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Autore: Fenrir_23    03/10/2015    2 recensioni
Matthew Ketchum, il figlio di Ash e Misty, si rimette in viaggio per una nuova avventura a Johto. Lo attendono nuove e vecchie conoscenze, altri Pokémon, emozionanti sfide e un Team misterioso.
"È stato Suicune, il Vento del Nord, a salvarmi."
"Cosa? Mi stai dicendo che i Pokémon leggendari, Lugia e Ho-oh, sono spariti?"
Il ragazzino dagli occhi di ghiaccio si passò una mano fra i capelli corvini che gli ricadevano sulla fronte.
"Non ci vediamo da parecchio tempo, Matthew."
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Delia Ketchum, N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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                             GIù PER IL TUNNEL 

                                       


Sullo schermo principale del Computer che monitorava le telecamere, Mat notò una mappa digitale del rifugio in cui si trovava. La sala di comando era più grossa di quanto gli era sembrata a vista, ed era divisa in quattro sezioni principali: l’ingresso, a sud, la sala dei comandi della base a nord, un’uscita a est e la zona delle telecamere, a ovest, dove si trovava lui. Il resto della base era formato da un lungo corridoio costeggiato da altre zone di vario tipo. Il laboratorio si trovava nell’ala est: Mat notò che proprio sotto la sala di comando, più o meno nel punto in cui si trovava lui, c’era un altro locale.
“Stanza nuovi arrivi.”
Toccò lo schermo, e il monitor gli mostrò la visuale interna; spalancò gli occhi nel vedere Charizard e Thomas. Ora il computer gli dava diverse opzioni: “monitora”, !chiudi cella uno”, “apri cella uno”. Lo stesso per la cella due e la tre, anche se quest’ultima era vuota.
Prima di cliccare l’opzione “Apri” Mat si guardò in giro. Come aveva sperato, era presenta una botola anche lì. Il cunicolo per l’areazione si estendeva probabilmente all’intero laboratorio. Rise fra se e sé e chiamò fuori dalla sfera Chikorita.
Lui si guardò in giro intimidito, ma quando Mat gli chiese gentilmente di tirar giù la griglia della botola, fece come gli era stato detto.
L’allenatore lo richiamò nella sfera, e schiacciò il touch screen del computer principale. Dallo schermo, vide le celle di Charizard e Thomas che si aprivano: ma non ebbe il tempo di fermarsi a riflettere, perché – proprio in quell’istante – suonò l’assordante allarme generale.
“L’intruso si trova nella sala telecamere, recarsi lì immediatamente!”
Matthew fece ricorso a tutte le forze che aveva e si issò su per il condotto dell’aria, approfittando del poco spazio per arrampicarsi in verticale. Finita la salita, si trovò davanti ad un tunnel in discesa. Non aveva alternative. Ci si lanciò dentro, iniziando a scivolare, e ben presto la luce al neon di un’altra stanza gli invase gli occhi.
L’impatto a terra di Mat fu attutito da qualcosa di molto caldo.
Quando alzò lo sguardo, il ragazzino si trovò a fissare due grandi occhi affilati di un rosso intenso.
“Cenere!” Esultò.
Era incredibile averla ritrovata, si sentiva forte per quello che aveva fatto, ma non aveva nemmeno il tempo per pensare.
“Matthew?” Thomas gli si avvicinò, incredulo. Disse qualcosa, ma il rumore assordante dell’allarme generale impedì a Matthew di capirlo. In ogni caso, dovevano muoversi.
“Sei pronta Cenere?!”
Il Charizard spalancò le ali, e Mat vi montò sopra con un balzo agile, invitando Thomas a fare lo stesso.
Poi Cenere si puntò lo sguardo sulla porta, e eruttò una fiammata di fuoco denso, che fuse l’acciaio.
“Cenere, vai sempre dritto, dobbiamo riprenderci l’uovo!”
Lei si lanciò in volo ma, ad un tratto, il lanciafiamme combinato di alcuni Houndour le bloccò la strada; Cenere rispose con un altro lanciafiamme per spazzarlo via, e continuò l’avanzata.
In quel Caos, Mat cercò di trovare la lucidità per andare avanti. La sirena d’allarme lo stava assordando, persone e Pokémon gli sfrecciavano attorno, mentre volava fra gli angusti corridoi della base.
Un gruppo di Skaromry li attaccò frontalmente: Cenere ne colpì alcuni con la coda allontanandoli, ma altri la attaccarono alle spalle, mirando alle ali.
Matthew si aggrappò a Thomas, mentre cadeva a terra.
Quando si rimise in piedi a fatica, si rese conto che erano circondati.
Cenere era a terra, e sembrava essersi fatta male ad un’ala. Si rialzò ruggendo fuoco, ma le reclute e i Pokémon intorno a loro erano troppi.
“Vi abbiamo presi!” Gridò uno degli uomini dell’organizzazione, facendosi avanti.
Fu in quel momento che Mat percepì una brezza fredda che gli sfiorava la pelle. Una folata di vento lo investì, accompagnata da un suono leggendario che ormai conosceva.
“CUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUN!”
Suicune si fece largo con un potente gelo raggio, posandosi davanti a Mat e Thomas.
“Monta …”
Di nuovo quella voce nella testa; Matthew non perse tempo a rifletterci. Fissò Cenere e si rese conto che lei non poteva continuare a volare, quindi la richiamò nella sfera; poi salì sulla groppa di Suicune invitando Thomas a fare lo stesso.
Nemmeno tutti quei Pokémon potevano arrestare l’avanzata del leggendario: con un bollaraggio, il vento del nord spazzò via altri Skarmory che li attaccarono. Un Golbat sbucò a tutta velocità alla loro destra.
“Vai, Yanma!” Urlò Thomas, lanciando una Pokéball. “Psicoraggio!” Il Pokémon entrò in campo attaccando direttamente.
Mat non ebbe il tempo per complimentarsi con il suo amico di quella mossa. Si chinò sul collo di Suicune, sussurrando.
“Continua lungo questo corridoio, il laboratorio non è molto distante. Credo che l’uovo che cerchiamo sia lì.”
Il vento del nord saltò contro una parete per darsi slancio e schivare un attacco che gli stava arrivando alle spalle, mentre lo Yanma di Thomas li seguiva volando agilmente.
“Eccolo lì!” Urlò Mat indicando una porta automatica. “Secondo le indicazioni che ricordo, mi pare sia quello.” Pensò fra se e sé.
Suicune aprì a forza la porta automatica con un potente bollarraggio, poi si fermò all’interno della stanza, guardandosi in giro.
Alcuni scienziati stavano lavorando a vari tipi di esperimenti: mentre Suicune teneva impegnate le reclute esterne impedendo loro di passare, Mat e Thomas si lanciarono correndo verso l’uovo, custodito in una teca.
“Yanma, attacco supersuono!”
La fastidiosa mossa del Pokémon coleottero infastidì quanto bastava gli scienziati presenti in quella stanza, consentendo a Mat e Thomas di agire indisturbati.
Thomas afferrò la teca con l’uovo senza perdere tempo a romperla, ci avrebbero pensato più tardi. Matthew si concesse qualche secondo per fissarlo, era un uovo di Pokémon bianco, con piccole macchie blu.
Poi si riscosse.
Suicune arrivò vicino a lui e Thomas con un balzo: i due ragazzi non esitarono, e furono di nuovo sulla groppa del Pokémon leggendario.
“Portaci fuori di qui!” gli disse Mat.
CUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUN!
La strana struttura cornea che Suicune aveva in testa s’illuminò di un azzurro vivido e acceso, mentre Suicune ululava al nulla. Matthew iniziò a percepire un vento tremendamente freddo, che si concentrò intorno a lui e il Pokémon come un vortice, isolandolo dall’esterno.
“Questo è… “ Mormorò Thomas, sistemandosi gli occhiali.
Il vento prese a soffiare con forza, fin quando si formò una tormenta attorno al cane leggendario, che separò lui e i due ragazzini che trasportava, dalle reclute nemiche.
“L’attacco bora di Suicune.”
In poco tempo, Matthew non riuscì a vedere niente intorno a sé: si strinse solo al collo di Suicune, mentre il Pokémon galoppava nell’ignoto.
 
 
“Siamo fuori.”
Mat riaprì gli occhi solo quando sentì la voce di Thomas alle proprie spalle. Si guardò in giro: intorno a lui, montagne innevate a perdita d’occhio; più in basso, la prima vegetazione. Faceva un freddo tremendo lì in alto, nonostante la stagione. Ma quello che contava era che erano fuori, ce l’avevano fatta a fuggire dalla base.
Il giovane allenatore sentì in lontananza un ronzio che si faceva più vicino, poi, come in un incubo, un elicottero argentato si fece largo fra le montagne innevate.
E Mat sentì di nuovo quella voce, nel profondo della sua mente: “scendete.”
Seguì quell’ordine e smontò dalla groppa di Suicune, seguito da Thomas. Poi, i due ragazzi, senza avere il tempo di aggiungere altro, non poterono far altro che osservare il leggendario che spiccava un balzo in direzione dell’elicottero.
“Seguite le via gelata …”
“Che cosa … Matthew vide se stesso e Thomas sulla schiena di Suicune, mentre il Pokémon si allontanava verso l’elicottero. “è un’illusione generata da Suicune, credo.” Spiegò Thomas, serio. “Ci sta facendo da diversivo.” Strinse a sé l’uovo, poi si voltò verso destra, indicando un tunnel ghiacciato che si faceva largo nella parete rocciosa della montagna.
“Andiamo?”
 
“L’hai sentita anche tu, quella strana voce nella tua testa?” Domandò Matthew, mentre lui e Thomas camminavano nella penombra del tunnel fra i ghiacci.
“La voce di Suicune, intendi?”
Mat rimase spiazzato.
“Allora è davvero così …”
Thomas annuì appena, portandosi  di fianco a lui.
“Come sai, alcuni Pokémon leggendari possono rivolgersi alla mente degli uomini.”
“ … mi domando perché Suicune ci abbia aiutati.” Continuò Thomas, dopo un attimo di silenzio, guardando l’uovo.
Matthew fece spallucce.
“Forse l’uovo contiene un Pokémon importante che non deve finire nelle mani di quell’organizzazione.” Provò a ipotizzare.
“Tu dove l’hai trovato?”
Thomas si spostò la frangia lunga che gli ricadeva sulla fronte.
“Come già sai sono un aspirante ricercatore, e per osservare i Pokémon spesso finisco nei posti più impensabili.”
“Quest’uovo l’ho trovato casualmente, nelle acque sotterrane di una grotta vicino ad Azalea Town. Non ho idea di cosa contenga.”
Per un po’, Mat e Thomas continuarono a camminare. Matthew si sentiva tremendamente stanco: ancora non riusciva a credere di essere stato capace di mettere in atto una fuga simile da quel rifugio, e tutto lo stress generato dalla cosa gli stava crollando addosso, troncandogli le gambe. Oltretutto Cenere era stata messa fuori gioco dall’attacco combinato degli Skarmory, e l’altro Pokémon che aveva trovato nel bosco era ancora stanco e non poteva fare nulla. Si trovava in una pessima situazione con il solo supporto dell’inesperto Chikorita e di Thomas con Yanma.
I Pokédex non prendevano.
E quel lungo tunnel in cui si erano inoltrati sembrava non avere mai fine.
Peggio di così non poteva andare.
D’un tratto, a Matthew sembrò di udire un rumore alle proprie spalle. Come passi sul ghiaccio, ma si convinse che era una sua impressione, quando ….
“DELI!”
Il Pokémon balzò davanti ai due viaggiatori facendoli spaventare, poi sembrò prenderli in giro esibendosi in una serie di gesti e mosse piuttosto strane.
Matthew notò gli occhi del Delibird che si puntavano sull’uovo.
“Attento, Thomas!”
Il ragazzo riuscì a schivare per un pelo l’attacco del Pokémon, poi mandò in campo Yanma.
“Yanma, colpiscilo!”
Ma il Coleottero era ancora troppo stanco dall’azione al rifugio, e un solo pugno ben assestato fu sufficiente a mandarlo K.O.
Mat fece per afferrare la Pokéball di Chikorita, ma Delibird era furbo e veloce, prima che il ragazzino avesse il tempo di schierare il suo Pokémon, si era già dileguato con l’uovo.
“Inseguiamolo!” Urlò Thomas senza perdere tempo. Lui e Mat si catapultarono dietro al Pokémon, seguendo il tunnel in discesa.
“ Attento!”
Mat mise malamente un piede e finì per scivolare sul ghiaccio, trascinando con sé il compagno di avventure.
“Uoooooh!”
I due continuarono la pazza discesa per diversi metri, ormai vicini a raggiungere il Pokémon. Ma proprio all’ultimo Delibird spiccò un balzo, arrampicandosi lungo una parete che portava ad un altro cunicolo. Mat si aggrappò ad una roccia per arrestare la caduta, afferrando Thomas con l’altro braccio.
Si rimisero precariamente in piedi, osservando il tunnel in cui si era infilato Delibird.
“Vai, Chikorita!”
Il timido Pokémon fece la sua comparsa, guardando Mat con disappunto.
“Devo solo chiederti un favore.”Lo rassicurò lui. “Aiuteresti me e Thomas ad arrivare la sopra?”
Mat indicò il tunnel in alto, alla sua destra.
Chikorita annuì timidamente e afferrò il proprio allenatore con le liane, lasciandolo all’entrata del cunicolo, poi fece lo stesso con Thomas.
Matthew lo ringraziò, richiamandolo nella sfera, poi si voltò verso l’altro ragazzo e insieme s’inoltrarono nel lungo tunnel ghiacciato.
Mat fu costretto a farsi spazio fra punte di ghiaccio affilate, e rocce scivolose, seguendo Thomas che faceva da apri pista.
Nessuno dei due aveva voglia di parlare, e poi erano troppo stanchi per farlo.
Ad un tratto si trovarono di fronte ad un bivio.
Thomas continuò a sinistra, sporgendosi nel buio.
“Chissà cosa c’è di  q-“
Fece un passo in avanti, ma scoprì suo malgrado che lo aspettava una lunga e ripida discesa ghiacciata.
“Aiutooooo!”
Mat esitò per un attimo.
Poi si lanciò in soccorso dell’amico.
 
 
Alla fine del tunnel, Mat sbucò all’esterno di quell’orrenda via di ghiaccio in cui era finito, potendo finalmente respirare un po’ di aria fresca. Thomas era a pochi metri da lui, e si stava riassettando i pantaloni.
Non c’era neve intorno a loro, si trovavano in un bel sentiero di bassa montagna.
“Secondo te dove siamo?” Provò a domandare Matthew, ma non ebbe il tempo di continuare.
Delibird sfrecciò a pochi metri da loro, diretto chissà dove.
“Prendiamolo!”
I due si lanciarono in una corsa sfrenata giù per il sentiero battuto, seguendo il rapido e astuto Pokémon. Persero le sue tracce dopo pochi minuti ma, svoltato l’angolo, si trovarono davanti a una bellissima cittadina antica fra le montagne, formata da case modeste e piccoli palazzi caratteristici, fra cui sorgevano statue di draghi.
Matthew alzò lo sguardo.
Il cartello di benvenuto recitava: “Backthorn City.”
   
 
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