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Autore: pseudowords    29/09/2015    4 recensioni
[WAS ON HIATUS]
Non ne poteva più di quella situazione snervante, sperava solo che tutto finisse e tornasse alla normalità, anche se in cuor suo sapeva che nulla sarebbe stato come prima; non dopo essere precipitata sul freddo terreno del campo di battaglia.
[TestaBruta centric]
Long che è collocata durante la battaglia contro Drago, vi siete mai immaginati cosa sarebbe successo se Bruta non fosse stata presa al volo?
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso, Testa Bruta, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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3. I'm still breathing.


Dal giorno in cui si era svegliata nessuno l'aveva più vista in giro.
Tutti si chiedevano dove fosse finita, e per quale motivo non stesse gironzolando per il villaggio sbandierando ai quattro venti la sua nuova ferita di guerra, com'era solita fare con i graffi e i lividi che si procurava durante piccoli diverbi tra villaggi.
Berk non era mai stata così attiva, la sera infatti, si sarebbe svolta la cerimonia in onore di Hiccup, come nuovo capo.
Nessuno stava più nella pelle, non erano solite a Berk le feste con l'Idromele* a fiumi e la musica più disparata.
A turbare quel quadretto perfetto era Astrid, che si stava dirigendo come una furia verso casa Thorston.
Vivevano da sempre vicine, e lei  e Tufo erano stati i suoi primi amici.
Bussò più volte alla massiccia porta in legno, senza ottenere risposte.

”Bruta! So che sei lì dentro!” urlò l'amica.
Cominciò a bussare più forte, urlando il nome dell'amica di tanto in tanto.

”Non farmi usare le maniere forti!” sbottò in fare minaccioso.
Ma il silenzio fu tutto ciò che ottenne.

”L'hai voluto tu.” urlò prima di chiamare Tempestosa con un fischio e arrivare all'altezza della finestra in camera dei gemelli, che sapeva essere perennemente aperta. E così la trovò.
Con un agile balzo saltò dentro la camera, e trovò Bruta stesa sul letto.

”Va via” mormorò l'amica.

”Nossignore, non me ne andrò di qua finchè non sarai pronta per la festa in onore di Hiccup!” esclamò decisa Astrid
Bruta sospirò.

”Non ho nulla da festeggiare.” ribattè lei, scocciata.
Astrid sbuffò, ricordandosi di quanto fosse testarda l'amica.
Sapeva benissimo che avrebbe dovuto giocare sporco per farla uscire da casa, l'aveva messo in conto da subito.

”Così ti perderai Eret, sai che beh, non regge molto l'alcool...” cominciò magliarda Astrid, consapevole di aver detto un'enorme cavolata.
Con la coda dell'occhio notò Bruta dubbiosa.

”E poi ti cercava, doveva parlarti.” disse il vero questa volta, l'ex cacciatore di draghi la stava cercando assiduamente da cinque giorni, nessuno sapeva il motivo.

”Oh oh! Dici davvero?” si era dimenticata della strana capacità dell'amica di piombarti a due millimetri dalla faccia.

”Ah ah!” Astrid si lasciò scappare un sorrisino ”Vuoi una treccia o li vuoi lasciare sciolti?” chiese, giocando con una ciocca dell'amica.
Testa Bruta sbuffò, lasciandosi scappare un sorrisino.


Tufo, ora più che mai, pareva una mina vagante.
Senza la sorella era stranamente calmo, e quasi più riflessivo.
Gli faceva male vedere la sorella in quello stato, avrebbe tanto desiderato un suo pugno sul naso in quel momento, o un insulto, o qualcosa che la facesse sentire meglio.

”Scusami, credo di essermi persa, sai dov'è la casa dei Thorston? Abito vicino a loro.” la voce proveniva da dietro di lui, si girò di scatto, trovandosi difronte una ragazza molto più bassa e minuta di lui, dai capelli neri legati in due buffi codini altri e dei profondissimi occhi marroni, che le davano un'aria dolce.

”Sei fortunata!” esclamò col suo solito tono ”Io sono Testa di Tufo Thorston! L'unico e solo piantagrane del villaggio” la sua voce si affievolì ”assieme a mia sorella”

”Oh, forte!” esclamò la mora. ”Grimhilda Bergstrom, dalle terre del Nord” aggiunse dopo, sorridendo.
Tufo pensò che fosse bella.
Anche più della sua Mazzetta.
La contemplò ancora mentre si guardava intorno con fare estasiato.

”Puoi mostrarmi la via di casa?” gli chiese, e lui annuì fissandola ancora, con le guance in fiamme.

”V-verrai sta sera, alla festa in onore di Hiccup?” chiese poi, mentre sorpassarono la fucina di Skaracchio si rese conto che mancava poco.

”Si, anche se sono un po' intimorita, non conosco nessuno qua.” rispose ”Apparte te, ovvio” aggiunse con un sorriso.

Il ragazzo accennò un sorriso sghembo.

”Fantastico! Piacerai sicuramente a tutti i miei amici, Mazzetta non ne sarà molto felice però.” la vide alzare un sopracciglio.

”Chi è Mazzetta?” chiese, con quella punta di dubbio che già adorava.

”Oh, storia lunga.” disse, dandosi mentalmente dell'idiota.

”Questa è la mia porta, ci vediamo, Grande Piantagrane di Berk!” disse prima di sparire dalla vista del  giovane vichingo.



 
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Tra la musica, l'idromele e il buon cibo non ci si riusciva ad annoiare.
C'era chi suonava, chi ballava e chi raccontava avventure avute in gioventù con l'enfasi di chi ha bevuto troppo.
Hiccup, profondamente a disagio, aspettava con ansia l'arrivo di Astrid, l'unica che riusciva sempre ad infondergli sicurezza.

”Cavolo! La mia pupa è in ritardo, si starà facendo bella per questo” iniziò Moccicoso, gonfiando i bicipiti.
”Uh, è per questo!” continuò assumendo quella che doveva essere una posa da Adone, ma risultava più simile ad uno spasmo epilettico.

”Ti prego Moccicoso, è stata un'ardua impresa quella di farle mettere il naso fuori da casa, ti ricordo che ha perso il pugno sinistro, ma il destro è ancora potentissimo.” Hiccup sorrise vedendo arrivare Astrid.

”Si si, va bene... come mai ci sei solo tu?” continuò il giovane Jorgenson.
Astrid si girò sbuffando, era la terza volta che Bruta tentava la fuga, e sperava solo che non ci fosse riuscita.
La trovò seduta fuori dalla Sala Grande, intenta a giocare con dei fili d'erba.

”Si può sapere qual'è il problema ora” disse Astrid, visibilmente esasperata.

”Non so se voglio farmi vedere in giro vestita così.” rispose l'amica.

”Quello è uno dei vestiti più belli che tua zia ti abbia mai portato da un suo viaggio**!” la ragazza sollevò un po' della seta con cui era fatto l'abito.
Aveva un'ampia gonna blu, lunga fino ai piedi, un corpetto di cuoio, posto sopra una casacca con le maniche a pipistrello, che ne accentuava la vita esile dandole un tocco più che femminile.

“E poi non poteva uscirmi acconciatura più bella di quella che hai in testa! Qual'è il problema?” In effetti Astrid si era impegnata proprio, i capelli erano, per una delle poche volte nella sua vita, sciolti, fatta eccezione per le solite treccine ai lati della testa, che erano state unite in un unica treccia.

Testa Bruta sospirò, seguendo l'amica in silenzio.
Appena entrò nella sala, sentì lo sguardo di tutti addosso, di chi era stranamente contento e sollevato nel rivederla, di chi terrorizzato sperava che non fosse la prossima vittima degli scherzi assieme a suo fratello e di chi stentava a riconoscerla.

”Oh Bruta, allora sei viva!” esclamò Heather, che era giunta dal Nord solo per l'occasione.
Le scagliò un'occhiata di fuoco, sogghignando.

”Vedo che le voci arrivano in fretta” ribatté la bionda. 

”Comunque si, sono viva, purtroppo” continuò.

”E tuo fratello è ancora vivo?” riniziò Bruta ”Squilibrata.”** *soffiò poi.

”Sta bene, anche se ti avrebbe preferito nel Valhalla.”****
Testa Bruta sogghignò, tra lei e Dagur c'era sempre stato questo rapporto di “rispetto strafottente”, come lo aveva definito lui.

Qualcuno la urtò, facendola spostare di parecchio.
“Dev'essere qualcuno di molto grosso”
Pensò la vichinga, non appena si sentì spingere.

”Chiedo perdono, non l'avevo vista” Brut si girò appena in tempo per vedere Eret con un grande vassoio carico di pinte.

”Da quando ho questo trattamento?” chiese, più a sé stessa che all'uomo difronte a lei.

”Bruta?” chiese esterrefatto, non riusciva mai ad immaginarsela senza la bava alla bocca e l'espressione stupida.

”Sei-sei- Oh Thor, sei diversa!” esclamò poco dopo.
La ragazza sorrise soddisfatta.

”Ho un braccio in meno!” rispose allegra, anche se non era ancora riuscita a metabolizzare la cosa.

”Sei... bella.” stava seriamente parlando con lei? 
Si girò per constatare che non ci fosse nessuna ragazza dietro di lei, ma non c'era nessuno.
Forse non era stata una brutta idea venire.







Angolo Autrice

Bene gente, dopo ANNI sono riuscita a scrivere qualcosa!
Apro un siparietto per i chiarimenti

*L'idromele è una bevanda alcolica nordica, collocata al tempo dei Vichinghi.

** è un mio headcanon(o viaggione mentale per spiegare cose che non sono nella trama) ho sempre visto i gemelli "vivere" con due zii assenti che vivono come viaggiatori, amanti così tanto dell'avventura da lasciare a casa due ragazzi che potrebbero essere usati come armi nucleari,per tornare una volta all'anno.

***scusate l'enorme spoiler, ma, per una serie di motivi che dovrete scoprire guardandovi gli spin-off, Heather e Dagur SONO o DIVENTANO (sta a voi scoprirlo) fratelli ehehe

**** Il Valhalla è il cimitero che spetta ai caduti in guerra

IL NOSTRO TUFO HA INCONTRATO CUPIDO?
Eh, chi lo sa, forse si, forse no dehehehe.

NON è un mio OC ma è di una disegnatrice americana che io stimo molto.
Cercate “Grimnut” su Tumblr e vi si aprirà un mondo.
Vi lascio qui il suo blog, merita tantissimo, ve lo consiglio!

Anyway, torno a studiare Latino.

Bacini.

L





 
   
 
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