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Autore: mirandas    03/10/2015    2 recensioni
"Beh, Beatrice mi ha detto, che Lucia le ha detto che la Madonna le ha detto di dirle mentre era con Rachele…sì, insomma, mi manda Beatrice!" (Estratto dal capitolo 2)
Chi, leggendo la Divina Commedia, non ha mai pensato che gli svenimenti del nostro amato fiorentino fossero leggermente fittizzi? Per Dante, Beatrice passa in secondo piano di fronte alla fascinosa guida, anche se ci vorrà un po' di tempo: esattamente la durata di un periglioso tour fra inferno, purgatorio e paradiso. Buona lettura a tutti!
Genere: Comico, Parodia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dante Alighieri, Un po' tutti, Virgilio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ricordate quando ho detto "Ora che ho finito la maturità avrò più tempo per scrivere!" Ahahahahahahahahaha. Che ingenua che sono stata! Ahahahahaha. Ehm...comunque, il fatto è che sono in università fuori sede e nel mio appartamento non c'è ancora internet, perciò potrò inviare i canti a I. e a D. solo quando torno a casa e poi credo che lascerò a loro due il compito di postarlo. Il tutto potrebbe richiedere dalle due settimane o a un mese. Perciò abbiate pazienza fino a quando non avrò di nuovo internet (Non chiedetemi di fare tutto col cellulare perchè non sono capace e il mio cellulare si blocca sempre e potrei avere un esaurimento nervoso e...ok, basta). Ok, questo è tutto. Scusate per la supercazzola e buona lettura! :D


Canto XVII

Dante
 

Nonostante la nostra visuale fosse estremamente ridotta, riuscivamo a intravedere gli ultimi raggi rossi del tramonto, e il sole morente ci fece da guida attraverso la spessa cortina fumosa.

Appena usciti dalla nebbia grigiastra, il mondo intorno a me cominciò a ondulareeeeeeeeee.

Che sta succedendo?!

Dante, insomma! Ci eravamo ripromessi di non bere mai più dopo quella scommessa con Guido!

Shhhhhhhhhhhhh! Non nominare...LA SCOMMESSA! Sai bene che è causa di quella che sono costretto a portare l'infula ogni santo giorno!

E la colpa di chi è? Eh? Chi è che quella sera ci ha dato dentro con l'ippocrassol? Eh?

Scusa un momento ma tu SEI ME! Sei colpevole quanto lo sono io! Arghhhhh! Basta! Tra la mia testa che sta girando come una trottola e tu che continui a rompere non riesco veramente a...

Ma ecco che tutto era improvvisamente tornato come prima...eccetto per il fatto che davanti a me si trovava adesso Progne, la prinicpessa di Atene trasformata in usignolo dagli dei.

Ma che...? Sbattei gli occhi, ma la visione scomparve in un battito di ciglia. Mi voltai alla mia destra, aspettandomi di trovare il mio maestro, invece non c'era nessuno. Sbattei di nuovo le palpebre ed ecco che mi apparve la crocefissione di Aman, ministro del re persiano Assuero.

Cosa sta succedendo?

Altro battito. La visione era svanita come una bolla d'acqua.

Battito. Stavolta davanti a me si trovava Lavinia, figlia del re Latino, che piange la madre, impiccatasi perché credeva di dover dare la figlia in sposa a Enea.

Il mio cuore batteva forte, eccitato e confuso dal rapido susseguirsi di immagini di pena e sofferenza, di cui non capivo l’origine, né il significato.

D'un tratto una forte luce bianca mi accecò. Mi guardai freneticamente intorno, cercando di orientarmi, quand'ecco che una voce sconosciuta disse: “Attento al gradino!”

E fu così che mi ritrovai con il naso dolorante per l’epico volo di faccia…

E ti credo… saranno venti chili solo di naso…


Un giorno avrò la mia vendetta su di te, Vocina.

…e con il desiderio di conoscere chi avesse parlato per dirgliene quattro. (Insomma, se avverti qualcuno almeno fallo per tempo!).

Prima che potessi pronunciarmi in modo abbastanza colorito, la stessa luce mi abbagliò di nuovo, ancora più forte, ancora più bianca. Non capivo più nulla. Preso dall'ansia cominciai a dibattermi e a gridare: “Maestro! Maestro! Dove sei?”

Fu allora che mi accorsi di una mano che per tutto il tempo, senza che me ne rendessi conto, aveva stretto la mia.

“Finalmente, razza di imbecille! È da ore che ti chiamo e tu non fai altro che stare lì a fissare o il vuoto o la luce o a sfracellarti contro gradini! Il tuo naso è così pesante che non sono riuscito a reggerti. A proposito, come va? Il naso, intendo.”

“Ma maestro! Non è stata colpa mia! Stavo avendo delle visioni! E ora che mi ci fai pensare, male, malissimo! Il mio povero nasinoooooo!!!!!”

“ ‘Non è colpa mia, stavo avendo le visioni’ diciamoci la verità… stavi solo facendoti dei trip mentali allucinanti, vero Dante?”

Il nostro battibecco venne interrotto da un colpo di tosse.

E così in paradiso le luci tossiscono?

Mi resi conto subito dopo che si trattava delle meravigliose ali spiegate di un angelo luminoso come una stella. Di colpo la mia inquietudine sparì, lasciando il posto ad un senso di tranquillità e di pace-

Virgilio mi diede una gomitata per tenermi a bada e mi presentò al signor Pan-di-stelle: “Dante, questo che vedi...anzi, che non vedi, è l'angelo della pace. È da un po' che ci sta invitando a salire, ma tu eri in preda alle tue convulsioni mistiche e non te ne sei accorto! Comunque, ora ricomponiti e seguimi, prima che il sole scompaia del tutto.” concluse Virgilio con un'aria di mistero.

Gli lanciai un'occhiata confusa. “Perché prima che il sole scompaia del tutto?”

Virgilio si voltò velocemente verso di me e sollevò una parte della tonaca per coprirsi parte del viso. “Perché altrimenti...moriremo tutti! E nel mio caso, io morirò di nuovo!”

“Cosa?! Davvero?!?!?”

“Sì, saremo destinati a passare il resto dell'eternità con Lucifero!”

“No!”

“A guardare le foto della sua infanzia!”

“Noooooo!”

“E ad ascoltare le sue storie di quando era un giovane virgulto!”

“...maestro, ma sei serio?”

“No, ti stavo solo prendendo in giro. In realtà se non arriviamo in cima prima di sera, ci toccherà aspettare qua fino a domani mattina.” Detto questo mi guardò, ghignò, si girò, mi lanciò un'occhiata da sopra la spalla e cominciò a correre a perdifiato su per le scale.

“Per la barba di Aristotele! Ma ti pare il caso di fare certi scherzi?! Se ti prendo...!” gli urlai dietro mentre lo rincorrevo. La voce dell'angelo, tuttavia, mi raggiunse mentre diceva: “Beati i pacifici, che sono privi dell'ira malvagia!”

“Pacifici un corno! Se ti prendo, Virgilio, giuro che ti farò passare la voglia di prendermi in giro!”

“Mostra più rispetto verso i tuoi superiori, Dante!” mi urlò di rimando la mia guida.

Non riuscii a replicare poiché il fiatone mi mozzava il respiro. Questo viaggio si stava rivelando molto più efficace di qualsiasi dieta avessi mai fatto. Arrivai in cima alla scala e mi accasciai pesantemente addosso a Virgilio, probabilmente assiduo praticante di jogging per i sentieri del Limbo, che si era fermato ad aspettarmi. Non avevo più forza nelle gambe. Attesi di riprendere fiato e poi mi rivolsi al mio maestro. “Va bene...ah...per stavolta...hai...hai vinto tu. Ora puoi dirmi...quale peccato...si espia in questa cornice?”

Come da programma, Virgilio non perse tempo e cominciò la sua spiegazione. “Qui si espia l'accidia. Ora, vuoi la spiegazione lunga o ti basta questo?”

“Devi...anche...chiedermelo?” gli chiesi col fiatone, accompagnato da un sorriso.

In tutta risposta, lui sollevò le sopracciglia, per poi sospirare. “Tu sai bene che né il creatore, né alcuna creatura sono mai stati privi di amore. E sai anche che si divide in amore “naturale”, cioè istintivo, e amore “d'animo”, ovvero che coinvolge la volontà. Il primo non può mai sbagliare, ma l'altro sì e per tre modi: perché lo spinge ad odiare il prossimo, o perché si rivolge con troppa passione ai beni terreni, oppure perché al contrario li ricerca con poco interesse: quest'ultimo si riferisce all'accidia. Ora, finché il tipo di amore originato da libera scelta è rivolto verso Dio ed è moderato per quanto riguarda i beni terreni, esso non causa nessun piacere peccaminoso; tuttavia, quando tende al male, l'uomo opera contro Dio. Da qui puoi capire come in voi viventi, l'amore sia causa di ogni azione umana. Per farla breve...e non guardarmi così! Ho già perso fin troppo tempo! Dunque, per farla breve, i primi tre peccati, quindi, superbia, invidia e ira, si scontano nelle prime tre cornici del purgatorio che abbiamo già visitato, invece l'accidia nella quarta cornice, quella in cui ci troviamo adesso. Gli altri tre peccati nelle prossime tre cornici. Tutto chiaro? Bene, andiamo.” Tagliò corto.

“Ehi! Aspetta! E me la tagli così? Maestro!” provai a farlo continuare.

Virgilio allora si voltò verso di me e mi squadrò con sguardo serio. “Dante, ricordati che noi siamo in missione per conto di Dio!”

Lo guardai, non capendo.

La mia guida sospirò, sconfitta. “Oh, lascia perdere! Certe citazioni non puoi proprio capirle!”

  
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