveva
scrivere nel menù del Le Flaveur
-Bellamy non puoi essere serio, ci
conosciamo da mezz’ora si e no! – Meglio mettere da
parte la timidezza se
doveva tenere testa al leader dei Muse e alla sua cricca
-Non è
vero…tu sei avvantaggiata sai
tutto di me, persino cosa mangio a colazione! – Lei
sgranò gli occhi
ridacchiando, forse era vero quello che si diceva che non avesse
proprio tutte
le rotelle al posto giusto, di sicuro arroganza a parte continuava a
trovarlo
divertente.
-Ok non sei affatto serio!
– sospirò lei
un filino esasperata
-Allora? – lui era ancora
lì pieno di
aspettative
-Allora che vuoi sapere? Non
è che tutti
riescono a campare di musica e sono così fortunati che a 25
anni hanno già
fatto il concerto della loro vita a Wembely davanti a 70.000 persone!
– Vic lo assalì
quasi immotivatamente lasciandolo
spiazzato, le dava fastidio il fatto che lui si sentisse
così sicuro di sé
stesso solo perché nella vita si sentiva più che
arrivato.
-Aspetta, aspetta 25 anni? Tu hai
25 anni???
– lei aveva alzato gli occhi al cielo sbuffando davanti
all’espressione
incredula del cantante, questa cosa che tutti la prendevano sempre per
una
ragazzina cominciava a darle sui nervi
- Quasi ventisei, uno
più di Sarah, vuoi
vedere la carta di identità??? –
gli aveva risposto acida incrociando le
braccia, con un comportamento che di maturo non aveva proprio nulla.
Lui
infatti l’aveva ignorata esattamente come avrebbe fatto con
una ragazzina
-Solo …sembri
più giovane…- forse si era
fatto influenzare dal fatto di averla vista al bistrot senza un filo di
trucco,
ora come ora in effetti non
sarebbe
riuscito a darle un età, la
ragazza che
aveva davanti era bellissima a prescindere. Meglio cambiare discorso e
atteggiamento o si sarebbero scontrati di nuovo
- Vic , senti… guarda
che io ho il
massimo rispetto per chiunque faccia musica, da chi suona nelle bettole
a chi
riempie gli stadi, ti prego non farmi passare per quello che non sono,
hai
ragione, nemmeno mi conosci! Senti, se ce l’hai ancora con me
per stamattina
allora ti chiedo scusa, ho agito senza pensare, non volevo metterti in
difficoltà!-Matt sembrava sincero e non erano il tipo di
scuse che Vicky si
aspettava da uno che le aveva mollato in mano cento euro di mancia per
giustificarsi, qualcosa non le quadrava affatto. Esitò un
secondo accigliandosi
…
Matthew
se non era rimasto seriamente spiazzato era almeno confuso
e non era una
cosa che gli capitava spesso ultimamente, non con quella che sembrava
poco più
che una ragazzina. Sarebbe
stato cercare
di passare per il moralista che non era mai stato, negare
che quando l’aveva vista avvolta in
quel vestito rosso ci aveva fatto ben più che un pensierino
e l’età era
l’ultimo dei suoi problemi. Certo
sapere
che aveva 26 anni gli aveva fatto inconsapevolmente tirare un sospiro
di
sollievo, ma non che questo cambiasse le cose, si era presentata come
un’amica
di Sarah la supermodella del momento giusto? Quelle come Sarah ben
consapevoli
del fatto che madre natura con
loro è stata
più generosa del dovuto, appartengono alla
categoria delle piccole arriviste disposte
a tutto pur di sfruttare al massimo il loro momento di gloria. Lui era
single e
di nuovo sulla piazza qual’era il problema? Erano circondati
da ragazze del
genere al punto di doversene anche difende, perché Victoria
avrebbe dovuto
essere diversa?
In meno di mezz’ora era stato costretto a
ricredersi. La
biondina non si
stava affatto
comportando come un ‘incantevole
specie
infestante di edera ansiosa di arrampicarsi addosso a te per avere
accesso alla
tua carta di credito e una foto sui tabloid. Non riusciva a capire se
l’aggressività
che ostentava derivava da una timidezza di fondo, dal disagio per una
situazione che non le era congeniale o
se il problema era “Lui”, ma
in quel
caso per quanto la trovasse bellissima non
avrebbe mai forzato la mano, non era quel
tipo di persona e non ne aveva realmente bisogno.
Purtroppo non erano riusciti a
continuare la loro discussione perché in un attimo si erano
trovati sommersi da
una girandola di chiacchiere e drink colorati
-Sul serio conosci
tutta questa gente? – Un’ora dopo una
Victoria decisamente
più disponibile e
rilassata complice anche un
pochino di
alcol , aveva deciso che il Lupo Mannaro non era poi così
feroce come poteva
sembrare. Si stava
quasi incredibilmente
divertendo, Matt
non l’aveva mai mollata
un attimo, mai fatta sentire fuori posto o messa in disparte nemmeno
per un
momento a favore dei suoi ospiti. Piuttosto era lei
che aveva cercato inutilmente di
isolarsi anche solo
con un passo
indietro quando si sentiva di troppo, invece il cantate
l’aveva puntualmente
recuperata coinvolgendola nella
discussione. In
compenso ormai sapeva
tutto dei dwoni, dei
Muse e dei loro
piani per i prossimi sei mesi
-Stai scherzando vero? –
replicò lui
corrugando la fronte divertito
– Qui
praticamente non conosco quasi nessuno! Siamo pari! –
questa volta era toccato a lei corrugare la
fronte
-Stai barando Bellamy, parli con tutti come se
fossero tuoi amici da
sempre…-
Lui aveva riso, come se Vic avesse
detto
la cosa più ingenua del mondo
-Naaa abitudine, non è
difficile li
ascolto mi interesso a loro…loro si interessano a me dopo
tutto, ai Muse, mi
sembra il minimo che posso fare per rispetto verso queste persone Vicky
– “Rispetto”
era di una semplicità disarmante e ancora una volta non
erano le parole che si
aspettava di sentire da Matthew Bellamy
-Ma allora scusa…- lei
aveva allargato
un braccio ad indicare l’enormità del party in
pieno svolgimento
-Vuoi sapere come si fa ad
organizzare
una festa così senza ritrovarsi in casa un’ora di
bufali? –
La ragazza annuì curiosa
mentre cercavano di
fare qualche passo per
uscire dalla mischia
-Lascia fare a Dom, lui
è bravissimo in
queste cose, conosce quelli che “contano” in
zona…ha casa qui da una vita.-
-WOW quelli che contano eh!
–aveva
commentato lei un po’ teatrale, pensando a tutte le ragazze
mezze svestite che
aveva visto in giro,lì col solo scopo di farsi notare-
-Già…WOW…
se ti piace questo genere di
feste…-il moro aveva di nuovo un’espressione
indecifrabile, come se ci fosse
qualcosa che lo disturbava leggermente, piuttosto strano per uno che
aveva
passato gli ultimi tre /quattro anni a spasso tra i parties di Holliwood
Lei era rimasta zitta un attimo,
l’umiltà con cui parlava ed agiva continuava a non
coincidere con l’immagine mentale
che si era fatta di lui, il Matt Bellamy che le faceva compagnia, era
gradevole, gentile, divertente e la incuriosiva da morire, nonostante
tutto.
Si erano guardati per un lungo
momento
negli occhi e lei forse per la prima volta gli aveva sorriso empatica
senza preoccuparsi
di doversi
nascondere o difendere anzi, si
avvicinò inaspettatamente tirandolo leggermente per la
camicia costringendolo a
piegarsi un pochino verso di lei, ancora illuminata da quel sorriso
deliziosamente
enigmatico.
-Allora…Mi daresti le
indicazioni per la
toelette? – gli soffiò con un tono che rasentava
il flirt ancora più
inaspettatamente in un orecchio, costringendolo a tenere il fiato
mentre
aspirava il suo profumo floreale, forse era l’alcol che la
rendeva più
disinvolta ma a Matt stava benissimo, anzi… Agì
d’istinto sorpreso e
compiaciuto allo stesso tempo, appoggiandole
delicatamente le mani sui
fianchi pur di prolungare di qualche attimo quell’inaspettato
gradevole contatto
ravvicinato. Forse non era tutto perduto in partenza! Rise, gli occhi
azzurri
brillarono divertiti e maliziosi,
giusto
un attimo prima di prendere l’atteggiamento semiserio di chi
sta per rivelare il
terzo segreto di Fatima.
- In casa, oltre il soggiorno la
porta
in fondo a destra! Se vuoi ti accompagno? - Anche
lui le aveva parlato nell’orecchio, le
mani calde ancora appoggiate sui fianchi di lei , le avevano procurato
un brivido
indesiderato ma piacevole, era tutto un filino surreale. Scoppiarono a
ridere
entrambi come se ci fosse realmente qualcosa di divertente, forse per
spezzare
l’imbarazzo che si era creato nel preciso istante in cui gli
occhi si erano
incontrati di nuovo, Vicky anche
questa volta non riuscì a rispondere
-OMMIODIO Matthew Bellamy!!!
– si
girarono entrambi al grido di una tipa dai tacchi altissimi e
l’aria
inquietante che sprizzava cuoricini dagli occhi guardando Matt
Lui sorrise affabile , Vicky
ridacchiò
divertita e sorpresa, di
nuovo Matt si
stava comportando in modo assolutamente normale con quella era
chiaramente una
fan maniaco-ossessiva. Le gioie del successo!
-Buona fortuna… Bells!
Giusto?! – gli
sussurrò ironica quel nomignolo famoso, ancora
una volta in un
orecchio facendogli
l’occhiolino. “Bells?”Questa volta fu il
moro a scrollare il capo genuinamente
spiazzato, forse non aveva capito bene, o forse non aveva capito niente
dall’inizio!
- Aspetta, aspetta dove vai? Vic
non
puoi mollarmi qui ora…- insinuò lui sottovoce,
tanto la giovane donna che lo
stava importunando era
così infervorata
suo discorso da non
farci caso. Victoria alzò
le spalle ridendo esibendo un’aria
dispiaciuta,era più che sicura che se la sarebbe cavata
egregiamente da solo
Lui la
guardò sparire nella ressa, ancora una volta lo
sguardo agganciato a
quel leggero ondeggiare di fianchi reso quasi ipnotico dai tacchi
… inutile
negare che la “ragazzina”oltre che essere un
autentico splendore lo intrigava
da morire, questa volta fermarsi a dare ascolto ad
un’estranea gli sarebbe
costato un po’ più di sacrificio del solito.
Vicky si appoggiò alla
porta alle sue
spalle chiudendo gli occhi con un sospiro enorme. Le serviva un momento
per
rilassarsi era tutto assolutamente assurdo per lei, e se già
faceva fatica a
reggere una situazione normale, Matt Bellamy le stava costando uno
sforzo
sovrumano. Non era la prima volta che
si
trovava in mezzo ad un party del genere, magari accompagnata dal suo ex
fidanzato, altro ambiente stesse feste, Sarah
stessa più di una volta l’aveva trascinata con sé a qualche
imperdibile evento mondano, ma questo
era successo nella sua vita passata e
soprattutto, non le era mai capitato di andarsene beatamente in giro
con il
padrone di casa nelle vesti di una rockstar di fama mondiale.
Il rossetto era a posto, i capelli
anche
e Vicky stentò a riconoscere la ragazza un po’
sofisticata che la guardava
dall’altra parte dello specchio. Una
volta si sarebbe sentita elettrizzata, ora le sembrava di camminare
sulle
sabbie mobili e la contraddizione era che se non fosse stato per Matt
probabilmente sarebbe
già affondata. Tirò un altro sospiro
enorme riavviandosi i capelli per l’ennesima volta. Poteva
essere l’occasione
giusta per andarsene, sparire, scappare codardamente e evitare
qualsiasi
problema perché se rimaneva c’erano altissime
probabilità che prima ancora del
leader dei Muse avrebbe dovuto fare i salti mortali per affrontare se
stessa e
ne era terrorizzata al solo pensiero. Proprio in quel momento entrarono
nell’elegante bagno di Dominic due ragazze già
alticce ridendo in modo sguaiato
distogliendola dai suoi pensieri. Le
osservò distrattamente colonizzare il bagno mentre
controllava il
cellulare. Aveva un messaggio di Jacques
che si offriva di passare a prenderla
la
mattina seguente per andare al lavoro. Digitò velocemente la
risposta sorridendo,
era un modo per sondare il terreno per sapere se andava tutto bene, lei
gli
aveva accennato che sua cugina la portava ad una festa. Jacques era
sempre fin
troppo protettivo nei suoi confronti, e Victoria doveva ammettere che
non
avrebbe saputo cosa fare senza di lui, non negli ultimi sei mesi, si
conoscevano
praticamente da quando erano bambini e
quando lui da Nizza si era trasferito a Londra per studiare erano
diventati
inseparabili.
C’era anche un messaggio
di Sarah “Tesoro
per una sera divertiti ti prego!
Tranquilla fidati, Matt è un gentiluomo!” Un
gentiluomo? Seriamente? Alzò gli
occhi al cielo ridacchiando. Una bella faccina con
la linguaccia poteva essere perfetta
come risposta? Lei e Sarah dovevano
assolutamente parlare!
Matt un
gentiluomo…scoppiò a ridere con
una mano davanti alla bocca pensando ai modi garbati e premurosi, ma
divertenti
del chitarrista…chissà…forse a modo
suo…
Le ragazze intanto stavano
letteralmente
starnazzando cercando di usare il piano di marmo del bagno di casa
Howard per
farsi una riga di coca. Se cercava tranquillità aveva
sbagliato posto, meglio
tornare da Matt! L’idea la sorprese, almeno si sorprese di
averla considerata
la sola opzione costringendola ad ammettere che si era dimenticata di volersene andarsene dal momento in cui lui
l’aveva trascinata in
quel divertente giro di socializzazione forzata
Non avrebbe avuto altra scelta
comunque,
Mr. occhi azzurri la aspettava appoggiato
alla parete di fronte
al bagno, sotto un quadro coloratissimo che doveva raffigurare una
barca sulla
spiaggia, camicia bianca dalle maniche arrotolate con i primi due
bottoni
slacciati, pantaloni grigio chiaro modaioli ma sicuramente non stretti
come
quelli di Dominic, capelli sparati in piedi e una vaga parvenza di
abbronzatura. Davvero non era poi così malaccio si
trovò ancora più
inaspettatamente a pensare sorridendo
-Che ci fai tu qui? –
esordì leggermente
sorpresa avvicinandosi
-Mi assicuro che tu non perda la
strada
e soprattutto che non ti succeda nulla,non si sa mai,
c’è brutta gente in giro
a quest’ora…- scherzo lui premuroso con il tipico
atteggiamento del maschio
protettivo deciso a fare
colpo “un
perfetto gentiluomo!”
Vicky scoppiò a ridere
ripensando al sms
di sua cugina, in realtà era piacevole pensare a lui in
quelle vesti
-Che c’è da
ridere? – Matt sembrava un
filino perplesso, ma aveva uno sguardo stranamente dolce.
Era…strano?
Imbarazzante? Lei di sicuro era sempre più confusa.
-Tu! – lui
sgranò gli occhi incredulo
-Io cosa???- era pure un pochino
suscettibile
-Dai scherzavo!!!- Vic rideva ancora
perché ora Matthew era
buffissimo con
quell’aria da falso
offeso e un sorrisetto adorabile che metteva in mostra il dentino storto
- Comunque
sono maggiorenne e so badare a me
stessa! – ostentare indifferenza poteva essere una soluzione.
Lui alzò le
spalle con aria di sufficienza mentre incrociava il suo sguardo, per
poi farsi
serio mentre si avvicinava staccandosi dal muro.
-Vic è tutto ok?
– il cuore della
ragazza perse un battito, non poteva averle letto nel pensiero e non
poteva
guardarla con quell’espressione seriamente preoccupata, per
cosa poi? Perché si
era chiusa in bagno 10, no facciamo 15…magari 20
minuti…era ancora un tempo
ragionevole per una signora che deve ritoccarsi il trucco!
Annuì indifesa
-Sei sicura, perché mi
era sembrato
che…- le si seccò la bocca in qualcosa di simile
al panico, le sfiorò l’idea
che magari oltre che un po’ strano e musicalmente superdotato
era anche telepatico,
sul serio…insomma che pensare di uno che è stato
cresciuto da una medium o giù
di lì, perché in quel caso
lei era
assolutamente fottuta
- Tutto a posto! C’era la
fila in bagno!
– tagliò corto fin troppo in fretta cercando di
ignorare il risolino del moro
che pareva non essersela bevuta. E già!
-Ok, allora andiamo! –
lui la prese di
nuovo per mano con naturalezza e a lei non si sa bene per quale motivo
tremavano le gambe, attraversò
il salone
deciso per dirigersi verso la scala che portava al piano superiore
piantonata
da un uomo della sicurezza che, naturalmente si spostò per
farli passare
accennando un saluto. Surreale…
A quel punto il cuore di Vicky era
letteralmente impazzito, mentre l’ansia la divorava, cosa
diavolo si era messo
in testa ora? Si morsicò le labbra per frenare la
stupidissima domanda “Dove
stiamo andando?” , avrebbe dovuto
andarsene prima, ora era troppo tardi se non voleva fare
la figura della
ragazzina sul serio e lei invece si stava ancora ripetendo che era una
donna di
mondo. Matt a detta di Sarah era un gentiluomo quindi cosa aveva da
temere?
Sbucarono in un soggiorno
più piccolo di
quello al piano inferiore con un enorme divano ad elle e un televisore
grande
quasi come lo schermo di un cinema, proseguirono oltre la porta
scorrevole a
tutta parete spalancata
sulla terrazza.
Le mani di lei erano sudate e tremavano un filino, al punto di essere
costretta
ad asciugarsi la sinistra nell’abito, sperò
vivamente che lui non se ne
accorgesse.
-Un po’ di calma
finalmente, che ne
dici? – Il ragazzo la invitò col gesto di una mano
e quel sorriso un po’
sbilenco a sedersi su un divano di vimini, sembrava così
autenticamente
rilassato da trasmetterle tranquillità,
forse lo aveva giudicato male lei scambiando la sicurezza
in se stesso
per arroganza. Victoria riprese a respirare, doveva ammettere che
lì l’atmosfera
era molto più soft, quasi intima e
in
una piacevole penombra illuminata da due lampade ai lati del terrazzo, la musica arrivava attutita. Forse un pochino
era telepatico sul
serio se aveva intuito che le serviva una pausa da tutta quella
mondanità. In un
angolo vicino al parapetto un gruppo di ragazzi stava chiacchierando
pacatamente, qualcosa le fece pensare che facessero parte della stretta
cerchia
di amici del gruppo, una ragazza bionda aveva
in braccio una
bambina bellissima che poteva avere 5/6 anni
beatamente
addormentata, le sorrise
cordiale e lei ricambiò il sorriso. Dall’altra
parte del terrazzo una coppia si
stava scambiando tenere effusioni, per un attimo si era aspettata di
trovarci
anche Sarah e Dominic.
-Allora…raccontami
tutto! – Matt ricatturò
la sua attenzione sorriso e occhi azzurri, distraendola dalla sua
perlustrazione visiva dell’ambiente circostante
-Non credo di avere nulla di
interessante da raccontare – replicò sorridendo a
sua volta un po’ timida
- Io credo sì
invece…la musica, il
Bistrot, Sarah, le
lezioni di
pianoforte…- Suggerì lui entusiasta. Vicky rimase
spiazzata mentre le si
formava una specie di nodo in fondo allo stomaco, nessuno
l’aveva mai guardata in quel modo,
sembrava così sinceramente interessato a lei da metterla in
imbarazzo, non
sapeva davvero da dove cominciare
-Non che ci sia niente di
così
interessante da dire…- si schernì mentre si
abbandonarono entrambi ad una
risatina che per lei era sicuramente un filino nervosa
-Sarah è mia cugina!
–esordì. Lui sgranò
gli occhi genuinamente sorpreso
-Tua cugina?! Non avevo
capito…pensavo…
– ora che lo sapeva effettivamente le due ragazze un pochino
si somigliavano,
Victoria era più piccola, più minuta e meno
bionda di Sarah, ma la forma del
viso, alcune espressioni…
Vic si affrettò a
scuotere il capo
-Io non l’ho detto! Non
voglio si sappia
in giro più di tanto, mi userebbero per arrivare a lei,
è già successo…- lui
annuì comprensivo, chi più di lui poteva capire
quel tipo di
argomentazioni. La
ragazza evidentemente
non era in cerca di attenzioni superflue, forse cominciava a capire
tutta la
diffidenza nei suoi confronti
-Non riuscirei più a
vivere, hai idea di
quanto famosa è
diventata Sarah nell’ultimo anno? E non mi interessa il tipo
di vita che fa
lei! –Sottolineò seria, con quegli enormi occhi
blu che lo scombussolavano un
pochino
Matt la stava ancora fissando
attentissimo e sorpreso fregandosi il mento, la trovava sempre
più interessante
-
Mio padre e suo padre sono fratelli, passiamo le vacanze a Nizza a casa
della
nonna da quando eravamo piccolissime…-
Un cameriere si
materializzò dal nulla
con una bottiglia di champagne interrompendo il discorso, seguirono
entrambi i
suoi movimenti sicuri in silenzio, mentre stappava la bottiglia e
versava il
vino nei bicchieri per poi riappoggiarla in un secchiello pieno di
ghiaccio sul
tavolino basso di fronte a loro. Matthew ringraziò
educatamente. La pausa
permise a Vicky di raccogliere i pensieri il primo ….Matt la
stava completamente
destabilizzando e continuava a non esserci un motivo preciso, a parte
il suo
modo di comportarsi e di dare importanza alle cose, non potè
fare a meno di
chiedersi se era mestiere pure quello.
-A cosa brindiamo ? –
chiese mentre lui alzava
cerimoniosamente il calice battendolo contro
il suo
-Alla musica! L’unica che
non ti tradirà
mai! – sentenziò serissimo prima di ingoiare il
contenuto del bicchiere quasi tutto
di un fiato. Il tono era quello di un uomo ferito, solo in quel momento
lei si
rese conto del fondo di amarezza negli occhi azzurrissimi del cantante,
non lo conosceva,
non sapeva nulla se non
quello che i giornali di gossip avevano scritto sulla rottura tra lui e
Kate,
non ci aveva nemmeno pensato fino a quel momento impegnata
com’era a difendersi
da lui, ma non ci voleva la sfera di cristallo per intravedere quella
che era
sofferenza sottile mascherata con disinvoltura. Forse era umano anche
lui!
Bevve un sorso prima di appoggiare
il
bicchiere sul tavolo davanti a loro
-Coraggio continua..-
l’attimo di
debolezza era già passato
-Mi sono diplomata prima in
pianoforte,
lo suono da quando avevo cinque anni, poi mi sono messa a studiare
violino. –
Lui la gratificò con un cenno di assenso ammirato - Magari
tu te lo sei
dimenticato, ma non è facile vivere di musica… -
Matt prese un sorso di vino
scuotendo il capo con aria un po’ cinica, non se lo era
dimenticato affatto,
sapeva benissimo cosa voleva dire coltivare sogni più grandi
di lui nel
cassetto senza avere un soldo in tasca.
-Quelli delle orchestre sono tutti
ingaggi temporanei, quindi do lezione ai ragazzi in una scuola di musica tra un provino e
l’altro… Al Bistrot ci
lavoro tutte le estati da quando avevo sedici anni, diciamo che unisce
l’utile
al dilettevole e poi mi aiuta a pagarmi le lezioni, continuare a
studiare è
indispensabile per migliorare tu lo sai meglio di me! Certo Sarah dice
che
invece di sgobbare come una pazza potrei fare la modella, ma no grazie,
non fa
per me…-
-Voglio assolutamente sentirti
suonare!
– La stima e la curiosità di Matt per la biondina
erano cresciuti in modo
esponenziale in pochi minuti,in lei non c’era nulla di banale
ed era l’esatto
opposto di quello che si aspettava. Aveva praticamente azzerato di
colpo la
distanza tra la sua coscia e quella di Vicky in un impeto di entusiasmo
e lei era
quasi sobbalzata spostandosi inconsciamente ed istintivamente di
qualche
centimetro.
-Non se ne parla! –
rispose decisa
ridendo
-Posso aiutarti conosco tanta di
quella
gente..- si era infervorato lui
con i
suoi occhi azzurri
-Non voglio il tuo aiuto!
–
-Vic… proprio
perché ci sono passato so
cosa vuol dire…- provò a convincerla,
l’istinto gli suggeriva che sarebbe stata
l’ennesima piacevole sorpresa
-Voglio suonare perché
sono brava non
perché Matt Bellamy mi ha raccomandato! –
-La fortuna a volte va aiutata
fidati, e io non
posso certo suonare al tuo posto,…-
Lei scosse il capo visibilmente
agitata
da quella che stava diventando una discussione inaspettatamente animata
in cui
si stavano entrambi infervorando un po’ troppo velocemente
-Pensavo sapessi che non sono nato
ricco
e famoso e non mi sono affatto dimenticato tutta la fatica dei tempi
bui…voglio
solo sentirti suonare e poi ne possiamo parlare…- lui
continuava a fare le cose
troppo semplici e ora Vic
voleva solo
scappare di lì, troppa pressione, il cantante non poteva
saperlo, ma invece per
lei cominciava a diventare più difficile del previsto
gestire la situazione.
-Matthew ti
prego…lasciamo perdere - lo
implorò con i famosi enormi occhioni blu e
il moro annuì, costretto ad arrendersi temporaneamente
di fronte allo sguardo deciso che già quella mattina lo
aveva convinto a
desistere
- Ok…allora parliamo di
musica, dimmi
cosa suoni e cosa ascolti - cominciò con un sospiro e un
sorriso sperando di
ammorbidirla, Victoria non era
chiaramente un tipino facile e c’era qualcosa in fondo a
quegli occhioni
meravigliosi che non riusciva a classificare.
Nessuno dei due aveva idea di
quanto
tempo poteva essere passato da quando si erano lanciati in una
discussione tra musicisti
che stanno parlando della loro ragione di vita, perché
avevano spaziato dal
rock, al pop, alla classica, litigato sui reciproci gusti personali,
parlato di
concerti, di viaggi, senza che la parola Muse fosse mai stata
menzionata.
Soprattutto avevano riso come si ride con le persone con cui ti trovi
subito in
sintonia e Matthew
a quel punto era
assolutamente affascinato da lei, dal suo modo di parlare, di muoversi,
di ridere, di
scuotere il capo, del modo in
cui sosteneva le sue ragioni e probabilmente aveva perso il filo del
discorso
da un po’ quando se ne era uscito all’improvviso
con un entusiastico
-Più ti sento parlare e
più voglio
sentirti suonare ! –
-Cosa? Ma non stavamo parlando del
perché hai tirato fuori i canti Gregoriani? Bellamy tu sei
scollegato, non mi
stai per nulla ascoltando! - Vicky rise riatterrando di colpo sulla
terra,
perché si era completamente dimenticata che gli occhi
azzurri che ora la
fissavano in modo così intenso da sembrare appassionato
erano quelli di Matt Bellamy,
cercò il bicchiere per prendere un sorso di vino, la
bottiglia ormai era mezza
vuota.
Lui sorrise con aria interrogativa,
mentre allungava una mano per scostarle una ciocca dal viso, o forse le
aveva
appena sfiorato la guancia con due dita in qualcosa di simile ad una
carezza.
Vic rabbrividì disorientata, seguendo il gesto della mano.
Come aveva fatto
Matt ad arrivarle così vicino senza che lei se accorgesse,
le guance erano di
fuoco, cercò di controllarsi, di nuovo non voleva che Matt
percepisse il suo
disagio …
-No non se ne parla! –
scosse il capo
decisa ridendo nervosamente cercando di rimettere distanza tra loro
-Ok, perché? –
lui voleva giustamente
ragioni disarmantemente calmo e lei..lei..era panico, alzò
gli occhi al cielo
-Perché…perchè
tu sei Matthew Bellamy e
io…io non suono davanti a te! Non puoi pretenderlo!-
-Giusto!!! –
annuì lui ironico- Ripetimi
il perché, mi è sfuggito? –
-Ti prego…- si
lamentò lei
-Allora? –
-Perché…perchè
non riuscirei a
spiccicare due note di fila…mi intimidisci! –
ammise nervosamente cercando di
metterla sul ridere evitando i suoi occhi. Lui rise sonoramente un
pochino
lusingato, inutile dire che quella rivelazione aveva appena gonfiato
abbondantemente il suo ego
-Io invece sono convinto che
rimarrei
assolutamente incantato! Guarda le tue mani? – i complimenti
erano il suo forte
e sulle donne funzionavano sempre, la distanza tra di loro si era di
nuovo
ridotta e lui non riusciva ad interpretare la chiara agitazione che
traspariva
dai gesti nervosi della ragazza.
-Le mia mani cosa? – la
sua mano destra,
lunga sottile ed affusolata si trovava tra quelle di Matthew che la
stava
esaminando con una sorta di venerazione
-Sono fatte per suonare, guarda!
– le
carezze straordinariamente delicate che le stavano dispensando altre
mani
sempre magre, morbide ma con i polpastrelli leggermente callosi la
mandarono
completamente in pallone, i brividi fino in fondo alla pancia e il
cervello
annebbiato. Matt sapeva decisamente come usare il suo fascino
… lei sapeva un
po’ meno bene come difendersene
-Non sarebbe mica un provino e non
ho
mai mangiato nessuno! – aggiunse sornione, lei rise di nuovo
un filino
esasperata di nuovo sulla difensiva, sottraendo la sua mando da quella
del
chitarrista che alzò le sopracciglia con fare deluso. Era
un’impressione o la
mano scottava e adesso non sapeva più dove metterla, la
intrecciò in grembo con
l’altra con un gesto impacciato
-NO! – tassativo
-Uhmm per ora, ma sappi che ottengo
quasi sempre quello che voglio! – Sembrava
una sfida che Vic non aveva nessuna
voglia di raccogliere, il gioco di sguardi era diventato sempre
più difficile
da sostenere, lui la marcava sempre più da vicino e lei
aveva il cuore
impazzito, il cervello leggermente annebbiato e le guance in fiamme
Dei del cielo! Quando aveva smesso
di
pensare che Mr. Bellamy era arrogante? Un vero egocentrico!
-Pffff….- Lei
incrociò le braccia
leggermente immusonita, cercando ancora di tenerlo a distanza
totalmente
inconsapevole dell’effetto che poteva avere sul pianista
dagli occhi azzurri
-E comunque….se non ci
fosse la casa
piena di gente ti avrei già trascinata da basso e incatenata
al pianoforte! –
Abbassò la voce a metà tra lo scherzo e la
provocazione avvicinandosi pericolosamente
a lei usando quegli occhi come un arma impropria, fin troppo
consapevole
dell’effetto che potevano avere. Vic quasi
sobbalzò, stava scherzando !!! Non
pensava sul serio che l’atteggiamento da rockstar che non
deve chiedere mai con
lei funzionasse???!!!
-Ah ah ah!! – Questa poi!
Serviva del
vino immediatamente! Le si bloccò lo stomaco mentre cercava
di ingoiare un
sorso che le era rimasto quasi in gola…perché non
se ne era andata quando aveva
avuto l’occasione di farlo? Calma, doveva solo stare calma e
sembrare sicura di
sé stessa, ce la poteva fare, doveva solo tenerlo a distanza
e non sembrava per
nulla facile perché Matt le aveva appena tolto il bicchiere
di mano con un
gesto sicuro e delicato
-Bellamy che fai? Stai cercando di
sedurmi con proposte in stile 50 shades? – Vic lo
fulminò a sua volta con uno
sguardo di fuoco, e se avesse saputo che invece di tenerlo alla larga
lo stava
provocando forse non si sarebbe mai azzardata. Matt non chiedeva di
meglio, era
troppo più vecchio ed esperto in certe cose di lei per non
batterla in partenza
su quel terreno
-Magari!!! In realtà ti
sorprenderebbe sapere
che sono un bravo ragazzo, nulla a che
vedere con quel depravato problematico di Christian Grey! –
l’espressione che
aveva ora era impagabile e Vicky non potè fare a meno di
ridere di cuore,
sembrava davvero innocuo
-Chiedi in giro, sono un
pantofolaio! –
Dei del Cielo! Qualcuno le doveva spiegare perché trovava
affascinante quel
viso tutto spigoli
dall’espressione
furbetta e gli occhi brillanti.
-Confessa, hai letto il libro!
– lo
accusò puntandogli un dito sul petto
-No, no , ma che dici…-
ridevano
entrambi in un gioco di sguardi che oscillava tra il flirt e il
divertimento
-Si che l’hai letto e ti
vergogni a
dirlo! –
-No, non io, l’ha letto
Kate, la mia ex
fidanzata, non ha parlato d’altro per un mese! –
Kate, era la prima volta che gliela
sentiva nominare apertamente e non riuscì bene a
classificare quale tipo di
emozione le aveva appena suscitato la cosa
-Comunque, Mr Bellamy –
proseguì lei leggermente
provocante sfiorandogli la spalla con la sua
-Sappi che non ti ci vedo affatto
nei
panni di Christian Grey…troppo figo..lui ovvio,tutto muscoli
e perfezione, praticamente
un dio greco! – forse era il vino
che le aveva dato alla testa perché da sobria non avrebbe
mai fatto
un’affermazione del genere, ma era troppo tardi.
Rimase lì a guardare lo
stupore
divertito del cantante, mentre annuiva e poi ridacchiava prima di
passarsi una
mano sul viso perfettamente rasato e poi tra i capelli. Si
avvicinò
pericolosamente a lei che a quel punto contro il bracciolo del divano
non aveva
più spazio per arretrare e disse serio, calmissimo
-Nemmeno io ti vedo bene nei panni
di
Anastasia Steele, lei pare fosse imbranata e un po’ racchia
tu Vic invece mi
sembri molto in gamba… e
bellissima!-
Vicky smise
di respirare incastrata nell’azzurro
siderale degli occhi di Matt, non era vero, non l’aveva detto
sul serio, rimase
letteralmente paralizzata mentre lui stavolta le accarezzava
deliberatamente i
contorni del viso con una dolcezza esasperante, le faceva scivolare una
mano
dietro il collo per avvicinarla a lui e…
A quel punto i muscoli si
rifiutarono di
obbedirle perché quello che provava era panico allo stato
puro, doveva alzarsi
di lì correre scappare più lontano possibile,
invece non riuscì a muovere un
solo muscolo, travolta da un brivido senza fondo a metà tra
il terrore puro e
l’eccitazione. Le iridi azzurre la risucchiarono sfumando
nell’indefinito,
mentre il cuore le rombava nelle orecchie il naso del
ragazzò sfiorò appena il
suo in quella lenta e prudente manovra di avvicinamento, travolgendola
con la sensazione
del respiro caldo che le sfiorava le labbra. Chiuse gli occhi
irrigidendosi
incapace di muoversi, perché
sicuramente
se fosse sopravvissuta sarebbe stato solo sotto forma di pietra,
aspettando il
bacio che l’avrebbe trasformata nella regina dei ghiacci.
Invece un ronzio fastidioso
spezzò
l’incantesimo, qualcosa vibrava insistentemente nella tasca
dei pantaloni di
Matt, ci mise più di un attimo a capire cosa stava
succedendo
Victoria osò appena
prendere fiato
mentre riapriva gli occhi e seguiva ancora rigida come un palo i
movimenti del
moro visibilmente confuso, tra le sue mani sul display lampeggiava
insistente
il nome Rob.
-Scusa …
credo…credo sia importante! –
si pizzicò convulsamente il naso con le dita con un gesto
che ricordava un tic
nervoso
- Si Rob che succede? –
La ragazza quasi
in trance non riuscì a staccare gli occhi dal filo delle
labbra rosse e sottili
che poco prima erano così vicine alle sue e che ora, erano serrate in una linea
stretta, la fronte
corrugata
- E Dom dov’è?
– chiese visibilmente
seccato
-Ok arrivo- si passò di
nuovo
convulsamente le mani tra i capelli sospirando
in un gesto nervoso
-Scusami Vic,
c’è…c’è un
problema con
degli ospiti, quell’idiota di Dom non si trova…era
Rob il nostro uomo di
fiducia per la sicurezza, devo andare a vedere di cosa si
tratta… - Gesticolava
in modo un filino sconclusionato, Vicky lo fissava immobile e lui
sembrava in
serio imbarazzo
-Non ti muovere di qui, torno tra
10
minuti ok? – provò a dire cercando di controllare
la sensazione di fastidio che
lo divorava. Dom era chiuso dentro da qualche parte a fare del sesso
con la sua
superbionda e lui si doveva smazzare i problemi, perché
in caso non fosse chiaro quella non era
casa sua ! Cercò ancora un contatto con gli occhi di Vicky
che annuì senza
fiatare, tutta la sera a cercare di avvicinarla e ora che sembrava
quasi
esserci riuscito….Aveva la strana sensazione che al ritorno
sarebbe stato tutto
da rifare. Se Matt
avesse saputo cosa le
passava per la testa in quel momento, probabilmente avrebbe mandato a
‘fanculo
Dom, la festa e gli idioti che gliela stavano rovinando e non si
sarebbe mosso
di un passo per tutto l’oro del mondo.
-Non muoverti! Faccio il prima
possibile! – ribadì lasciandole un bacio morbido
sulla guancia
Victoria annuì di
default, seguendolo
con lo sguardo ancora pietrificata, totalmente confusa dal profumo e dalla dolcezza
così semplice e naturale
dei gesti del moro, il cuore impazzito le martellava ancora nelle
orecchie.
Le ci volle qualche istante prima
di
rendersi conto che gli arti potevano ancora ubbidire ai suoi comandi e
allora
si era alzata ed era corsa via.
Giù per le scale
miracolosamente senza
inciampare nei gradini o nel vestito, a testa bassa con le gambe che
tremavano,
ma dovevano correre, senza guardare nessuno in faccia, senza nemmeno
pensare
che poteva anche imbattersi in Matthew, senza preoccuparsi di quello
che
avrebbe pensato. Era istinto di sopravvivenza allo stato puro. Correre,
attraverso
l’affollato spiazzo davanti alla piscina trasformato in dance
floor, incurante
degli urti di spalle, della musica assordante, degli sguardi curiosi,
doveva
uscire di lì il prima possibile
-Vicky finalmente! Vieni a ballare
con
noi! – Sofie l’aveva presa per un braccio e lei
aveva ringraziato il cielo che
la stilista fosse chiaramente ubriaca, così non era in grado
di accorgersi
dello sguardo allucinato che le aveva rivolto liberandosi dalla sua
presa continuando a
correre, oltre il viale
d’ingresso, sul piazzale, senza fiato in un urlo strozzato
mentre alzava una
mano per fermare un taxi.
Ansimava, le mancava il fiato ma
era in
salvo, almeno per
ora!