Homework
PrHun
(economia domestica)
‘’ Gil…’’
‘’ Ja, Eliza?’’
Elizabeta sapeva che era meglio chiedere a Lily di essere la sua
partner per il
corso di economia domestica. Certo, la tedesca sapeva cucinare solo la
fondue,
ma almeno non era un completo disastro in materia come
Gilbert… inoltre, era
abbastanza sicura che non avrebbe creato un mostro culinario come
quello che
aveva di fronte. Ma cos’era, una torta o un suffle?
‘’ Per favore… se non vuoi che usi le
padelle del professor Yao… CHE ROBA E’
QUESTA?’’
Il solo odore di quel intruglio la stava facendo star male. Senza
contare lo
sguardo sconvolto dei loro compagni.
‘’ E’ una ricetta di famiglia –
disse lui, orgoglioso, non badando all’orrore
dipinto sul viso dell’ungherese – L’ho
leggermente modificata. Magnifica,
vero?’’
‘’ Stai scherzando?! Neppure Kirkland ha
mai… cucinato… una
schifezza del genere! Non lo farei nemmeno mangiare a
Vlad, e tu sai quanto lui mi stia sulle palle.’’
‘’ Donna, io ci sono cresciuto con
questo.’’
‘’ Ora capisco il motivo dei tuoi ritardi
mentali.’’
‘’ Il sapore è
ottimo.’’
‘’ Non ci credo neanche un
po’.’’
‘’ Ah no? Il Magnifico ti
stupirà!’’
Gilbert prese un cucchiaio e assaggiò una porzione minuscola
del suo magnifico piatto a cinque stelle.
Sorrise, facendo il segno della vittoria… dopo due
secondi, tossì e corse
fuori dalla classe per andare in bagno.
‘’ Tsk, idiota… e indovinate chi
dovrà prendersi cura di lui?’’
Sapeva che Gilbert aveva deciso di frequentare il corso di economia
domestica
solo per poter stare più tempo con lei. Perciò,
non riusciva a rimanere
arrabbiata con lui.
GerIta
(filosofia)
‘’
Per Spinoza, la natura di Dio è un
abisso di perfezione, inconcepibile.’’
‘’ Allora non credeva in Dio.’’
‘’ No, Italien.
Per lui, Dio è tutto.
Ogni cosa è Dio ‘’ erano due ore che
ripetevano filosofia, e il tedesco le
stava provando tutte per far capire a Feliciano un mezzo paragrafetto
su
Spinoza. E pensare che mancavano altre otto pagine…
‘’ Quindi Dio è
corporeo?’’
‘’ Nein, Spinoza
non lo dice. Non è
materialista. Si limita a dire che alla sua natura appartiene
necessariamente
l’attributo dell’estenzione.’’
‘’ Attributo dell’estenzione?
E’ un elastico?’’
‘’ Sigh… no, in
realtà…’’
‘’ Ve… mi sto
annoiando.’’
‘’ Non dirlo a
me.’’
‘’ Domani abbiamo due ore con la
professoressa Karpusi – provò a farlo
ragionare il biondo, che nonostante la stanchezza sapeva di dover fare
il suo
dovere fino alla fine. Orgoglio teutonico, lo fregava sempre
– E siamo fra le
poche persone che non sono state ancora
interrogate.’’
‘’ Ve… ma
la filosofia è così
noiosa!’’
‘’ Se non vuoi rischiare di essere rimandato di
nuovo, è meglio studiare
seriamente.’’
‘’ Ma avrei tutta l’estate per
recuperare. E poi, non mi dispiacerebbe passare
del tempo con te.’’
Ora, chiunque dotato di un minimo di logica, avrebbe ribattuto che no,
durante
l’estate aveva di meglio da fare che dare ripetizioni
gratuite. Ma
l’espressione da cucciolo dell’italiano gli fece
capire che lui l’avrebbe
fatto. Senza se e senza ma, e senza neppure pensarci troppo. Oh, se lo
sapesse
suo fratello lo prenderebbe in giro fino alla fine delle superiori.
‘’ Ve… sai, Spinoza, Cartesio e altri
filosofi sono tutti d’accordo su una
cosa: tu mi piaci veramente un sacco. ‘’
Spamano
(educazione fisica)
‘’ Lovi, sei troppo lento!’’
‘’ Non urlare, bastardo! Ti sento
benissimo!’’
Antonio era convinto che Romano non facesse abbastanza sport. Lo vedeva
sempre
in un angolino, in disparte. O leggeva o dormiva. Ed era assolutamente
convinto
che non gli facesse bene.
Perciò, durante l’ora di educazione fisica del
professore Ariovisto , con moine
e continui ‘’ dai Lovi, sarà
divertente’’, era riuscito a convincerlo a tentare
di fare almeno tre giri della palestra con lui.
Oh, non l’avesse mai fatto. Romano era lento, molle, non
riusciva a tenere il
suo passo. Solo mezzo giro, e già sembrava sul punto di
voler chiamare
un’ambulanza e farsi porta in ospedale.
‘’ Ma da quanto tempo non ti
alleni?’’
‘’ Non sono cazzi tuoi!’’
‘’ Non voglio rischiare di doverti portare
all’ospedale! Mica soffri di
tachicardia? E’ per questo che non ti alleni mai?
Perché non me l’hai detto? Oh
Lovi, avrei capito…’’
L’altro sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Come
faceva a straparlare anche
mentre correva? Non era umano, poco ma sicuro.
‘’ Idiota… sto bene! Solo, non mi
è mai importato un cazzo di
esercitarmi!’’
Era una mezza verità: per natura era pigro, certo, ma aveva
anche un leggero
problema di epilessia che faceva sì che il vecchio prof non
si ostinasse a
farlo partecipare alle sue lezioni. E se non lo sapeva lui del suo
‘’problemino’’, dato che si
scopava il nonno del ragazzo… ok, solo pensarci gli
faceva venire la nausea.
Non gli andava di dirlo al primo cazzone a cui si era lievemente
affezionato… E dannazione, non
ammetterà mai che durante
i cinque minuti in cui l’ispanico gli è stato
davanti gli ha fissato il curo.
Mai!
‘’Perché sei qui? Potresti
già completare
il giro, coglione.’’
‘’ Beh, mi piace passare il tempo con te,
Lovinito.’’
Se qualcuno avesse detto che era arrossito, Romano l’avrebbe
mandato a quel
paese senza pensarci due volte. Uhm…
forse ricevere un po’ di attenzioni
non gli
dava poi tanto fastidio.
LietPol
(matematica)
‘’
Liet… ma che significa che la retta
tangente è perpendicolare al raggio che un estremo nel punto
di tangenza?’’
‘’ Mhm… è quando la retta e
la tangente hanno un solo punto in comune sulla
circonferenza. E sappiamo dalla geometria euclidea che una retta
è tangente a
una circonferenza se e solo se la sua distanza dal centro è
uguale al raggio.’’
‘’ Oh… ma io mica ho ben capito come si
trova questo raggio.’’
Feliks si stava veramente impegnando a studiare matematica. Toris ne
era
felice, perché era un segno di buona volontà da
parte del suo amico. Ne avevano
fatti di progressi, anche perché prima non sapeva neppure
cosa fosse una
circonferenza. Certo, affermava che in diciassette anni aveva vissuto
comodamente senza saperlo, ma venerdì avevano il compito, e
un ripasso generale
non poteva che fare bene ad entrambi.
Feliks odiava la matematica, quasi quanto odiava l’ex ragazza
bielorussa di
Toris. E ce ne voleva.
‘’ Che ne dici di prendere una pausa? Credo che per
oggi abbiamo già fatto
abbastanza.’’
‘’ No – rispose sicuro il polacco,
lasciandolo di sasso – Tipo, per la prima
volta sto capendo qualcosa, tu
già vuoi
finire di spiegare?’’
‘’ Ehm… ma sono tre ore che stiamo
facendo solo matematica…’’
‘’ Beh, ho tipo i miei tempi, ok?
‘’
‘’ Uhm… ma ci sono anche altre
materie.’’
‘’ Un’altra ora, Liet – gli
chiese, con la classica espressione di chi non
ammetteva rifiuti – Poi ti aiuto con
storia.’’
‘’ Ma tu odi storia.’’
‘’ E tipo tu non ricordi le date. Dai, ho
assolutamente bisogno di una mano con
matematica. E tu sei un genio. Prometto che non te ne pentirai.
‘’
Le guance del lituano si imporporarono
appena. Deglutì. Feliks lo faceva apposta, conosceva i suoi
punti deboli e li
usava a suo favore.
‘’ V-va bene… ma solo
un’ora!’’
‘’ Grazie Liet!’’
FrUk
(chimica)
‘’
La chimica è come la buona cucina.’’
Arthur alzò un sopracciglio. Cosa blaterava ora quella rana?
‘’ Che c’entra
adesso?’’ gli chiese, mentre armeggiava con le
provette. Non era
niente di pericoloso e nocivo, purtroppo. Sarebbe stato interessante,
altrimenti, notare che effetti avrebbe avuto sui capelli di quel
francese
maniaco.
‘’ C’entra mio caro hooligan,
c’entra…’’
‘’ Non fare quella faccia da saputello –
gli ringhiò irritato l’inglese – Non
accetto consigli da uno che ha quattro.’’
‘’ Solo per la teoria. Con gli esperimenti sono
molto portato.’’
‘’ Come no… guarda, ci credo
pure.’’
‘’ Mal fidato, dovresti stare più
attento a quello che gli altri ti dicono.’’
‘’ Se sei tu a parlare, è ovvio che non
mi fidi. Comunque, non mi hai ancora
risposto. Cosa diavolo c’entra la chimica con la buona
cucina?’’
Il biondo scrollò le spalle.
‘’ Vedi… bisogna saper bilanciare le
reazioni. Così come il dolce non va con il
salato, così certi agenti chimici non si possono incontrare.
‘’
‘’ Si… e quindi?’’
‘’ Quindi… non ti sei accorto di una
strana reazione… del tuo intruglio?’’
‘’
What?’’
In quel momento, il contenuto della provetta esplose,
lasciando una nuvola
di fumo aleggiare intorno ai due giovani. Il francese fu veloce.
Approfittando
del fumo, baciò Arthur sulle labbra. Oh, e
l’inglese parve ricambiare con
piacere!
Peccato solo che subito dopo gli diede uno schiaffo. Ma, conoscendo
l’inglese, se
l’aspettava. Ma dannazione, quelle labbra valevano anche
altri mille schiaffi.Ah, cosa non si fa per l'amour!