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Autore: TheLonelyWriter    03/10/2015    0 recensioni
Molti si chiedono come sia vivere da eroe. Ma Luca, una persona comune nel mondo, non ha altro che un diario nel quale rimpiange una sua vita insignificante, persa nella solitudine e nella miseria. Questo diario, giorno dopo giorno, diventa uno sfogo sempre più violento del suo autore, in preda al panico per i suoi fallimenti e per i suoi sentimenti feriti da una società che non lo comprende.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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17 febbraio 2007.
Mi sento un po' uno stupido, ora come ora. Ci sono persone che per sfogarsi parlano ad un amico fidato, altre che tirano pugni al cuscino, altre che piangono. E io? Non ho mai avuto qualcuno o qualcosa con cui sfogarmi. Quindi ho deciso di comprare questo piccolo diario, sento che mi servirà davvero parecchio. Un giorno riderò nel leggere le mie parole... Oppure, nella peggiore dei casi, mi ritroverò ancora in ciò che ho scritto qui, in preda ad una tristezza senza fondo. Caro diario, dovrai sopportare il peso delle mie dita che premono furiosamente con una penna sulle tue pagine per molto tempo, a quanto pare. Mi chiamo Luca e ho vent'anni, vent'anni di vita senza gloria nè soddisfazioni. Tutti abbiamo delle ambizioni da bambini. Si inizia volendo diventare un supereroe, si cresce e si vuole diventare un calciatore, si cresce ancora un po', tornando con i piedi per terra, e si sceglie di fare il medico. Io invece, ho sempre seguito fermamente un obiettivo ed è stato un grosso errore. Concentrandomi solo su una strada che non conoscevo, ho sprecato tante opportunità, ho perso tante occasioni. Me ne rendo conto solo adesso e credo che... Credo che ormai sia troppo tardi. Sai, ho sempre voluto essere un pittore, qualcosa di simile. L'arte mi ha sempre affascinato e i miei quattro sgorbi in cantina mi ricordano solo quanto abbia fallito miseramente. Quando iniziai a dipingere, le persone spesso si complimentavano con me, per la mia fantasia e per il mio stile. Questo mi dava coraggio e mi spronava a continuare, avevo come unico obiettivo di non deludere nessuno di loro. Ma, diario, l'essere umano è un essere sì buono e gentile, ma anche cattivo, perfido. Dopo anni su anni di pittura, tante persone iniziarono a voltarmi le spalle, a non parlarmi più. Qualcuno per strada mi salutava esclamando: "Ehilà, pittore!". Questo è stato solo controproducente e ho abbandonato la pittura poco fa. Non so cosa fare per andare avanti nella mia vita. La mia piccola casa, senza luce, con il tavolo pieno di bollette, ne è la piena conferma. Non ho soldi, tantomeno amici. Sono una persona fuori da questo mondo. A volte vorrei fuggire via, ritirarmi in qualche prateria, in qualche valle, vivere lì e respirare una fresca brezza di libertà mentre fisso le nuvole. Quella è libertà. La libertà non è quella che portano gli Stati Uniti nel Medio Oriente contro il terrorismo, sterminando migliaia di innocenti. La libertà non è quella che viviamo oggi. Essere liberi significa fare qualcosa senza avere paura di ciò che diranno mai "gli altri". Quindi, puoi capire come il mio destino sia intrecciato a quello della società, come la mia anima ribelle non sia soddisfatta del mio corpo, un corpo esule e piccolo, con una mente timida. Ho sempre il timore che questa prenda il controllo di me, ho paura che prima o poi mi venga una crisi di nervi. Ma questo diario mi servirà davvero molto. Sarà una prova del mio impegno nel cercare di dare una svolta alla mia vita. Ho già inviato diverse richieste per lavorare nei bar, per guadagnare qualcosa da vivere, insomma. Non t'ho acquistato solo per lamentarmi della mia vita, diario, ti ho comprato soprattutto per raccontare a qualcuno ciò che provo, ciò che penso, visto che non ho nessuno al mio fianco con cui parlarne. Non posso più sfogarmi passando velocemente il pennello su una tela... La pittura non era uno sfogo, era un'onta, uno smacco. Sono anche un idiota, lo so, perché in fondo il parere altrui vale poco e niente. Ma, comprendimi, essere ostinati nel voler fare qualcosa che non va bene a nessuno non è l'ideale, specialmente per una persona come me. Imparerai a conoscermi giorno dopo giorno... Ma per ora voglio finalmente sperare. Sperare che tra qualche giorno mi arrivi una lettera di conferma, una lettera che testimonia che sono stato assunto da qualche parte, per un solo dannatissimo euro al giorno, mi va bene anche quello. Sai, diario, mi sento già molto meglio. A volte ciò che trascuriamo è una risorsa più formidabile di quello che si possa credere. Credo che non perderò la voglia di aggiornarti.
Salutandoti,
Luca.
   
 
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