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Autore: Marguerite_70s    01/10/2015    0 recensioni
Una storia ambientata nella Londra-punk degli anni 60-70 ispirata alla vita di Sid Vicious e Nancy Spungen.
Due adolescenti,Christie e Nancy,scappate da un America che non le comprendeva,decidono di catapultarsi nel mondo punk e trasgressivo di Londra;senza una casa e amici,si integrano subito nel atmosfera singolare e anarchica di una città che stava attraversando una vera e propria mutazione.Riescono a ritrovare se stesse,finalmente sono felici,insieme,e soprattutto libere,ma oltre a essere travolte da quest atmosfera atomica,entrano a far parte anche nel mondo della droga,del sesso,dell alcolismo e così via..
Una storia cruda,veritiera,che riscontra temi del tutto attuali.
"Erano anime troppo deboli,sotto lune troppo pallide per indicare la loro via"
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sid Vicious, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Threesome
Capitoli:
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(Bob Acri-sleep away)

19 dicembre 1975.

L'autunno volse al termine.

Fiocchi di neve cadevano regolari,per poi depositarsi sul gelido asfalto.Il vento freddo aveva congelato Londra in un perenne inverno.Luci calde si scagliavano per chilometri,inondando tutte le strade.

Due mesi erano passati velocemente.Tutto era trascorso seguendo un regolare flusso di tempo.Ai lunedì si erano succeduti i martedì,ai martedì i mercoledì,e così via.Per poi essere ricordati  come due semplici 'mesi' e niente di più .

Nella vita di tutti i londinesi e non,il Natale,ha sempre rappresentato una minima svolta.Era una sorta di scusa per pensare a qualcos'altro che non fossero le stesse di sempre: c'era il cenone del 24,i regali da comperare,tanti negozi da vedere..e così si aveva l'impressione che qualcosa fosse cambiato,ma in realtà anche quella era una routine che si ripresentava ogni anno,allo stesso modo.

A Nancy invece il Natale piaceva eccome.Le piaceva incantarsi ad ogni vetrina di un giocattolaio ed osservare a bocca aperta i giocattoli nuovi di zecca,circondati da tante lucine colorate.Le piaceva bere la cioccolata calda davanti a un buon libro.Amava i libri.E amava anche le sciarpone enormi di lana,che tenvano così tanto caldo in quelle giornate in cui il freddo ti paralizzava anche le ossa.A Nancy non importava cosa fosse davvero il Natale,ma le piaceva viverlo così.

George e Nancy percorrevano il lungo viale di Carnaby street.Erano andati a comperare dei regali di Natale per gli altri.La neve cadeva interrottamente.I bambini trascinavano le loro mamme in ogni negozio di giocattoli.Coppiette si scambiavano effusioni di amore sotto la gelida neve,non curandosi della folla che inondava la strada.Tutto sommato c'era una bella atmosera.

"Allora...per concludere dobbiamo passare da Candies&Candies giusto..?"

"Si JòJò,voglio comprare tantissime caramelle alla vaniglia per Chris..di certo così sarà più felice,quando gliele darò stasera"

"Non chiamarmi JòJò,non lo sopporto..!!" 

Nancy si avvicinò a George.Era più o meno all'altezza del suo mento.Si scostò la pesante sciarpa verde che le copriva la bocca e gli diede un bacio sulla guancia,per farsi perdonare.

George rispose con una buffa smorfia,tipico.

Il tragitto fino al negozio di caramelle fu molto più lungo del previsto,nonostante distasse pochi isolati da dove si trovavano in quel momento dato che Nancy si fermava a guardare ogni vetrina che le si presentava davanti.Appoggiava il naso sul vetro freddo per poi spalancare gli occhioni neri,che in quel momento brillavano di meraviglia.Ogni tanto la sua concentrazione era disturbata dallo sbraitare di Jò,che non ne poteva più di stare fermo sotto la neve,come un palo,mentre aspettava che Nancy ritornasse nel mondo degli adulti.Però gli faceva anche tenerezza,era così carina. 

Il negozio di caramelle era stracolmo di bambini,euforici,che correvano energicamente avanti e indietro,con in mano i tipici sacchetti bianchi per mettere dentro le caramelle.

E come si può immaginare,anche Nancy si unì a loro,con il risultato di aver comprato il doppio delle caramelle che si era preposta di acquistare.

La giornata si concluse davanti a una cioccolata calda,in un pub del centro.

"Cavolo Nancy,ma tu quanta cioccolata calda bevi!?"

Nancy tentò di nascondere un innocente sorriso.George era sempre così schietto,un grande pregio,a volte era inopportuno,ma altre volte ti faceva anche sorridere per la sua spontaneità,ed era questo il caso.

"Quanto basta per essere dolci JòJò!!"

"Ma così diventerai una vacca!!"

"Cafone!!"

Gli mollò uno schiaffo sulla fronte.Le prendeva sempre.Del resto cosa si poteva aspettare? Aveva appena detto ad un ragazza che era grassa...!!?

Intanto per Chris si era conclusa una brutta giornata.Aveva avuto problemi con Bobby.Come al solito faceva lo stronzo,e lei non sempre riusciva a trattenere le lamentele e così sfociavano in una lite,dove chiaramente,l'esito era ovvio: Bobby era il capo e il capo aveva sempre ragione,a prescindere.Stringeva le mani nelle tasche sia per il gelo,sia per la rabbia.Alzò il capo verso il cielo,ormai scuro.Nevicava.Nonna Ophelia diceva che i fiocchi di neve erano le piume degli angeli.Si ricordó anche che tempo fa si era ripromessa di chiamare,ma non ne aveva mai avuto il coraggio e non ricordava più il numero.Improvvisamente si ricordò della foto,e del numero di telefono scritto sul retro.Iniziò freneticamente a frugare nella borsa,per poi svuotarla direttamente per terra.Quel dannato portafoglio,che prima sembrava essersi smaterializzato,ora giaceva per terra accanto a un pacchetto di sigarette.Chris lo afferrò,e successivamente rimise frettolosamente tutto nella borsa.Tirò fuori la foto e si diresse verso la prima cabina telefonica lungo la strada.Inserì quattro gettoni.Prese la cornetta,com'era fredda,e poi compose il numero.Mentre il telefono squillava,stritolava fra le mani la foto,più per l'ansia che per il freddo.Provava un immane vergogna nel farsi sentire dopo così tanto tempo.

"Pronto chi parla..!?"

Una voce profonda e calma rispose a telefono.Chris deglutì e poi parlò anche lei.

"Nonna.."

Per qualche secondo dall'altra parte non proferì suono.

"Chris..sei..sei..tu?"

"Si nonna..."

Il tono della donna si fece più autorevole.

"...perché hai chiamato solo ora..dopo due anni.."

"Sono stati due anni complicati..."

"Non è una scusa.."

"...lo so benissimo...ma pensavo che tu e nonno non volesse più sentirmi dopo che avevo deciso di partire..." A questo punto il discorso di Chris si interruppe per qualche secondo.Le sue guance erano rigate dalle lacrime,ma non lo diede a vedere. "nonna..credo sia inutile dirti che mi manchi,ma non lo è chiederti scusa,lo so benissimo che sono un casino,e che probabilmente non merito questa telefonata,ma io ho bisogno di farlo, forse era meglio che le estati le avessi continuate a passare a casa vostra,non crescendo mai..qui è tutto un casino..non era come avevamo immaginato io e Nancy,sto diventando marcia anche io come tutti gli altri.."

Quelle parole scollegate e impulsive,accompagnate da una buona dose di lacrime,attesero risposta per più di un minuto.

"Senti per quanto mi riguarda,fai bene a dire di non meritare questa telefonata,ci hai fatto disperare,per non parlare di tua madre.."

"Scusami.."

Riuscì a dire solo questo.

"Chris lo sai che io e tuo nonno ti vorremo sempre bene,ma questo non ti autorizza a trattare così le persone che ti sono sempre state vicine..ma per chiarire queste cose c'è tempo,come stai..?"

"Scusami non-"

"Ti ho detto che meglio rimandare queste cose..ora dimmi,come stai..?"

Chris si asciugò le lacrime con il bordo della manica.Si schiarì la voce e continuò a parlare:

"Ormai mi sono abituata ai ritmi di Londra,ma all inizio è stata dura..trovare dei soldi,un posto dove stare,ma per fortuna ho incontrato le persone giuste.."

"È questo quello che conta,però tu mi raccomando..non ti far mai condizionare da nessuno,prendi sempre decisioni con la tua testa"

"Si nonna.."

Chris sorrideva malinconicamente.Le nonne dicono sempre le stesse cose fino alla noia,ma poi è quando  non ce le si sente più dire che mancano.

"Beh allora direi che posso stare tranquilla..ah e mi raccomando..non fumare troppe sigarette!!"

Ovviamente Chris era andata ben oltre le sigarette,ma preferì fare finta di niente per preservare il candido ricordo che nonna Ophelia  aveva di lei.

"Si nonna,a te invece come va?"

"Mah come al solito,tuo nonno brontola tutto il giorno da quando si è rotta l'antenna,ma per il resto tutto bene"

Insieme scoppiarono in una calda risata.

"Nonna,adesso devo andare,ti prometto che chiamerò,giuro"

"Ciao piccola"

Chris attaccò il telefono.Rimase per qualche istante con la mano incollata alla cornetta sorridendo come un ebete.
Finalmente era riuscita ad affrontare i suoi sensi di colpa,si sentiva più leggera.
Alzò la testa verso il cielo.Si vedevano anche le stelle.Qualche fiocco di neve le si posava sulla pelle pallida.Il vento gelido continuava a soffiare costantemente,in realtà non si era mai fermato.Le sue mani si erano screpolate e congelate,era ora di tornare a casa.

"Buonasera a tutti"

Chris era arrivata al Polk,il tempo di scrollarsi la neve di dosso che già l'odore di legno e del camino le avevano  scaldato il cuore.

"Ciao Chris"

"Ciao Jimi,ciao Vee"

Le porse davanti un piatto di zuppa.Emanava un odore delizioso.
Dalla porta anteriore al bancone uscirono allegramente,Camilla,Nancy,Jó e per ultimo Sette,ovviamente,sempre con una faccia imbronciata.

"Tesoroo stavamo facendo una partita a  poker eccoci qua,Veeeeeee metti la zuppa nei piattiii!!!"

"George potresti chiedere con un pó più  di gentilezza,che bambino viziato!!"

"Vee ma George non è più un bambino"

"Nancy siete tutti i miei bambini finché avrete bisogno di me e Jimi"

"Vecchia,la zuppa"

"Sette,sei un rompipalle eccoti la tua zuppa"

Erano tutti seduti uno fianco all altro mentre chiacchieravano e mangiavano.La zuppa sapeva di 'cose buone' secondo Sette.Nessuno fra loro era perfetto,ma in quel luogo non importava,perché quella era la loro casa,e a casa ci si sente sempre bene.

Improvvisamente la porta si spalancò,producendo un forte boato.Si voltarono tutti sconvolti.
C'erano quattro ragazzi,o meglio erano tre che reggevano uno praticamente andato.Chissà che cosa aveva fatto.Quello con i capelli rossi sparati fu il primo a parlare.

"Perfavore..ecco possiamo stare qui nel frattempo che lui si riprenda..lo so che è il locale è chiuso ma..ecco vi prego..."

"Ciccio non vedi siamo chiusi..? Andate al diavolo"

Ad avere il coraggio di contraddire Vee,fu il più giovane fra i quattro,o così sembrava.Anche lui portava i capelli rizzati,ma,a differenza dell altro,erano castano chiaro.

"Per favore,solo pochi minuti,poi ce ne andiamo subito 'al diavolo',la prego"

"Met-te-vvi quì.."

"Nancy ma che fai?"

"Ragazzi ma possibile che non li avete riconosciuti..!? Sono i Sex Pistols"

Rimasero tutti in silenzio,cercando di realizzare la cosa.Chris,invece,non sapeva minimante chi fossero,ma non proferì parola lo stesso.

"Aspetta che ti aiuto a portarlo,da questa parte"

Adagiarono il corpo inerme su una panca di legno.

"Grazie mille,mi chiamo Sid"

Porse la mano a Nancy.La sua mano era gelida e screpolata

"E tu come ti chiami..?"

"Eh io..? Mi chiamo Nancy,Nancy Spungen"
   
 
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