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Autore: HufflepuffSilvia_Always_    01/10/2015    1 recensioni
"Era la notte del 10 agosto, quella di San Lorenzo, e stavo passeggiando nel bosco con lo sguardo rivolto verso il cielo a osservare la luna che quella sera era molto grande, quando accadde qualcosa di straordinario..."
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte di San Lorenzo

Era la notte del 10 agosto, quella di San Lorenzo, e stavo passeggiando nel bosco con lo sguardo rivolto verso il cielo a osservare la luna che quella sera era molto grande, quando accadde qualcosa di straordinario.
Avevo appena visto una stella cadente e, come da tradizione, espressi un desiderio, ma essa sembrava farsi sempre più grande e vicina fino a che non mi resi conto che era una cosa ben diversa da ciò che credevo. Infatti qualche secondo dopo davanti ai miei occhi era atterrata una creatura fantastica, di quelle che si leggono nei libri di favole, e mi stava osservando.
Inizialmente non capii cos'era perchè nascosta dall'oscurità ma man mano che si avvicinava a me i suoi tratti si facevano sempre più chiari e quando la luce della luna la illuminò mostrò un piccolo e grazioso folletto che mi arrivava alle spalle vestito di verde e con un buffo cappello in testa. Sorpresa, rimasi immobilizzata ad osservarlo, pensando che fosse un'allucinazione dovuta alla stanchezza, ma quando lo sentii parlare con una voce stridula e molto acuta dicendomi di esprimere tre desideri, mi resi conto che tutto ciò era reale. Dopo qualche secondo che passai a decidere se scappare o rispondere, scelsi quest'ultima opzione e gli chiesi di poter volare. Lui si preparò quindi e disse qualcosa in una lingua sconosciuta, probabilmente una formula magica, e aspettai che esaudisse la mia prima richiesta. Chiusi gli occhi e quando li riaprii non era cambiato nulla, se non il fatto che tutto intorno a me sembrava più grande. Solo quando mi specchiai in una pozzanghera mi accorsi del perchè di quell'improvviso cambiamento vedendo riflessi nell'acqua due grandi occhi attaccati ad un corpo minuscolo provvisto di un paio di ali: ero diventata una mosca, un orrendo insetto che odiavo e che in quegli ultimi mesi avevo cercato di uccidere disperatamente ma senza alcun risultato. Corsi per un po' lì intorno cercando una soluzione a quel problema, ricavando solo che quello non era il tipico folletto buono e che, per chissà quale motivo, mi aveva imbrogliata. Mentre facevo avanti e indietro come un'idiota mi imbattei in una ragnatela. Alla vista di un ragno, reso enorme dai miei occhi di mosca, cercai di scappare nonostante fossi trattenuta da quel tessuto appiccicoso come la colla. Poi mi ricordai di aver sentito il folletto parlare di tre desideri e decisi di esprimere il secondo. Sfortunatamente non riflettei molto sulle parole da utilizzare, tanto ero spaventata, e perciò non dissi "voglio tornare come prima" ma "voglio essere come quando sono nata". Così mi ritrovai in braccio al folletto, stavolta nel corpo di una neonata. Andava sempre di male in peggio e ora non potevo neanche parlare, anche se la mia intelligenza fosse rimasta uguale. Il folletto si mise persino a ridere della mia espressione arrabbiata e mi imbronciai ancora di più scartando ogni tipo di desiderio che avevo in mente a causa delle interpretazioni negative che avrebbe potuto fare. Ad un certo punto una voce interruppe le mie riflessioni e mi guardai intorno per capire da dove provenisse. Quando mi chiese quale fosse il mio prossimo desiderio, ricordandomi che era l'ultimo, dedussi che potevo comunicare con il folletto telepaticamente e gli domandai il perchè di tutto questo. Stava per rispondere quando sentii una voce chiamarmi e questa volta non era la sua. Era troppo familiare e poi mi stava dicendo di svegliarmi per non fare tardi a scuola... Ma, aspetta un attimo, io non stavo dormendo e tanto meno dovevo andare a scuola! Aprii gli occhi e solo allora, riconoscendo la voce di mia madre, capii di trovarmi nella mia camera sdraiata sul letto e che era stato tutto un sogno, anzi, un incubo.
   
 
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