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Autore: Kaguya    04/10/2015    3 recensioni
Salve, questa è una raccolta di flash-fic/drabble/oneshot ispirate alla poesia omonima di Fernando Pessoa. I capitoli riprenderanno i temi proposti dalla poesia in questo ordine:
1. Interruzione / Nuovo cammino
2. Caduta / Passo di danza
3. Paura / Scala
4. Sogno / Ponte
5. Bisogno / Incontro
Pairing: RuHana
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Restano Tre Cose
3. Paura / Scala



Ci aveva provato.
Hanamichi ce l'aveva davvero messa tutta. Si era dimostrato maturo quando la sua metà aveva annunciato che sarebbe partito per l'America.
Solo un anno. Se l'era ripetuto come un mantra in quei giorni di preparativi.
Aveva sentito lo stomaco accartocciarsi all'idea, ma era rimasto sorridente, incoraggiando Kaede. Aveva fatto anche un po' il buffone avvisandolo che lui, il Tensai, lo avrebbe presto seguito.
Ma ne aveva di strada da fare prima di raggiungere quel livello. Ne era dolorosamente consapevole.
Eppure non aveva mai protestato. Aveva rassicurato la sua volpetta che non ci sarebbero stati problemi fra loro. Che un anno di lontananza non avrebbe cambiato niente. Telefono, email, Skype...ne avevano di mezzi per sentirsi!
Ma il calore? Il suo profumo? Come avrebbe fatto senza?

Poi il giorno della partenza era arrivato e Kaede era salito su quell'aereo diretto a New York lanciandogli solo un'occhiata, fra gli schiamazzi dei membri della squadra, accorsi a salutare il rookie.
I primi mesi non erano andati poi tanto male. Si sentivano quotidianamente, per quanto la differenza di circa tredici ore lo permettesse.
Ma gli impegni del moro erano aumentati rapidamente, cosi come i suoi. E i loro caratteri non erano di aiuto: troppo introverso l'altro, troppo impetuoso lui.
Era impaziente. Erano passati solo sei mesi, ma gli sembrava un'eternità. Si sentiva sempre più tagliato fuori dalla vita di Kaede. Ogni volta cercava di strappargli di bocca qualche informazione in più sulle sue giornate. Ma ogni tentativo era più pesante di quello precedente.
Alla fine era successo.

“Kaede...”

Aveva bisbigliato alla cornetta, cercando di mantenere un tono di voce saldo, mentre saldo non lo era per niente. Era stato il silenzio dall'altro lato a dargli la spinta finale.

“...io non ce la faccio più.”

Lo aveva ammesso con la voce tremante alla fine. Un singhiozzo soffocato nella gola.
Eppure la telefonata era andata come tutte le altre. Aveva chiesto al suo ragazzo della sua giornata ricevendo informazioni a spizzichi e bocconi. Per colmare il vuoto aveva iniziato a raccontare della propria, ma non sentendo alcuna partecipazione era crollato.
Quello che gli faceva rabbia era che, nonostante quella richiesta di aiuto disperata, Kaede non aveva reagito.
Sarebbe bastata una sua parola. Ma non era arrivata.

“Ciao.”

Aveva attaccato subito. Un attimo solo per assimilare quello che era accaduto. Poi aveva lasciato libere tutte le sue lacrime.

Kaede era rimasto a fissare la cornetta come se fosse un serpente velenoso.
Lasciato. Hanamichi lo aveva appena lasciato.
Mille domande gli si rincorrevano nella testa: come, perchè, quando?
Come aveva potuto lasciare che il suo Do'hao si allontanasse da lui?
Perchè non era stato capace di stargli accanto? Di rassicurarlo sulla sua presenza?
Quando era successo? Quando Hanamichi aveva iniziato a soffrire a causa sua?
Aveva lanciato il cordless a terra con un moto di stizza, posandosi una mano sulle labbra, mentre un singhiozzo gli sfuggiva insieme a due lacrime.
Ne era sconvolto. Da troppi anni non era travolto da quella sensazione cosi crudele: paura.
Senza quella Scimmia rossa lui aveva paura. O meglio: era terrorizzato all'idea di non averlo accanto.
Uno scatto, ed era di nuovo in piedi, catapultato dritto verso l'armadio.
Aveva preparato la valigia in un attimo, buttandoci dentro le sue poche cose alla rinfusa.
Bastava ottenere i permessi necessari la mattina dopo. Poi sarebbe tornato a casa.
A riprendersi il suo ragazzo.

Mito era accorso senza fare troppe domande dopo la telefonata di Hanamichi. Non ce n'era bisogno.
C'era una sola persona che poteva mandarlo in confusione fino a quel punto.
Lo aveva trovato con gli occhi gonfi e uno zaino pronto all'ingresso.

“Ho fatto una cazzata Yo...ho bisogno di un passaggio...”

Gli aveva detto. E lui si era limitato ad annuire. Poi l'aveva accompagnato all'aeroporto.
Aveva sventolato una mano per salutarlo mentre entrava nel gate, dopo avergli raccomandato di non fare altre sciocchezze che non poteva arrivare col motorino fino a New York.

Hanamichi era grato al suo migliore amico.
Un altro avrebbe potuto dirgli che era folle, che avrebbe dovuto fermarsi a pensare prima di fare una mossa del genere. Yohei no. E lui ne era felice.
Sprofondato nello scomodo sedile dell'aereo, continuava a rimuginare su quanto fosse stato sciocco e impulsivo. Aveva buttato alle ortiche la loro storia alla prima difficoltà.
Sperava solo di essere ancora in tempo per rimediare.

Kaede si trascinava il suo bagaglio dietro con una certa impazienza.
L'aeroporto gremito lo innervosiva. Per avere il permesso dal college aveva perso un sacco di tempo. E ora gli toccava anche fare lo slalom fra quegli sconosciuti che nulla sapevano del suo tormento e che camminavano distratti a passo di lumaca.
La paura lo attanagliava ogni minuto di più. Aveva la netta sensazione che Hanamichi gli sfuggisse sempre più di mano.
Aveva imboccato le scale mobili con la speranza di essere più veloce. Ma era stata una speranza vana.
Poi mentre posava distrattamente gli occhi sulle persone sulla scala accanto, che scorreva in senso opposto, lo aveva visto. Un miraggio dai capelli di fiamma.
E mentre il ragazzo incrociava il suo sguardo, sgranando gli occhi nocciola per lo stupore, aveva capito. Hanamichi era corso da lui.

“Kaede!!”

Lo chiamava con la sua voce. Non quel suono strano, distorto dal telefono. La sua voce.
Lottava con la scala ora, il moro, e con le persone che involontariamente investiva, vedendo l'altro fare lo stesso a un metro di fronte a lui.

“Hana...”

Aveva sussurrato, ancora troppo estasiato, beccandosi le proteste di quelli che gli stavano attorno.

“Scendi e aspettami! Non muoverti!”

Gli aveva ordinato, con una certa urgenza nella voce.
E aveva preso a correre. Come se non ci fosse nessuno attorno. Arrivato in cima alla scala aveva subito virato verso quella che aveva da poco percorso il suo ragazzo.
E si era guadagnato altri improperi, mentre correva giù per i gradini. Sembrava la scena di uno stupido film rosa.

“Maledetta scimmia...”

Borbottava Kaede fra i denti.
Non provava imbarazzo, non stava analizzando la situazione come suo solito. E decisamente non era controllato e composto.
Hanamichi era lì, a pochi passi dall'ultimo gradino.

Raggiungerlo e avvolgergli le braccia al collo fu un unico movimento.
Uno scontro di labbra, incuranti della piccola folla di curiosi che li fissava con tenerezza, mista a imbarazzo. Un bacio che scioglieva tutta la paura di perdersi.
Il rosso era stordito, ma non aveva esitato un istante ad abbandonare lo zaino a terra per stringere il suo ragazzo in un abbraccio.
Stava tornando da lui. Kaede stava tornando per lui. Non glielo aveva chiesto, ma ne era sicuro.
Si separarono a malincuore, rimanendo però legati e con le fronti a contatto, a fissarsi negli occhi.

“Do'hao...non osare mai più lasciarmi...”

Doveva mettere subito le cose in chiaro il rookie. Se fosse successo di nuovo avrebbe comunque fatto di tutto per riaverlo con sé, ma non poteva garantire che non sarebbe impazzito invece.
Hanamichi gli accarezzava la schiena dolcemente, ridacchiando.

“Non succederà...anche perchè, chi lo spiegherebbe ai nostri fan...?”

E solo in quel momento Kaede notò gli applausi che alcuni passanti gli stavano dedicando, forse intuendo la situazione.

“Do'hao...”

E sorrise.
Solo lui riusciva a costringerlo ad esporsi in quel modo.
Perchè solo con lui accanto Kaede non aveva paura di nulla.


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Eeee 3 :) ...ok la scena delle scale in aeroporto non è esattamente originale...penso di averla vista almeno in tre film ù_ù però ultimamente sono smielata e quindi mi sembrava perfetta...prima o poi tornerò acida lo giuro!!! Grazie ai miei lettori silenziosi...spero sia di vostro gradimento :)
A presto!

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