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Autore: psychoE    17/09/2015    3 recensioni
“Credi che alcol e anti-depressivi ti porteranno a qualcosa, oltre che alla morte?”
“Questo non ti riguarda. Che t'importa?”
“Hai ragione. Non m'importa.”
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Sono sempre in ritardo. Dannazione!
Mi affretto a camminare il più veloce possibile con questi dannati tacchi verso la scuola privata in cui dovevo avere un colloquio dieci minuti fa. Krystal poteva evitare di prendere la mia sveglia senza avvertirmi.
Krystal è la mia coinquilina, sta finendo gli studi. Io, invece, mi sono laureata da pochi mesi.
I miei capelli devono essere orribili, ho corso come una pazza e adesso sono davanti all'ingresso dell'edificio della OCSA.
Bene, il mio primo colloquio, posso farcela.
Mi aggiusto la camicetta bianca senza maniche e mi pizzico le guance, spero di avere un aspetto presentabile. Sono un disastro.
I corridoi sono vuoti. Beh, siamo a metà agosto, chi dovrebbe esserci?
Non so dove andare, così mi metto a cercare qualcuno ma mi sembra di essere in un deserto.
Si sente solo il ticchettio dei miei tacchi e il mio respiro affannato. Il mio cellulare vibra, lo sfilo dalla tasca e sto per rispondere, quando mi ritrovo spiaccicata contro il petto di qualcuno. Poi sono con il sedere per terra.
“Accidenti!” impreco, massaggiandomi la parte bassa della schiena.
“Dovrebbe stare attenta a dove va. Miss Eileen Hastings, giusto?”
Alzo lo sguardo e mi ritrovo un uomo in giacca e cravatta che mi sorride beffardo. Ignoro la critica e mi rialzo, pulendomi qua e là i jeans. Solo adesso mi rendo conto che mi ha chiamata per nome.
Incrocio il suo sguardo; è dannatamente malinconico. Quasi mi spavento per ciò che vedo...sono scuri e profondi. Un brivido mi percorre la schiena, ma che mi sta succedendo?
“Come fa a sapere il mio nome?” chiedo nascondendo l'imbarazzo.
“La stavo aspettando. Ha un colloquio come insegnante di canto, o sbaglio?”
“No, non sbaglia, Mr...”
Haner, Brian Haner. Prego, mi segua.”
Aspetta, credevo che sarebbe stato il preside ad assistere al mio colloquio. Questo Brian Haner mi sembra che abbia appena trent'anni.
L'uomo in questione mi porta nella sala insegnanti: anche questa deserta. Mi fa cenno di sedermi e lui si piazza davanti a me.
“Mi permetta di presentarmi. Sostituisco mio padre, Brian Haner Senior, insegnante di chitarra. E' lui l'addetto ai colloqui, ma purtroppo non si sente bene ed eccomi qui.”
Ah, ecco, allora è vero che doveva intervistarmi un sessantenne!
Gli stringo cordialmente la mano e sento come una scossa pervadermi il corpo. Subito la ritiro indietro, forse anche lui l'ha sentita ma non riesco a capirlo. Dev'essere stata elettricità statica.
“Bene Miss Hastings, lei è qui per sostituire Mr Gerald, giusto?”
Annuisco.
“Posso vedere il suo curriculum?”
“Certamente.”
Estraggo dalla borsa un foglio con gli angoli un po' stropicciati, glielo porgo e lui lo squadra.
Legge attentamente ogni punto, partendo dai miei numerosi certificati di riconoscimento in campo musicale.
Forse ci mette pochi minuti, ma per me sembrano passare ore. Inizio ad avere caldo...
Lo guardo mentre si picchietta il naso con le dita e solo adesso noto dei tatuaggi su di esse. Piego la testa per leggere meglio...Marlboro? Quale persona normale si tatua il nome di una marca di sigarette? Beh, almeno ha buoni gusti. Oh, c'è anche un anello! Dev'essere sposato.
I suoi capelli sono rigorosamente a posto, probabilmente con chili di gel. Ha dei bei lineamenti, delle belle labbra, un bel naso all'insù e i suoi zigomi...
“Miss Hastings?”
Faccio un balzo quando capisco che mi ha scoperta a guardarlo, così cerco di ricompormi anche se sento le guance andare a fuoco.
“S-Sì, Mr Haner?”
“Ha finito di farmi la radiografia?”
Oh, che presuntuoso. Faccio una smorfia.
“E lei ha finito di leggere il mio curriculum?”
“Certo. Le faremo sapere in settimana.”
Come? Niente domande? Che cosa...quest'uomo mi sta rovinando i piani! Sono stata ore a ripetere le solite domande a Krystal!
“Ma-”
“Che c'è?”
“Non...deve farmi...qualche domanda o, che so...”
“Per quel che mi importa, no. Ma se la può far sentire meglio, posso fargliene qualcuna.”
Ecco, così si ragiona. Annuisco sorridente.
“Che taglia porta di reggiseno?”
Non posso credere a ciò che ho appena sentito. Strabuzzo gli occhi, fulminandolo con lo sguardo e alzandomi dalla scrivania. Metto a posto le cose nella borsa sussurrando qualche insulto. Che idiota! Sto ribollendo di rabbia.
“Io direi una terza abbondante o una quarta...” posa lo sguardo sul mio seno e adesso non ci vedo più dalla rabbia.
Presto si ritrova una cinquina bella stampata in faccia. Al diavolo il posto di lavoro, non m'importa neanche più!
“Buona giornata, Mr Haner.” sputo acida, guardandolo massaggiarsi la guancia sinistra con la mano destra. Poi smette e mi sorride. Ma che cazz...
“A presto, Miss Hastings.”
Oh, certo. A mai più, Brian Haner!














The Psycho's corner:
Non giudicatemi male per il nome qua sopra, ho mandato la richiesta al sito per un cambio di nickname dato che questo è troppo depresso ora come ora per i miei gusti.
Bene, siamo qui con questo prologo che ho scritto oramai da un secolo e che mi sono decisa a pubblicare in seguito anche all'approvazione della mia beta Synysteristheway!
Fatemi sapere cosa ne pensate, ho già un paio di capitoli scritti e devo decidere se continuare oppure no. Alla prossima :)

 
 
  
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