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Autore: EclipseOfHeart    03/10/2015    2 recensioni
01. ~ Quella mattina Lluvia si era alzata e aveva decretato che, dopo i consueti allenamenti mattutini, avrebbe preparato una crostata ai mirtilli.
02. ~ Ogni mattina e ogni pomeriggio, tranne quando devono lavorare per guadagnare, Lluvia e Gray si allenano, aumentando la loro forza e sperimentando nuove tecniche.
03. ~ Uno dei sogni di Lluvia, da quando viveva con il suo amato, era stato quello di poter vedere la volta stellata insieme a lui.
04. ~ Lluvia si tolse il vestito e si cambiò il costume in una cavità che aveva visto nella roccia e, quando uscì, la scena che le si presentò di fronte la fece arrossire fino ai capelli.
05. ~ Arrossì vistosamente: il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno e quello doveva essere un regalo di Gray-sama per lei!
06. ~ «Oggi non vuoi perdere, Lluvia?»
[Raccolta Gruvia]
Avviso Spoiler!: la storia si svolge dopo la saga di Tartaros, per cui la raccolta contiene informazioni spoiler per chi segue soltanto l'anime.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray, Fullbuster, Lluvia
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Itten Challenge ~'
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Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy Tail
Pairing: Gray/Lluvia

Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico 
Rating: Verde

Note: questa fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais. 

La raccolta è ambientata nel periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros, quando la gilda si era sciolta.

 

 

{The Itten Challenge

Tabella: Blu ~ Onde del mare}

 

Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me

 

 

«Lluvia, ho trovato un nuovo incarico.» annunciò Gray, entrando trionfante nella cucina con alcuni fogli nelle mani.

Anche se entrambi disponevano di abbastanza Jewels per permettersi di lavorare poco, era necessario di tanto in tanto che trovassero delle missioni da poter svolgere, per non rimanere completamente senza soldi.

«Dove?» chiese la maga, prendendo tra le mani i documenti per poter vedere di cosa si trattasse: un semplice caso di un recupero di un oggetto smarrito, ma decisamente ben retribuito.

«Honde. È a Sud da qua.»

«Oh.»

«La conosci?»

«È famosa per lo splendido mare che circonda la parte Est della città. Sarebbe bello andarci.» disse lei con occhi sognanti.

«Ma ci andremo.» rispose il moro, mentre milioni di scenari si erano già formati nella mente di Lluvia, quasi tutti che si concludevano con Gray-sama e lei sulla spiaggia a guardare il tramonto. «L’oggetto che dobbiamo recuperare è proprio in fondo al mare.»

Lluvia vide le sue illusioni scemare di colpo; del resto, le era parso strano che il suo amato proponesse di andare al mare senza nessun motivo particolare.

La maga lesse per bene i fogli e scoprì che l’oggetto era una rarissima perla, che giaceva nel fondale di Honde.

«Ma perché richiedere questo compito a dei maghi? A Lluvia sembra più lavoro per ricercatori di tesori o mercenari.»

«Me lo sono chiesto anche io, probabilmente la perla è protetta da qualche magia. In ogni caso, è pagato bene e dubito ci sia qualcosa che non possiamo sconfiggere.»

Lluvia annuì e stabilirono che sarebbero partiti la mattina seguente. Preparò una piccola borsa con l’indispensabile e il costume nuovo che si era comprata da poco e si coricò felice che, anche se per lavoro, avrebbero passato la giornata al mare. Chissà, magari sarebbero riusciti a vederlo davvero il tramonto.

Il viaggio verso la cittadina impiegò tutta la mattina e metà del pomeriggio, per cui quando i due varcarono l’ingresso di Honde era ormai pomeriggio inoltrato.

Honde fu esattamente la cittadina che Lluvia si aspettava: circondata dal mare sulla parte Est, incentrata sull’attività della pesca e del commercio navale e con tante case che si arrampicavano nelle salite che andavano dal mare verso la parte alta. Il mandate non era stato molto esplicito sulla posizione della perla, ma aveva garantito che si trovasse sul fondale e non più vicino di 30 chilometri dalla spiaggia.

I due proseguirono sul litorale fino ad arrivare a una spiaggia quasi abbandonata, dove decisero di lasciare la borsa e gli indumenti per poi iniziare la ricerca: avrebbero potuto cercare solo per poche ore, prima che tramontasse il sole e se non vi fossero riusciti, avrebbero proseguito il mattino seguente.

Lluvia si tolse il vestito e si cambiò il costume in una cavità che aveva visto nella roccia e, quando uscì, la scena che le si presentò di fronte la fece arrossire fino ai capelli.

«Gray-sama!»

«Dimmi. Ah, sei pronta, possiamo andare?»

«No!» sbottò lei, coprendosi gli occhi con le mani.

«Perché?»

«Perché tu… non hai il costume addosso!»

«Oh, ma non ce l’ho.» fece lui, guardandosi. «Non pensavo servisse.»

Lluvia sospirò silenziosamente, ma siccome sapeva di conoscerlo benissimo e sapeva che avrebbe ritenuto superfluo indossare un costume, aveva provveduto a portarne uno per lui, prendendolo dal suo armadio.

«Tieni, Gray-sama.» disse lei, allungandoglielo con una mano mentre con l’altra continuava tenacemente a coprirsi gli occhi e il viso ancora scarlatto.

«Okay.»

Sentì il fruscio della stoffa e poi il rumore di un tuffo, segno che il mago si era già lanciato nell’acqua e finalmente poté aprire gli occhi. Gray-sama la guardava dall’acqua, incitandola a seguirlo e Lluvia dovette amaramente constatare che il suo costume azzurro non aveva suscitato per niente l’attenzione del mago, come del resto lei si aspettava.

Lo seguì nell’acqua, creò una bolla d’aria per Gray-sama che fungesse da ossigeno e poi si immersero entrambi nelle profondità marine.

Per Lluvia era come tornare a casa, una sensazione di calore e freschezza insieme che solo l’acqua le poteva provocare e inoltre le piaceva moltissimo osservare Gray-sama nuotare.

Decisero di dividersi e setacciarono il fondale per quasi un’ora, rincontrandosi quando la bolla di Gray stava quasi per consumarsi. In quell’intervallo, il mago la informò di aver trovato una cavità che andava assolutamente ispezionata, quindi rigenerata la bolla i due andarono verso la grotta sottomarina.

Era stretta e piena di sporgenze affilate che rischiarono più volte di ferire i due, finché non giunsero in uno spiazzo buio e solitario; Lluvia riuscì a creare una fonte di luce usando la sua magia e iniziarono a scavare, quasi certi che la perla che cercassero dovesse essere lì.

Dopo un lasso di tempo che nessuno dei due aveva calcolato, Gray la chiamò, mostrandole un forziere che sicuramente conteneva l’oggetto in questione.

Lo aprirono e il bagliore luccicante della perla li abbagliò, sennonché non appena fu aperto lo scrigno, un potente ruggito riecheggiò nelle pareti e la terra sotto di loro iniziò a tremare, quasi spaventata. Il forziere sfuggì dalle mani di Gray e Lluvia si sporse immediatamente per prenderlo, ma una corrente d’acqua, forte come poche aveva sentito, la investì e la scaraventò lontano dall’oggetto.

Gray si mise subito in posizione di combattimento, conscio che l’essere sotto l’acqua non fosse esattamente l’ambiente ideale per lui, ma consapevole che niente avrebbe potuto fermare Lluvia nel suo elemento naturale.

Il mostro avanzò nell’oscurità e finalmente si mostrò agli occhi dei due, stupendoli per il misto di animali che ricordava nel suo insieme: lunghi tentacoli che si stagliavano nel corpo molle e gelatinoso, con chele che avrebbero ricordato quelle di un granchio e due occhi che sembrano del felino più agguerrito che potesse esistere.

Come se il mostro avesse percepito il potere di Lluvia, si concentrò immediatamente su di lei, tirandola da un piede con una delle sue estremità tentacolari, la maga sobbalzò e fu trascinata sotto terra dalla potenza di quella presa senza riuscire a contrattaccare.

Gray si scagliò subito contro il nemico, ma l’acqua gli rendeva i movimenti lentissimi e non sarebbe riuscito a ghiacciare tutta la caverna a causa dei ripetuti attacchi. Come se non bastasse, l’ossigeno della bolla si esaurì molto più velocemente per lo sforzo e la battaglia, quindi scoppiò nel giro di pochi minuti, lasciandolo in balia dell’acqua e del mostro.

Quando l’aria che aveva nei polmoni stava per finirgli aveva deciso di adottare una soluzione drastica, distruggendo la parete rocciosa per poter tornare in superficie ma non fu necessario giacché sentì un tremito da sotto la terra e, d’improvviso, arrivò un’esplosione di acqua che travolse il mostro e Gray. Il mago fu scaraventato via e non ci mise molto a comprendere che era tutta opera della magia di Lluvia che, liberatasi dai tentacoli, aveva scatenato dei potentissimi geyser acquatici, distruggendo l’intera cavità.

Mentre risaliva per la superficie, sarebbe svenuto se all’ultimo Lluvia non l’avesse afferrato e avesse trascinato entrambi sulla spiaggia.

Gray sputò tutta l’acqua che aveva ingoiato e si era buttato sulla spiaggia, respirando a pieni polmoni.

«La perla…» disse il mago, tra un respiro e l’altro.

La maga alzò una scatolina trionfante e gli mostrò la grossa perla che brillava al suo interno. Gray annuì e fu soddisfatto di aver concluso quella missione in appena una giornata, poiché non lo avrebbe ulteriormente distratto dagli allenamenti.

Dopo essersi ripreso, vide Lluvia che era seduta sulla riva e aveva lo sguardo puntato sull’orizzonte, dove un vermiglio tramonto si stagliava impetuoso.

«Bello, vero?» le chiese, sedendosi di fianco a lei.

Lluvia arrossì e vide il desiderio che aveva espresso la sera prima esaudirsi in quel panorama così bello e con il suo elemento a pochissima distanza da lei.

«È bellissimo.»

Quando pensava che quella giornata non potesse ulteriormente migliorare, ci pensò Gray, come sempre, a sorprenderla nel momento in cui si alzò, andò verso l’acqua e girandosi la schizzò con una gamba da capo a piedi.

«Gray-sama!» esclamò, stupita e divertita.

«Beh, la missione è conclusa. Hai comprato un costume nuovo, sfruttalo non per lavoro.» le rispose lui, buttandosi nell’acqua e iniziando a nuotare nell’acqua calda, illuminata dal tramonto, sperando che Lluvia non avesse affatto notato le occhiate che quel costume gli aveva rubato in tutta quella avventura; del resto, se le stava così bene, non era mica colpa sua se continuava a guardarla!

Lluvia arrossì, ma probabilmente in quella luce rossastra nessuno l’avrebbe visto, e si buttò immediatamente tra le onde del mare, quasi incapace di trattenere la sua emozione.

L’aveva notato!

Andò subito vicino al mago e iniziarono a giocare, con Gray che ogni due minuti ghiacciava tutto attorno a sé e Lluvia che tentava di far tornare la superficie a temperatura normale.

Più di qualche abitante di Honde si era stupito, guardando il mare quella sera e vedendo quegli strani giochi sulla parte finale del litorale, seguiti da grida e risate.

«Gray-sama! Il costume!» aveva, infatti, esclamato Lluvia quando il mago si era tolto di nuovo il costume che si era arenato sulla spiaggia.

Mentre usciva, la maga si era coperta gli occhi con una mano, ma casualmente una piccola fessura si era aperta fra le sue dita e l’acqua attorno a lei non ci mise che pochissimi minuti per raggiungere il grado di ebollizione.

 

 

 

 

 

 

Fine!

Giuro che quando inizio a scriverle le progetto più corte e poi, loro da sole, decidono di dilatarsi XD

Non c’è molto da aggiungere, Lluvia ha specificato che lavoravano anche, quindi perché non immaginare qualche situazione avvenuta per via di qualche incarico? u.u

Honde è un paesino inventato e ho scelto questo nome semplicemente perché Honde è mare in giapponese.

Idem per il mostro, che grazie al cielo non esiste perché me lo sono immaginato davvero brutto x°D

Bene vi saluto, vi ringrazio per la lettura, ringrazio Roby-chan, unbreakable per le recensioni :*

Se mi lasciaste la vostra opinione ne sarei davvero felice :D

Un bacione,

 

 

 

 

EclipseOfHeart

 

 

Tabella: Blu

01.Onde del mare 02.Cielo stellato 03.Occhi
04.Mirtillo 05.Ghiaccio 06.Scelta libera

Progressi: 4/6

 

   
 
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