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Autore: LaBabi    15/02/2009    1 recensioni
Un altro caso. Un altro cadavere. Chi potrà essere stato ad uccidere la giovane ragazza? L'indagine si rivelerà essere molto pericolosa, anche per la nostra protagonista.
Genere: Azione, Suspence, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Alexis, è arrivato un altro caso per te. Dovresti andare subito sul luogo del delitto, all’ 805 di Palmed Street. Ci vediamo là. Beep!”.
Perfetto! Avevo promesso a Chris che avrei passato almeno questa giornata con lui, ma purtroppo non sarà così.
Dopo aver composto il numero e dopo vari squilli dall’altra parte dell’apparecchio telefonico giunse una risposta:
“Pronto?” chiese una profonda voce maschile.
“Sono io, purtroppo mi ha chiamato tua sorella e…”
“…immagino che Sheila abbia compromesso i nostri programmi con un nuovo caso.” disse Chris seccato.
“Mi dispiace tanto, ma non è colpa mia e nemmeno sua se la gente muore ogni giorno.”
“Lo so, mi dispiace. Comunque mi devi un pomeriggio Alexis Beatriz.” Sapeva benissimo che non sopportavo essere chiamata con il mio secondo nome, scelto da mia madre per ricordarmi che avevo anche origini spagnole.
“OK ci vediamo a casa quando torno.”
Andai in garage, presi l’auto e mi diressi verso il luogo del ritrovamento del cadavere. Arrivata lì un’agente mi chiese chi fossi e io prontamente risposi “la dottoressa Alexis Dalton” e mi fece passare.
Appena entrai nella casa vidi subito che la vittima doveva avere buon gusto e un cospicuo conto bancario: lo dedussi dagli oggetti e dai mobili antichi che erano nell’entrata e da quelli che ritrovai in tutta la casa.
Il cadavere,sdraiato a terra nella sala da pranzo in una pozza di sangue, apparteneva a una giovane donna di circa 25 anni; dopo un esame superficiale capii che era stata assassinata circa 12 ore prima, tra le 20 e le 22 della sera precedente, e che quasi sicuramente la causa del decesso era una delle tredici coltellate alla schiena. Da lì a poco giunse Sheila, che era di ritorno dalla conversazione con l’uomo che aveva ritrovato il corpo.
“Ho appena parlato con Richard Mailer, il fidanzato della vittima. Mi ha detto che, tornando a sorpresa da un viaggio di lavoro a Los Angeles ha trovato il corpo e ha chiamato subito il 911. Mi ha anche detto che la ragazza si chiamava Charlotte Roscoe, di anni 23. Abitava con un’amica, che in questo momento è in viaggio di nozze a Parigi, ma dovrebbe tornare domattina con l’aereo delle 8:47. L’agente Marshall sarà all’aeroporto ad aspettarla, per poi condurla al commissariato. Se vuoi puoi assistere all’interrogatorio come al solito.”
“Certo! Lo sai che mi fa piacere aiutarti a risolvere i casi.”
“Vai subito in obitorio o mi accompagni a dare la brutta notizia alla sorella? Vive poco lontano da qui, ti do un passaggio con la mia auto poi ti riporto qui a riprendere la tua, OK?”
“Non mi piace dare queste notizie ma ti accompagno, così posso saperne di più sulla vittima.”
Posai la mia valigetta in auto e salii in quella di Sheila, dove lei era lì che mi aspettava.
Mise in moto e ci dirigemmo verso l’abitazione della sorella della vittima.
“Si chiama Kathleen Roscoe. Abita a dieci minuti da qui, in Nash Street. Senti Alex, Chris era molto arrabbiato?” chiese.
“Si, un po’.” Vidi il suo sguardo farsi triste. Continuai: “Non è arrabbiato con te. Lo sai.”
“Sì, invece. Tutte le volte che avete in programma qualcosa io ve lo rovino. È colpa mia.”
“Basta Sheila.” La fermai. Odiava quando suo fratello era arrabbiato con lei. Sapeva benissimo che non era così, ma come al solito si sentiva responsabile.
Non parlammo per il resto del tragitto. Sheila parcheggiò l’auto davanti a una casa bianca, con un ampio giardino ben curato, con molti fiori.
Scendemmo dall’auto e ci posizionammo davanti alla porta. Facemmo un respiro profondo e suonai il campanello.
Venne ad aprirci una donna di circa trent’anni, con i capelli color rame raccolti in una semplice coda. Indossava un paio di shorts bianchi con una T-shirt rosa con le sneackers dello stesso colore.
“Desiderate?” ci chiese con una voce melodiosa e un sorriso sulle labbra.
“Salve. È lei la signora Roscoe?” chiese Sheila.
“Sì, sono io Kathleen Roscoe. Voi chi siete?”
“Io sono Sheila Stevens, detective della omicidi” si presentò Sheila mostrando il distintivo. Poi indicando me disse: “questa è la dottoressa Alexis Dalton.”
Mentre la mia amica mi presentava vedevo lo sguardo della signora Roscoe posarsi su di me e io le rivolsi un sorriso.
“Prego entrate.”
Ci fece accomodare in salotto. Era una stanza spaziosa con molti quadri e mobili di buon gusto, che mi ricordarono molto quelli visti a casa della sorella. Ci sedemmo tutte e tre sul divano. Lei si alzò subito e ci chiese se desiderassimo del tè. Rifiutammo gentilmente e lei si risedette.
“Cosa dovete dirmi?”chiese piena di curiosità.




Ciao lettori, spero che questo primo capitolo vi piaccia. E' tutta farina del mio sacco, quindi commentate, che sono molto curiosa di sapere che ne pensate della mia prima storia originale!!
  
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