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Autore: marthiachan    14/02/2009    3 recensioni
Sequel della mia ff "Natali futuri.." Cosa combinano Hideyuki,Maya, Takeji e Madoka per San Valentino?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter, Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eredità'
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Eccoci arrivati all'ultimo capitolo e al fatidico giorno di San Valentino.
Spero lo svolgimento della storia vi stia piacendo, non è stato facile scrivere con ben quattro punti di vista diversi..
Ringrazio tuti coloro che hanno letto i precedenti capitoli e che hanno commentato e spero che la conclusione vi soddisfi.
Per quanto riguarda la mia coppia preferita, lo rivelerò alla fine del capitolo, ma forse non sarà una sorpresa..
Infine, prima di lasciarvi alla lettura, auguro uno splendido San Valentino a tutti, anche a chi è single come me.
Buona lettura.






14 febbraio.

Maya

Sta suonando la sveglia, ma sono già in piedi. Da circa un'ora tengo fra le mani il mio cellulare. Non lo uso praticamente mai, mia madre me l'ha comprato per poter essere sempre reperibile o per le emergenze, ma io lo tengo quasi sempre spento. Stamattina, in un attimo di lucidità, l'ho preso in mano per chiamarlo e dirgli che non se ne fa nulla, che è stato un errore e che non usciremo mai insieme. Appena l'ho acceso, mi ha indicato la presenza di un messaggio. L'ho aperto subito stupita, nessuno mi manda mai messaggi. Era di Takeji. L'ho aperto e l'ho riletto tre volte prima di esser certa di aver capito bene.
“Buongiorno Maya, buon San Valentino. Non vedo l'ora che sia stasera per poterti baciare ancora.. Ti amo, Takeji.”
Ho subito cliccato su rispondi, ma poi mi sono bloccata. Cosa posso rispondere? Da un lato vorrei  annullare l'appuntamento, ma dentro di me sento una vocina che vorrebbe rispondere “Anch'io.”
La mia mente e il mio cuore non fanno che dirmi cose opposte e io non so quale delle due ascoltare.. Forse ha ragione mio padre, dovrei pensare di meno e vivere alla giornata, ma come si fa a spegnere i pensieri che ti assillano??
Stanotte non sono riuscita a dormire per più di un'ora di seguito, ero troppo agitata. Ho sognato Takeji e mi sentivo felice, ma poi una strana angoscia mi invadeva e mi svegliavo in preda all'ansia. La situazione si è ripetuta 4 o 5 volte, poi mi sono stancata e mi sono alzata. Ho fatto una doccia per schiarirmi le idee e quando ne sono uscita ero certa di avere deciso. Sicura ho preso il cellulare per chiamarlo, ma la lettura di quel messaggio mi ha lasciato senza parole..
Ancora confusa, mi vesto e poi scendo al piano di sotto. Pensavo che nessun altro fosse in piedi, invece in cucina trovo mio fratello e mia madre impegnati fra i fornelli.
“Vedi, basta fare così..” dice mia madre mostrando a mio fratello qualcosa in una pentola.
“Buongiorno..” li saluto con uno sbadiglio. “C'è del caffè pronto?”
“Sì, ma tesoro perchè hai le occhiaie?” si preoccupa mia madre.
“Ho dormito male..”
“Scommetto che sei nervosa per stasera!” mi sfotte mio fratello.
Mi volto verso di lui e lo guardo minacciosamente. Se non fosse che sono troppo stanca, gli avrei già dato un calcio sul naso.
“Non t'impicciare..” replico solamente mentre mi verso una tazza di caffè. “Papà è già in piedi?”
“Scherzi? Di sabato?? Russa ancora..” replica mia madre ridendo. “Vai a svegliarlo con una tazza di caffè, gli farà piacere.”
Dopo aver preso una tazza fumante, salgo le scale per raggiungere la camera dei miei genitori. Busso più volte, non vorrei che mi aprisse nudo..
Quando sento un debole “Avanti” mi decido ad entrare. Sotto un enorme piumino vedo spuntare una ciocca di capelli scuri come i miei. Mio padre ha messo la testa sotto il cuscino, evidentemente cercava di ignorare il mio bussare.
“Buongiorno papà. Ti ho portato il caffè..”
“Mmhhh.. Ma che ora è?” mugugna con voce impastata.
“Le 8. Devi alzarti, dobbiamo anche andare a comprare le scarpe, ricordi?”
“8?? Stai scherzando? Hai idea dell'ora in cui mi sono addormentato??”
“No, non lo so, ma mi hai promesso di accompagnarmi.”
Finalmente tira fuori la testa da sotto il cuscino e si siede sul letto. È spettinato e ha gli occhi leggermente arrossati. Deve aver dormito davvero poco..
“Grazie..” replica lui prendendo in mano la tazza di caffè.
“Come mai sei così stanco?”
“Sapessi, tua madre è una vera furia a letto..”
“Papà!!” lo interrompo scioccata. Immagini di loro due mi stanno invadendo il cervello. “Ti prego, evita di dirmi certe cose..”
“Perchè? Che c'è di male?”
Scuoto la testa e non rispondo. Che imbarazzo..
“Non capisco perchè ti sconvolgi tanto. Non ti fa piacere sapere che io e tua madre facciamo..”
“NO!” lo interrompo immediatamente. “Non voglio sapere nulla! Preferisco non immaginare certe cose..”
Si mette a ridere divertito e poi sorseggia la sua tazza di caffè.
“Va bene, come vuoi. Per quanto riguarda te, invece? Hai pensato a quello di cui abbiamo parlato ieri?”
Lo guardo con aria interrogativa. Non intenderà..
“Hai deciso se fare sesso con Takeji?”
Oddio, intendeva proprio quello!
“Papà, non voglio parlare di sesso neanche per quanto riguarda me.. Non posso credere che tu mi dica certe cose..”
“Cosa dovrei dirti?”
“Ma che ne so.. Ho sempre pensato che mi avresti detto qualcosa del tipo “il sesso deve essere fatto solo quando si è abbastanza maturi e quando si è davvero innamorati”.
Comincia a ridere talmente tanto che rischia di rovesciare il caffè.
“Io? Non direi mai niente del genere..” replica cercando di trattenersi dal ridere. “Forse tua madre, ma io no..”
“Perchè no?”
“Perchè tanta gente fa sesso anche se non è matura, mentre tu lo sei di sicuro. Per quanto riguarda l'amore, non è indispensabile..”
“Mamma sa che la pensi così?”
“Certo che lo sa.”
“E non la disturba questa tua visione poco romantica?”
“No. Lei sa che prima di stare insieme ho avuto tante donne, ma sa anche che l'unica che abbia mai amato è lei.. Questo le basta.”
“Ed è stato diverso con lei? O il fatto che l'amassi non ha cambiato nulla?”
“Certo, è stato diverso.”
“In meglio?”
“Sì. Sai, il sesso può essere tante cose, piacevole, eccitante, a volte volgare, sporco o squallido, ma solo raramente è romantico. Io sono stato fortunato perchè ho avuto anche quello con tua madre..”
“Se è così raro, allora perchè mi sproni a farlo??”
“Perchè non puoi evitare le cose solo perchè ne hai paura. Ci sono esperienze che devi vivere, anche se c'è il rischio che non vadano bene..”
“Tu credi che sia per questo? Perchè ho paura?”
“Sì, hai paura di lasciarti andare e di provare dei sentimenti che non puoi controllare.”
Cammino nervosamente avanti e indietro nella stanza cercando di trovare qualcosa con cui ribattere, ma non ci riesco.
“Ti ho visto ieri con Takeji.” mi informa con tono allusivo.
Mi blocco in mezzo alla stanza, lo sapevo.
“E allora?”
“È evidente che il tuo corpo ha certi desideri, ma tu li reprimi. Non dovresti, soprattutto considerando quello che provi per Takeji. Fai del male a entrambi così..”
“Papà, io non so cosa provo per lui.. Mi piace, ma non so se.. Insomma, potrebbe essere solo attrazione fisica, non credi?”
“Può darsi, ma ne dubito. Lui che ti ha detto?”
Sorrido ripensando a quando ieri mi ha detto di amarmi e al messaggio che mi ha inviato stamattina.
“Lui.. Ha detto di amarmi, ma io.. Non so, sono così confusa.”
Lui non replica e finisce il suo caffè.
“Va bene, ora andiamo a comprarti delle scarpe molto sexy così stasera sarai più bella che mai. Al resto ci penserai domani.”
Annuisco uscendo dalla sua camera, se rimango è capace di vestirsi di fronte a me. Non ha un minimo di pudore..
Tra la lentezza di mio padre nel vestirsi, le effusioni scambiate con mia madre e il viaggio con la sua Mini scassata, arriviamo al centro commerciale solo dopo un'ora e mezzo.
Entro nel primo negozio di scarpe senza pensarci. Comincio a girare senza meta, non ho la più pallida idea di dove guardare. Io compro solo scarpe sportive, non mi avvicino mai alla zona elegante. Mio padre mi segue, anche lui sembra essere confuso. Non sa da che parte andare quindi si limita a imitarmi.
“Posso aiutarvi?”mi domanda una commessa con un sorriso falso.
“Sì.. Io cerco delle scarpe da sera. Dove le trovo?”
“Mi segua.” mi invita mentre si avvia sculettando.
Attraversiamo il negozio e arriviamo dall'altro lato.
“Qui abbiamo tutte le scarpe più eleganti. Cerca qualcosa di particolare?”
Mi rendo conto che la commessa parla con me, ma il suo sguardo va oltre le mie spalle.
Mi volto, dietro di me c'è mio padre che si guarda intorno con aria confusa. La commessa sta guardando lui!
“Credo di poter fare da sola ora.” rispondo alla commessa.
“Ma non vuole che le mostri il nostro assortimento?”
“Ho detto che faccio da sola! Se ne vada o le conficco un tacco 12 nell'occhio!” la minaccio irritata.
“Ma..”
“Se ne vada!” ripeto furiosa.
Finalmente la ragazza se ne va via seccata e poi la vedo confabulare con la sua collega.
“Che è successo Maya-chan?”chiede mio padre che non ha capito cosa è successo.
“Nulla, prendiamo queste maledette scarpe e andiamocene.”
Guardo le scarpe esposte, ma alcune hanno il tacco troppo alto o sono orrende.
“Che ne dici di questi?” mi propone mio padre tenendo in mano uno stivale con un tacco di almeno 20 cm. Sembra adatto a una spogliarellista.
“Un po' eccessivi, non credi?”
“Forse, ma mi piacciono molto. Li compro per tua madre!”
Oddio, ora li immaginerò facendo sesso sadomaso.. Dovrò andare in analisi di questo passo!
Continuo a osservare le scarpe sino a che non ne vedo un paio che mi sembrano davvero belle.  Sono molto classiche, leggermente a punta e con un cinturino alla caviglia, il tessuto è scamosciato e sono disponibili anche in blu. Il tacco è alto 7o 8 centimetri, è un po' alto per me visto che non sono abituata, ma lo sopporterò.
“Che ne dici?” esclamo mostrandole a mio padre.
“Belle, provale.”
Mi siedo su uno sgabello e le metto. Sono molto belle e danno una certa eleganza al mio piede e alla caviglia. Mi piacciono molto.
“Le prendo, sono perfette.”
Ci dirigiamo alla cassa, io con le mie scarpe eleganti e mio padre con gli stivali da dominatrice. Le commesse mi guardano con freddezza, mentre non fanno che sbattere le ciglia in direzione di mio padre. Paghiamo e prendiamo le buste immediatamente.
“Grazie e tornate a trovarci!”
“Sognatevelo puttanelle..” sibilo uscendo dal negozio. So che mi hanno sentito e non mi importa.
“Cosa mi sono perso?” domanda mio padre sempre confuso.
“Quelle due meritavano un calcio in faccia..”
“Perchè? Cosa hanno fatto?”
Non gli rispondo nemmeno, meglio che non sappia di fare ancora un effetto simile sulle donne..
Saliamo al primo piano e mi avvio al negozio di biancheria intima.
“Ehm.. Maya è meglio che io non entri.”
“Perchè?”
“Perchè finirei per metterti in imbarazzo..”
“Hai ancora di quelle manie? Non sai controllarti?”
“Lo sto facendo rifiutandomi di entrare.”
“D'accordo..” acconsento sospirando. Lascio mio padre fuori dal negozio e mi dirigo dove sono esposte calze e collant. Oh mio Dio! Ce ne sono tantissimi tipi diversi! Quale devo scegliere?
Collant a vita bassa, graduate, parigine, autoreggenti, gambaletti.. Che diavolo sono??
“Hai bisogno di aiuto?” mi domanda una ragazza di circa la mia età.
“Direi di sì.. Non so cosa scegliere.”
“Posso sapere se ti servono per stasera?”
“Sì.. Indosserò per la prima volta in vita mia un abito da sera..”
“Capisco. Si tratta di un appuntamento galante?”
“Beh.. Sì, più o meno.” Devo spiegare anche a lei il mio rapporto con Takeji?
“Se è la prima volta che indossi un abito da sera, ti consiglio le autoreggenti. Sono più comode. Di che colore è l'abito?”
Invece di risponderle, tiro fuori dalla busta le mie scarpe.
“Il vestito è dello stesso colore.”
“Allora ti consiglio di sceglierle di un colore naturale, sarai molto più elegante e sexy.. Prendine due paia, se si sfilano avrai il cambio.”
“D'accordo..” accetto senza protestare. Non saprei a chi altro chiedere consiglio quindi devo affidarmi a lei.
“Se ti interessa abbiamo della splendida lingerie per San Valentino, è anche in saldo.”
“Ecco, io.. Non credo che.. Non penso di..” balbetto imbarazzatissima.
La ragazza mi sorride maliziosamente. Accidenti, ma possibile che tutti mi rivolgano simili allusioni?
“Sai, un completo intimo non si indossa solo per mostrarlo a qualcuno.”
“Davvero?” mi chiedo se mio padre sarebbe della stessa idea.
“Certo, devi indossarlo per te stessa. Ti aiuta a sentirti più femminile e sicura di te. Guarda, ne abbiamo anche uno dello stesso colore del tuo abito.”
Mi mostra un completo blu notte con degli intarsi color crema.
“Che ne dici? Io credo ti starebbe molto bene.”
Mi chiedo se stia solo cercando di vendermi qualcosa in più o se lo pensi realmente.
“D'accordo..” acconsento ancora. Non posso seguire i consigli di nessun'altro, quindi mi rassegno ancora una volta a darle retta.
Sto pagando quando sento un urlo.
“Oh mio Dio! Un maniaco!”
Mi volto verso la vetrina accanto all'ingresso e vedo la faccia di mio padre spalmata sul vetro con la sua solita aria da pervertito.
“Devo andare, grazie..” mi dileguo velocemente per andare a recuperare mio padre.
“Che diavolo facevi??”
“Scusa Maya-chan, ma tu ci hai messo davvero tanto e c'erano delle cosine davvero eccitanti in vetrina..” mi implora inchinandosi.
“Lasciamo stare, allontaniamoci da qui, ci guardano tutti.”
Ci stiamo dirigendo all'uscita, ma il mio sguardo viene attirato da un negozio. Lentamente mi avvicino e rimango a fissare la vetrina.
“Che fai Maya-chan?”
Nella vetrina sono esposte macchine fotografiche, rullini, portafoto e altre cose simili.
“Ti serve qualche rullino?”
“No.. Io devo comprare un regalo a Takeji e lui ama la fotografia.”
“Allora entriamo, magari dentro c'è qualcosa di adatto..” mi consiglia mio padre trascinandomi per un braccio.
Mi guardo intorno con aria indecisa.
“Posso aiutarvi?” chiede un uomo dietro al bancone.
“Sì. Mia figlia cerca un regalo di SanValentino per un fotografo provetto..” mi anticipa mio padre.
“Capisco.. Che ne dice di questo?” propone l'uomo mostrandomi qualcosa all'interno della vetrina del bancone. “È un album portafoto con copertina in pelle nera che può essere anche personalizzata all'occorrenza. Può contenere sino a un massimo di 250 foto.”
“Quanto tempo ci vuole per personalizzarlo?” domando esitante.
“Dieci, quindici minuti al massimo. Ho un accordo con il negozio qui a fianco. Cosa vorrebbe farci scrivere?”
“Solo il nome. Takeji. Nient'altro.”
“Se ha già deciso glielo faccio preparare immediatamente.”
“Sì.. Lo prendo.”
Il negoziante si allontana e restiamo soli nel negozio. Presa dalla noia, comincio a guardare le vetrine. Preferisco non parlare con mio padre, mi farebbe ancora domande su Takeji.
“Credi gli piacerà?” chiedo infine stanca di ignorarlo.
“Perchè non dovrebbe piacergli?”
“Non lo so, è impersonale.. Forse si aspetta qualcos'altro.”
“Secondo me..”
“Non dire che si aspetta un mokkori o giuro che ti do uno schiaffo!!” lo interrompo furiosa.
“Non intendevo dire quello. Secondo me, qualsiasi cosa tu gli regalerai gli piacerà. Ricordati che è innamorato di te, apprezzerà il pensiero. Inoltre è un regalo scelto appositamente per lui, non è la solita sciocchezza di San Valentino.”
“Già.. Tu cosa regalerai alla mamma?”
“Non so. Ogni volta faccio qualche disastro.. Ti ho già raccontato come è andato il nostro week end romantico sulla neve?”
“Sì, alla fine avete dovuto fermare dei trafficanti d'armi.”
“Sì, purtroppo.. Certo, mi ero dimenticato di come l'azione eccitasse tua madre..”
“Papà!” lo fermo di nuovo. Possibile che non riesca a pensare ad altro?
“Scusa ma è la verità. Le ultime ore della vacanza sono state le migliori!”
Alzo gli occhi al cielo esasperata.
“Quindi che farai stavolta?” cambio discorso.
“Non so.. Magari le regalo di nuovo un buono per una mokkori-night con lo stallone di Shinjuku!”
“Di nuovo??” esclamo delusa. “Glielo hai regalato anche gli ultimi due SanValentino! Usa un po' più fantasia.”
“Tua madre non si è mai lamentata dei miei buoni!”
“Certo che non si lamenta, ma sorprendila ogni tanto..”
“Le preparo una romantica cenetta fatta in casa dal sottoscritto, così va meglio?”
“Sì, meglio.”
“Poi voi due non ci siete quindi possiamo scatenarci in qualsiasi angolo di casa!!” continua con un espressione da maniaco.
Mi prendo la testa fra le mani. È proprio una causa persa.. Per fortuna rientra il negoziante con l'album e me lo mostra. È perfetto. Mi prepara un pacchetto regalo e poi finalmente andiamo via.
Prossima tappa: parrucchiere!

Hideyuki.

Stamattina mi sono svegliato all'alba e ho trovato mia madre già in cucina che beveva un caffè.
“Già in piedi?” le ho domandato stupito.
“Certo, so mettere ache io una sveglia, sai?”
“Non intendevo questo..” mi scuso immediatamente. “Solo che è molto presto. Pensavo riposassi ancora un po'.”
“Meglio iniziare presto. Se non fossi stato sveglio sarei venuta io a tirarti giù dal letto. Prima iniziamo, prima finiamo.”
Si alza e comincia a tirare fuori gli ingredienti necessari dal frigorifero e li poggia sul tavolo.
“Lavati le mani Hide, ora iniziamo.”
Obbedisco e iniziamo a preparare. Involtini di verdure, mini-soufflè di patate e altre delizie. Io, ovviamente non sono molto bravo, ma seguo con precisione le indicazioni di mia madre e, quasi per miracolo, vedo apparire dei cibi fantastici sotto i miei occhi. Non è così difficile.. Come dolce prepariamo della mousse al cioccolato. So che a Madoka piace molto.
Mia madre mi ha anche procurato un cestino in vimini da pic nic per trasportare il tutto stasera. L'arrivo di mia sorella mi distrae per qualche minuto, ma poi torno a occuparmi del mio romantico pic nic. E non è finita qui, devo ancora andare a comprarle il regalo e fare una cernita dei miei vestiti per trovare qualcosa di adatto. Credo che chiamerò Takeji per chiedergli di accompagnarmi a cercare un regalo. Magari anche lui deve comprare qualcosa a Maya.
Incredibile, abbiamo finito di preparare tutto! Non ci abbiamo messo neanche tanto tutto sommato. Pensavo ci volesse molto più tempo..
“Grazie mamma. So che avresti preferito aiutare Maya..” dichiaro mentre la aiuto a riordinare la cucina.
Lei sorride e mi si avvicina per darmi un bacio sulla guancia.
“Tesoro, in realtà avrei voluto sdoppiarmi e aiutarvi entrambi. La prossima volta aiuterò Maya, spero che oggi tuo padre non l'abbia fatta impazzire..”
“Mi spiace di averle creato problemi..”
“Non ti preoccupare, se è ancora arrabbiata parlerò io con lei.”
La ringrazio ancora abbracciandola. Cosa farei senza di lei.. Vado a vestirmi e poi telefono a Takeji.
“Ciao Hide, che succede? Hai uno strano tono..”
“Nulla.Forse sono solo un po' nervoso.. Mi accompagni a comprare un regalo a Madoka?”
“Certo, anche io devo fare qualche acquisto..”
“Sto passando al Cat's Eye. Tra cinque minuti son da te.”
Esco di casa come una furia lanciando un rapido saluto a mia madre. Correndo arrivo da Takeji in pochi minuti.
“Buongiorno zio Umi. Takeji è pronto?” saluto entrando nel locale.
“Ciao Hide. Sta arrivando, è andato a cambiarsi. Vuoi un caffè nel frattempo?”
“No, grazie.. Appena è pronto, scappiamo.”
Lo zio non replica, continuando a preparare qualche caffè per i pochi clienti presenti a quest'ora.
“Hide, sei già qui?” esordisce Takeji rientrando nel locale. “Ci hai messo meno di cinque minuti.. Hai corso?”
“Sì, in effetti.. Andiamo?”
Usciamo a piedi e ci dirigiamo verso i negozi della zona.
“Allora, cosa vuoi comprare?” mi interroga il mio migliore amico.
“Non lo so, a dire il vero.. Tu hai già deciso?”
“Io ho visto qualcosa in gioielleria.”
“Allora andiamo prima lì, magari trovo qualcosa anche io.”
Prima di entrare osservo la vetrina. Ci sono cose molto carine, ma non so se sono adatte a lei.
“Tu che hai scelto Takeji?”
“Vedi quegli orecchini con la pietra blu?”
“Quelli piccoli?”
“Sì, sono piccoli, ma così potrà metterli sempre, anche se veste sportiva. Non credi?”
“Sì, hai ragione. Se fossero troppo eleganti non potrebbe indossarli mai.. Hai scelto bene, con Maya sono meglio quelli semplici.”
Entriamo e mentre Takeji ritira gli orecchini io mi guardo intorno. Lo sguardo mi si ferma su una vetrina in cui spicca qualcosa di verde. Mi avvicino e vedo una serie di gioielli con delle pietre verde acquamarina. C'è uno splendido pendente a goccia di quel colore. Starebbe benissimo sul suo splendido collo.
“Takeji, che ne pensi?”
“Carino. È il suo colore preferito, giusto?”
“Sì, credi le piacerebbe? O forse è meglio il braccialetto?”
“Credo che la catenina con il ciondolo sia più bella.”
“Anche secondo me. Lo prendo.” mi decido e mi faccio preparare un pacchetto regalo.
Usciamo dalla gioielleria entrambi soddisfatti.
“Devi comprare altro?” mi domanda Takeji appena fuori.
“Mi serve una scatola da regalo..”
Lui mi guarda, ma non replica. Non credo che immagini per cosa mi serve, ma non è uno che fa tante domande.
Entriamo in un negozio di articoli da regalo e ne usciamo qualche minuto dopo con una scatola da regalo blu di media grandezza. Dovrebbe starci..
“Che facciamo? Devi tornare al Cat's Eye subito?”
“In effetti, mio padre è solo stamattina, forse dovrei..”
“Ok.. Se devi non ti trattengo..”
“Magari puoi venire con me, ti offro qualcosa. Se ci sono pochi clienti, possiamo parlare.”
“No, grazie, è quasi ora di pranzo.. Magari ci si vede domani così mi racconti come ti va con quella strega di Maya..”
“Lo sai che io non racconto molto.. E comunque tua sorella non è una strega..” replica trattenendo una risatina.
“D'accordo, come non detto..” mi rassegno ridendo. “Allora a domani.” concludo facendo un segno di saluto prima di allontanarmi nella direzione opposta alla sua. Quando rientro a casa vedo la vecchia Mini di mio padre parcheggiata sotto casa. Quindi sono tornati.. Ora mi divertirò a prendere in giro mia sorella!
Salgo le scale di corsa pregustando le risate che mi farò. Entro in casa e, come al solito, trovo i miei genitori in atteggiamenti decisamente intimi.
“Ehm.. Buongiorno..” li saluto per fargli notare la mia presenza.
“Sei già tornato?” mi domanda mia madre sistemandosi la camicetta.
“Sì, ho fatto presto. E Maya dov'è?”
“Che diavolo vuoi?” mi chiede la voce di mia sorella con il suo solito tono acido.
Mi volto pronto a risponderle a tono e a prenderla in giro, ma appena la vedo la voce mi muore in gola. Non sembra lei.. Ha i capelli sciolti che sono stati sapientemente arricciati da un parrucchiere. Dei boccoli le scendono sulle spalle. Se non sapessi che è mia sorella non l'avrei mai riconosciuta..
“Caspita..” riesco a dire infine. “Allora esistono i miracoli. Sembri quasi una vera ragazza..”
“Ehi! Vuoi che ti prenda a calci??” reagisce lei immediatamente avvicinandosi minacciosamente.
“Hideyuki! Non dire certe cose a tua sorella!” mi sgrida mia madre mentre mio padre ridacchia.
“Kaori, ti ricordi quando facevo simili commenti su di te??” domanda mio padre ridendo come un pazzo.
“Certo che me lo ricordo! E non voglio che Maya sopporti simili insulti. Hide, ripeti una cosa del genere e sperimenterai i miei martelli!”
“E anche i miei calci..” aggiunge mia sorella con rabbia.
“D'accordo.. Non lo dirò mai più..” mi arrendo dirigendomi in camera mia. Cavoli come sono suscettibili oggi..

Mi guardo allo specchio e sospiro.  Non mi sento all'altezza. Forse dovrei cambiarmi.. Ho indossato dei jeans neri, una camicia blu e una giacca nera. È il meglio che sono riuscito a ottenere dal mio guardaroba. Forse dovrei cambiare la camicia, o no? Accidenti a me, non riuscirò mai a decidere. Esco dalla mia camera e giunto in cucina penso di trovarci mia madre e invece vi trovo mio padre che indossa un grembiule e che sta cucinando qualcosa.. Una scena mai vista..
“Papà?? Che fai?”
“Preparo la cena.”
“Perchè?”
“Non è San Valentino solo per voi, sai? Preparo una cenetta per tua madre..”
“La vuoi avvelenare??”
“Non fare lo spiritoso.. Stai già uscendo?”
“Sì, devo passare dal fioraio prima di andare a prendere Madoka. Piuttosto, secondo te come sto vestito così?”
“Bene, perchè?”
Se non ha capito il perchè, è chiaro che non può aiutarmi.
“Vado a chiedere alla mamma.”
Mi allontano e torno di sopra, ma non trovo mia madre né in camera sua né in bagno. Deve essere da Maya. Busso alla sua porta e un coro di voci mi risponde “Avanti”.
Entro e trovo mia madre che aiuta Maya a truccarsi.
“Che vuoi?” chiede sempre poco gentilmente mia sorella.
“Da te nulla. Mamma, ho bisogno di un tuo parere. Vado bene vestito così?”
“Certo tesoro, sei splendido. La camicia blu fa risaltare i tuoi occhi.”
“Grazie, volevo esserne certo.”
“Non vuoi la mia opinione?” domanda provocatoria mia sorella.
“No. Mamma, posso prendere la tua macchina?”
“Beh.. Sì, Hide, ma ti prego stai attento!”
“Non le farò neanche un graffio, promesso.”
“Mi preoccupo per te, non per la macchina..”
Annuisco ed esco dalla stanza per tornare al piano di sotto. Prendo le chiavi dell'auto e infilo un cappotto.
“Io vado papà.. Ti prego non avvelenare la mamma!”
“Non ti preoccupare, la voglio viva e in piena salute!” replica lui con una risatina maliziosa.
Senza aggiungere altro, prendo il cestino da pic nic e i regali ed esco di casa. Attraverso il traffico e passo dal fioraio dove ho ordinato un mazzo di fiori.
“Ho ordinato a nome di Saeba.”
“Ah, lei è quello che non voleva le rose. Giusto?”
“Sì, esatto. Sono pronte?”
“Certo. Ecco a lei, ma è proprio sicuro di non volere almeno una rosa per San Valentino??”
“Sicurissimo.” confermo pagando.
Esco dal negozio soddisfatto. Anche questa è fatta. Se avessi preso le rose sarei stato davvero banale, invece devo sorprenderla.
Arrivo sotto casa sua e parcheggio. Sono in anticipo di 5 minuti. Forse è meglio se aspetto in auto.. Accidenti, i minuti passano troppo lentamente. Al diavolo, vado!
Esco dall'auto con in mano i fiori e mi dirigo all'ingresso. Esito un attimo prima di suonare il campanello. Spero non mi apra la porta lo zio Mick..
Purtroppo le mie speranze sono vane.. Figuriamoci se si perdeva l'occasione di guardarmi con disprezzo e di farmi qualche velata minaccia.
“Ehm.. Ciao zio Mick. Sono venuto a prendere Madoka.”
“Non è ancora pronta. Accomodati.”
Perchè il suo invito sembra quasi una minaccia? Comunque accetto. È la prima volta che entro in casa sua da solo. Ci sono stato molte volte sin da quando ero bambino, ma mai da solo. Accetto l'invito e mi siedo sul divano, stringo nervosamente il gambo dei fiori fra le dita.
“Dove andate?” domanda suo padre inquisitorio.
“A dire il vero le ho preparato una sorpresa..”
“Di che tipo? Spero niente di poco raccomandabile..”
“No, assolutamente!” replico immediatamente. “È solo una cenetta romantica..”
“Vedo che hai portato dei fiori. Come mai non hai preso delle rose? Erano finite?” continua lui con tono sarcastico.
“No, trovo che siano banali, e poi..”
“Io preferisco le azalee.” continua la voce delicata di Madoka alle mie spalle.
Mi alzo in piedi e le sorrido. La raggiungo e le consegno il mazzo di azalee bianche che ho scelto per lei.
“Lo so. Spero ti piacciano.”
“Sono splendide, grazie. Vado a metterle in un vaso..”
Si allontana e rimango a guardarla come incantato. Indossa un abito minigonna in lana bordeaux. È assolutamente favolosa.. Quel tessuto elasticizzato mette in risalto ogni sua curva perfetta.
Torna da me con un sorriso e poi prende il suo cappotto.
“Andiamo Hide? Sono curiosa di vedere cosa hai organizzato..”
“Certo, andiamo..”
Salutiamo velocemente lo zio Mick e poi le faccio strada aprendole la portiera dell'auto. Lei mi sorride e si siede.
Ok, si comincia. Cerca di non fare cazzate Hideyuki! Salgo in auto e parto.
“Allora, dove mi porti?”
“Non te lo posso dire.. Almeno non ancora.”
“Hai proprio preso sul serio l'idea della sorpresa..”
“Certo, perchè non avrei dovuto?”
Lei non risponde e si limita a sorridere. Forse temeva che non avrei preso sul serio questo appuntamento e la possibilità che mi sta dando?
Guido sino ad arrivare in periferia e poi mi dirigo al porto. Parcheggio dove sono ancorate le piccole barche private. Scendo dall'auto e poi le apro la portiera con galanteria.
“Cosa facciamo qui?” mi domanda scendendo dall'auto confusa.
Le sorrido senza rispondere e dal cofano prendo il cestino per il pic nic.
“Che cosa.. Hide.. Ma..” balbetta confusa.
La prendo per mano e la guido verso una piccola ed elegante imbarcazione. Al suo interno c'è un tavolo in legno e un divano in pelle. Cavolo, neanche io mi aspettavo tanta eleganza.
“Chi ti ha prestato una barca?”
“Un amico di mio padre.” rispondo poggiando il cesto sul tavolo. “Benvenuta al tuo romantico e sorprendente appuntamento di SanValentino!”
Lei ride divertita sedendosi sul divano.
“Sono davvero sorpresa, lo ammetto. Hai anche cucinato?”
“Sì, ma più che altro ho fatto da assistente a mia madre.. Non volevo avvelenarti!”
Lei ride ancora e sento una fitta allo stomaco quando la sua voce allegra mi raggiunge. Mi siedo accanto a lei e rimango a guardare quegli occhi scuri e perfetti.
“Madoka, io..” comincio esitante, ma vengo interrotto da un dolce bacio sulle labbra. Dopo un attimo di sorpresa, la stringo fra le mie braccia e ricambio quel bacio dolcissimo.
Mi separo da lei il tanto necessario per guardarla in viso. Non mi sembra vero di averla fra le braccia.
“Io ti amo.. Lo so che l'ho già detto e non mi aspetto una risposta. Voglio solo che tu sappia che è vero.”
“Comincio a crederti..” replica lei sorridendo.
Bacio ancora le sue dolci e morbide labbra da cui non mi staccherei mai e sento il desiderio crescere in me. Devo controllarmi. Mi allontano da lei e comincio ad aprire il cestino da pic nic.
“Hai fame?”
“Un po'.. Cosa hai portato di buono?”
Tiro fuori i piccoli contenitori utilizzati da mia madre e li sistemo sul tavolo.
“Sembra tutto delizioso..” mi sussurra all'orecchio prima di darmi un casto bacio sulla guancia.
Ci sediamo a mangiare e, mentre parliamo di scuola, della nostra famiglia, delle arti marziali e di tutto ciò che ci diverte, lei è seduta accanto a me e sfiora il mio braccio con il suo. Stranamente non mi sento a disagio e parlo a ruota libera, mi sento realmente bene con lei.
È arrivato il momento di darle il mio regalo, anzi i miei regali. Mi avvicino al cesto da pic nic e sul fondo prendo le due scatole. Le consegno prima la scatola della gioielleria.
“Buon SanValentino Madoka.”
“Grazie..” risponde lei con un gran sorriso mentre lentamente scioglie il fiocco decorativo. Infine apre la scatola e il suo viso si illumina. “È bellissimo Hide..”
La aiuto a mettere la catenina e le scosto i capelli per poterlo agganciare nel suo candido collo. Così facendo il suo profumo mi invade.
“Ti sta benissimo!” dichiaro mentre cerco di riprendermi. “Ti piace davvero?”
“Certo, è meraviglioso..”
“Ho anche un'altra cosa per te.” la informo consegnandole la seconda scatola. “Questo in realtà è un regalo simbolico. Ho deciso di donarti l'unica cosa al mondo a cui tengo quasi quanto tengo a te.”
“Davvero?”
“Sì, aprilo.”
Le sue mani affusolate aprono la scatola e vedo un espressione perplessa comparirle in viso.
“Ma.. È una pistola?”
“No, è la mia pistola. L'unica che io uso. Non ne uso mai delle altre. Apparteneva a mio zio Hideyuki e poi a mia madre, ci sono molto affezionato, e io ora la regalo a te.”
“E ora che pistola userai?”
“Non importa, una qualsiasi.”
Mi guarda dubbiosa, poi prende la sua borsetta e ne tira fuori un pacchetto.
“Anche io ti ho fatto un regalo. Aprilo.” mi invita consegnandomelo.
Lo scarto delicatamente e comincio a intravedere qualcosa in pelle. Finisco di togliere la carta e mi ritrovo in mano una fondina da giacca, simile a quella di mio padre. C'è stata incisa in un angolo una lettera H.
“È bellissima.”
“Questa fondina è stata fatta appositamente per questa pistola. Non puoi separarle.”
“Ma.. Ormai quella pistola è tua.”
“Se è mia posso decidere cosa farne. Io voglio che stia in questa fondina e che la custodisca tu.”
“Tu.. Dici sul serio?”
“Certo, perchè non dovrei?”
Non posso resistere. Mi chino su di lei e la bacio con passione. È davvero perfetta per me.. Lei risponde al mio bacio stringendosi a me. Istintivamente faccio in modo che lei si sdrai sul divano sotto di me. Lei non mi ferma e lascia che le mia mani accarezzino il suo corpo perfetto.
Nella mia mente rimbomba un solo pensiero: Ti amo! Ti amo!
Mi fermo all'improvviso, devo rallentare, non voglio che pensi che mi interessa solo questo. Sa già quanto io la desideri, ma devo convincerla del mio amore.
“È meglio che mi fermi. Non voglio correre..” le spiego quando lei mi guarda confusa. “Questa serata è perfetta così com'è, non credi?”
“Hideyuki Saeba questo sì che è sorprendente!” replica lei ridendo. “Come si fa a non amarti??” continuà subito dopo.
Per un attimo sento il mio cuore fermarsi. Ho capito bene?
“Cosa hai detto?” chiedo con la gola secca.
“Hai capito bene cosa ho detto.” risponde lei accarezzandomi i capelli. “Sembra che io mi stia innamorando di te..”
La bacio ancora perchè nessuna parola può esprimere la mia felicità in questo momento.. Lei ricambia e quando mi separo da lei vedo i suoi splendidi occhi luccicare.
“Sei bellissima e ti amo da morire.. Credo di non essere mai stato così felice.” sussurro contro il suo viso.
“Anche io sono felice.”
Sento l'eccitazione possedermi e, prima di fare qualche stupidaggine, mi allontano da lei.
“Ho portato la mousse al cioccolato, ti va?”
“Certo, la adoro.”
“Lo so..”
Prendo le due ciotole e due cucchiaini e poi mi siedo accanto a lei. Cominciamo a mangiare quella dolce delizia insieme, mentre io sento una sensazione di felicità ubriacante invadermi..

Maya

Lo specchio riflette l'immagine di una giovane donna dai lunghi capelli corvini arricciati in degli eleganti boccoli. Gli occhi sono truccati semplicemente con un eye lyner e le piccole e rosee labbra sono illuminate da un lucidalabbra trasparente. Il vestito blu segna le forme e le scarpe con il tacco alto e il cinturino alla caviglia rendono la figura elegante e affusolata.
Come posso essere io quella? Io non sono così.. Io non mi trucco, lego i capelli in una coda e vesto solo abiti e scarpe sportive. Come posso essere diventata la ragazza che vedo allo specchio? Takeji dice di amarmi, cosa dirà vedendomi così diversa?
Non voglio pensarci. Afferro la borsetta che mi ha lasciato mia madre e scendo al piano di sotto. Mia madre e mio padre tubano come due colombi, mentre lui le fa assaggiare quello che ha cucinato per lei. Sono felici e, per la prima volta, mi trovo a invidiarli. Lo squillo del campanello mi distrae da questi pensieri.
Vado ad aprire con passo incerto. So che quando aprirò la porta mi troverò di fronte a lui. Esito un attimo prima di girare la maniglia, faccio un profondo respiro e infine spalanco la porta.
Takeji è di fronte a me ed è talmente bello ed elegante che rimango senza fiato. Indossa pantaloni e giacca grigi. Una camicia bianca e una cravatta azzurra completano l'opera. Il suo fantastico sorriso mi riempie di calore e desidero tanto baciarlo..
“Ciao Takeji..” lo saluto appena trovo il fiato.
“Ciao Maya, sei splendida..”
“Grazie.. Entra pure.”
Entra in casa e mi stampa un bacio sulla guancia. Rimango interdetta sentendo il profumo della sua pelle..
“Questo è per te.” mi dice consegnandomi una splendida orchidea bianca.
“Grazie. È bellissima.”
“Non come te però..”
Non so cosa rispondere e mi dirigo in cucina.
“Mamma, come posso conservare quest'orchidea?”
“Ciao Takeji!”mi ignora andando a salutarlo. “Maya, lasciala pure qui. Penso io a conservartela come si deve.” mi risponde infine.
“Allora.. Noi andiamo. A più tardi.” cerco di dileguarmi infilando il cappotto.
“Buona serata!” ci augura mio padre con un sorriso ammiccante.
“Grazie, anche a voi.” replica Takeji con un sorriso mentre mi apre galantemente la porta.
Scendiamo le scale in silenzio e senza aggiungere altro saliamo in auto. Quando siamo seduti entambi all'interno della macchina, si volta verso di me e mi sorride.
“Maya.. Hai ricevuto il mio messaggio stamattina?”
“Sì.. Certo.” rispondo imbarazzata. “Non ho risposto perchè..”
“Non importa. Volevo solo sapere se l'hai ricevuto.. Buon SanValentino ancora.” mi augura avvicinandosi a me e baciandomi sulle labbra. Istintivamente, schiudo la bocca lasciando che la sua lingua accarezzi la mia.
“Buon SanValentino anche a te..” riesco a dire ansante appena ci separiamo.
Lui sorride e mi accarezza dolcemente i capelli.
“Hai cambiato pettinatura.. Ti stanno bene.”
“Ma?”
“Ma io ti trovo sempre meravigliosa, che tu abbia i capelli lisci o ricci .”
Sorrido e mi pento di aver pensato che volesse criticare la mia scelta di cambiare look.
Mette in moto l'auto e parte. Attraversiamo Shinjuku sino ad arrivare in una zona molto esclusiva ed  elegante. Parcheggia di fronte al ristorante che più di tutti sembra essere costoso e raffinato.
Scende dall'auto e mi apre galantemente la portiera.
“Takeji, ma.. Questo posto..”
“Sì, è il miglior ristorante della zona.”
“Deve essere carissimo..”
“Non ti preoccupare.”
Entriamo nel ristorante e subito un cameriere ci fa accomodare in un tavolo d'angolo.
Seduti uno di fronte all'altra in silenzio, non posso fare altro che fissare i suoi occhi.. Non so cosa dire, mi sento improvvisamente così sciocca..
Il cameriere interrompe il nostro silenzio per consigliarci le ordinazioni. Indecisa, accetto quello che  ci propone senza neanche pensarci.
“Tutto bene?” mi domanda dolcemente Takeji appena il cameriere se n'è andato.
“Sì, è solo che io non mi sento molto a mio agio.. Non sono mai stata in un posto così elegante, mi sento osservata..”
“Non pensare agli altri presenti. Pensa di essere solo con me..”
Oddio, come se l'idea di stare sola con lui mi aiuti..
“Ci proverò. Ti prego raccontami qualcosa.” lo imploro sperando che mi aiuti a distrarmi dal nervosismo che provo.
“Che cosa vuoi che ti racconti?”
“Non so.. Parlami di te. Mi rendo conto di sapere davvero poco di ciò che ti riguarda.”
Lui sorride e mi guarda come se volesse baciarmi.
“Non c'è molto da dire in realtà. Mi conosci da sempre.”
“Eppure non so tante cose di te.”
“Per esempio?”
“Per esempio, mi chiedo come mai non hai proseguito gli studi invece di rimanere bloccato al Cat's Eye. Io adoro i tuoi genitori, ma dovresti pensare al tuo futuro. Non so se pratichi sport, anche se visto il tuo fisico credo proprio di sì. Non so se oltre alla fotografia hai altri hobbies, non so se hai già avuto delle ragazze, non so qual è il tuo colore, piatto, libro o film preferito.. Sono certa che tu invece sai tutte queste cose di me.”
Lui mi sorride e posa la sua mano sulla mia e un brivido mi attraversa.
“Sì, io so tutte queste cose di te. Per quanto mi riguarda non ti ho mai rivelato certi dettagli perchè non sapevo che ti interessassero. È la prima volta che mi chiedi espressamente qualcosa di me.”
“Lo so. Non sono stata molto comunicativa con te, me ne rendo conto.” ammetto in un sospiro.
Il cameriere ci porta le nostre ordinazioni spezzando l'intimità che si era creata. Inizio a mangiare in silenzio e, quando rialzo lo sguardo dopo un minuto, vedo che lui mi guarda.
“Che c'è?”
“Niente.. Sei davvero.. Non importa, se vuoi risponderò a tutte le tue domande, compresa quella relativa al fatto se ho avuto o no altre ragazze.. Credevi non la ricordassi?” domanda con un sorriso notando il mio imbarazzo.
Faccio finta di non aver sentito l'ultima affermazione e comincio a chiedergli dei suoi studi e dei suoi progetti per il futuro. Il prossimo anno accademico si iscriverà all'università e frequenterà un corso di fotografia. Aveva solo deciso di prendersi un anno di pausa, ma aveva comunque intenzione di proseguire gli studi. Entrambi non ne parliamo, ma ci ritroveremo insieme a seguire le lezioni all'università. Questo mi fa sentire felice anche se non ho intenzione di dirglielo.
Mi racconta che ha praticato lotta e football a scuola, soprattutto sfruttando la sua stazza, ma che ora si limita a correre tutte le mattine. Oltre alla fotografia gli piace disegnare, ma ritiene di non essere minimamente portato, per questo preferisce la fotografia. Il suo piatto preferito è il chili messicano perchè ama il piccante e il suo film e libro preferito sono Hamlet di Shakespeare.
“Per quanto riguarda il colore preferito, dipende.” mi racconta con tono dolce. “Mi piace il nero dei tuoi capelli, il nocciola dei tuoi occhi, il rosa delle tue labbra..”
Accidenti, ora sono io ad arrossire.. Non ho il coraggio di rifargli l'ultima domanda a cui non ha ancora risposto, ma lui sembra capire.
“Due anni fa ho conosciuto una ragazza in vacanza. Abbiamo avuto una piccola storia, ma niente di importante. Non l'ho più rivista.”
“Cosa intendi per piccola storia?” domando sentendo una strana sensazione di dolore avvolgermi lo stomaco.
“Ci siamo scambiati qualche bacio..”
“E non siete andati oltre?”
“No.”
“Perchè?”
“Perchè non volevo usarla.. Non era lei la persona che desideravo.”
“Quindi tu.. Tu non hai mai..”
“No, mai. Ti dispiace?”
Non rispondo e bevo avidamente dal mio bicchiere. No che non mi dispiace. Anzi, direi che ne sono  felice..
Mentre parlavamo, il cameriere ha continuato a portare le portate e ora si avvicina per chiederci se desideriamo qualcosa per dolce. Siamo entrambi indecisi e così ci consigliano delle crepes.
“Per me va bene. E per te?” mi domanda Takeji dolcemente.
“Anche per me va bene. Non le ho mai assaggiate, è una buona occasione per farlo.”
Il cameriere si allontana soddisfatto.
“Dicevamo?”
“Non ricordo..” mento. Non voglio riprendere quel discorso.
“Io credo di sì, invece..” mi smentisce immediatamente. “Comunque da quello che mi hai detto ieri, presumo che neanche tu hai mai..”
“Presumi bene.”
Ora è lui a stare zitto. Per fortuna arrivano le nostre crepes a infrangere il muro del silenzio.
“Sono deliziose..” commento appena le assaggio.
“Sì, è vero. Maya.. Posso sapere perchè hai accettato di uscire con me?”
“Cosa?” domando esterefatta. Non capisco, pensavo fosse chiaro almeno a lui, visto che per me non lo è.
“Ieri ho pensato di piacerti un po'.. Mi sono forse sbagliato?”
“No.. Non ti sei sbagliato, però ti confermo che comunque non ci sarà un seguito a questa serata.”
“D'accordo. Mi accontenterò di stasera.. Certo non mi sarà facile starti distante in seguito, ma se è quello che vuoi..”
Non so perchè, ma l'idea che lui mi stia distante mi infastidisce, mi fa quasi male fisicamente.
“Beh.. Non è necessario. È sufficiente che restiamo amici.”
“Io non potrei mai esserti solo amico. Lo so, dico un'assurdità, ma la verità è che da quando ti ho baciato non riesco proprio a immaginare di esserti solo amico.”
I suoi profondi occhi blu mi guardano intensamente, riesco a percepire la passione che prova.
“Perchè? Perchè non mi lasci perdere? Io sono un vero disastro..”
“No, sei perfetta.”
“Cosa ti ha fatto innamorare di me? Cosa ti rende così cieco da non vedere i miei innumerevoli difetti?”
“Ti amo da circa sei anni. Da quando siamo rimasti chiusi nello sgabuzzino di casa tua per il tuo dodicesimo compleanno. Eravamo stretti l'uno all'altra e ricordo il profumo dei tuoi capelli. Per la prima volta ho sentito il desiderio di baciarti..”
“Tu.. Tu te ne ricordi??” chiedo stupita. Quella fu la prima volta che mi sentì strana vicino a Takeji, ma non pensavo che lui avesse sentito qualcosa di simile. Credevo non lo ricordasse..
“Certo che lo ricordo. Avevi un completo sportivo azzurro e stavamo giocando a nascondino. Nessuno ci trovò e infine hai vinto battendo per un pelo tuo fratello.”
“Tu.. Cos'altro ricordi?” ho domandato confusa e sentendo una strana sensazione al petto.
“Mi ricordo di quella volta che io e Hide volevamo andare in campeggio con i nostri padri. Volevamo fare una cosa tra uomini. A noi sembrava chissà che.. Tu ti sei imposta, non ritenevi giusto restare a casa solo perchè eri una ragazza. Alla fine sei riuscita a convincere tutti e sei venuta. Ho ammirato molto la tua forza di volontà e il fatto che non hai avuto mai paura di dire quello che pensi.”
Io ricordo a mala pena questo episodio, eppure lui sembra esserne stato davvero colpito.
“Poi c'è anche quella volta alla spiaggia.. Un tizio ti ha messo le mani addosso, io e Hide stavamo per andare a prenderlo a botte, ma prima che arrivassimo lo avevi già preso a calci.. Lo trovai divertente e pensai che eri davvero una forza della natura.. Mi spieghi come potrei non amarti?”
Turbata, confusa e accaldata, mi alzo e scappo fuori dal ristorante. Non posso farcela, non riesco a stargli vicino né a sentirgli dire certe cose.. Il mio cuore è in tumulto, la mia pelle scotta, il mio stomaco è contratto in una morsa. Non posso continuare a vederlo, anche se mi sembra di averlo sempre sognato. Rimango fuori dal ristorante a prendere aria e dopo qualche minuto lo sento arrivare alle mie spalle.
 “Stai bene?”
“Sì, c'era troppo caldo lì dentro..” rispondo senza alzare lo sguardo. Non posso incontrare i suoi occhi, non ora.
“Senti.. Ho capito. Se non vuoi più vedermi, se vuoi che finga che stasera non ci sia mai stata, lo farò.. Non sarà facile, ma lo farò. Fingerò che siamo sempre stati solo amici, mi imporrò di dimenticare i nostri baci. Ma sappi che ti aspetterò, perchè so che quando sarai pronta io e te saremo molto più che amici. Ti aspetterei anche per tutta la vita.”
Sento qualcosa dentro di me rompersi. Per un attimo credo che sia il mio cuore, ma poi mi rendo conto che non è così. È qualcos'altro a essersi spezzato. Forse il mio orgoglio, forse la paura. Le sue parole mi hanno appena liberato da una prigione di ghiaccio in cui mi ero rinchiusa.
Mi volto verso di lui. I suoi occhi sono tristi e dolci, sembra implorarmi. Gli getto le braccia al collo e lo abbraccio. Mi stringe a se e riesco a sentire i suoi battiti aumentare velocità. Alzo il viso sino a incontrare il suo e lo bacio con tutto ciò che provo per lui, anche se non so ancora definirlo.
Sento le sue mani circondarmi il viso e accarezzarmi i capelli. Nella mia mente un solo pensiero si formula: Voglio essere tua..
Rendermi conto di quello che desidero è scioccante, ma anche liberatorio. Mi tiro più su con le punte e mi avvicino al suo orecchio, in modo che nessun altro possa sentirmi.
“Voglio fare l'amore con te..” sussurro con voce tremante.
Takeji si irrigidisce e poi mi guarda con stupore. Il suo viso arrossato comincia a fumare quando capisce che non sto scherzando.
“Maya.. Tu.. Non so se..”
“Ti prego Takeji, non darmi l'opportunità di cambiare idea.” lo imploro. Se mi dicesse di no, credo che mi richiuderei in una prigione di ghiaccio ancora più grande e sarebbe molto più difficile uscirne.
Lui non dice una parola, ma mi prende per mano. Camminiamo nelle strade di Shinjuku sino ad arrivare al quartiere più frequentato, quello degli alberghi.  Takeji è imbarazzato, ma non arrossisce più di tanto. Entriamo nel primo albergo che troviamo. Takeji firma il registro, paga in anticipo e prende la chiave..
“Omaggio per San Valentino..” dice il portiere con voce annoiata mentre consegna due preservativi a Takeji che incomincia a fumare come una caldaia.  
Saliamo al piano di sopra, entrambi nervosi e per un attimo ho quasi il desiderio di fuggire via.. No, non voglio. È arrivato il momento giusto, lui è quello giusto.
Entriamo nella stanza arredata molto semplicemente. Tolgo il soprabito e lo poso su una sedia  mentre mi guardo intorno con ansia. Lo guardo in viso, anche lui è piuttosto preoccupato. Mi guarda in un modo strano e temo mi dica “Ho cambiato idea”. Non può, devo fermarlo. Gli corro incontro e lo bacio con tutta la passione che provo. Lui mi stringe a se con forza e sento la sua eccitazione crescere. Lo aiuto a togliersi la giacca e la cravatta mentre lui mi bacia il collo facendomi provare dei brividi lungo tutta la schiena.. Le mie mani assetate vanno ai bottoni della sua camicia, voglio poter accarezzare la sua pelle..
Ora che si è tolto la camicia, le mie mani e le mie labbra possono sfiorare quella pelle liscia dal colorito bronzeo.. Che sensazione magnifica. È come se non avessi aspettato altro per tutta la vita..
La mano destra di lui scende la cerniera del mio vestito e mi aiuta a sfilarlo. Il suo sguardo di apprezzamento vedendomi con indosso solo il completo intimo dimostra che ho fatto bene ad ascoltare il consiglio di quella commessa. Lui rimane immobile a guardarmi, quindi decido di prendere in mano la situazione. Con un movimento del braccio, sgancio il reggiseno e lo tolgo. Takeji sembra rimanere senza fiato vedendo il mio seno. Lo abbraccio e lo bacio, la nostra pelle nuda entra in contatto e sento i miei capezzoli inturgidirsi.
“Maya.. Sei perfetta.” mi sussurra lui con voce roca.
Non gli rispondo, non saprei cosa dire. Scendo con le mani all'altezza della sua cintura e lo aiuto a sganciarla. Il mio corpo diventa impaziente, richiede di più..
Ora che si è tolto i pantaloni ed è solo in boxer, posso ammirare la perfezione del suo corpo scolpito. Le sue spalle larghe, i suoi fianchi stretti e i suoi muscoli ben torniti. La sua pelle è del colore del miele.. Si avvicina a me e mi bacia trascinandomi dolcemente nel letto poco distante.
La sua mano trema leggermente quando mi accarezza il seno. Le sue labbra creano una scia di baci dal mio collo al mio ombelico fermandosi sul bordo dei miei slip. Mi guarda per un secondo cercando un tacito assenso e, dopo averlo ricevuto, mi sfila delicatamente il piccolo indumento. Rimane qualche secondo a osservarmi come estasiato prima di riprendere a baciarmi dove aveva interrotto. I suoi baci mi sconvolgono e comincio a non capire più dove sono.. Tutto ciò che so è che sono con lui, fra le sue braccia..
Tutto accade così in fretta. Takeji ora è nudo accanto a me, mi bacia con dolcezza e poi mi guarda in maniera interrogativa.
“Sei pronta?”
“Sì.”
“Ne sei sicura?”
“Sì.”
Si posiziona sopra di me e, mentre continua a baciarmi, entra lentamente in me. Un dolore acuto mi pervade, ma viene subito annullato dal piacere che mi invade. Takeji si muove lentamente in me, come se temesse di farmi del male. Poi, non riuscendo più a contenersi, prende velocità. Un brivido mi avvolge e, quasi senza rendermene conto, mi ritrovo a gemere di piacere insieme a lui. Il suo corpo rimane adagiato sopra di me e sento che potrei rimanere così, con lui fra le braccia, per tutta la vita. Lo amo. Ora lo so.

Mi sono rivestita e guardo lui che si rimette la cravatta. È proprio bellissimo in abito, ma nudo è decisamente meglio! Mi alzo e lo raggiungo proprio mentre finisce il nodo. Gli getto le braccia al collo e lo bacio. Come farò a stare senza quelle labbra?
“Maya.. Dobbiamo andare o i nostri genitori inizieranno una spedizione armata per trovarci..”
“Lo so..” sospiro delusa allontanandomi da lui.
Mi sento tirare per un braccio e mi ritrovo di nuovo attaccata a lui.
“Sai che ti dico? Che ci cerchino pure..” scherza baciandomi il collo.
“Takeji..” sussurro senza sapere il perchè. Il solo dire il suo nome mi fa sentire bene
“Sai, sono molto confuso.” mi comunica allontanando le sue perfette labbra da me. “Sbaglio o volevi che fossimo solo amici?”
“Sì, l'ho detto, ma poi ho cambiato idea.”
“Questo l'ho capito, ma perchè?”
“Per quello che mi hai detto, che mi avresti aspettato sino a che sarei stata pronta. Improvvisamente ho capito cosa voleva dirmi mio padre.”
“Riguardo a cosa?”
“Riguardo a ciò che desidero per la mia vita. Mi ha detto che ho davanti a me tutto il tempo per vivere alla giornata, avere una relazione e persino innamorarmi. Credo avesse ragione.”
Lui mi guarda con stupore.
“Innamorarti??”
“Sì.. Credo di essermi innamorata di te.. Forse lo sono sempre stata, ma le tua parole mi hanno permesso di ammetterlo con me stessa. Ora so che posso fare qualsiasi cosa con te al mio fianco. Questo mi terrorizza, perchè non ho mai dato una fiducia così cieca a qualcuno, ma so che tu non la tradirai.”
Le sua forti braccia mi stringono e mi bacia ancora con passione malcelata.
“Maya, ho aspettato per tanto tempo di sentirti dire queste parole..”
“Lo so e mi dispiace se ti ho fatto soffrire.”
“Non importa, mi hai appena reso felicissimo.. Ti accompagno a casa o di questo passo non usciremo più da questa stanza..”
Presi per mano usciamo dall'hotel e continuando a camminare in silenzio, raggiungiamo l'auto. Appena saliamo in macchina, lui mi guarda e mi sorride dolcemente.
“Non ti ho ancora dato il tuo regalo..” mi dice facendo comparire dal nulla una scatolina. Sembra provenire da una gioielleria.
Lo scarto lentamente e quando lo apro vedo un paio di orecchini molto semplici, con una pietra blu. Sono piccoli e posso usarli tutti i giorni, non mi disturberebbero nemmeno durante gli allenamenti.
“Grazie.. Sono perfetti.”
“Sapevo ti sarebbero piaciuti.”
“Anche io ho qualcosa per te, non è stato facile infilarlo nella borsetta..” lo informo tirando suori con fatica la confezione regalo.
Gliela consegno con un sorriso e lo vedo illuminarsi. Scarta la confezione con emozione, sembra quasi un bambino. Appena lo vede sorride e accarezza la pelle della copertina e l'incisione con il suo nome.
“È un portafoto. Forse non è un granchè, ma ho pensato che..”
“No, è bellissimo. Ci metterò le foto più belle. Ho solo una cosa da chiederti.”
“Quale?”
“Poserai per me? Non ho neanche una tua foto da poter mettere in questo splendido album..”
“Certo.” acconsento avvicinandomi a lui e baciandolo sulle labbra. Lui mi abbraccia e mi accarezza l'incavo del collo con delicatezza. Non lo avrei mai pensato, ma sono davvero felice..

Ryo e Kaori.

In una stanza illuminata solo da candele, un uomo e una donna giaciono nudi distesi in un letto. La donna anche se non più giovane, ha un corpo scolpito e affusolato e con dolcezza accarezza i capelli brizzolati del suo uomo. Lui, più vecchio di lei di una decina d'anni, appare comunque molto affascinante e dimostra meno dell'età che realmente ha.
“Kaori, dimmi una cosa, sei felice con me?” le chiede l'uomo guardandola negli occhi.
“Certo, perchè me lo chiedi?”
“Non lo so, a volte ho l'impressione di non fare abbastanza per te. Tu meriteresti di meglio..”
“Non dire sciocchezze! Io sono felicissima con te.. Chi altro mi avrebbe preparato una cena per SanValentino?”
Lui ride e la bacia in fronte.
“E non dimenticare il buono mokkori-night!”
“Certo.. Come potrei dimenticarlo?” replica lei suadente baciandogli il collo appassionatamente.
Lui l'attirò più vicina a sé e prese possesso della sua bocca che riusciva a farlo eccitare come nessuna donna aveva mai fatto. Lei gli allacciò le braccio al collo e si lasciò trascinare dalla passione. Dopo tanti anni, il loro desiderio non si era ancora esaurito, anzi sembrava aumentare di giorno in giorno.
“Ryo, come potrei non essere felice con te?” domandò lei ancora ansante al termine dell'amplesso. “Tu mi hai dato tutto quello che ho sempre desiderato.”
“Non ti importa se non ti faccio mai regali costosi?”
“No! Non mi interessano i regali costosi. Apprezzo di più un gesto fatto con amore.. Come la cena che mi hai preparato. Perchè oggi mi fai queste domande?”
“Colpa di Maya, mi ha fatto sorgere dei dubbi.”
“Maya? Cosa ti ha detto?”
“Ha detto che non ho fantasia nel farti regali e che dovrei offrirti di più..”
“Nostra figlia probabilmente pensava di farmi un favore dicendo così, ma è solo una ragazza ingenua. Non si rende conto che noi siamo felici così.. Io non ho bisogno di nient'altro se posso starti accanto.”
Lui le baciò i capelli aspirandone il profumo che lo mandava in estasi da vent'anni. Anche lui era felice e non desiderava altro se non la felicità della donna che adorava e dei loro figli.
“Come credi sia andata la serata dei ragazzi?” domandò Ryo ripensando a Maya e Hideyuki.
“Non so, spero bene e che non abbiano commesso sciocchezze..” replicò lei con tono preoccupato.
“Quali sciocchezze?”
“Sono ragazzi e sono impulsivi. Non vorrei che..”
“Non avrai paura che facciano sesso??” le chiese lui confuso e divertito.
“Beh.. Non esattamente. Temo che lo facciano in maniera irresponsabile..”
Lui le sorrise e le accarezzò i capelli ramati.
“Non temere, i nostri ragazzi sono molto maturi. Se decideranno di farlo, saranno previdenti.”
“Ne possiamo essere sicuri?”
“No, dobbiamo solo avere fiducia in loro.”
Lei appoggiò la testa sul suo petto e si lasciò cullare dal ritmo regolare del suo cuore. Se lui era così certo che sarebbe andato tutto bene, lei non poteva fare altro che affidarsi a lui.
Il silenzio li avvolse, solo i loro respiri riempivano la stanza semibuia.
“Kaori?” la chiamò lui qualche minuto dopo.
“Sì?”
“Credo che siano rientrati.. Vuoi andare a chiedergli come è andata?”
Lei ci pensò, forse avrebbe potuto, ma preferiva che fossero loro a raccontarle come era andata.
“Non ora, domani forse..”
Sentendosi rassicurata e rilassata dal calore del corpo di suo marito, si addormentò serena mentre lui rimase a guardarla sentendosi ancora incredulo per avere quell'angelo fra le braccia.
“Ti amo Kaori, buon San Valentino.” le sussurrò dolcemente prima di chiudere anche lui gli occhi e lasciarsi trasportare nel sonno che lo avvolgeva.


FINE

Eccoci qua.. Ora sveliamo l'arcano. Come sicuramente avete indovinato la mia coppia preferita sono Maya e Takeji. Sono molto affezionata anche a Hideyuki e Madoka, ma in maniera diversa. Maya e Takeji mi sono venuti molto più complessi e interessanti e mi ricordano molto di più Ryo e Kaori. Poi devo confessare di essermi davvero lasciata prendere dalla descrizione di Takeji. Insomma credo di averne fatto davvero un ragazzo da sogno, almeno dal mio punto di vista! ^_^
Ancora grazie per la lettura e Buon San Valentino!
   
 
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