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Autore: psychoE    01/10/2015    2 recensioni
“Credi che alcol e anti-depressivi ti porteranno a qualcosa, oltre che alla morte?”
“Questo non ti riguarda. Che t'importa?”
“Hai ragione. Non m'importa.”
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Dovresti andarci piano con quella roba, Eil.
Ripongo la scatola di pasticche nell'armadietto del bagno e faccio un sorriso rassicurante a Krystal.
“Le prendo da anni, oramai, lo sai. So gestirmi.”
“Allora, vuoi raccontarmi com'è andata?”
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, superandola e andando in cucina per prendermi un bicchiere di succo d'arancia.
“Di merda. Quello che mi ha fatto il colloquio era un pervertito. Gli ho pure tirato uno schiaffo.”
“Che cosa? Eil, ma sei scema? Cos'avrà mai potuto dirti di così scandaloso?”
“Mi ha chiesto che taglia avessi di reggiseno, cazzo!”
Krystal cambia espressione e si copre la bocca con una mano. Poi scoppia a ridere di gusto...fantastico.
“Scusa, scusa, scusa!” ridacchia piegandosi in due dalle risate “Non posso non ridere se immagino la scena! Ma era vecchio?”
“Oh, no. Un affascinante trentenne presuntuoso.”
“Beh? Non vedo il problema, allora. E poi le tue tette non possono passare inosservate!”
La mando a quel paese internamente e sorseggio il mio succo di frutta.
“Ti sei davvero arrabbiata tanto?”
“Sai che non tollero certi comportamenti, specialmente in ambito di lavoro. Adesso dovrò mettermi a cercare chissà dove...”
“Non disperare Eil...”
“Già, so che non dovrei farlo...cercherò di non pensarci. Hai sentito le altre per stasera?”
“Sì, alle dieci e mezza al Johnny's.”
“Johnny's? Ma non è il locale dove ci stanno tutti i depravati di Huntington Beach?”
“Hey, non l'ho scelto io! Credo sia stata Kimberly a decidere.”
Faccio spallucce e, dopo aver finito di bere, ripongo il bicchiere nel lavello.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 






 
 
 
 
 
 
“Sei pronta?”
La voce di Krystal risuona nel corridoio. Mi do un'ultima controllata;
Ho deciso di indossare un vestitino di pelle nera senza spalline abbastanza attillato, tacchi dello stesso tessuto con qualche borchia qua e là. I capelli neri sono riccioli nelle punte e mi arrivano giusto poco sotto le spalle.
“Wow! Hai intenzione di fare cadere tutti ai tuoi piedi stasera?”
“Parli tu?”
Ha addosso degli shorts di jeans e una maglia a giromanica largo, la fascia di pizzo che si intravede. Tacchi identici ai miei e direi che c'è andata più pesante del solito col trucco.
“Beh, almeno io ho un motivo. Kim porterà degli amici del suo ragazzo! Pare che sia entrato in una band di fama mondiale di cui non ricordo il nome...”
“Allora ho fatto bene a vestirmi così. Andiamo?”
Prendo la mia pochette abbinata alle scarpe e mi dirigo con Krystal verso l'uscita di casa.
 
 
In pochi minuti siamo al posto: Johnny's. Kim, Jenna e Hannah sono già fuori che ci aspettano, sono tutte in tiro anche loro.
“Krystal! Eil!”
Ci baciamo tutte sulle guance e siamo pronte per entrare e darci alla pazza gioia. Così, una ad una entriamo nel locale e un buon odor d'alcol mi invade piacevolmente le narici.
Ci sediamo ad un tavolo abbastanza appartato, e dopo poco entra il ragazzo di Kim, Arin, seguito da altri quattro ragazzi tatuati dalla testa ai piedi.
“Ragazze!”
Tutte ci alziamo e gli diamo un bacio sulla guancia.
“Vi presento gli Avenged Sevenfold, la band di cui, da oggi, faccio ufficialmente parte.”
Si sposta e un omone di un metro e ottanta – se non di più – mi si piazza davanti, porgendomi la mano.
“Piacere, io sono Matt.”
“Eileen, il piacere è mio.”
Mi mostra le sue fossette sorridendo e d'istinto sorrido anche io. Lascia il posto per andare a presentarsi a Krystal e adesso davanti a me altri due ragazzi.
“Ciao, sono Johnny!” fa il più basso.
“Ed io Zacky!”
Ripeto il mio nome e sorrido, sorriso che si spegne non appena mi trovo davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere.
“Io e lei ci conosciamo già, non è vero, Miss Hastings?”
Mr Haner, che piacere rivederla.”
“Direi che potremmo fare a meno di darci del lei qui, no?”
“Sono d'accordo.”
Beh, effettivamente non siamo più in campo lavorativo. Ciò non mi fa di certo dimenticare la sua irriverenza di questa mattina.
Dopo avergli rivolto un falso sorriso, mi volto verso Krystal che non ha perso tempo e sta già facendo il suo sguardo da seduttrice professionista con Matt.
La prendo bruscamente per un braccio e la porto da una parte.
“Hey!”
“No, non m'importa se ci stavi spudoratamente provando con quel ragazzone. Ricordi quello di cui ti ho parlato stamattina?”
“Il tipo che ti ha fatto il colloquio? Ma che c'entra adesso?”
“E' qui! E' Brian, cazzo!”
“Uh...carino!”
“Non è questione di carino o no! Io...me ne vado!”
“Eil, non puoi andartene. Non esagerare adesso...non considerarlo. Andiamo!”
Krystal mi prende per un braccio e mi porta di nuovo dagli altri, che si sono accomodati. Mi ritrovo seduta tra Johnny e la mia amica, Brian è di fronte a me.
Arriva la cameriera ed io ordino un japanese per partire in bellezza.
Guardo Brian: è tutt'altra persona. Intanto, non sapevo che avesse tutti questi tatuaggi; le braccia ne sono piene. Anche adesso porta una camicia – nera -, ma è sbottonata sul torace e mostra un tatuaggio, ma riesco a leggere solo 'Rev', le maniche sono tirate su fino ai gomiti. E' in jeans ed è molto più rilassato. Sembra quasi un'altra persona...
Sta conversando animatamente con i suoi amici ed ha già fatto colpo su Jenna, Hannah e...Krystal.
Finalmente arriva il mio drink ed inizio a bere.
“Offro un giro di shots!” esclama Zacky, ottenendo l'approvazione di tutti.
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Siamo al quinto giro e la mia testa inizia a girare. Ma sto bene, sono solo un pochino brilla...un pochino. Chiudo gli occhi e mi godo la musica che non riesco a riconoscere ma che apprezzo volentieri in un momento come questo. Ah, adoro bere.
“Eil?”
Mi volto sorridente verso Krystal e piego la testa.
“Sì?”
“Stai bene?”
“Certo! Una Guinness per me, grazie!” urlo al cameriere che annuisce ridendo.
“No Eil, non puoi” mi ammonisce la mia amica.
“E perché?”
“Lo sai...”
Ripenso vagamente alla scatola di pasticche nell'armadietto del bagno e roteo gli occhi. Mi alzo goffamente di scatto e cerco di togliermi dal tavolo.
“Dove vai?”
“Fuori!”
Cammino barcollando sui tacchi ed esco dal locale, maledicendomi per non essermi portata una giacca.
Frugo nella pochette e mi rendo conto di non avere le sigarette con me. Accidenti, non ne faccio mai una giusta.
“Perso qualcosa?”
Mi ritrovo faccia a faccia con quel fastidioso uomo chiamato anche Brian Haner, con in mano il mio pacchetto di Marlboro rosse.
“L'hai lasciato sul tavolo.”
Ne accende una ma non per sé. Passa il pollice sulle mie labbra facendole schiudere e le guarda, poi vi poggia la sigaretta.
Poi, ne sfila un'altra dal pacchetto e mi affianca dopo averla accesa. Tiro un sospiro di sollievo dopo avere aspirato, adesso sto bene.
“Potevo accendermela da sola, comunque.” sputo acida.
“In queste condizioni avresti potuto bruciarti.”
“Sto bene.”
“Stamattina non barcollavi così, sai?”
Fanculo.” sibilo, ottenendo una sua risatina irritante.
Improvvisamente, il solito dolore al petto mi fa sobbalzare e mi obbliga a buttare la sigaretta non ancora finita a terra.
Cerco di fare un respiro profondo, ma quando ci provo, inizio a tossire a più non posso. Dannazione, ho esagerato. Merda, merda, merda!
“Eileen, tutto bene?”
Non riesco quasi a sentire la voce di Brian, appoggio la schiena al muro e alzo la testa, massaggiandomi il collo per cercare di respirare meglio.
Questa volta sento le sue mani sulle mie spalle.
“Cazzo, che ti prende?”
Faccio cenno negativo con la testa e provo con tutta me stessa a calmare questo attacco improvviso.
“Vado a chiamare la tua amica”
Inspiro più forte e lo fermo, scuotendo nervosamente la testa. Krystal non lo deve sapere.
“No, devo solo...solo aspettare.” riesco a farfugliare, lui è sempre più confuso. Che vergogna!
Mi stringo forte il petto e dopo un altro paio di colpi di tosse sembra essersi tutto calmato.
Faccio finalmente un respiro profondo, chiudo gli occhi e finalmente mi rilasso.
Non mi capitava da un po'...credo dal mio ultimo compleanno. Ma ammetto che mi frega ben poco di quel che potrebbe succedermi.
“Vuoi spiegarmi cos'è stato?”
“Oh...niente....fatti i cazzi tuoi.”
I suoi occhi hanno un'altra luce. Sono più...cupi, direi. Ma che gli prende?
“Eileen-”
“Non dire niente a Krystal. Anzi, non dire niente a nessuno...per favore. Non è niente, davvero.”
Fa spallucce e noto che ha buttato anche lui la sigaretta non ancora conclusa. Poi mi volto e non c'è più: dev'essere rientrato.
Raccolgo la pochette ormai a terra e torno anche io dentro al locale, ma quando arrivo al tavolo non vedo Brian al tavolo con gli altri.
“Eil, tutto bene? Stavo per venirti a cercare!”
“Oh, emh...sì, scusa, ho incontrato Kyle fuori.”
“Ah, hai visto Brian?”
“N-No.”
Krystal fa spallucce ed io prendo la mia giacca, infilandomela.
“Ci vediamo a casa, ho avuto una giornata pesante.”
Dopo aver salutato tutti, prendo una birra al banco ed esco dal locale, dirigendomi non verso casa, ma bensì verso un pontile su cui vado quando posso.
Si sente solo il ticchettio dei miei tacchi per la strada isolata e ammetto che inizia a fare freddo.
Raggiunto il posto, inspiro l'aria di mare che subito invade le mie narici, liberandomi i polmoni. Sorseggio la mia Heineken e mi appoggio alla ringhiera che da sul mare. La luna, stasera, è più bella del solito.
Questa la prendo io.
La voce di Brian quasi mi spaventa, quando mi volto ha in mano la bottiglia di birra che avevo appoggiato e la sta tranquillamente bevendo.
“Hey! La mia birra!”
Non mi risponde e si appoggia anche lui alla ringhiera, nella stessa posizione in cui ero io prima che mi interrompesse.
“Perché sei qui, Brian?”
“Ci vengo spesso.”
“Non ti ho mai visto.”
“Ciò non dimostra che io non venga spesso.”
Lascia cadere la bottiglia quasi vuota di Heineken in mare...quella era la mia birra!
“Va' al diavolo.”
So cos'hai avuto prima, fuori dal Johnny's.
E' impossibile, potrebbe benissimo sembrare un attacco di panico o...ma a lui che importa?
Non era niente.
Smettila di fare la bambina e ragiona su quello che fai.
Tu non sei nessuno per dirmi questo!
Credi che alcol e anti-depressivi ti porteranno a qualcosa, oltre che alla morte?
Ma come fa a sapere...
Questo non ti riguarda. Che t'importa?
Hai ragione. Non m'importa.
Ed è come se queste parole mi ferissero. Che vuole quest'uomo da me? Deve lasciarmi in pace, accidenti.
“Bene, buonanotte allora.”
Brian non risponde, continua a guardare l'orizzonte come se cercasse qualcosa, così giro i tacchi e me ne vado per la mia strada, infreddolita e stranamente turbata da questa conversazione. Meglio non pensarci.








The Psycho's corner:
adesso questo spazio ha un senso!
Ecco qui il primo capitolo. Spero si possa capire già da qua che la fanfiction tratterà tematiche delicate come quella della depressione. Ma non la depressione hoilmaredentro, quella vera, quella psichiatrica. E forse l'amore darà un aiuto. Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie a tutte quelle che hanno messo tra i preferiti la storia e hanno recensito il capitolo precedente! 
 
  
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