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Autore: Lizhp    04/10/2015    6 recensioni
SEQUEL DI YOU MADE ME.
-Perché ridi?- gli chiese il riccio, sorridendo leggermente.
-Perché tu sei completamente pazzo!- e così dicendo il biondo si alzò dalla sedia per controllare il cibo sui fornelli.
Mika osservò ancora per un attimo quella lettera, riflettendo di nuovo sulla proposta; Andy però, inconsapevolmente, gli aveva appena dato un ottimo motivo per accettare.
-Dici che è una cosa pazza, eh?- chiese quindi al biondo.
-Assolutamente sì- confermò il ragazzo, tornando a sedersi accanto a lui.
Mika alzò gli occhi alla ricerca delle iridi color del cielo del compagno e quando le incontrò sorrise.
-Allora se è una cosa pazza, la faccio!- dichiarò, prendendo infine la sua decisione con un’alzata di spalle.
Andy lo guardò, sbarrando gli occhi.
-Mika, ma davvero lo farai?-
-Sì!- confermò convinto il cantante, annuendo freneticamente con la testa –Perché non dovrei? Ho detto no a troppe cose in quest’ultimo periodo-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mika abbassò lo schermo del computer e coprì nuovamente i tasti del pianoforte; lasciò detto di sentirsi poco bene e tornò verso la macchina, guidando poi fino a casa.
Non era la giornata giusta per mettersi a scrivere con altra gente. Avrebbe trascorso le ore che lo separavano da quella sera a casa con Melachi, davanti al suo pianoforte, nel suo studio, nella sua casa, in cui avrebbe potuto dire davvero tutto quello che gli passava per la testa in quel momento.

 



La sera, prima di andare a letto, prese il cellulare e aprì la chat di Andy. Gli ultimi messaggi risalivano alla mattina del giorno precedente, quando Andy gli aveva dato il buongiorno.
“Lo sai che mancano solo tre giorni? Poi dobbiamo decidere dove andare in vacanza e pensare a cosa fare al tuo compleanno… diventi vecchio ormai. Oggi dopo il lavoro vado un po’ in spiaggia, ma qui si sente comunque che manca qualcuno. Passa una buona giornata. Andy”.
Mika si ricordava di aver sorriso di fronte a quel messaggio e subito sotto lesse la risposta che aveva inviato al biondo.
“Anche qui a Londra manca qualcuno che si lamenta in continuazione del caldo insopportabile che c’è in casa. Goditi la spiaggia e il mare, io sono qui ad aspettarti. Mika”.
Automaticamente, schiacciò sullo spazio vuoto sotto i messaggi e iniziò a scrivere. Digitò solo “Andy,”.
Pensò a qualcosa da aggiungere dopo quella virgola, ma non riuscì a pensare a niente che avesse potuto scrivergli per messaggio: non era qualcosa che si poteva risolvere così.
Inoltre non sapeva da dove iniziare.
Scosse leggermente la testa e cancellò il suo nome, per poi spegnere il telefono e appoggiare la testa al cuscino, cercando di non pensare alla scritta “online” ben visibile sotto il nome del suo ragazzo.
 
Andy non era mai andato a lavorare con meno entusiasmo di quel giorno. Mancavano solo le ultime brevi riprese sull’isola, poi avrebbe avuto tutto il materiale necessario per il video che aveva in mente di realizzare e a quel punto editarlo sarebbe stato un lavoro che avrebbe potuto svolgere anche da casa.
Un sospiro di sollievo accompagnò il suo pollice che andò a premere il tasto stop sulla videocamera per l’ultima volta. Ringraziò tutte le persone che avevano collaborato con lui e poi tornò a casa.
Mangiò qualcosa, salutò i suoi genitori, dato che la mattina seguente sarebbe partito molto presto, e poi si infilò subito nel letto.
Guardò di nuovo il cellulare, come aveva fatto almeno una volta all’ora per tutta la giornata: il silenzio.
Silenzio che proseguiva anche in quel momento, in cui tutti i messaggi che aveva ricevuto erano affari di lavoro.
Mentre stava per aprire il primo, notò che nella chat di Mika, poco sotto, era appena apparsa la scritta verde “sta scrivendo”.
Dimenticandosi immediatamente del messaggio che stava per aprire, schiacciò sulla chat del ragazzo e aspettò di ricevere un messaggio. Pochi istanti dopo, la scritta verde sparì, ma il cellulare gli indicava che Mika era ancora online. Attese, con il cuore che aveva iniziato a battere un po’ più veloce del normale.
Poco tempo dopo però, anche la scritta “online” sparì.
Andy sospirò.
Avrebbe dovuto scrivergli lui? E per dirgli cosa?
Spense il cellulare, decidendo che ci avrebbe pensato la mattina seguente, a Londra, quando entrambi sarebbero stati di nuovo a casa.
Si girò su un lato e chiuse gli occhi, cercando di prendere sonno.
 
Il giorno seguente, Mika si svegliò di buon ora. Diede da mangiare a Melachi, si fece un bel caffè forte e si sedette sul divano a berlo. Andy sarebbe arrivato di lì a poco e lui non aveva la più pallida idea di come sarebbe stato quell’incontro.
Non aveva sentito il compagno per tutta la giornata precedente, ma l’ultima cosa che voleva fare era litigare con lui quando finalmente sarebbero stati di nuovo insieme.
Il tempo per pensare non fu molto.
Sentì la serratura della porta scattare e il rumore di una valigia trascinata sul pavimento. Appoggiò la tazza di caffè sul tavolino e osservò Mel correre incontro a Andy, scodinzolante.
Lo sentì rivolgerle qualche parola e poco dopo il volto stanco del biondo fece capolino da dietro il muro.
Si guardarono negli occhi per un momento che ad entrambi sembrò interminabile.
Mika si soffermò sui capelli leggermente lunghi di Andy, che contornavano disordinatamente il suo viso, messo in risalto dalla maglietta bianca che indossava. Osservò poi quei due profondi occhi azzurri, che lo stavano fissando fin dal momento in cui l’avevano visto.
Anche Andy si prese un momento per osservare il ragazzo: riccioli scompigliati, maglietta e pantaloncini, sguardo assorto.
Nonostante la litigata, nonostante si fossero ignorati reciprocamente il giorno prima, entrambi pensarono la stessa identica cosa: finalmente.
-Scus…-
-Mi dis…-
Iniziarono a dire insieme, per poi fermarsi e ridere. Risata alla quale entrambi non seppero resistere. Mika si stava per alzare ma Andy fu più veloce: si avvicinò e si gettò su di lui, spingendolo con la schiena sul divano e affondando il volto nella sua spalla. Mika chiuse gli occhi e circondò il biondo con le braccia, facendo passare una mano tra i suoi capelli.
Restarono in quella posizione per qualche minuto, entrambi desiderando di poterci restare per sempre. Nessuno dei due si mosse, restarono semplicemente fermi l’uno tra le braccia dell’altro, a godersi di nuovo la loro vicinanza, a chiedersi scusa silenziosamente.
Fu Andy il primo a muoversi, sollevando la testa dalla spalla di Mika solo per poter raggiungere le sue labbra in un bacio lento, che venne ricambiato dal ragazzo con lo stesso desiderio e la stessa passione.
Si baciavano, si allontanavano qualche secondo per guardarsi negli occhi, e poi tornavano a baciarsi, ripetendo questi movimenti continuamente, mentre le mani correvano sul viso dell’altro, andando ad accarezzare quei lineamenti che per troppo tempo non avevano potuto sfiorare.
Andy infine appoggiò la fronte a quella di Mika, respirando e sorridendo lievemente, prima di tornare serio.
-Scusami… ho esagerato-
-Io ho esagerato. Mi dispiace-
Poche e semplici parole, che servirono a sistemare ogni cosa.
-Era solo… la distanza per così tanto tempo, credo- continuò a spiegarsi Andy, volendo risolvere una volta per tutte la situazione, per fare  in modo che non succedesse di nuovo.
-Lo so, non preoccuparti. Anche io non volevo dire quello che ho detto… ero solo un po’ preoccupato e stavo considerando tutte le possibilità e… pensavo a cosa sarebbe successo se tutto un giorno dovesse finire, era una serata un po’ cosi… non intendevo dire che fosse colpa tua, non potrei mai pensarlo-
-Lo so- lo interruppe Andy, vedendolo in difficoltà –Ti aiuterò con questa cosa-
-E io cercherò di fare in modo che non si ripetano più due mesi così. Mi dispiace davvero per averti detto quelle cose, non volevo ferirti… e non le pensavo davvero, non potresti mai essere tu il problema. E… anche tu sei la mia famiglia-
Andy era sempre stato la soluzione ai suoi problemi, la sicurezza che lo accoglieva in ogni momento di confusione. Era ben consapevole ora, a mente lucida, che anche pensando al suo lavoro, tutte le canzoni migliori erano quelle che aveva scritto per lui.
Si sorrisero un’altra volta e Andy si sporse per lasciargli un bacio sulla fronte.
-E’ tutto a posto- lo rassicurò, tornando poi ad abbracciarlo forte.
Passarono ancora un lungo momento in quella posizione, poi fu il libanese a parlare per primo, desideroso di godersi quella giornata, cercando di dimenticare la loro discussione, ora che era stata risolta.
-Che si fa oggi? Siamo disoccupati entrambi- disse poi Mika, soffiando quelle parole sul collo del compagno dopo avergli lasciato un bacio.
Andy si limitò ad un sorriso, per poi tornare alle sue labbra, in modo più deciso e molto meno casto di prima. Mika rimase per un attimo stordito da quel bacio.
Piacevolmente stordito.
-Andy, sei appena arrivato- gli sussurrò, mentre però il suo volto si apriva in un sorriso malizioso.
-Appunto- rispose il biondo, iniziando a torturare l’orecchio sinistro di Mika.
-Dopo due mesi voglio starti vicino- aggiunse poi, infilando una mano sotto la maglietta –Molto vicino-
Mika sorrise di nuovo ma non aggiunse altro: avevano parlato a sufficienza in quei mesi in cui non si erano visti, e tanto era bastato.
 
Un’ora più tardi entrambi se ne stavano sdraiati sul letto, a coprirli solo un lenzuolo leggero. Mika era appoggiato alla testiera del letto, mentre Andy aveva la testa sulla sua spalla.
Il braccio sinistro di Mika abbracciava il corpo del ragazzo, andando ad accarezzare i suoi capelli biondi, mentre la mano destra correva veloce sul computer, appoggiato sulle sue gambe.
Era il momento di decidere dove trascorrere quelle vacanze.
-Un posto caldo- decretò Andy, completamente rilassato in quella posizione, a godersi le carezze di Mika.
-Non avevo dubbi- commentò Mika, stritolando l’orecchio del compagno per un attimo, per poi tornare immediatamente a far passare le dita tra i suoi capelli.
-Ahi!- si lamentò il biondo, portando una mano all’orecchio sinistro, che stava inevitabilmente assumendo una colorazione rosso acceso.
-Come sei delicato- continuò a prenderlo in giro il libanese.
-Cerco solo di evitare che tu mi porti a scalare qualche vetta altissima-
Mika rise: sapeva che Andy non amava molto scalare, mentre lui si sentiva estremamente bene quando, dopo immense fatiche, riusciva a raggiungere un bel paesaggio. Tuttavia per quell’estate avrebbe accontentato il biondo, era giusto così.
Continuò quindi a vagare tra i numerosi siti internet che aveva ormai aperto, alla ricerca di un posto che ispirasse entrambi.
Qualche minuto dopo aprì la pagina di una piccola casetta in Thailandia, proprio sulla spiaggia. Si meravigliò del fatto che Andy non avesse commentato, era esattamente il genere di luogo che sarebbe piaciuto a lui; tuttavia spostando lo sguardo sul suo volto si rese conto che il compagno aveva gli occhi chiusi.
-Stiamo scegliendo dove andare in vacanza o sto scegliendo dove andare in vacanza?- sussurrò, facendo comunque sobbalzare il greco, che si era appisolato.
-Ehi, capiscimi. Mi sono svegliato presto per prendere l’aereo- in più, la mano di Mika che continuava ad accarezzargli dolcemente i capelli lo aveva rilassato ancora di più, contribuendo a rendere i suoi occhi ancora più pesanti.
-Questa cosa però mi piace un sacco- commentò subito dopo, vedendo la casa che anche Mika aveva puntato poco prima.
-Deciso allora?-
-E Thailandia sia- confermò il biondo, esibendosi poi in uno sbadiglio enorme che fece sorridere Mika.
-Dai, dormi un po’- gli disse allora, appoggiando il computer sul comodino.
Il riccio si stese sul letto, facendo appoggiare Andy al suo petto e portando di nuovo una mano tra i suoi capelli, continuando ad accarezzarli nello stesso modo di poco prima, quando il biondo si era quasi addormentato.
Sentì il greco sospirare, e poi chiuse anche lui gli occhi.
 
Nei giorni che trascorsero a Londra prima della loro partenza, le acque tra di loro si calmarono definitivamente. Andy lavorava al montaggio del suo video nel suo studio in casa, davanti al pc, mentre nella stanza accanto, oppure negli studi di Londra, Mika lavorava alle sue canzoni.
Tutto sembrava più sopportabile, ora che erano vicini; Andy si rese conto che la distanza aveva giocato loro un brutto scherzo in quel caso, nulla di più.
Mika aveva scritto qualche canzone, anche se Andy aveva notato che sembrasse essere un po’ in difficoltà. Forse quella paura di cui gli aveva parlato al telefono continuava ad esserci, solo che Mika non ne parlava con lui, probabilmente per timore che tra di loro potesse esserci una nuova lite.
Il biondo decise che quella sera avrebbe parlato con Mika: non era giusto che non ne discutesse con lui solo per quel motivo. Al telefono aveva esagerato e si era lasciato prendere dalla rabbia, ma quando finalmente lo aveva rivisto, gli aveva promesso che l’avrebbe aiutato, e così avrebbe fatto.
Mancava ancora una settimana prima della loro partenza per la Thailandia e Andy se ne stava seduto di fronte al computer a guardare il video finito, per controllare che tutto funzionasse a dovere.
Dal piano di sotto, sentiva le voci della televisione, ma non riusciva a capire cosa stesse guardando il compagno.
Mika era seduto sul divano verde, con Melachi appoggiata sulle sue gambe, e osservava la televisione con sguardo perso, mentre i suoi pensieri erano assillati dalla sua musica.
Aveva scritto qualcosa che gli sembrava buono in quei giorni; la canzone che aveva iniziato il giorno prima del ritorno di Andy era ormai quasi finita. Il giorno successivo l’avrebbe ascoltata per intero e avrebbe fatto come sempre: se ascoltandola non gli fosse venuto in mente nulla, allora voleva dire che la canzone era finita.
Tuttavia le paure e le preoccupazioni che aveva cercato di spiegare a Andy la sera in cui avevano litigato non erano passate: e se tutto, un giorno, fosse finito? Cosa avrebbe fatto?
Era una paura che stava facendo un po’ da sfondo alle sue nuove canzoni e questo non andava bene. Doveva trovare una soluzione.
Decise in un attimo.
In quei casi, la soluzione era sempre la stessa.
Alla televisione stavano passando le immagini delle cime innevate dell’Hymalaya.
Ecco quello che gli andava di fare.
Prendere e andare lontano, magari a scalare qualche cima.
Si alzò dal divano e raggiunse la porta dello studio di Andy.
-Voglio andarmene da qui- dichiarò, osservando il suo compagno che gli voltava le spalle.
Andy rimase immobile davanti al computer, la testa in confusione, il cuore che aveva iniziato a battere più veloce e brutti ricordi del passato che in quel momento gli stavano impedendo di muoversi.
Non di nuovo.
Non poteva succedere ancora.


Buoooongiorno :)
Sul capitolo questa volta non ho nulla da aggiungere, quindi effettivamente non so perché sto scrivendo questa cosa xD
Dirò solo che dovrete portare pazienza d'ora in poi, ho ripreso l'università, quindi i capitoli arriveranno solo nei weekend, così come le risposte alle vostre recensioni.
E a proposito di recensioni, grazie mille a chi decide di lasciare due parole, lo ripeto in continuazione ormai, ma fa davvero piacere *-*
Alla prossima :)
   
 
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