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Autore: lxuryslxuis    01/10/2015    1 recensioni
-Cosa devo fare per farmi perdonare da te, Harry?-
-Starmi lontano sarebbe d'aiuto, Louis.-
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ragazzi tra due minuti sul palco!- cinque minuti prima dell'inizio di ogni concerto c'era il delirio, persone che correvano, persone che urlavano, non si capiva mai un cazzo, ma ti faceva venire una certa adrenalina che aiutava ad affrontare tutto.

Prima sera dell'o2 arena.

Ora siamo in cerchio con le mani in centro pronti per dare l'urlo d'inizio.
-OK ragazzi, pronti?- Liam era quello più eccitato.
-Home sweet home- Louis mi fissava, sentivo il suo sguardo addosso ma cercavo di ignorarlo.
-Harry? Pronto?- mi chiese Niall guardandomi.
-Spacchiamo- rispondo guardandolo sorridendo.
-1..2..3- urliamo in coro e tutto sembra andare a rallentatore.
Le fans nell'arena urlavano come non mai.
Che lo show abbia inizio.
Partiamo con clouds, carichi al massimo.
-Grazie a tutti per essere qui con noi stasera, felice di essere a casa!- urlo al microfono.
-Ora- presi un respiro.
-Se sapete le parole di questa canzone, per favore cantate- respiro.
-Questa è eighteen- dico mentre mi avvicino all'asta e attacco il microfono.
Questa era la nostra canzone.
Ogni volta Louis mi fissava e io faticavo a respirare, seriamente mi toglieva la vita.
Spero che almeno stasera mi lasci stare, perché ero già stufo del suo sguardo addosso.
Metà canzone e Louis era lì a fulminarmi con gli occhi.
Qualche volta mi giravo come dire "smettila o ti spacco i denti", ma lui sembrava non capire o fingere di non capire.
Quando andammo nel backstage per cambiarci glielo feci presente, parlandogli.
-Louis smettila di fissarmi- gli dissi senza guardarlo aggiustandomi un po'.
-Magari cerco di capire perché non mi rivolgi la parola- disse guardandomi.
-Lo sai benissimo perché- gli risposi severo guardandolo negli occhi.
-Woh, calmiamo gli spiriti bollenti piccioncini- Niall ovviamente ci divise appena, ma non staccammo gli occhi uno dall'altro.
-Niall ha ragione, sistemate le vostre questioni amorose dopo il concerto- Liam aveva sempre la risposta pronta.
-Si, Harry- comincio Louis.
-Parliamone dopo- disse poi arrogante.
-Ti prego, non ci penso proprio- dissi strafottente.
Stava per ribattere ma ritornammo sul palco subito dopo. 
Concludemmo il tutto con drag me down e ringraziammo tutti.
Sentivo già i sintomi del mal di gola.
-Ti prego Harry, fermati e parliamo.- Louis mi stava seguendo.
-Possiamo parlare anche mentre camminiamo.- dissi accelerando il passo.
-Senti, sono io quello alto un metro e un cazzo, quindi mi stanco facilmente.- disse col fiatone.
-Qualunque cosa io abbia fatto mi dispiace ok?- non sentii più la sua presenza al mio fianco segno che si era fermato, ma io non mi fermai, anche se continuava a chiamare il mio nome.
Mi chiusi nel mio camerino, al buio.
Quando mi svegliai ero da solo, ancora al buio.
-Ehi Harry- sentì una voce femminile.
Ah non ero da solo.
-Chi è?- risposi stiracchiandomi un po'.
-Eh sto cazzo, chi vuoi che sia- mi misi a ridere.
-Gemma?- risposi ridendo anche io.
-Allora non sei così scemo come penso- accese la luce e mi ritrovai a strizzare gli occhi per il fastidio.
-Mi avevi detto che non venivi- mi alzai abbracciandola.
-Sorpresa allora- disse alzando le braccia.
Risi un po'.
Era l'unica persona che mi capiva veramente, la sorella che tutti vorrebbero.
Avevo già capito che era venuta lì a farmi una ramanzina.
-Ti ho visto sul palco, eri un po'..- ci penso due secondi.
-Distratto?- completai io.
-Vuoi dirmi cos'hai o?- 
Ci sedemmo sul divanetto e iniziai a raccontarle le mie paranoie da persona innamorata.
-L'ha portata al concerto, Gemma- dissi abbassando lo sguardo.
-Ma chi? Sua madre?- disse facendomi sorridere.
-Brianna, scema- risposi ridendo.
-Beh, ha suo figlio in grembo, cosa ti aspettavi?- 
-Non capisco, poteva venire a LA e risparmiarsi il viaggio, piuttosto che venire qui chissà per quanto tempo e rovinare il nostro di viaggio.- dissi deluso.
-Il nostro viaggio?- lo urlò un pochino allontanandosi un po'.
-Sì- dissi sorridendo al pensiero.
Ci eravamo messi di impegno per programmare quel viaggio e ora aveva rovinato tutto.
Faceva una cosa buona e tre sbagliate quel pirla.
-E dove volevate andare?- chiese curiosa con gli occhi che brillavano.
-Pensavamo di girare in barca e visitare le diverse isole sperdute- 
Ero veramente abbattuto.
Sognavo di fare quella "gita" con l'amore della mia vita da quando avevo dieci anni.
-Isole sperdute eh?- disse con tono malizioso e schiaffeggiandomi la spalla.
-Dai Gemma seria-
-Sai da quanto lo desidero- dissi ma ridendo un po'.
-Si che lo so, Harry- 
-Ci toglievi la carne dalle ossa- 
-Mi dispiace riccio- disse con tono dolce abbracciandomi e toccandomi i capelli.
Mi accoccolai a lei e chiusi gli occhi.
-Ma credo dovresti parlarne con Louis- disse ancora.
-OK ma dopo, ora abbracciami- le dissi stringendola di più.

*il giorno dopo*

Stavo impazzendo.
Ero seduto sul letto della camera dell'hotel con le mani nei capelli.
Harry non era tornato la notte.
Aggiungerei per fortuna dato che Brianna si è voluta fermare con me.
Ora era sul letto che stava ancora dormendo e la guardavo.
Mi chiedevo come avevo fatto a metterla incinta.
Sono proprio un coglione.
Ho 23 anni e gioco a fare l'uomo vissuto.
Sono un bambino io e devo crescerne uno.
Io amo i bambini, non fraintendiamo, ma non mi sentivo pronto eppure continuavo a dire che ero eccitato all'idea di avere un piccolo Tomlinson tra le braccia.
Avevo paura.
Paura per il bambino e paura di perdere Harry.
In questo momento pensavo al viaggio che avrei dovuto fare con Harry, ma che adesso era messo in discussione dato che Brianna si era presentata a Londra.
Ovviamente non me lo ero scordato, come potevo? 
Avevamo fatto i salti mortali per programmarlo
e poi era la prima cosa che mi disse Harry al nostro primo appuntamento.
"Vorrei fare questo viaggio con l'amore della mia vita".
E pensare che ora lo voleva fare con me mi metteva gioia, ma io lo stavo solo deludendo.
Mi chiusi in bagno per fare una doccia.
Il getto di acqua calda mi cullava quasi come faceva Harry.
Dopo una bella ora passare a riflettere sui dilemmi della vita decisi di uscire avvolgendomi un asciugamano intorno alla vita e tornare il camera.
Aprì la porta e rimasi lì, fermo, immobile.
  
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