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Autore: Ninechka    01/10/2015    2 recensioni
Mai letto "Fairy prince in the streets, Dracula-oppa in the sheets"? Beh, Minho no.
[prima one-shot sugli SHINee, siate clementi || 2min]
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dracula…?!
Un’insulsa congettura, o forse no?
 
 
Taemin era cambiato davvero tanto negli ultimi anni, Minho lo aveva visto da molto vicino, persino più vicino degli altri hyung. Gli occhi si erano assottigliati, conservando comunque la loro dolcezza;  le morbide guance erano diventate più sottili, conferendo al viso una forma a cuore dagli zigomi deliziosamente alti; il pomo d’Adamo aveva fatto capolino dal candido – circa – collo; e da quando aveva libero arbitrio circa il colore dei suoi capelli, Minho trovava bellissima la capigliatura corvina dell’altro, con un taglio e lunghezza giusti per lui.
Le labbra, però, non erano cambiate. Erano sempre grandi, morbide, capaci di regalare bellissimi sorrisi e far svenire le sue fan. Neanche il suo modo d’essere era cambiato granchè: un ragazzo tranquillo, forse un po’ pigro e alle volte imbranato, che sul palco diventava flessuoso come una camicia di seta che segue il corpo dell’indossatore senza segnarne il fisico; e Minho era sempre orgoglioso di lui – ma anche Jinki, Jonghyun e Kibum lo erano, eh – quando lo vedeva ballare con loro, o quando si “misurava” con i ballerini migliori della SM, un gruppo dove un posto gli spettava di diritto, altrochè.
Insieme alla crescita di Taemin, tante altre cose erano cambiate negli SHINee: nelle canzoni, ognuno di loro aveva una propria parte, essenziale per comporre la melodia e la coreografia perfetti; erano diventati sempre più una famiglia, amici, compagni, di tutto, tra le mura del loro dormitorio. Dormitorio che avevano abbandonato, e questa cosa pesava un po’.
Chi per privacy, chi per impegni e chi per comodità, ognuno dei membri degli SHINee viveva in appartamento tutto suo, o a casa dei propri cari, o dove più gli pareva insomma, e c’era da dire che a Minho – parlo solo del suo punto di vista in quanto “protagonista” di quanto narrerò a breve – dispiaceva molto: gli mancava criticare questo e quello spalleggiato da Kibum, gli mancava prendere in giro chiunque – Taemin in primis – con Jonghyun, gli mancava fare baraonda con gli altri per poi essere tutti messi in riga da uno dei soliti “yah, teppisti!” urlati da Jinki, e… Gli mancavano quei piccoli attimi trascorsi con Taemin.
Perché sì, i due membri più piccoli del gruppo provavano qualcosa di dolce, di caldo e di assolutamente reciproco di cui gli hyung non erano – probabilmente – a conoscenza.
 
Era cominciato tutto dopo un pomeriggio passato a guardare un film drammatico tutti e cinque insieme, in quei pochi giorni che riuscivano a passare in totale relax e tutti insieme. Perché proprio un film drammatico? Semplice: Jonghyun voleva far piangere Taemin, finendo però a piangere abbracciato a Kibum – in lacrime pure lui “per colpa di Jjong” –, entrambi appesi al collo di un confuso Jinki e sotto lo sguardo divertito del dongsaeng; in tutto questo, Minho non sapeva come riuscire a placare tutte quelle risate che l’avevano preso e trascinato verso un ciclo infinito. Ma torniamo a noi.
Finito il film e staccatosi di dosso i due Kim, Jinki aveva ben deciso di preparare della cioccolata calda; “per rincuorare tutti” diceva, ma anche il pentolino col latte a scaldare aveva capito che lo faceva solo ed esclusivamente per quei due poveretti dalla lacrima fin troppo facile che ancora singhiozzavano sul divano, abbracciati stretti, seduti sul divano di pelle nera, a piangere l’uno sulla spalla dell’altro come povere anime in pena.
« Dai hyung, tiratevi su! » disse Taemin con tutta la forza di volontà usata per non ridergli in faccia, intanto che carezzava le schiene di entrambi. Minho invece prese cinque tazze lasciandole a Jinki e, messi tovagliette, biscotti, zucchero, tovaglioli e cucchiaini sul tavolo, si diresse in bagno tutto tranquillo, senza neanche sospettare che un paio d’occhi lo seguirono fino a quando non sparì dalla loro visuale.
Lavate le mani e scostatosi il lungo ciuffo dagli occhi – all’epoca aveva i capelli davvero lunghi! –, Minho uscì dal bagno e di fronte la porta trovò Taemin, che lo guardava con una faccia un po’ strana.
« Ah scusa, ci sono stato troppo? » fece il più alto, scostandosi subito dall’entrata per lasciar passare l’altro.
« No hyung » scosse la testa il più piccolo, « volevo parlarti. » aggiunse poi; Minho annuì e semplicemente guidò il dongsaeng verso la stanza di quest’ultimo e di Jonghyun: spesso Taemin si confidava con lui per avere un parere su cosa fare, per questo l’altro non si era posto troppi interrogativi; per la stanza… Jjong ne sembrava avere ancora per molto col piagnisteo, non sarebbe tornato in stanza ancora per molto.
Taemin si sedette sul proprio letto, le spalle contro la testiera e il cuscino stretto al petto; Minho lo affiancò e lo guardò con curiosità, lasciandogli il tempo per prendere coraggio e parlare.
« In questo periodo ho… Pensieri strani, hyung. » confessò dunque il più piccolo senza guardarlo in faccia, grattandosi nervosamente la testa. “…non dovrò mica insegnargli cosa fanno gli ormoni nella pubertà..? Non dovrebbe averla già passata quella fase?” si chiese lo hyung perplesso, ma decise di non esporre i suoi dubbi e, piuttosto, d’indagare sulla cosa.
« Strani come? » chiese Minho, guardando l’altro che intanto era lì lì per fondersi col letto; se quel pomeriggio non fosse stato piovoso e se l’ora non fosse stata così tarda, avrebbe potuto assistere all’arrossire di Taemin, che stava facendo scena muta. Nonostante la poca visibilità, comunque, la tensione del più piccolo era palpabile, per questo l’altro gli carezzò dolcemente i capelli. « Dimmi, Taemin…! » lo esortò con tono morbido.
« E’ che… Quando guardo le ragazze… Non è più come prima. » riuscì a staccarsi dal palato Taemin. “Aigoo…” s’angosciò il pensiero dello hyung, ma il più piccolo, inaspettatamente, continuò. « Prima provavo piacere a stare con loro, le guardavo con interesse… » mormorò. Qui Minho capì che la faccenda era più complicata di quel che pensava.
« Prima, dici? E ora invece? » gli domandò dunque, perché il punto era proprio quello. Taemin sospirò, e il più alto sentì chiaramente il suo respiro tremante. “Sta piangendo?!” realizzò strabuzzando gli occhi, ma ecco che l’altro lo sorprese ancora: mollò a caso il cuscino nella stanza e si buttò contro il suo petto, abbracciandolo stretto mentre si era abbandonato ad un muto pianto, del quale l’altro si capacitava solo per il suo tremolio e il suo tirar su col naso. Lo strinse a sé, comunque, dandogli carezze alla schiena. « Tae, tu-- »
« Mi piaci, hyung. »
Mi piaci, hyung.
Una confessione umida di lacrime, mormorata nel pomeriggio inoltrato di una piovosa giornata d’autunno. Confessione alla quale Minho, dopo un po’ di silenzio riempito da diverse urla nella sua testa, gli disse che no, non potevano. Non per concetti omofobi, ma per gli SHINee, la SM… Per tutto, insomma. Glielo spiegò nel modo più dolce possibile, nonostante non esista un modo dolce per rifiutare una confessione. Taemin sembrò però comprendere il suo discorso, e alla sua richiesta di non trattarlo in modo “diverso” solo per quella confessione, Minho gli scompigliò i capelli e l’abbracciò, sussurrandogli un “pabo”.
Ma il vero pabo tra i due, a ben vedere, era proprio Minho, che dopo due settimane rapì Taemin per stampargli un bacio senza “se” e senza “ma” in bagno.
Da allora, i due stavano vivendo un amore nascosto, dolce, eppure forte, ora reso anche più difficile dal cambio di casa e dagli impegni soffocanti e non sempre coincidenti di entrambi.
 
Quella mattina d’inverno, per Minho significava “riposo assoluto”: niente drama da recitare, niente programmi da registrare, niente di niente. Solo poltrimento 24 ore nostop.
Si alzò alle nove del mattino – quasi stupito, date le sue abitudini – e, visto che in tv non c’era nulla che suscitasse almeno un pochino il suo interesse, accese il notebook. Sorseggiando thè caldo, controllò le mail, poi i social network, dove tutti erano entusiasti del nuovissimo musical di Kibum. “Magari oggi gli faccio una sorpresa e vado ad assistere” sorrise il ragazzo.
Ma dopo aver curiosato in giro, cosa gli era rimasto da fare? Tumblr, ovvio: voleva vedere cos’altro si fossero inventate le sue adorate shawol. Già, ma scrivere solo “shinee” nella barra di ricerca forse era… Troppo semplice? Massì, perché non affiancarci anche “lee taemin”? Così, per farsi due risate.
Un sacco di foto vecchie e nuove, gif e piccoli video gli apparsero davanti gli occhi; “Wow, ci credo che le fan impazziscono a stare qui” pensò sorpreso, ma sorrise nel constatare che in tante foto e gif era presente anche lui. Se ne sentiva orgoglioso senza motivo. Ad un certo punto, nel marasma di cuoricini e sorrisi random del dongsaeng, vide un particolare set di due foto di Taemin: in una sorrideva in modo particolarmente angelico, nell’altra pareva davvero un ragazzo quasi adulto; nonostante si ritrovò senza fiato da tale vista, fu una cosa in particolare a catturare l’attenzione di Choi, ossia gli hashtag sotto quel set: recitavano testualmente “#shinee #shinee world #taemin #lee taemin #omg #fairy prince in the streets dracula oppa in the sheets”. E fu l’ultimo hashtag a quasi fargli sputare il thè sullo schermo del povero computer: sì, ricordava i commenti di Jonghyun sotto le foto di Tae, ma le fan si erano pure inventate una cosa del genere…!
« Dio benedica le shawol! » rise quindi Minho, che non fece in tempo a posare la tazza di thè che il cellulare l’avvertì di un sms in arrivo. E indovina indovinello, di chi si trattava?
 
From: Fairy Prince
Text: Ciao hyung, buongiorno! :D Ti prego dimmi che anche tu sei libero oggi, non stiamo da soli da troppo tempo, mi manchi...
 
“Santa pace, quanto sa essere tenero…” realizzò Minho, coprendosi un momento gli occhi con una mano per riordinare le idee e pensare ad una risposta decente. « Addio musical di Kibum… Mi spiace hyung: volere superiore! » ridacchiò tra sé e sé mentre spediva il messaggio. Cosa ricevette Taemin, vi chiedete?
 
From: DEERling
Text: Giorno Tae, proprio a te pensavo! Passo a prenderti tra un’ora, preparati una borsa per stanotte ;)
 
~~~~
 
Notte, nera e densa notte. Rami fitti e spogli a coprire la grande luna, aiutati dalle nuvole. Correva, Minho, scappava da qualcosa, o meglio qualcuno che lo stava seguendo. Sentiva passi veloci dietro di sé, sempre più vicini, intanto che il paesaggio cambiava e si ritrovava ad un vicolo cieco, ansimante ed impaurito: sapeva che non aveva più scampo lì, ma ancora non si era posto la domanda fondamentale: da cosa – chi – stava scappando?
Presto detto: una figura più bassa di lui gli si avvicinò e… Gli morse il collo, succhiandone avidamente il sangue. “Un vampiro?!” realizzò la povera vittima, che voltò lo sguardo pieno di terrore verso l’essere sovrannaturale, che con le grandi e soffici labbra pallide e colorate verso l’interno di vermiglio, gli sorrise. « Sei bellissimo, hyung~ »
 
Minho aprì gli occhi di scatto, e ritrovandosi davanti gli occhi il soffitto del proprio appartamento, capì che era stato tutto un sogno.
« Scusami hyung… Ti ho svegliato? » mormorò tra lievi risate la voce soave di Taemin, che era accoccolato sulla sua spalla; e stranamente, sentì il suo respiro carezzargli un punto del collo umidiccio. Sì, ora tutto aveva un senso.
« E da quando mi fai succhiotti mentre dormo? » commentò sarcasticamente il più grande, scatenando l’incremento di risate nell’altro.
« Scusa, è che mi sono svegliato e il tuo collo è così bello…! » rispose divertito, abbracciandolo più forte. Minho sospirò con un sorriso sulle labbra e si voltò verso l’amato Taemin, stringendolo contro il proprio petto dopo avergli piazzato un bel bacio in fronte.
« Guarda altrove la prossima volta, mh? » ridacchiò il più grande, l’altro annuì e, dopo essersi scambiati un piccolo bacio a fior di labbra, entrambi chiusero gli occhi, sprofondando chi nel cuscino e nel petto, chi nel cuscino e nei capelli.
“Forse quel “motto” delle shawol non è così sbagliato” pensò Minho nel dormiveglia, lasciandosi sfuggire un sorrisetto che Taemin non avrebbe colto.
 
 
 
*Nina’s corner*
….oddio l’ho fatto, ho scritto qualcosa sugli SHINee. *panico*
Ehm, allora, salve gente e grazie per aver letto un tale abominio :’’’’ Sono shawol da molto poco, quindi conosco davvero pochissimo di queste cinque grazie divine chiamate SHINee (???), perciò se ho scritto castronerie spero possiate perdonarmi çwç Solitamente non mi avventuro così in nuovi fandom, solitamente scrivo solo quando so di aver inquadrato almeno al 70% le personalità che “più mi interessano”… Invece niente, stamattina mi è venuta in mente questa cosa e, dopo tanto tempo, ho sentito il bisogno fisico di trascrivere una mia idea.
Sicuramente ci saranno corbellerie ortografiche perché non è betata mai nell’universo, ma comunque sia. Dedico questa…cosa…a Natsumi213, perché è lei che mi ha introdotta nello SHINee world e perché è una bella persona (?).
Spero vi piaccia! >u< (e chi capisce il gioco di parole del "DEERling" avrà un biscotto)
   
 
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