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Autore: Bad Bionda Bana    03/10/2015    2 recensioni
Taei, una normale ragazza interessata di giornalismo, porta sulle sue spalle il peso di un passato difficile e doloroso. Spinta dal dovere di scoprire la verità sul suo passato, si ritroverà a fare i conti con un segreto ancora più grande.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il ribrezzo, la scena che mi si presenta davanti mi lascia senza fiato in gola per poter urlare per il trauma, per quanto voglia distogliere lo sguardo, i miei occhi non danno segno di vita, rimangono incollati a guardare quella mostruosità. Sento di dover chiamare qualcuno, ma le mie mani non vogliono muoversi, e non saprei nemmeno chi chiamare se non la polizia, ma a parer mio nemmeno loro saprebbero cosa fare, non potrebbero fare nulla. Per terra davanti a me, in una pozza di sangue che si stava allargando a vista d’occhio, la figura ormai senza vita di Yoona fissava ad occhi sgranati e spenti il piccolo pezzo di cielo attorniato dalle mura del vicolo, la pelle sta già perdendo il suo tono di colore, gli arti in posizioni del tutto innaturali, la gola completamente squarciata. Qualcosa l’aveva attaccata, e un presentimento mi dice che quella figura nera non era certo lì per aiutarla o soccorrerla. Però ora non è il momento di correre a cercarla, piuttosto chiamo la polizia, almeno avrebbero spostato il corpo e avvisato la famiglia, io non ne avrei avuto il coraggio. Mentre chiamo mi immagino già tutte le domande con le quali mi tartasseranno, vorranno sapere ogni minimo dettaglio, e di sicuro subito mi crederanno la colpevole, ma una volta vista la sua gola avrebbero capito che si stavano sbagliando. Per fortuna arrivano abbastanza velocemente, mi fanno le loro domande scontate e poi pensano al corpo. Non appena mi lasciano libera mi incammino verso casa, ora mi pento di non essere uscita in macchina, dopo una scena del genere, una passeggiata al buio per strade decisamente non trafficate non è proprio l’ideale. Per lo meno i lampioni funzionano, ma il vento che muove le foglie degli alberi e dei cespugli rende il tutto decisamente più inquietante, per non parlare di questa strana sensazione, come se ci fosse qualcuno ad osservarmi. Per quanto sia la cosa più sbagliata da fare, mi fermo sotto un lampione e mi guardo attorno, ovviamente ciò che vedo è il nulla. Torno per la mia strada ma niente, questa sensazione non ha intenzione di andarsene. Ormai sono quasi a casa, prendo le chiavi dalla borsa, ma uno dei portachiavi si impiglia nella zip e cadono per terra, così mi abbasso per raccoglierle. Nel momento in cui alzo lo sguardo vedo due occhi rossi osservarmi da un cespuglio. Sto per urlare quando una mano mi picchietta sulla spalla facendomi rizzare in piedi e urlare per tutt’altro spavento.
-Oddio scusami, non era mia intenzione spaventarti.-
-Taemin.- tiro un sospiro di sollievo e mi giro verso il cespuglio, gli occhi sono spariti insieme a quella strana sensazione –Non ti preoccupare, tutto a posto.- mi giro verso di lui cercando di sorridere.
-Sei sicura di stare bene? Mi sembri alquanto scossa.- abbassa gli occhi –Ho saputo di Yoona.- quella notizia mi confonde un po’. Come può avere già notizie di Yoona se la tragedia è successa poco tempo fa? Probabilmente non hanno ancora avvisato nemmeno la famiglia. Ma prima che possa chiedergli spiegazioni, Taemin mi tira a sé e mi abbraccia. Subito sento un calore familiare, rassicurante, un calore che mi fa sentire protetta da qualsiasi cosa. Lo sento sfiorarmi, invadermi e scavarmi più in profondità nella mia anima, come se quello fosse il posto a lui destinato fin dall’inizio di tutto. Mi penetra nelle ossa, ormai è parte di me, o forse lo era sempre stato, e come prima si è impossessato di me, ora torna indietro, lasciandomi vuota, fredda. Quel calore aveva bisogno di me, e io ora avevo bisogno di esso. Un brivido mi attraversa la spina dorsale e in un secondo mi tornano alla mente le stesse scene del primo sogno, gli stessi sentimenti e le stesse sensazioni. La paura, il bisogno, l’amore, tutte mischiate in un'unica immagine, quella di Taemin.
-Non dovresti essere qui.- mi sussurra piano nell’orecchio –Sei in pericolo qui.- in quell’istante torno in me. Non capisco cosa mi sia preso. Guardo Taemin e noto con non poco timore che il colore dei suoi occhi non è più castano scuro, ma ora sono rossi. Lo spingo via allontanandolo da me.
-Chi sei tu? Cosa vuoi da me?- sento il cuore battere più del normale, la mente piano si riempie di qualsiasi pensiero possibile, collegando gli occhi di Taemin a quelli visti poco prima dietro il cespuglio, ripensando a cosa era accaduto a Yoona. C’è una sola spiegazione possibile se sa già di Yoona, lui era presente. Ma non ha alcun senso.
-Taei, calmati.- la sua voce mi distoglie da tutte quelle teorie –Sei ancora scossa da quello che hai visto, hai bisogno di riposare.- e con delicatezza mi porge la mano. Senza esitazione gli affido la mia, come se lo avessi già fatto in passato. Taemin mi prende le chiavi di mano e apre la porta di casa mia, mi accompagna in camera mia facendomi stendere sul letto per poi sparire oltre l’uscio della camera. Ancora un volta la mia mente non riesce a capire, ma questa volta non concepisce la natura delle mie azioni, il perché, nonostante avessi chiaramente visto che gli occhi di Taemin erano rossi, io gli abbia comunque preso la mano e fatto entrare in casa mia. Poco dopo lo vedo ritornare in camera con una tazza in mano.
-Bevi, è latte caldo con un po’ di miele, ti aiuterà a dormire.- mi porge la tazza e senza dire nulla inizio a bere finendo tutto in un sorso –Ora riposa, vedrai che domani sarà molto meglio.- riprende la tazza vuota e spegne la luce –Se hai bisogno non farti problemi e chiamami.- e sento i suoi passi mentre se ne va chiudendo la porta d’entrata.
Piano chiudo gli occhi e cullata dal buio e dal silenzio cado in sonno profondo, sicuro.

-Prego, vieni avanti.- Jonghyun mi tiene la porta aperta –Benvenuta nella mia umile dimora.- esordisce con un sorrisetto più che compiaciuto.
-Umile?- come entro dalla porta un immenso atrio mi si presenta davanti sovrastato da un possente lampadario che pende dal soffitto pienamente affrescato –La camera dove mi tocca dormire è umile, questo è un castello vero e proprio.-
-Se vuoi puoi rimanere qua, sarai mia ospite..- Jonghyun mi si avvicina, mi crede sul serio così ingenua, ma qui l’ingenuo è soltanto lui.
-Non posso accettare, mi sentirei a disagio ad essere l’eterna ospite senza dare alcun contributo.- lo guardo negli occhi, e come mi aspettavo legge perfettamente tra le righe. Peccato non sappia che una volta dopo averlo accontentato, a sua insaputa me ne sarei andata con parte della sua ricchezza.
-Forse qualcosa per me potresti farlo.- mi cinge la vita con un braccio avvicinandomi a lui. Purtroppo quando il tutto sembrava farsi più divertente, si sente una persona in lontananza schiarirsi la gola.
-Jonghyun, non pensi che avere certi comportamenti in luoghi comuni dell’abitazione sia di poco pudore? E se ti avessero visto i nostri genitori?- vedo Jonghyun alzare lo sguardo al cielo sbuffando, poi si gira verso le scale imponenti che portavano al piano di sopra.
-Loro sono di sicuro nella loro stanza a riposare, cosa che dovresti fare anche tu, vista l’ora tarda.- mi sporgo oltre la sua spalla per vedere di chi è quella voce e vedo Taemin scendere le scale. Non capisco perché, ma il mio cuore sembra essersi fermato per un istante, i miei occhi si sono come incollati ai suoi –Sei rimasto alzato solo per rovinarmi la serata?- l’astio da parte di Jonghyun nei confronti di Taemin è più che visibile.
-So benissimo quali sono le tue intenzioni e fidati che non sono per niente interessato nel rovinarti un soave momento di puro piacere carnale.- Taemin fa un piccolo sorrisino e poi mi guarda –Anche se vedendo la fanciulla in questione credo sia un tale spreco usufruire del suo corpo senza nessun legame sentimentale.- ora il sorriso che mi rivolge è decisamente più dolce –Piacere.- mi prende la mano lasciando un piccolo bacio sul dorso –Sono Taemin, il fratello minore di Jonghyun.- la sua voce suona più dolce di qualsiasi melodia io abbia mai sentito, mi accarezza le orecchie con quel suo suono delicato.
-Fratellastro.- Jonghyun interrompe la magia con un tono più che schifato.

Richiamata dal suono della sveglia apro gli occhi lasciando alla memoria quel sogno così strano. Vado in bagno e guardandomi allo specchio noto come il mio viso riflette ancora lo shock della scena raccapricciante della quale sono stata spettatrice. Cerco di lavare via quell’espressione e come scendo in cucina sento lo stomaco più chiuso che mai. Finisco di vestirmi e vado in ufficio senza aver toccato cibo, sento che se provassi a mandare giù qualcosa, tornerebbe su nel giro di pochi minuti.
Il clima in ufficio è teso, triste, la notizia era ormai arrivata a tutti in paese. Alcuni dei miei colleghi mi si avvicinano lievemente preoccupati per me, mi chiedono se voglio qualcosa di caldo e al mio rifiuto sento la loro preoccupazione salire.
-Ragazzi.- Kibum richiama la nostra attenzione, lo sguardo basso con un’espressione giù di morale –Volevo parlarvi per qualche minuto di ciò che è successo questa notte. Noi tutti conoscevamo bene Yoona, il più delle volte era lei a riportare il buon umore in ufficio con la sua immensa allegria. Quella di questa notte è stata una brutta perdita, e mi dispiace che tu abbia assistito ad un gesto così crudele e macabro Taei.- Kibum si gira verso di me –Ora non vi sto parlando come capo dell’ufficio, ma come amico di Yoona, e volevo proporvi di dedicare il prossimo numero del giornale a lei.- un leggero brusio di assenso si alza nella stanza, è un pensiero molto carino, un modo come un altro per ricordare gli aspetti migliori di quella povera ragazza –Ho parlato prima con sua madre, e ha detto che le farà più che piacere fornirci del materiale, aneddoti divertenti, foto. Conto sul vostro impegno.- e con un sorriso malinconico ci esorta a tornare al lavoro, ma non tutti –Taei, potresti venire un secondo nel mio ufficio?- senza chiedermi nulla, mi alzo dalla mia scrivania e seguo Kibum nel suo ufficio –Per favore, siediti.- mi scosta la sedia –Volevo chiederti se te la sentivi di occuparti dell’incidente. Capisco che chiederlo a te è da veri mostri, sarai ancora devastata per quella scena orribile, però sei quella che ne sa di più avendo purtroppo assistito. Naturalmente se non te la senti va benissimo.-
-Lo farò.- rispondo un po’ fredda ma motivata –Scoprirò più che posso. Ha ragione, io sono quella che ne sa di più perciò farò del mio meglio per fare giustizia a Yoona.-
-Buona fortuna Taei, e se non dovessi riuscire a proseguire non sentirti in obbligo.- mi dice Kibum con voce rassicurante. Mi alzo e dopo aver fatto un inchino per congedarmi esco dal suo ufficio diretta alla mia scrivania per prendere le mie cose.
-Cosa fai? Dove stai andando così di fretta?- mi chiede Minho distogliendo lo sguardo dal suo compiuter.
-Devo scoprire la verità, e solo io posso farlo.- e senza dare altre spiegazioni prendo il mio computer e la mia borsa per poi uscire.

  
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