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Autore: il dolce bacio di Harry    04/10/2015    2 recensioni
Stephanie trema di paura al sol pensiero che lui, la sua unica ragione di vita possa andarsene e lasciarla senza un motivo preciso tanto da chiedersi cosa fare, dire e di conseguenza come agire.
Tom non facilita decisamente le cose, anzi...
Esce di casa in piena notte di fretta e furia e girovaga per la città senza una meta o una data destinazione.
Lei è lì ad attenderlo; non vede l'ora di riabbracciarlo e di riabbracciarlo piena di sogni, speranze ed aspettative di vita.
Cosa dovrà dirle Tom alla persona più importante della sua vita?
E perché si sente un emerito vigliacco a dover dire quelle fatidiche parole alla sua Steph?
E lei che da sempre lo segue e lo ama come reagirà ad una notizia inaspettata?
Quando ami ti perfori l'anima, è inutile.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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< Mi sei mancata > sussurra Harry a fior di labbra prima di baciarmi dolcemente.
Sorrido e dopo essermi staccata dico divertita < bhè vedo che non avermi visto per un giorno ti ha fatto un buon effetto >.
< Stupida! > esclama Harry prima di scompigliarmi i capelli.
< Tu sei stupido, non io > ribatto secca mettendo su un finto broncio giusto per fare un po’ la parte della bambina capricciosa.
< Allora siamo due stupidi > risponde prendendomi la mano per accarezzarla.
Annuisco e gli sorrido teneramente prima di domandargli < allora Bill mi ha detto che hai parlato con lui >.
Vedo Harry annuire e mi affretto a chiedere < e allora? >.
< E allora? > mi chiede da stupido come se non capisse dove voglio andare a parare.
< E allora… Voglio sapere cosa vi siete detti e di cosa avete parlato > asserisco scrutandolo negli occhi.
< È andata più che bene, è veramente una forza della natura cavoli! E poi ti vuole un gran bene Steph, dovresti esserne orgogliosa > mi confida mentre mi accuccio vicino a lui per stare più comoda.
< Direi proprio di sì, lo amo > dico senza esitare.
< Ah e così lo ami è?! > si lamenta Harry scuotendo la testa indignato.
Gli tiro un buffetto prima di affermare < eddai! Lo sai che non intendo in quel senso >.
< E allora? > mi chiede Harry.
< Lo amo di bene veramente…
Per me è come un fratello pronto ad aiutarmi in tutto e per tutto ma la cosa finisce lì; niente sentimenti oltre all’amicizia e al bene infinito che provo nei suoi confronti > chiarisco portando una mano avanti come a voler sottolineare il tutto.
< Oh lo so > afferma Harry divertito prima di beccarsi uno scappellotto dalla sottoscritta.
Poi dico retorica < e allora perché fai il finto offeso se lo sai? >.
Il riccio giudica con voce roca e sensuale < giusto per chiarire il concetto che sei mia >.
< E se non volessi? > chiedo divertita giusto per stuzzicarlo un po’ e prenderlo in giro.
< Bhè devi esserlo > sbotta il riccio facendomi un occhiolino fugace.
< Ma se non voglio non puoi obbligarmi > rispondo storcendo il naso con fare al dir poco buffo.
< Oh certo > mi sfida Harry muovendo le mani come a ricordarmi che devo farlo altrimenti me la vedrò con il solletico.
Scuoto animatamente la testa e mi affretto a dire < eddai stupido.
Lo sai che è così >.
< Cosa è così? > mi domanda Harry guardandomi attentamente.
< Che… > inizio a dire prima di essere interrotta dalla domanda che mi porge < che sei mia? >.
Annuisco e sorrido beffarda.
< Dimostramelo > mi provoca Harry schiudendo le labbra con fare sensuale.
< Mhh bella sfida ma so già che vincerò > dico maliziosa mentre mi alzo per avvicinarmi al suo viso perfetto.
Gli infilo un mano nei ricci e lo bacio prima lentamente per poi passare ad un bacio passionale.
Sento Harry ridere divertito ed emettere un urlo di piacere quando gli mordo il labbro inferiore facendo attenzione a non fargli male.
La sua lingua esigente ma allo stesso tempo dolce rincorre la mia in un abisso senza fine e sosta.
Sospiro quando la sua bocca si sposta sul mio collo e le sue mani accarezzano la mia schiena lentamente.
Con un movimento deciso mi ritrovo stesa sul divano con Harry sopra di me che mi guarda a dir poco famelico.
‘Ma che cazzo fai? Fai del sesso con lui quando sai bene che ancora pensi a lui’ mi ripeto scioccata e perplessa.


A lui.


Zittisco la mia coscienza e bacio di nuovo Harry come a voler dimenticare di tutto il resto.
Poi nel bel mezzo del cammin di nostra vita il fastidioso rumore del campanello interrompe il momento intimo che si era venuto a creare.
Grugnisco quando Harry mi guarda e sorridendomi dice < devo andare a vedere >.
Sto per protestare ma vengo zittita da una serie di baci che non ammettono nessuna replica; poi dopo aver scompigliato i miei capelli si alza e sistemandosi i capelli si avvia verso la porta per aprire.
Sbuffo infastidita e con un movimento repentino mi alzo e mi avvio verso la cucina per prendere un bicchiere d’acqua visto la gola arsa.
Volto appena la testa di lato cercando di sbirciare chi possa essere ma nulla.
Sento delle voci che non riconosco così decido di raggiungere Harry.
Mi armo di forza e coraggio e sorrido più del normale mentre mi avvio verso il soggiorno con il bicchiere in mano che trema leggermente non appena vedo di chi tratta.

Harry insieme a Katherine e…


T o m.


< Eccoti > dice Tom sorridendomi prima di fare un occhiolino.
< Ciao Stephanie > mi saluta Katherine scrutando ogni mia mossa come se avesse paura di quello che potrei fare o dire.
Faccio un cenno della mano e mi volto verso il riccio che spiega < Katherine ed io abbiamo pensato che magari potevamo vedere un film tutti insieme e così li ho invitati >.
Strabuzzo gli occhi per quello che ho appena sentito.
Cioè stiamo scherzando spero.
Noi quattro a vedere un film?
Sul divano?
Io, Harry e Tom e Katherine vicini?
Come una famiglia allegra e felice?


Non se ne parla!
Ma neanche se mi paga.

No.


N o.

No.
Non so come gli sia venuta in mente questa idea che a mio parere non è brillante ma a dir poco pessima.



P e s s i m a.



< Ehm Harry possiamo parlare un secondo? > chiedo guardandolo negli occhi furiosa ed arrabbiata.
< Certo > dice Harry prima di fare accomodare i due piccioncini sul divano.
Mi volto scocciata e mi dirigo in cucina seguita dal riccio che mi chiede < cosa c’è? >.
Cosa c’è?
Questo mi chiede che cosa c’è?


Ha anche il coraggio di farlo?


Prendo diversi respiri e mi impongo di restare calma per non prenderlo a schiaffi e poi chiedo < che cosa c’è? Ma ti rendi conto di cosa hai fatto? >.
Annuisce e sente la mia manfrina in assoluto silenzio < bhè non mi sembra! Ma ti pare il caso di invitarli qui con noi? Ma soprattutto ti rendi conto di chi sono? >.
< Certo, ma non danno mica fastidio > sbotta Harry perplesso indicando il soggiorno con fare teatrale.
< Il discorso non è che danno fastidio o no il discorso è un altro > asserisco scura in viso.
< Ossia? > chiede come se non arrivasse a capire la gravità della situazione.
< Ossia? Ossia che di là c’è il mio ex ragazzo idiota! Ti sembra che io posso vedere un film seduti tutti vicini come se fossimo un gruppo di amici? Ma cosa hai nel cervello dico io?! >.
< Steph non scaldarti tanto…
Katherine mi ha mandato un messaggio chiedendomi di passare del tempo insieme ed io ho colto il momento > spiega Harry portando una mano avanti come a volersi proteggere da una mia eventuale mossa azzardata.
< Ah Katherine! Sempre e solo Katherine > lo provoco storcendo gli occhi velocemente.
< Sei gelosa per caso? > mi domanda .
Scuoto la testa animatamente e mi affretto a spiegare < non si tratta di essere gelosi o no, si tratta che insieme a lei c’è Tom >.
Aggrotta la fronte e lo illumino < dovrei dimenticarlo diamine! E tu invece che fai? Me lo porti qui a casa tua come se niente fosse >.
< Qual è il problema? > chiede cercando di afferrare la mia mano che sposto prontamente.
Scuoto la testa e sibilo a denti stretti < il problema è che oddio! Non capisci è?! >.
< Sei tu che non ti fai capire > confessa Harry accigliandosi più del dovuto.
< Ah e così sarei io? Sentiamo: chi ha portato Tom qui? Io? > chiedo retorica e sarcastica.
< Sono stato io ma non capisco perché tu ti scalda così tanto > sbotta il riccio portando una mano tra i ricci.
< Non so proprio come tu non faccia a capirlo… > tento di dire prima di essere interrotta dalla sua domanda < e così mi stai dando dello stupido? >.
< Non ho detto questo > lo ammonisco osservandolo bene.
< Bhè ci mancava poco > sputa senza pietà.
< Forse non mi esprimo bene ma non mi sembra di averti insultato > asserisco scura in viso per tutta la situazione che si sta creando.
< Se non lo hai fatto forse lo hai pensato > mi provoca Harry.
< Ma come osi?! > esclamo furiosa mentre faccio per andarmene.
< Dove vai? > mi chiede scocciato.
< Non lo vedi? Vado via dato che questo non è il mio posto > indico tutto ciò che mi circonda alludendo al clima di tensione che aleggia in casa.
Sbuffa esasperato e tenta di fermarmi < dai non andartene >.
Mi volto e alzando un sopracciglio porgo la mia domanda < e cosa dovrei fare? Stare qui a casa con voi? >.
Annuisce ed io emetto abbastanza cattiva < no, grazie non ci tengo >.
< Certo che sei veramente pesante quando fai così! > urla Harry prima di avvicinarsi per afferrare il mio braccio con fare teatrale.
< Io non sono pesante! > emetto incazzata come non mai.
Come si permette?
Come?
Oddio il sangue mi sta ribollendo dentro e giuro che se non mi calmo scoppio sicuramente.
E se succede è la fine.
Vorrei spaccare tutto in questo momento.
Pure la sua faccia a dirla tutta.
< Lo sei > dice con un sorrisino da deficiente stampato in faccia.
Sto per controbattere e porre fine a questa stupida situazione ma vengo anticipata da Tom che entrato in cucina chiede se va tutto bene.
< Eccolo, è arrivato il cavaliere pronto a difendere la sua dama > sbotta nervosamente Harry guardandomi in cagnesco.
Congiungo le mani forzatamente come a volermi imporre di non perdere il controllo dei nervi e sibilo < non provarci nemmeno >.
< A fare cosa? > domanda beffardo.
< A dire certe stronzate > confesso rossa in viso.
< Perché non è così? > mi domanda.
< Harry direi che è il momento di farla finita > interviene Tom scrutando il ragazzo che ha di fronte.
< Altrimenti? > chiede il riccio come se fosse impossessato da chissà quale demone.
< Altrimenti niente > mi affretto a rispondere al posto di Tom.
< Bene, adesso fate pure combriccola > giudica Harry prima di annunciare < quindi potete anche andarvene >.
< Mi stai cacciando? > chiedo stupita prima di dire la mia < sai che c’è? C’è che me ne vado io senza che tu debba sforzarti >.
< Steph io non dicevo questo; cioè tu puoi restare… > tenta di contrattare il riccio fallendo.
Con passo deciso mi avvio verso la porta senza nemmeno degnare di uno sguardo Katherine e la sbatto con forza facendo tremare i cardini per la troppa rabbia che mi divora.

Ma vaffanculo!

Ma che cazzo vuoi?
Stai nel tuo che io sto nel mio.


È proprio vero che la vita non finisce mai di stupirti; come in questo caso esattamente.


Proprio così.


Sento una mano sul mio braccio ma non mi volto visto che già so di chi si possa trattare.
< Steph > sussurra Tom teneramente.
Scuoto la testa e lui ci riprova < Stephanie avanti voltati, ci sono io qui >.
Con lentezza mi volto e lo ringrazio < grazie Tom, fortuna che c’eri tu lì con me altrimenti gli avrei rotto il naso a quell’idiota >.
Ride divertito ed io rinforzo la mia teoria < guarda che non scherzo mica… Stavo per perdere il controllo visto come si è comportato >.
< Anche io mi sono trattenuto > ammette Tom sorridendo come solo lui sa fare.
Sorrido e chiedo < non dirmi che stavi per picchiarlo?! >.
< Quasi, sai com’è…
Mi ha fatto girare le palle il modo in cui ti ha trattata e se solo ci ripenso mi viene voglia di tornare indietro e dargli una lezione > confida sincero ed aperto mentre camminiamo l’uno affianco all’altro.
< Non so proprio cosa gli sia preso… Io ho solamente spiegato come stavano le cose: ossia che non mi sembrava carino che io e te passassimo del tempo insieme in un contesto totalmente diverso ma soprattutto nuovo > espongo la mia teoria mentre mi soffermo ad osservare ogni sua minima mossa.
Il mio ex ragazzo annuisce e mi conforta dicendo < hai perfettamente ragione; tu pensa che io non volevo neanche venirci.
È stata Katherine ad insistere e mi domando proprio perché >.
< Ah bho, qui mi sembra tutto un mistero > affermo cercando di calmarmi in tutti i modi possibili ed immaginabili.
< Come stai? > mi domanda il chitarrista visibilmente preoccupato.
Alzo le spalle e mi lascio sfuggire < mha in realtà non so cosa dire, è tutto così bho…
Strano, confuso e al quanto distorto; potrei stare meglio di certo >.
Poi chiedo < e tu? >.
Sbuffa leggermente prima di pronunciare < io ti sembrerà strano e so che magari può essere così…
Mi sento esattamente come te, confuso da tutto quello che mi sta succedendo >.
< Questa cosa allora mi conforta > sussurro quasi scaturendo la sua curiosità.
Così vedendo la sua faccia perplessa chiarisco < del fatto che anche tu ti senta così confuso >.
< Confusi a vicenda > dice Tom facendomi ridere all’improvviso.
Annuisco e mi volto quando Tom confessa < forse non dovrei dirtelo ma penso che Harry non sia quello giusto per te >.
< Io non lo so… > asserisco scuotendo la testa leggermente.
< Non prendertela è… Il mio voleva essere solo un consiglio > mi ammonisce Tom prima che scateni la mia ira funesta o che.
Gli sorrido per diversi secondi prima di annunciare < lo avevo capito e per questo ti ringrazio >.
Il moro mi sorride e scuote la testa quando il cellulare inizia a trillare insistentemente.
< Eccomi! Eccomi sta calma dannazione Kat > sbotta Tom portando il telefono vicino all’orecchio destro.
Sento la voce squillante di Katherine urlare diverse cose che purtroppo non riesco a capire così mi limito ad osservare il mio ex ragazzo che dopo diversi minuti urla dalla disperazione < senti adesso devo chiudere!
Non posso stare a parlare…
Sì sono con lei e non provare a rinfacciarmi questa cosa domani.
Sono qui perché ha bisogno di me
>.
Detto ciò furioso come non mai chiude la chiamata e sbuffa sonoramente.
< Che succede? > chiedo stando attenta a non essere troppo ficcanaso.
< Succede che mi ha ordinato di andarla a riprendere come se fossi un usciere e quando ha saputo che sono con te ha dato di matto > dichiara onestamente senza tanti giri di parole.
< Bene > dico seria come non mai.
< Benissimo direi… > dice Tom prima di confessare una cosa che mi spiazza letteralmente < inizio a pensare che frequentare un’altra persona sia stata la scelta più sbagliata che potessi fare >.
Annuisco perché gli do ragione.
Gli do ragione perché anche io mi sto rendendo conto di questa cosa.

Giorno dopo giorno.

Minuto dopo minuto.


Secondo dopo secondo.


Stando a contatto con Tom.


< Direi che hai espresso il tutto alla perfezione > enuncio storcendo la bocca.
< Può darsi… > sussurra con una voce flebile il moro che ho di fronte.
Mi guarda in modo strano con gli occhi che brillano.
Lo guardo e mi perdo nei suoi magnifici occhi ritrovando la pace, la serenità che purtroppo in queste settimane è venuta a mancare.
E solo adesso mi accorgo che non posso continuare così.
Non con i pensieri che mi frullano nella mente rendendomi debole e priva di emozioni.
Ho bisogno dei suoi abbracci, dei suoi sorrisi per poter andare avanti.
Ho bisogno dei suoi occhi.



Ho bisogno di l u i.



Semplicemente.
Come amico?
Non mi frega dico sul serio ma ho bisogno della sua presenza incondizionata nella mia vita.
Ho bisogno di sentirmi protetta ed incoraggiata allo stesso tempo.
E so che solo Tom può darmi tutto questo.
Solo Tom può salvarmi dal mio stato attuale.
Solo lui.



All’infinito.


Forse sbaglio a pensarla così ma sinceramente me ne sbatto altamente le palle se devo essere sincera ecco.
Forse sono un’egoista nel vero senso della parola ma anche in questo caso non mi fa né caldo né freddo.
Sarò egoista ma non mi importa un fico secco.
Costi quel che costi Tom deve far parte della mia vita.
Non come compagno?
Bene.
Come amico, consigliere, guida etc?
Mi accontento.
Sul serio.

< A che pensi? > chiede il ragazzo dei miei pensieri.
< A delle cose che devo risolvere in un modo o nell’altro > esprimo chiara.
Mi volto ed osservo Tom che annuisce lentamente.
< Sto pensando a come risolvere questa situazione > mi illumina storcendo la bocca in una smorfia.
Annuisco e alzo le spalle segno della mia immancabile indecisione; poi chiedo semplicemente < in che modo pensi di risolverla? >.
< Troverò un modo, devo farlo > dice deciso come sempre mentre io mi ritrovo a sorridere come una stupida.



‘Troverò un modo, devo farlo’.



Le solite parole Tom.
Le stesse identiche parole di una vita, della nostra vita insieme precisamente.
E tutto ciò mi fa ridere..
Mi fa stare bene nel vero senso della parola.
Ricordo ancora quando non sapevi come dire al mondo intero che avevi una ragazza.
Dicesti proprio quelle parole.
Senza aggiungere o togliere qualcosa.
Ed io ti ho creduto anche in quell’occasione perché semplicemente eri tu.
Come in questo caso.
Non posso fare nient’altro che assecondare le tue scelte e credere che tutto si risolverà; pur contro la mia volontà.
Pur contro le mie convinzioni.
E tutto questo solo per te.
Te.
Te.


Ancora te.


Sempre e solo te.

Mi volto non appena sento la tua voce domandare pacata ma allo stesso tempo ben definita < a che pensi? >.
Per la seconda volta la stessa domanda.
E per la seconda volta vorrei rispondere in modo vago.
Restando nell’anonimato quasi; ma non questa volta.
Non è proprio il momento ma una fiamma mi spinge a dire ciò che penso e che tengo dentro dal pomeriggio appena trascorso.
Così dopo aver pensato a delle parole per delineare al meglio il tutto confesso sussurrando < a te >.
La reazione di Tom è immediata; si gira e alzando le sopracciglia chiede < a me? In che senso? >.
< Nel senso che penso a te; semplice.
Penso a quanto sia stata fortunata ad averti ma soprattutto a quanto sia fortunata in questo momento > spiego mangiandomi le mani in silenzio.
Poi senza aspettare alcun tipo di risposta continuo con il mio discorso cercando di restare calma il più possibile < sai che c’è? C’è che niente al mondo mi farebbe più felice se non te Tom…
E pensare che purtroppo tra di noi ci sono delle barriere mi fa male; male da morire.
Come una lama affilata in petto che ogni tanto perfora sempre più a fondo.
Facendoti sempre più soffrire.
Rendendoti sempre più debole e piccolo.
Perché è così che mi sento se non ho te al mio fianco: piccola.
In ogni fottuta cosa e in ogni dannata verità quotidiana >.
< Wow > asserisce Tom portandosi una mano al volto.
< E con questo non voglio che tu confonda le mie parole Tom.
Perché mi farebbe ancora più male…
So che tra di noi è finita ed io questo ne sono più che consapevole.
Ma pensare che tra di noi non ci sarà mai un minimo di rapporto mi strazia l’anima.
Non voglio e soprattutto non posso continuare così.
Ti sto semplicemente chiedendo di provare a costruire un qualcosa… Qualsiasi cosa ecco.
Un minimo di rapporto: e se dovesse andare male amen, noi almeno ci abbiamo provato > spiego impacciata mentre inizio a tremare inconsapevolmente.
In questo momento non posso sopportare i suoi occhi indagatori, non dopo aver esternato tutto ciò mi tormenta da giorni ormai.
Non posso.
Semplicemente no, altrimenti crollerei o perderei la lucidità.
< Stephanie > tenta di dire Tom prima di voltarmi il viso con la mano callosa.
Dopo due secondi o poco più senza aspettare una mia minima reazione fa una cosa che mi scioglie veramente: mi abbraccia.
Mi abbraccia come se non ci fosse un domani.
Come se il mondo dovesse crollare da un momento all’altro.
Come se fossi l’unico appiglio a mantenerlo in vita.
Senza pensarci due volte lo stringo a me mentre sento il suo profumo invadermi le narici insistentemente inebriando i miei sensi già offuscati.
Lo stringo sempre più forte mentre sento il suo battito correre sempre più veloce quasi in sincrono con il mio.
Continuo a stringerlo tra le mie braccia fregandomene di tutto il resto per non so quanto tempo.
< Steph > mi sussurra tra i miei capelli provocando una miriade di brividi.
< Sono qui, shh > tento di infondergli coraggio.
Proprio quel coraggio che manca a me.
Da un po’ di tempo direi.
Ma in questo caso devo farlo, devo essere forte e coraggiosa; perché ha bisogno di me e di tutto il mio appoggio.
Ora lo so.
Ora lo so più che mai.

Mi prende il volto e mi guarda in un modo indefinibile quasi.
Non so come spiegare quello che sto provando, così mi limito a guardarlo fino a fondermi totalmente nelle sue iridi belle da morire.
< Perché? > chiedo semplicemente aspettando di sentire la risposta che forse mi cambierà in positivo si spera.
Quella risposta che mi farà tornare in me.
Senza alcun tipo di ansia o disagio.



Quella risposta che mi farà stare bene.


< Mi manchi terribilmente Stephanie, mi mancano le nostre cazzate, le nostre risate…
Tutto.
E soprattutto mi manca potermi confidare con l’unica persona veramente importante nella mia vita oltre mio fratello e i ragazzi.
Ho bisogno di sentire la tua presenza, di vederti vicino a me pronta a sorreggermi nel caso in cui dovessi cadere; pronta a batterti contro tutto e tutti.
E credimi, mi fa veramente rabbia non avere nessun tipo di rapporto con te; e tutto questo solo per colpa mia.
Sono stato un vero cretino, se non di più, a dirti di non volerci nemmeno provare.
E ti giuro che se ritornerei indietro non farei quello che ho fatto.
Ti avrei detto di sì e per quanto riguarda le conseguenze non mi sarebbe importato di nulla.
Veramente.
Ed ora sono qui a chiederti se vuoi provare a creare qualcosa insieme.
Mi sento veramente una merda ma ti prego sentiti libera di fare ciò che vuoi, mi rendo conto che forse ormai le mie parole non hanno più un senso o un peso
> spiega Tom con gli occhi che luccicano come delle fiammelle brillanti e potenti di luce propria mentre io mi porto una mano al petto sentendo tali parole.
Una lacrima solca la mia guancia ma viene prontamente presa dalla mano di Tom che si sofferma ad accarezzare la mia guancia per diversi secondi.

Se non minuti. . .

Poi sussurra in modo a dir poco flebile < scusa io non dovevo; forse è meglio che vada >.
Scuoto velocemente la testa mentre porto la mia mano sopra la sua e la stringo più forte che riesco a fare.
< No, non provarci nemmeno Thomas Kaulitz; perché da oggi ricomincerò a vivere e tutto questo grazie a te > asserisco sorridendo mentre vedo Tom fare la stessa cosa.
< Vieni qui > afferma mentre mi stritola in un altro meraviglioso abbraccio.
Ed io mi lascio cullare protetta e sicura tra le sue possenti braccia.
Mi lascio cullare come una ninna nanna melodiosa mentre tutto intorno a me svanisce.


Siamo solo io e te.


Il resto non conta.

 

 


 

 

 

  
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