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Autore: FollediScrittura    04/10/2015    1 recensioni
MODIFICATO PRIMO CAPITOLO PER MANCANZA DIALOGHI.
Era un giorno d'estate in cui Leda lesse per la prima volta il contratto in cui il suo futuro marito la richiedeva.
Era il suo compleanno.
Erano passati 14 anni esatti dal momento in cui la morte aveva cambiato la sua vita.
Erano esattamente 14 anni in cui la promessa che si era fatta cominciò a vacillare.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10. Capitolo

 

 

‘Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente.’

 

 

Leda fece un profondo sospiro nel varcare l’enorme e minaccioso cancello della Contessa Brithe, voleva a tutti costi far felice Richard nell’accompagnarlo a quell’evento ma dentro di se sentiva un profondo turbamento per quel pomeriggio. E non era dettato solo dal fuoco ma da qualcosa che la spingeva a credere che quella giornata avrebbe cambiato profondamente la sua vita. Si destò dai suoi pensieri quando Richard le toccò dolcemente la mano per poi portarla sotto il suo braccio per accompagnarla.Sorrise,pensando che quell’uomo poteva davvero essere la sua salvezza. Da quando era sotto la sua protezione,si sentiva viva,si sentiva finalmente amata.

“Continuo a pensare di avervi fatto un grande torto a portarvi qui,mia piccolo Leda.” Richard le accarezzò la mano continuando a camminare per il parco della Contessa mentre la gente li guardava incuriositi. Sembrava che il mondo non avesse altri occhi che per loro e Richard sapeva che quegli sguardi non avevano nulla di benevole.

“Non vi preoccupate per me,se mi starete vicino,non avrò paura di nulla.”

Ad un tratto Richard si fermò parandosi davanti a lei e prendendola per le spalle per poi depositarle un semplice bacio sulle labbre. Leda lo guardò ancora stupita quando si staccò da lei sorridente e divertito dalle chiacchiere delle persone che avevano vicino.

“A costo della mia vita.” E le accarezzò le guance lisce e colorate di rosso per il gesto che aveva appena compiuto. Quella ragazza gli faceva fare delle cose che mai avrebbe pensato di fare in vita sua. Prenderla di sorpresa e baciarla davanti ad un pubblico infido e chiacchierone non era esattamente nei suoi modi. Ma in quel momento volveva farle capire che davvero avrebbe sacrificato la sua vita per lei. Nonostante tutto,nonostante avesse preso Leda per altri scopi,si ritrovava ad essere profondamente innamortato di lei. La rimise sotto il suo braccio pregando Dio che il suo piano si sarebbe rilevato vano. Che il suo piano si sarebbe fermato li.

Pregò Dio che lei non ci avrebbe preso gioco.

Dal canto suo,Leda,era presa da tutti altri pensieri mentre si sentiva spingere fino alla dimora della Contessa. Si sentiva felice,non si sarebbe mai aspettata un gesto così intenso da Richard. Forse era davvero arrivato il momento di firmare quel contratto. Il mese ormai era quasi arrivato alla fine e lei non era più animatada sentimenti di odio e restrizione della sua libertà verso di lui. Ormai lo amava e sentiva che Richard rappresentava la sua aria,la sua vita. Si girò verso di lui,verso il suo portamento fiero mentre con orgoglio la presenteva al mondo. Si sentiva finalmente di appartenere a qualcuno. Si sentiva fiera. Ma quel sentimento ebbe un brusco cambiamento quando vide Robert da lontano che parlava con una donna. Il suo cuore accelerò senza sapere il perchè. Stavano per entrare in casa quando all’improvviso si bloccò e si girò verso di loro. Vide Robert guardarla con freddezza mentre la donna vestita di un blu gelido se ne andava a passo svelto.

“Leda,cosa succede? Volete forse andare via?”

Richard la guardò preoccupato vedendo il  suo viso essersi fatto pallido all’improvviso.

“No,Io…no,sto bene. Entriamo?” si sforzò di sorridere mentre sentiva dentro di se l’angoscia prelevare sulla felicità provata fino a pochi istanti fa.

 

***

 

 

“Tesoro,forse dovresti smettere di civettare con Lord Hermes e andare a salutare la tua futura ricca Cugina.” La giovane donna guardò prima sua madre e poi la direzione che puntava il suo sguardo. Un senso di invidia invase il suo corpo quando vide sua cugina Leda in un maestoso abito pomeridiano che non riuscì nemmeno a decifrarne il costo per quanto fosse elaborato. Nascose il suo disgusto nel vederla facendo comparire un sorriso di gioia e per poi andare da lei a braccia aperte per salutarla.

“Mia Dolce Leda,giuro che ho faticato a riconoscervi. Se non fosse stato per mamà non avrei mai detto che quel topino di mia cugina fosse…” Aghata non riuscì a proferire parola nel vederla così radiosa. Sembrava che la vita con quell’uomo l’avesse resa bella e desiderabile e non potè negare quanto si stesse facendo rodere dalla fortuna che era capiatata a sua cugina. Non solo aveva un uomo bello e ricco ma dal modo che avevano di guardarsi,Aghata intuì che tra di loro c’era un grande sentimento che li univa.

“Aghata,vi credo sulla parola e devo dirvi che anche io vi avrei a stento riconosciuta,ma per il semplice fatto che il vestito non vi rende giustizia. Se non erro è lo stesso che avete usato al ricevimento di Lady O’donnel?” e Leda indirizzò il suo sguardo vittorioso verso di lei. Se c’era una cosa che amava sua cugina,era quello di apparire sempre in spledida forma e con un vestito diverso ogni ora. Si chiese come mai non avesse messo a disposizione il suo patrimonio per prendere un vestito nuovo ma alla fine non si pose altre domande perchè l’interesse per la sua maligna cugina era al pari dello zero.

“Richard,caro,vi ricordate di mia cugina Aghata?” Gli occhi di Richard si fecero due fissure quando la prese ad osservare e Leda per poco non scoppiò a ridere nel vedere il viso livido della cugina per quella mancanza di tatto.

“Oh,certo,si. Scusatemi ma quel giorno avevo occhi solo per Leda e non ricordavo altre dame.” Leda diede un pizzico sul fianco di Richard per fargli capire che forse era meglio finirla lì se non volevano vedere la faccia di Aghata esplodere da un momento all’altro. Richard si portò le braccia dietro la schiena e rivolse uno sguardo da finto spaesato a Leda per poi farle l’occhiolino facendola quasi ridere.

“Ma mia cara quasi cugina,ricordo con un certo impeto vostra madre.” Lo sguardo di Richard cambiò subito nel vedere la donna paffuta circondata in un pomposo abito viola che non faceva che rendere poco piacevole la sua già sfortunata figura.

“Se mi scusare,vado a salutarla e le porterò i vostri saluti.” Richard la baciò sulla fronte impedendole così di replicare sul perchè le avesse impedito di andare con lui a salutare sua zia. Lo vedi salutarla con un inchino per poi posarle una mano sul braccio per indicarle un posto dove seguirlo. Leda li guardò uscire dalla sala e si chiese il perchè Richard l’avesse abbandonata li con Aghata quando le aveva promesso che le sarebbe sempre stato accanto. E soprattutto perchè avesse il bisogno di parlare con sua zia in segreto.

“Strano,cosa vorrà mai da mamà?”Anche Aghata aveva fatto il suo stesso pensiero e stava quasi per seguirli quando dalla porta entrò Robert.

“Buonasera,signore e signori. Non sapete che piacere è per me partecipare a questa festa.” E detto questo si scolò mezzo bicchiere di vino bianco che gli era stato appena servito.

“Giusto cielo,ma che individuo riprovevole e per di più ubriaco ad un evento così importante.” Aghata aprì il ventaglio e prese a sventolarsi come se da un momento all’altro potesse svenire per le parole pronunciate dal ragazzo. Leda deglutì rumorasamente quando lo vide avvicinarsi a lei e per un attimo ebbe paura nel vedere i suoi occhi annebbiati da un oscurità che non riusciva a capire. Il Robert dolce e gentile che aveva conosciuto era sparito e in quel momento si chiese se il suo atteggiamento era dovuto alla donna che aveva visto con lui nei giardini.

“Miss Leda,non credevo davvero che sareste venuta qui.” E le prese con violenza la mano per poi portarsela alla bocca e baciarla.

“Siete ubriaco…” riuscì a pronunciare con una punta di delusione nel vedere quanto fosse scialbo in quel momento.

“E’ un Vostro amico?Dovevo immaginarlo….” Disse puntigliosa Aghata riparandosi il naso dall’odore poco gradevole che veniva dall’uomo.

“Non smettete mai di sputare velendo,cugina?”

“Oh,Leda. Vorrei avere abbastanza veleno per annientarvi ma non ce ne sarà bisogno.”e con uno strano bagliore nello sguardo si congedò da loro dicendogli che li avrebbe aspettati per il grande spettacolo del fuoco. Leda si chiese cosa volesse dire con quelle parole ma fece finta di nulla tornando a preoccuparsi per Robert che nel mentre si era preso un altro bicchiere di vino.

“Non pensate di aver bevuto abbastanza?” e con la mano cercò di prenderglielo ma lui in un colpo secco buttò giù anche quello per poi scoppiare a ridere.

“Siete troppo buona a preoccuparvi per me,davvero,non lo merito.”

“Siete mio amico,come non potrei?”

Robert a quelle parole si sentì ribollire il sangue. Avrebbe volute seguire l’istinto e prenderla per strangolarla per il dolore che sentiva. Come poteva essere così crudele? Come poteva recidere il suo cuore con tanta ingenuità? Sentì la testa farsi pesante e per poco non cadde per terra se Leda non lo avesse sostenuto per poi aiutarlo a camminare fino a fuori.

“Forse un pò d’aria vi farà bene.” E con dolcezza lo fece depositare per terra facendolo appoggiare ad una grande quercia. Robert si sentiva come quando saltava da un muretto all’altro. Quel senso di volteggiare in aria ma senza più avere la percezione di toccare terra.

“Niente può farmi bene…” sussurrò e Leda potè notare quanto Robert in realtà fosse triste e dsiperato e in quel momento le tornò in mente l’incontro con la donna.

“Robert,io vi ho visto. Vi ho visto con una donna prima. E’ per caso lei la causa del Vostro malessere?”

Leda rimase sorpresa dallo sguardo lucido che per un attimo aveva attraversato gli occhi di Robert. Notò la bocca aperta come per dire qualcosa ma non riuscì a pronunciare nulla per una paura che lei non riusciva a capire. Gli sorrise dolce per fargli capire che non c’era nessun bisogno di avere.

“Robert,a me potete dirlo. Siete innamorato di quella donna?Vi ho visto così provato subito dopo il Vostro incontro e magari è per quello che siete così turbato da un paio di giorni. A me potete dirlo,siamo amici. Magari potrei aiutarvi se ci fosse qualche problema. Potrei parlarle a lei di quanto voi siete speciale, posso farlo,davvero.” Gli prese la mano per dare maggiore incitamento alle sue parole ma mai si sarebbe aspettato che Robert preso da uno scatto di ira la spingesse violentemente per terra per allontanarlo da lei.

“Siete la più spregievole delle donne. Andatevene.” Gli urlò.

“Non capisco…volevo…vi prego...”provò a dire dispiaciuta non riuscendo a capire il perchè di tanta violenza.

“ANDATE VIA…”urlò così forte che Leda si alzò di scatto per correre via da lui. Corse così tanto che non sentì le voci eccitate intorno a lei per l’evento dell’anno. Si fermò ancora in forte agitazione per quanto era accaduto.

Si fermò nel momento esatto in cui la giornata del fuoco era stata annunciata.

Si fermò nel momento esatto in cui sua cugina Aghata la guardò trionfante mentre appicciava il fuoco sul pianoforte di quercia appartenuto a sua madre.

 

 

***

 

“Di cosa mi state accudando,Mr Armitage.” La voce della donna rombò per la stanza quando vide lo sguardo accusatorio dell’uomo rifarle per la quinta volta la stessa domanda.

“Vi ribadisco che non è un accusa. Forse vedete troppe cose nella mia semplice domanda.” E girò il liquido scuro che aveva nel bicchiere senza mai perdere lo sguardo della donna come se fosse la sua preda.

“Bene,penso che questa sciocca conversazione sia durata anche troppo. Con questo,vi saluto.” Si alzò faticosamente sentendo il bisogno di andare via dal pericolo che sentiva. A Richard bastarono due passi per andare verso la porta e impedire all’anziana donna di uscire. Ogni volta che la guardava provava ribrezzo e lo stesso sentimento era rivolto anche alla figlia. Quelle donne gli erano sembrate due avvoltoi,pronti a sacrificare la vita di Leda come se non valesse nulla. Ma ora i giochi erano finiti,adesso c’era lui che avrebbe preservato per sempre su di lei.

“Lasciatemi,signore o inizierò ad urlare.” Disse impaurita.

“Non è da signore urlare come una scimmia,signora.Vi faro per l’ultima volta la stessa domanda. Cosa ne è stato del patrimonio di Leda?”

Vide la donna irrigidirsi a quella domanda e seppe che c’era qualcosa che non andava quando vide delle goccioline presentarsi sull’ampia fronte della donna.

“Ve l’ho già spiegato, i suoi genitori persero tutto in una speculazione. Ho cresciuta quella ragazza con i miei soldi.Quei due sventurati non le hanno lasciato un soldo.” Richard si avvicinò al viso della donna sentendo come il suo cuore aveva preso a correre per la paura di quella vicinanza.

“Oh,allora perchè ci sono dei documenti che attestano che voi eravate in banca rotta ancora prima di avere Leda nella vostra casa. Perchè state cercando di mentirmi?”

Stava per prendere il collo della donna e farle sputare tutto quando sentì un servitore urlare il suo nome. Spaventato uscì dalla stanza dimenticandosi della donna e chiedendo il perchè lo stavano cercando.

“Signore,la vostra fidanzata è come impazzita. Si è gettata nel fuoco.”

Richard non disse una parola e corse verso il luogo in cui stava avvenendo il fatto. Sentiva le gambe tremare per le parole che gli aveva detto il servitore. La sua Leda,nel fuoco.Sentì la disperazione farsi strada nel prendere atto che forse la sua Leda era peduta. Che perderla significava perdere la sua vita.

“Leda…” urlò spintonando la folla che guardava perplessa la scena e si chiese perchè nessuno facesse niente e poi la vide. Vide i capelli sciolti lasciati al vento che il fuoco aveva provocato. Il suo vestito farsi a brandelli e la mani nel fuoco che cercavano di salvare qualcosa. Nessuno si era avvicinato per salvarla. Tutti erano terrorizzati da quel momento e dal perchè Leda per quanto fosse nelle fiamme,non aveva preso fuoco.

 

 

Angolo autrice:

 

Ta-dan.

Ok,pura cattiveria nel lasciare così il capitolo ma era diventato davvero troppo lungo e non volevo svelare tutto in un solo capitolo!!!

Ebbene,Robert ormai è nella totale pazzia. Richard nel totale e perduto amore e Leda nel fuoco.

Come andrà tra questi tre?

Devo dire che i personaggi hanno preso troppa libertà e sembra quasi che la vivino da soli senza interpellarmi sul da farsi…vabbè….momento di sclera della scrittrice.

Spero che questo capitolo vi piaccia e spero che continuerete a seguirmi.

Un grazie speciale a chi commenta!!! :)

Grazie e a presto.

  
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