Piccola nota: primo, fan di Konan, non prendetevela. In realtà io non c’è lo affatto con la vostra beniamina. Secondo: fan di Pain, non mi troverete mai, ahahahah, e in ogni caso questa fanfiction è solo uno scherzo. Terzo: sì, in questo racconto c’è un computer anche se non ho messo l’avvertenza AU, ma seriamente, a chi gliene frega un tubo??
Il dolore di Pain
Pain piangeva lacrime amare, come, d’altronde, faceva ogni S. Valentino.
Il povero, piccolo, incompreso Pain se ne stava raggomitolato sul suo letto, nel covo segreto dell’Akatsuki, e mentre mordeva frustrato un lembo della sua cappa, si crogiolava nel dolore:
Era mai possibile che, a ogni benedetto S. Valentino, lui non venisse mai accontentato? Possibile che le autrici lo mettessero sempre in coppia con quella ameba di Konan?
Perché nessuno capiva che lui era gay e stra-gay, e non desiderava altro che una ( anche solo una misera, piccola, insulsa) fan-fiction in cui finiva per rotolarsi in orizzontale con qualche voglioso bi-shonen? Perché tutti pensavano che a prestarsi allo yaoi fossero adatti i tipi come Itachi, Deidara o Sasori, ma mai lui, Pain, che di certo non era da meno di questi tre, in quanto a bellezza?
Forse lui non aveva bavose bocche extra su mani e corpo, o un faccino effeminato ( con fratellino uke in dotazione), o, ancora, un corpicino anti-invecchiamento da loli-shota, però vantava il possesso di non tre, non quattro, non cinque, ma ben sei corpi, tutti e sei disponibili a qualsiasi macchinazione yaoiosa fosse proponibile!!!
E allora perché, perché, non finiva mai tra le braccia di qualche bel ragazzo dell’organizzazione di cui, tra parentesi, era perfino il capo???
Si trascinò dal letto alla scrivania, senza smettere di singhiozzare e sbocconcellare la manica della cappa, e allungò una mano verso il mouse del suo computer:
Fece scorrere la facciata del Pc sulla sezione “ultime storie” sul sito “EFP”, nella speranza disperata di trovare ciò che più al mondo anelava.
Ma ovviamente, non c’era speranza alcuna:
Pain scorse una trentina di Sasunaru, Itasasu, Sasodei, e una dozzina di robaccia eterosessuale che snobbò senza neanche leggerne i titoli.
Credeva che il suo dolore fosse al culmine, quando qualcosa colpì la sua attenzione, facendo vibrare le sue sinapsi come avessero ricevuto una scossa elettrica:
Una fan-fiction trattava di un pairing inedito: KisaZetsu.
Pain sentì la rabbia montargli dentro come la lava in un vulcano. Gli tremò il labbro e le venuzze su collo e fronte presero a pulsargli furiosamente.
« Persino quei due cessi di Kisame e Zetsu riescono a fare yaoi a S. Valentino e io no???!!! » urlò a squarciagola, facendo tremare le pareti del covo.
« Tutto il mondo deve conoscere il mio stesso dolore!!!! ».
E fu così che Pain, in preda alla frustrazione e all’insoddisfazione dei suoi ormoni, cominciò a pianificare il suo losco intento di scatenare guerre e distruzione per tutte le cinque terre, e in particolar modo a Konoha, la capitale dei bi-shonen gay e disinibiti.