Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Roylove    06/10/2015    1 recensioni
Mandy è una ragazza di 21 anni, orfana purtroppo , vive a Londra in un orfanotrofio ma ancora per poco. Ama scrivere , scrive veri e proprie storie di come sogna la sua vita, storie purtroppo non apprezzate da Miss. Ponfy la tutrice dell'orfanotrofio. Ma troverà qualcuno disposto a leggere le sue storie, qualcuno che la sprona a dare il massimo e a raggiungere uno dei suoi obbiettivi . Sperando che questa storia vi piaccia , vi lascio alla lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Eccomi qui... Oggi sono davvero di pochissime parole, perciò non mi dilungo tanto, buona lettura!

 

 

 


La mattina Mandy si svegliò alle 7 in punto, il signor Thewlish ancora dormiva e Remus affianco a lui.
Si alzò dalla poltrona, notò che era tutto nuvoloso fuori, così decise di preparare del thè caldo.
Quando andò in cucina sentì che l'uomo di stava svegliando.
Infatti quando si affacció dalla cucina, lo ritrovo seduto sul divano mentre Remus gli faceva le feste.
-Signor Thewlish.-Disse Mandy seria.
-Mandy!? Tu cosa ci fai qui?-L'uomo era confuso ma poi si ricordò.
-Oh giusto.-Lo disse in tono colpevole e quasi si vergognava.
-Perché non mi ha mai detto che era malato? Avrei potuto aiutarla.-Disse Mandy.
-E come? Purtroppo nessuno può aiutare a guarire da questo male.-Disse l'uomo.
-Il suo dottore mi ha detto che rifiuta qualsiasi cura.-
-Vieni, siediti qui.-Disse l'uomo indicando il divano.
Mandy ubbidí e con la tazza di thè si sedette sul divano.
-Devi sapere che io fin da piccolo sapevo che sarei morto di questo male. Non è dovuto a fumo o smog come pensa la maggior parte della gente.-Iniziò lui.
-E allora a cosa?-Chiese lei curiosa.
-Ad un fatto genetico, nella mia famiglia, a cominciare da mio nonno tutti i maschi prima o poi hanno questo male, chi prima e chi tardi.Mio padre, i miei fratelli.... Tutti hanno provato le cure, ma purtroppo nessuno di loro è rimasto in vita.-Spiegò.
Mandy rimase lì zitta a ragionare poi se ne uscì con una domanda spiazzante.
-Non ha paura della morte?-
Il signor Thewlish rimase un attimo colpito dalla domanda, non aveva mai pensato a come sarebbe stato morire.
-Beh, no.. Si? Non ne ho idea.-Fece una faccia buffa, Mandy rimase in silenzio , sapeva che ben presto avrebbe dovuto separarsi da lui .
-Che cos'è quella faccia seria?-
-È che alla fine lei mi lascerà...-Disse lei guardandolo negli occhi.
-Vorrei che non fosse così, ma è inevitabile.-Si rassegnó lui.
-Beh, io vado a farmi una doccia, ti posso chiedere un favore?-Chiese lui con un sorriso.
-Si certo!-Esclamò Mandy.
-Potresti portare Remus un po' fuori? È da un po' che non esce.-Disse lui guardando il cane .
-Certo!-Disse lei alzandosi.
Quando si alzarono dal divano l'uomo diede il guinzaglio, un ombrello e con Mandy mise un piccolo impermeabile a Remus.
-Bene , ci vediamo tra un po'.-Disse Mandy uscendo.
Si avviò verso il parco dove erano soliti ad andare con il signor Thewlish.
Pioveva e diciamo non era proprio il massimo per portare a spasso il cane, ma Remus era così felice, si divertiva a prendere le gocce d'acqua con la bocca.
Mandy intanto se lo guardava divertita, per un po' gli aveva fatto dimenticare il male del signor Thewlish.
Dopo un'ora smise di piovere e decisero di tornare a casa.
Quando tornarono trovarono il signor Thewlish vestito come al solito di giacca, camicia e pantaloni, non riusciva a stare un po' trasandato.
-Siamo tornati.-Disse Mandy con un sorriso.
-Ben tornati!-Disse lui accogliendoli con un sorriso.
Remus fece le feste al suo padrone è ci fu una risata collettiva da parte dei due.
-Ora è meglio che vada. Sicuro che non le serve altro?-Chiese Mandy.
-Sicurissimo Mandy , grazie.-Disse lui con un sorriso enorme.
-Va bene, allora ci vediamo domani.-Disse Mandy con aria preoccupata.
-Certo! Tieni la borsa... Ah Mandy!-La bloccò come se avesse dimenticato qualcosa.
-Si?-
-Sta tranquilla, non ti preoccupare per me.-Il sorriso dell'uomo era così caldo e rassicurante Mandy non poté fare a meno di sorridere.
-Cercherò... Ma non le assicuro niente.-
Detto questo Mandy se ne andò, tornò in orfanotrofio e li trovò uno dei più piccoli fare le valigie.
-Hey che succede?-Chiese Mandy vedendo il bambino correre a destra e sinistra per raccogliere tutte le sue cose.
-Mi hanno adottato!!!!-Esultó lui andando verso Mandy.
-Davvero? Come sono?-Chiese Mandy curiosa.
-La mamma è bellissima e buona, sempre sorridente. Il papà ha detto la signora Ponfy che è un uomo importante ma anche lui sempre sorridente. -Disse lui tutto entusiasta.
-Sono davvero felice per te!-Disse Mandy abbracciandolo.
Mandy andò in camera sua con un grosso sorriso, finalmente qualcuno lasciava quel posto orribile per vivere meglio.
Quel pomeriggio tutti salutarono il bambino e la sera ci fu una certa malinconia nel cenare senza di lui.
-Mandy dopo nel mio ufficio!-Ordinò la signora Ponfy.
Dopo cena Mandy non tardó ad andare nell'ufficio dell'arpia.
-Mi dica signora Ponfy.-
-Dimmi Mandy, come va il lavoro?-Chiese lei.
-Oh beh ho quasi finito.-Disse lei.
-Bene.... E dimmi, come mai hai passato la notte a casa di quell'uomo?-
-Beh gliel'ho detto... Purtroppo è malato e gli serviva aiuto.-Spiegò lei.
-Mandy, a me non mi va giù il fatto che tu abbia dormito da lui. È un uomo molto più grande di te, se avesse abusato del tuo corpo?-Ora la signora Ponfy era arrabbiata.
-Ma che abusare di me! Ha avuto un malore e se non fosse stato per me sarebbe morto ieri sera! Il signor Thewlish è un uomo di tutto rispetto!-Mandy aveva alzato il tono della voce, non poteva pensare che la signora Ponfy aveva creduto che il signor Thewlish fosse una persona del genere.
-Non alzare la voce con me signorina! Gli uomini sono viscidi!-Urlò la signora.
-Sa che c'è, lei non capisce niente! -Disse lei.
A quel punto Mandy si beccó un ceffone in faccia ma ciò non le impedì di dire la verità.
-Lei crede che menandomi risolva le cose? Beh si sbaglia, sono stufa dei suoi modi, sono stufa di questo posto, sarei voluta morire quella notte appena nata , sarebbe stato meglio!-Disse Mandy, ciò che diceva erano tutti gli anni che aveva passato lì dentro e aveva sopportato il comportamento della signora Ponfy, ma adesso era stanca.
-Fuori di qui! Visto che ti sei stancata di tutto qui!-
Mandy furiosa uscì dall'ufficio, andò in camera sua, prese le poche cose che aveva , le mise in un borsone e uscì da quel posto.
Fuori pioveva a dirotto ma a Mandy non importava, voleva solo andare lontano da quel posto, superò il parco dove andava di solito, non sapeva dove stava andando ma qualsiasi posto era meglio dell'orfanotrofio. Arrivò sotto una galleria, era sola, e girava gente poco raccomandabile e lei aveva paura, ma ciò non la fece tornare dalla signora Ponfy.
Era quasi mezzanotte , Mandy era ranicchiata con il volto sulle ginocchia, aveva sonno, era triste e calde lacrime salate rigavano le sue guance.
D'un tratto sentì qualcosa di freddo e umido tra le sue mani.
Alzò gli occhi e si ritrovò Remus davanti a lei.
-Remus?-Chiese debolmente.
-Eccoti qui.-Disse una voce fin troppo familiare , era il signor Thewlish.
-Signor Thewlish.-Mandy non ci stava capendo più niente.
-Sei passata davanti casa, Remus ha iniziato ad abbaiare, e quando mi sono affacciato ti ho visto correre verso chissà dove. Stai bene?-Chiese lui preoccupato.
-Io, credo di sì.-Disse Mandy alzandosi da terra.
Il signor Thewlish lanciò un sospiro di sollievo, ma subito dopo tirò uno schiaffo a Mandy per poi abbracciarla stretta.
Mandy era talmente confusa che neanche fiató.
-Si può sapere che ti è saltato in mente? Mi hai fatto prendere un colpo! Non devi andare in giro a queste ore, non da sola!!!-La sgridó, ma a Mandy non sembrava proprio una sgridata, ma una sorta di consiglio.
-Io... Mi dispiace. Ho agito d'impulso... Mi dispiace.-Disse lei a bassa voce.
-Vieni, andiamo a casa.-Disse lui facendogli un sorriso paterno.
Arrivarono a casa del signor Thewlish fuori il tempo ancora era peggio, e lui fece fare un bel bagno caldo alla ragazza , gli diede una tuta e mentre lei si preparava, lui era intento a preparare della cioccolata calda.
Mandy era lì da sola, nel bagno, un bellissimo bagno Avana, con una grossa vasca dove Mandy sprofondó , era tutto così profumato, così familiare, tutta roba che Mandy aveva solo sognato, e che mai credeva fosse realizzabile.
Dopo un po' uscì dalla vasca e si cambiò, nel corridoio notò che c'erano due camere più uno sgabuzzino. Non era mai stata al piano di sopra di quella casa e iniziò a ficcanasare.
Sapeva che non doveva, ma entrò lo stesso nella stanza dell'uomo, era semplice, con le pareti giallo ocra, un letto matrimoniale dalle lenzuola arancioni, un armadio e un comodino con una vecchia foto sopra. La foto colpì subito la ragazza, l'immagine era una famiglia felice, il signor Thewlish, sua moglie e la figlia, era così simile a Mandy, ecco perché l'uomo gli voleva così bene... Forse.
Scese giù in salone e lì trovò il signor Thewlish con della cioccolata calda fumante sul divano.
-Come ti senti?-Chiese lui con un grosso sorriso.
-Meglio, la ringrazio.-Disse Mandy sedendosi sul divano affianco all'uomo.
-Cos'è successo?-
-Ho avuto una brutta discussione con la signora Ponfy... E , quando gli ho detto la verità in faccia, mi ha cacciata dall'orfanotrofio.-Spiegò Mandy rattristandosi.
-In litigio così brutto?-Chiese curioso .
-Si, ma non mi pento niente di quello che gli ho detto. Era la verità.-
-Ti credo.... Ma scappare così non si fa.-
-Ero così arrabbiata che neanche capivo dove stavo andando.-
-Che ne dici se domani andiamo insieme a parlare con la signora Ponfy?-
In quel momento Mandy era spaventata.
-Non credo che funzionerà molto....ha detto di non farmi più vedere lì.-
-Noi ci proviamo comunque.-Disse l'uomo con un grosso sorriso.
-Ora a letto! È quasi l'una di notte!-Disse lui guardando l'orologio che aveva su un vecchio mobile.
-Signor Thewlish, la ringrazio. Ha fatto così tanto per me e non so davvero come ringraziarla.-Disse Mandy finendo la sua cioccolata.
-Lo faccio con piacere.-Disse lui abbracciandola.
Quando salirono le scale, Mandy fu sistemata in una camera che di sicuro era stata quella della figlia, a giudicare dal tocco femminile.
Un letto di legno singolo, un armadio tutto ben intagliato una libreria, molti peluches , una libreria assortita e una scrivania.
Quella notte Mandy non dormì tranquilla, il giorno dopo sarebbe dovuta andare all'orfanotrofio a chiedere scusa alla signora Ponfy e temeva una sua qualsiasi reazione.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Roylove