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Autore: Annabeth_Granger1    03/10/2015    3 recensioni
| College AU!| Rapporto fraterno Percy/Tyson | Accenni a varie coppie soprattutto alla Percabeth | OOC specialmente per sicurezza. |
Stavolta i nostri eroi invece di combattere mostri e altre creature mitologiche sono alle prese con i voti e le regole scolastiche.
Percy Jackson, ragazzo sempre abbastanza allegro, con molti amici e un fratello a cui vuole molto bene, sarà alle prese con un problema.
Tyson Jackson, benvoluto dalle ragazze e fidanzato con Ella Nightshade, anche lui sempre molto solare e certe volte un po’ ottuso come il fratello.
Negli ultimi giorni però Tyson nota una certa tristezza e malinconia negli occhi del fratello e il primo vuole sapere cosa affligge il ragazzo. Anche se Percy non vorrà proprio farglielo sapere …
Riuscirà il nostro Tyson a scoprire cosa è successo a Percy?
Dal testo:
«Non puoi continuare così! Hai preso oggi un’insufficienza in matematica dalla prof Dodds, ieri un’altra in disegno tecnico da Atena, l’altro ieri un’altra ancora in inglese da Ermes ... insomma, non sei mai stato molto bravo, ma stai peggiorando fratello!»
[Storia partecipante al contest: “Buon sangue non mente ….?” indetto da Chloe R Pendragon e aturiel sul forum di Efp]
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Ella, Percy Jackson, Tyson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Grazie, fratellino.

Nome Autore (forum e sito): Annabeth_Granger1.
Titolo: Grazie, fratellino.
Pacchetto scelto: pacchetti 5 (X ha un rimpianto e non vuole che Y lo scopra), 6 (College AU!) e 10 (Canzone Boulevard of broken dreams dei Green Day).
Rating: Giallo.
Generi: Generale, Sentimentale, Fluff.
Pairing: Percy/Annabeth e con il rapporto familiare: Percy/Tyson.
Avvertimenti: Nessuno.                                                 
Note: OOC e AU.
Introduzione:
| College AU!| Rapporto fraterno Percy/Tyson | Accenni a varie coppie soprattutto alla Percabeth | OOC specialmente per sicurezza.
Stavolta i nostri eroi invece di combattere mostri e altre creature mitologiche sono alle prese con i voti e le regole scolastiche.
Percy Jackson, ragazzo sempre abbastanza allegro, con molti amici e un fratello a cui vuole molto bene, sarà alle prese con un problema.
Tyson Jackson, benvoluto dalle ragazze e fidanzato con Ella Nightshade, anche lui sempre molto solare e certe volte un po’ ottuso come il fratello.
Negli ultimi giorni però Tyson nota una certa tristezza e malinconia negli occhi del fratello e il primo vuole sapere cosa affligge il ragazzo. Anche se Percy non vorrà proprio farglielo sapere …
Riuscirà il nostro Tyson a scoprire cosa è successo a Percy?
Dal testo:
«Non puoi continuare così! Hai preso oggi un’insufficienza in matematica dalla prof Dodds,  ieri un’altra in disegno tecnico da Atena, l’altro ieri un’altra ancora in inglese da Ermes ... insomma, non sei mai stato molto bravo, ma stai peggiorando fratello!»
[Storia partecipante al contest: “Buon sangue non mente ….?” indetto da Chloe R Pendragon e aturiel sul forum di Efp]
 

NdA: (spostate a fine fic)
 
«Ehi Percy, un’altra insufficienza?»
Il corridoio della scuola pullulava di ragazzi e ragazze che confabulavano fra loro. La fine delle lezioni giornaliere specialmente prima del weekend e del Ballo d’Inverno rendeva la scuola piena di urla stridule da parte delle ragazze e sguardi seducenti dai ragazzi per cercare di non rimanere da soli al sopracitato Ballo e per “prendersi” le ultime ragazze non ancora invitate.
Tyson cercò di spiare il compito del fratello, curioso, mentre Percy tentò di non fare vedere il compito al ragazzo.
«Non sono affari tuoi!» disse il ragazzo dagli occhi verdi.
Tyson fece una smorfia imbronciata.
«Non puoi continuare così! Hai preso oggi un’insufficienza in matematica dalla prof Dodds,  ieri un’altra in disegno tecnico da Atena, l’altro ieri un’altra ancora in inglese da Ermes ... insomma, non sei mai stato molto bravo, ma stai peggiorando fratello!»
Percy già non lo ascoltava. Appena vide Ella Nightshade gli venne subito in mente come far cambiare discorso al fratello.
«Hai già invitato Ella al ballo?» disse Percy, una nota di amarezza e tristezza nella voce.
«Sì, è ovvio che invito la mia fidanzata, Percy! Non cambiare discorso!» disse Tyson salutando con la mano la ragazza.
“Perché io no e lui sì?” pensò Percy.
«Perché non vai da lei? Io torno in camera per studiare»
«Qualunque altra scusa sarebbe stata più plausibile. Qualunque! Pure il fatto che hai un nerd che ti fa i compiti nascosto sotto il letto! Tu non studi sabato e domenica -o fai finta di farlo- e mi dici che devi andare a studiare ora? Nemmeno Annabeth studia il venerdì pomeriggio!»
Percy nel sentire quel nome ebbe un brivido che, fortunatamente, Tyson non vide.
“Colpito ed affondato” pensò.
«Ho un nerd sotto il letto, va bene? Vai da lei, ci vediamo dopo.» e, detto ciò, Percy se ne andò lasciando Tyson da solo nel corridoio.
“Posso fare solo una cosa, aspettare” si disse il ragazzo, mentre tornò indietro sui suoi passi per andare da Ella.
 

“Perché? Qualcuno me lo può spiegare? Perché sono così idiota!”
Percy lanciò il suo cuscino contro la parete.
“Si sta avvicinando il ballo e io non ho nessuno con cui andare! Tutta colpa mia! Perché ho avuto paura?Per colpa dell’orgoglio? Della gelosia? Perché?”
A quel punto la porta iniziò ad aprirsi e Percy riprese il cuscino da terra, cercando di far sembrare tutto normale.
“Lui non deve saperlo! È una cosa stupida! Mi prenderà in giro per tutta la vita!”
«Ciao Percy! Hai finito di studiare?» lo canzonò lui. «bisogna prepararsi per il ballo!»
«Come?» disse il ragazzo dagli occhi verdi, incredulo del fatto che il tempo sia passato così velocemente..
«Eh sì! Sei rimasto a studiare molto!» disse Tyson dopo che Percy ebbe fissato incredulo l’orologio attaccato alla parete. Esso segnava le 19.00 ed il Ballo sarebbe iniziato alle 20.30.
La camera di Tyson e Percy era molto disordinata. I letti erano uno di fronte all’altro. Il bagno era posto alla sinistra dell’intera camera ed era abbastanza spazioso. Sopra i letti c’erano vestiti, resti di snack e altra roba di cui era meglio non saperne la provenienza. Inoltre la camera aveva un armadio gigantesco con dentro i due smoking bianchi pronti per la festa. Il Ballo si sarebbe svolta nella più grande aula del College, l’Aula Magna e tutto sarebbe stato bianco, che appunto era il tema della festa. Era quasi Natale e naturalmente proprio in quel periodo dell’anno l’evento era stato programmato.
Tyson ne era molto contento, e anche Percy lo era stato. Fino a pochi giorni prima.
«Dove sei stato fino ad adesso?» chiese Percy.
«Sono stato nella camera di Ella e sua sorella Calypso.» disse lui tranquillo. Percy lo guardò con tanto d’occhi cercando di fargli capire il fatto che lui era rimasto in camera di due ragazze e insieme a loro. E perlopiù da soli.
«Oh, no, no, no mio caro! Non è come pensi! Siamo stati lì a parlare un po’dato che non avevo niente da fare e tu volevi rimanere da solo a studiare
Percy a quell’affermazione cercò di non urlare per tutte le volte che Tyson lo aveva preso in giro con la parola studiare.
«Come hai fatto con Calypso?» disse il ragazzo ricordandosi che la sorella di Ella non era una ragazza che accettava molto i ragazzi in camera sua
«Calypso quando Ella mi a fatto entrare era lì con una pentola in mano dicendo di voler prendere a “pentolate” un omuncolo carbonizzato. Penso sia Leo. Mi dispiace per lui, la pentola non era molto leggera.»
Percy annuì, dispiacendosi per il povero ragazzo che conosceva bene. Era un suo amico anche se lui stava specialmente con Jason e Piper, altri amici sia suoi che di Tyson.
«È meglio se ci prepariamo per il ballo, Percy. Siamo maschi ma dobbiamo metterci bene! Tu con chi ci vai al ballo? Adesso me lo dici?» disse Tyson.
Percy quando hanno avvisato che si sarebbe svolto il ballo, aveva detto a Tyson di non assillarlo con quella domanda. Ma a quanto pare il ragazzo non vedeva l’ora di conoscere l’accompagnatrice del fratello perché solo il giorno prima glielo aveva chiesto dieci volte. E questo durante la mattinata.
Percy non rispose, cercando di evitare la domanda. Preferiva risolvere duemila problemi di matematica piuttosto che a quella domanda. Tyson lo guardò stranito.
«So che è successo qualcosa, Percy. Perché hai paura di dirmelo? Ti vergogni?»
Percy guardò il fratello, stupito. Lo capiva al volo. Solitamente Tyson non era il tipo da essere serio, anzi per la maggior parte del tempo aveva il sorriso stampato in faccia. Eppure riusciva a capire il fratello alla perfezione, cosa che certe volte spaventava Percy.
«Non ho niente fratello» disse lui cercando di sfuggire, «sono solo un po’ stanco.»
Come Percy aveva pensato, però, Tyson non la bevette
«Percy a me puoi dirmi tutto, siamo fratelli.» disse lui con un tono dolce, «E poi, abbiamo fatto un promessa, no?»
Percy non ci pensò su due secondi. Quella promessa gli era rimasta impressa a fuoco nella mente fin da piccolo …
∞∞∞
«Ehi, Percy! Aspetta, non vale!»
Tyson era ansimante. Correva molto ma non era veloce come il fratello che a soli sei anni era già un bolide.
«Mi dispiace Ty! Ma l’altalena è mia!» disse all’altro tutto contento e soddisfatto di essere quasi arrivato. Tyson sorrise sentendo il nomignolo che gli aveva affibbiato il fratello.
A quel punto Percy arrivò all’altalena tanto ambita, vi si sedette e cominciò a dondolarsi, mentre Tyson metteva il broncio.
«Uffa!» disse lui.
Il loro giardino non era grandissimo ma c’era un’altalena con cui tutti e due amavano giocare. La loro casa era grande ma quel gioco era un qualcosa di speciale.
«Tyson …» disse Percy stranamente malinconico.
«Che c’è?»
«Non hai notato quanto le persone grandi siano tristi? Per esempio quando la mamma aveva pianto di nascosto …» disse tutto d’un fiato il bambino dai capelli corvini.
«Sì. Ma siamo piccoli per pensarci.» disse Tyson a cui non piaceva quella faccia triste sul viso del fratello. C’erano delle volte in cui Percy iniziava a pensare e a dire una di quelle che Sally chiamava “Perle di Saggezza”. Nessuno capiva il perché eppure in quei momenti Percy sembrava pure meno ottuso di quello che era. Perché, sì, Percy era un po’ ottuso.
«Lo so … ma io penso di sapere quale sia il problema,» disse lui attirando di più la curiosità del fratello. «Il problema è che “i grandi” pensano troppo. Nel senso che dovrebbero anche, oltre al pensare, cercare di buttare tutto fuori per sentirsi liberi. Devono farlo senza vergognarsi, mi capisci? Cioè devono dire i loro problemi senza troppa difficoltà»
Dopo qualche secondo in cui Tyson rifletté sia sul fatto che Percy potesse essere l’incarnazione di Aristotele, sia sulla “Perla di Saggezza” appena detta dal fratello, rispose:
«Hai ragione,» disse dopo quei secondi di attesa, alzandosi dall’erba su cui era seduto per calmare il respiro della corsa. «facciamo un patto. Da adesso in avanti ci diremo sempre tutto e tutti i nostri problemi. Anche da grandi lo faremo. Ci stai?»
Percy ci pensò un poco e poi acconsentì stringendo forte la mano tesa dal fratello.
Sally intanto li guardava dalla finestra, pensando che ormai stavano diventando grandi.
∞∞∞
«Ehi! Terra chiama Percy. Terra chiama Percy.»
Proprio in quel momento Percy si risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti. Gli stavano quasi per venire le lacrime agli occhi. Ricordarsi quando erano bambini gli aveva fatto una certa impressione.
“Non ho mantenuto la promessa,e ora devo rimediare” si disse Percy.
«Sì, Tyson ci sono. Mi ero solo distratto. Tu intendi quella promessa …?»
«Certo, quella di quando eravamo piccoli» confermò Tyson muovendo il capo. «Ma ti capisco se te la sei dimenticata o se non vuoi spiegarmi ciò che ti succede. Infondo non sei obbligato. Anche se sono molto preoccupato per te …»
«No, no Tyson … ti devo spiegare.» disse Percy che voleva comunque mantenere la promessa. «Tutto è iniziato qualche anno fa. Sai che ne abbiamo passate tante. Te, io e Annabeth, certe volte insieme a Grover, eravamo un po’ l’Harry, Ron e Hermione della situazione. Ne abbiamo passate tante. Piano, piano ecco … ho preso una cotta per lei. Non te l’ho mai detto … non volevo accettarlo. Pensavo che ciò fosse una cosa passeggera. Ma ho capito dopo un bel po’di essermi davvero innamorato di lei. Ed ecco che arriviamo a quest’anno. L’ultimo anno di college, con questo Ballo scolastico con il tema dell’inverno. Volevo, infatti, cogliere l’occasione per invitarla ma come puoi aver capito non ce l’ho fatta …»
∞∞∞
“Ehi, Annabeth!” disse Percy. Il ragazzo correva verso la ragazza bionda.
Ella si girò sentendosi chiamata in causa. Ma non era da sola. Era in compagnia di Luke Castellean. Percy si fermò un attimo.
Luke, il ragazzo più bello della scuola e amico d’infanzia di Annabeth, salutò Percy cordialmente e l’altro ricambiò anche se con difficoltà, il saluto.
«Percy, arrivo un attimo. Luke mi stava chiedendo una cosa.» gli disse Annabeth con un sorriso per salutarlo.
«Annabeth, siamo molto amici e ti volevo chiedere … vorresti venire al Ballo d’Inverno con me?» disse Luke, approfittando del fatto che Annabeth volesse prima sentire cosa voleva dirle lui.
Buio.
Vuoto.
Percy in quel momento pensò che dire “il cuore si spezza in due” è un qualcosa di completamente sbagliato. Il cuore non viene spezzato, ma completamente distrutto.
«Percy? Percy? Non ti senti bene?»
La voce di Annabeth riuscì a destare un poco il ragazzo dagli occhi verdi che riuscì solo a borbottare qualche parola:
«Sì, sì sto bene.»
«Ma dove vai adesso Percy? Che cosa volevi dirmi? PERCY?» disse la ragazza al fratello di Tyson che, ormai, se n’era già andato.
∞∞∞
«E così è andata, contento? Ora ti prenderai gioco di me vero? Rimpiango il momento in cui non sono tornato indietro. Davvero.» disse Percy. Tyson  non aveva mai visto piangere il fratello anche se quest’ultimo aveva già gli occhi lucidi.
«Percy, non piangere dai!» disse il fratello che, mentre una lacrima stava per scendere dal viso del fratello, lo abbracciò.
Per una attimo rimasero un po’così. Due fratelli abbracciati, uno che sostieneva l’altro. Tutto per colpa di un rimpianto. Il rimpianto di Percy di non essere tornato sui suoi passi per invitare la ragazza per cui aveva una cotta.
«Percy, tu mi hai raccontato l’accaduto. So che non sarebbe il momento di chiedertelo ma … Annabeth ha accettato o no la richiesta di Luke?» chiese il fratello.
«Non lo so … me ne sono andato via prima che lei rispondesse.»
«Ma allora cosa stai aspettando?» disse Tyson alzandosi di scatto dal letto e guardandolo come se stesse spiegando le operazioni a un bambino di sei anni.
«Che cosa dovrei aspettare?» disse Percy.
“Ecco, è tornato il solito ottuso ragazzo” si disse Tyson.
«Percy, per quanto tu sia addolorato e rimpiangi la cosa e tutto il resto ti devo proprio dire questa cosa, e credimi te la sto dicendo con tutto il cuore … alza il didietro dal letto e vestiti con il tuo smoking, hai un qualcosa da dire a una certa ragazza bionda.» disse il ragazzo con un tono da “Mamma apprensiva”.
«Io non ho niente da dire ad Annabeth, Tyson! Lei è felice con Luke e ho già rovinato la nostra amicizia abbastanza.»
«Oh, no ragazzo mio! Ora ti alzi e ti vesti. Abbiamo un Ballo da festeggiare mio caro.» disse Tyson.
“Mamma Tyson all’azione” pensò Percy.


L’Aula Magna era del tutto bianca. Letteralmente. C’erano degli addobbi dappertutto e tutti rigorosamente bianchi. Essi erano costituiti da fiocchi di neve di ogni forma e dimensione. Dal soffitto pendevano anche delle gemme e delle lanterne del tutto bianche che si confondevano con l’ambiente.
L’Aula più che un aula sembrava una casa. Era gigantesca e ciò era dir poco. Davanti c’era un grande spazio vuoto per il ballo e dei tavoli erano posti ai lati. Essi avevano sopra delle tovaglie anche esse del color della neve e al centro di essi c’erano dei vasi, ognuno contenente una Stella Alpina naturalmente finta. Davanti c’era anche un palco. Il pavimento sembrava coperto di neve.
Ragazzi e ragazze, tutti rigorosamente bianchi come lo stesso Inverno con qualche dettaglio Grigio e azzurro, aspettavano nei corridoi dove erano posti altri tavoli.
«Tyson! Smettila, non c’è bisogno che tu continui a sistemarmi la cravatta!»
Percy, Tyson e Ella erano in uno di questi tavoli, tutti e tre rigorosamente vestiti e sistemati più o meno bene.
Percy e Tyson avevano un semplice smoking, il primo con vari dettaglio di un colore azzurro cielo, mentre il secondo aveva vari dettagli di color grigio freddo. Ella invece aveva un vestito bianco che le arrivava fino alle caviglie. Aveva del pizzo azzurro e grigio sul corpino a forma di cuore e sull’orlo dell’abito. Delle scarpe con il tacco con un fiocco sopra completavano il vestito insieme a una catenina d’argento regalatale dal fidanzato. I suoi capelli erano lasciati lisci lungo la schiena con un cerchietto bianco per tenerli in ordine, a differenza di quelli di Percy che, irrimediabilmente, andavano da tutte le parti.
«Ma se hai una ragazza da conquistare!» disse Tyson facendo l’occhiolino a Percy, per poi riconcentrarsi sia sulla cravatta azzurra del fratello sia alla sua ragazza.
Percy a quell’affermazione sbuffò visibilmente cercando di tenere frenati gli istinti omicidi contro il fratello.
A quel punto arrivarono i professori e si poté a quel punto entrare nell’Aula Magna, da quel momento chiamata “Stanza da Ballo”.
Della musica accompagnò l’entrata di tutte le coppiette e dei poveri ragazzi e ragazze senza cavalieri o dame, come in una sfilata.
Appena partì la vera musica Ella trascinò Tyson a ballare mentre Percy rimase da solo seduto su un tavolo.
A quel punto una ragazza si sedette nella sedia accanto a lui, anche se pure lei a quanto pare era tra le nuvole infatti non degnò di uno sguardo neanche Percy, cosa che anche a lui non dispiacque fare.
«I ragazzi! Sono tutti uguali!» disse la ragazza, anche se in realtà era solo un suo pensiero espresso ad alta voce per sbaglio.
Percy riconobbe subito quella voce. Si girò e in un attimo si ritrovò a guardare gli occhi grigi della ragazza anche lei giratasi accorgendosi di avere di fianco qualcuno.
Per un po’rimasero lì così. La ragazza aveva un bellissimo vestito sempre bianco ma che le arrivava fino alle ginocchia. Aveva uno scollo a cuore, sostenuto da delle fini spalline. Aveva dei brillantini sul corpetto e una fascia grigia le contornava la vita. Era molto semplice ma Percy dovette trattenersi dall’aprire la bocca. Lei era sempre stata bellissima ma in quel momento lo era ancora di più. I capelli erano raccolti in un elegante chignon e gli occhi grigi della ragazza erano contornati da un velo di trucco.
«Annabeth?» disse lui, rendendosi poi conto che ciò che aveva appena detto era un po’da tonti.
«Percy?» rispose lei, per poi rendersi conto di aver detto anche lei una stupidaggine.
«Non sei con Luke?» disse Percy in tono amaro ma anche triste.
La ragazza lo guardò un po’stupito per poi mettersi a piangere. Percy la guardò tra il dispiaciuto e il preoccupato. Era stato più forte di lui. Era geloso di Luke. Aveva di fianco una ragazza bellissima. La più bella. E invece lui aveva perso la sua occasione.
Appena si accorse dell’errore, Percy cercò un modo di rimediare, naturalmente non trovandolo dato che la sua testolina era andata in tilt.
«Stupido! STUPIDO! Non ti rendi conto che io ho lasciato Luke e non sono andata con lui? Non ti sei reso conto di nulla fino ad adesso?»
Percy non riusciva a capirci. Era tutto così confuso nella sua mente che non capiva nulla.
«Non capisci che ho una cotta per te? Non lo hai capito che sono innamorata di te da ben due anni? Non sei riuscito a capirlo? Sei così ottuso sei così … così-» Annabeth però non riuscì mai a finire di parlare. Percy infatti l’aveva presa e l’aveva baciata mettendoci in quel bacio tutto ciò che aveva tenuto dentro di sé mentre a quel punto degli applausi partivano dagl’altri ragazzi presenti nella sala che avevano spostato l’attenzione dal ballo ai due ragazzi. Intanto la canzone “Boulevard of broken dreams” dei “Green Day” era appena partita dallo stereo gigante posto sopra il palco e Percy pensò che, anche se non era una canzone molto romantica e allegra era una canzone adattissima per quel momento così magico. Infatti, oltre ad essere una canzone molto amata dagli studenti Percy fino a quel momento aveva camminato da solo ma da allora avrebbe avuto accanto a sé una della migliori compagnie.
«Mi dispiace Annabeth. Io sono innamorato di te da tre anni ma non te l’ho mai detto per paura di perderti. Facendomi coraggio, quel giorno, avevo pensato di invitarti a questo ballo … ma mi aveva preceduto Luke e io mi sono intristito ed ingelosito e da quel punto i miei voti sono peggiorati per quanto tutti pensassero che ciò non fosse possibile …» quest’ultima affermazione venne accompagnata dai cenni d’assenso degli insegnanti e dei ragazzi nella sala. «ma io ti amo, Annabeth. Sai che non sono molto bravo con i discorsi ma vorrei chiederti una cosa che anche se non accetterai lo capirò… vorresti ballare con me?»
Annabeth con le lacrime agli occhi per la commozione fece un cenno d’assenso mentre un boato si alzò dalla sala. Tutti presero i due ragazzi trasportandoli al centro della sala che ballarono e si divertirono molto quella sera.
Verso la fine, quando la sala era quasi vuota, Percy, Annabeth, Tyson ed Ella erano quattro dei pochi rimasti in sala. Percy mentre stava ballando fece un occhiolino a Tyson mimandogli con la bocca un “Grazie” che venne accolto da un cenno d’assenso e un grande sorriso dal fratello.
“Grazie, Tyson. Grazie, Campione. Grazie, fratellino.”
 
Note dell’autrice:
Contest a cui ho partecipato per questa OS: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=11168749
Contest mio: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11170930/Primi-appuntamenti-citazioni-e-prompt-/discussione.aspx
Challenge mia: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11176733/What-if-e-AU-le-bellezze-della-vita-Percy-Jackson-/discussione.aspx
Ciao ragazzi! Sono contentissima di aver finito questa fic e ne sono anche abbastanza soddisfatta. Ho messo l’Angolo qua perché devo dire un paio di cosucce …
  • Come avete capito i nomi dei prof sono quelli degli Dei.
  • Ho inventato il fatto che Ella sia sorella di Calypso e di Zoe (anche se quest’ultima non appare nella fic).
  • Il nerd sotto il letto può sfiorare il demenziale, ma è la prima cosa stupida che mi è venuta in mente xD.
  • Nella mia fic Poseidone e Sally sono sposati e ho immaginato che Percy e Tyson fossero gemelli eterozigoti (mi sembra che si dica così).
  • Tyson ed Ella qui parlano normalmente.
  • Non so perché metto sempre Luke qui anche se è un personaggio che non mi dispiace. C’è non mi andava di mettere Ethan Nakamura per intenderci.
  • Uso l’immagine specialmente per separare le “parti”. E poi adoro usarle!
  • Il Ballo d’Inverno non so se esiste davvero come l’ho fatto io, ma non mi dispiace la mia idea. Inoltre ho preso spunto dal ballo del ceppo in Harry Potter e il calice di fuoco (specialmente dalle immagini del film).
Bene ho finito ;). Spero che la mia fic vi sia piaciuta, magari lasciatemi anche 10 paroline come recensione. Alla prossima! Che vinca il migliore!
Annabeth_Granger1.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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