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Autore: VENDA    04/10/2015    3 recensioni
Serie di OS STEREK scritte durante vari Drabble Event su diversi gruppi Facebook. Di volta in volta specificherò il nome del gruppo e la data dell'Event. Rating ROSSO anche se non tutte lo saranno.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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[Partecipa alla Winter is Coming Week del 31 agosto-6 settembre sul gruppo We Are Out For Prompt.]

DAY 1 - AU

TW, Sterek. (future!fic) Stiles non avrebbe mai pensato che avere delle vesciche alle mani potesse essere così soddisfacente, ma il duro lavoro ripagava il dolore senza alcun dubbio quando realizzava ciò che aveva raggiunto.


Stiles aveva letto un libro una volta, poi un'altra, poi un'altra ancora. Era diventato da subito il suo libro preferito: The Lord of the Rings. L'aveva letto prima che il suo migliore amico diventasse un licantropo e lui fosse coinvolto e travolto in quel turbine di guai e pericoli che si erano trovati a vivere da quel momento; eppure, fin dai tempi non sospetti, aveva tratto un grande insegnamento da quella storia favolosa: dopo una vita di avventure non si può, da un giorno all'altro, smettere, barricarsi in casa, appendere le armi al chiodo e chiudere l'adrenalina in un barattolo per sempre, non si può fare a meno dell'avventura una volta che la si è provata. E non importa quanti amici sono rimasti indietro, quanto avevano sofferto, quante volte avevano rischiato la morte. 
Le sue avventure continuarono per molti anni: durante il liceo, al college, dopo la fine degli studi; ma tutto finisce prima o poi, e infine arrivò anche il giorno in cui il Nemeton fu rimesso a dormire. Trascorsero due mesi di serenità e spensieratezza, poi altri due di tristezza e insoddisfazione, poi altri due di vuoto e inutilità. Il tempo passava e lui stava sempre peggio, per questo decise di partire: proprio come Frodo e Bilbo capì che l'unica cosa che avrebbe dato un senso alla sua vita sarebbe stato trascorrerla in viaggio, su una barca, senza mettere radici troppo profonde in nessun posto in modo che avrebbe sempre potuto chiamare "casa" Beacon Hills. Certo, questo voleva dire lasciare tutti, separarsi da Scott, il suo migliore amico, da Lydia, la sua migliore amica, da suo padre, da Melissa che per lui era come una madre; voleva dire separarsi da Derek, l'uomo che amava da una vita ma a cui non era mai riuscito a dirlo.
«Senza radici, Stiles. Ce la puoi fare.»
Leggeva la tristezza e una mancanza anticipatoria negli occhi delle persone a cui lo disse, una volta che fu sicuro della decisione presa, ma tutti, prima o poi, gli diedero il loro benestare, consci che non si trattava di un "addio" ma di un lungo "arrivederci". 
«Mi aspetto una cartolina da ogni posto che visiterai e mi dovrai portare anche un souvenir per ogni sosta» gli aveva fatto promettere Scott.
«Andrò a specializzarmi a Miami, se non ti farai vivo almeno una volta al mese urlerò così forte che mi sentirai ovunque sarai» lo aveva minacciato Lydia.
«Meno guai in città, immagino. Il mio lavoro sarà noioso... vedi di non combinarne dove andrai» aveva detto il padre.
«Almeno non morirai di fame visto che a cucinare te la cavi... e vedi di irrobustirti un po', mi raccomando» si era raccomandata Melissa.
Solo gli occhi di Derek non lasciavano trasparire nulla, come se non gli importasse. Solo Derek non gli diede il suo benestare, anzi non gli disse niente: quando furono soli nel loft, il lupo continuò solo a guardarlo, inespressivo e distante. Stiles se ne andò senza essere fermato.
Sarebbe partito il giorno dopo, doveva finire di sistemare le ultime cose. Come uno stupido si scoprì ad aspettare fino all'ultimo una visita di Derek dalla finestra, anche se quel pensiero non aveva nessuna base.
Il sole sorse prima di quanto avrebbe voluto, ma di certo non sarebbe tornato indietro proprio arrivato a quel punto. Raggiunse il molo con la morte nel cuore e la speranza negli occhi, imbarcò i bagagli e rimase a guardare l'orizzonte della città senza ancora levare gli ormeggi. Sentì un rumore provenire dalla cabina e si voltò di scatto, pensando a qualche pericolo: Derek Hale doveva essere salito a bordo prima di lui, e ora spuntava da sotto coperta e lo guardava senza avvicinarsi.
«Derek» Stiles pronunciò il suo nome per capire se era vero quello che stava vedendo. «Cosa... che ci fai tu qui?»
Sperò tanto che non suonasse come un'accusa, ma il lupo aveva senz'altro sentito la capriola che il suo cuore aveva fatto nel petto. E allora perché diavolo rimaneva così ostinatamente in silenzio?
«Hai intenzione di dire qualcosa? Sono due giorni che sembra che ti abbiano tagliato la lingua!»
Sperò tanto che l'altro cogliesse la rabbia che sentiva per quel suo comportamento, anche se l'accelerazione del sangue nelle vene aveva sicuramente tradito ben altro.
«Posso venire con te?»
Quella richiesta, formulata in modo così innocente e disarmante, spiazzò completamente il ragazzo: ora era il suo turno di restare in silenzio. Stupore e un briciolo di aspettativa si disegnarono sul suo volto, nella bocca semi aperta, negli occhi spalancati, sulla fronte corrugata. Non riusciva a parlare, eppure il suo corpo si mosse da solo: con poche lunghe falcate raggiunse Derek e lo abbracciò di slancio; fu quando si sentì stringere a sua volta da quelle braccia forti che capì di essere stato uno stupido per non averlo ancora fatto.
«Certo che puoi venire con me...» sussurrò, perché anche a cento metri di distanza sapeva che il lupo lo avrebbe comunque sentito.
Ora la partenza aveva un sapore e un significato completamente diversi.
Per il primo viaggio stettero via a lungo, perché avevano bisogno di trovare un equilibrio che fosse solo loro, e quando tornarono la prima volta portarono con sé tanti souvenir e ancor più racconti; ma soprattutto Stiles aveva le mani piene di vesciche, la pelle cotta dal sole, lo sguardo un po' più adulto, il sorriso un po' più vissuto e tanta voglia di partire ancora... tutti segni del duro ma gratificante lavoro, del peso dell'indipendenza, della soddisfazione di quell'avventura che, proprio come Frodo e Bilbo, continuava a vivere accanto a Derek giorno dopo giorno.
   
 
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