Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: RegMax    07/10/2015    1 recensioni
[...]“Cos’è?” chiese Lucius cauto, ingoiando la saliva. Aveva la sensazione che quello specchio non fosse uno specchio normale, e non aveva intenzione di avvicinarsi.
Ma Severus non rispose. Gli sembrava di non saper più parlare.[...]
Si facevano chiamare i Mangiamorte ed erano temuti da molti. Era contento di avere un gruppo di amici che capiva la sua attrazione verso le Arti Oscure, invece di sorbirsi i soliti rimproveri di Lily.[...]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si svegliò la mattina dopo ancora stordito per ciò che aveva visto il giorno precedente. Non sapeva dire se era deluso o arrabbiato. Sicuramente non sarebbe stato più tranquillo. Non capita tutti i giorni di vedere la tua migliore amica baciare il tuo peggior nemico, in pubblico. Il mondo era crollato in quel preciso istante in cui aveva messo piede in Sala Grande. Quando Avery lo vide sulla soglia poggiò una mano sulla spalla di Lucius lì a fianco, il quale mostrava un’espressione alquanto disgustata, fu felice di poter distogliere lo sguardo da quell’orrendo spettacolo, e lo passò da Avery a Severus. Le loro espressioni d’un tratto rigide e preoccupate si scontrarono con quella di Severus, che aveva assunto un colorito più pallido del solito, e le luci della Sala mostrarono il leggero bagliore delle sue guance. Non sapeva cosa mostrasse il proprio viso, ma Severus corse via quando vide i suoi due migliori amici alzarsi di scatto. Non voleva sentire, come al solito, che succede così quando ti innamori di una Nata Babbana. Correva a perdifiato per mettere quanta più distanza tra sé e la Sala Grande. Avrebbe saltato la cena, probabilmente, ma poco importava. 
Come ha potuto?! Pensò fra sé mentre il groppo in gola cominciava a trasformarsi in singhiozzi. I personaggi dei quadri si voltavamo e sussurravano alcuni irritati, compassionevoli altri. Scese le scale verso il Sotterraneo, e subito raggiunse la Sala Comune.
Stava per dire la parola d’ordine, quando vide una porta aperta più avanti. Doveva essere un magazzino. L’avevano lasciato aperto dopo averci introdotto qualcosa. La sua voglia di sparire dal mondo e la sua innata curiosità lo spinsero ad avvicinarsi, seppur con la dovuta cautela. Non voleva trovare nessuno in quel momento.
“Lumos!” disse sguainando la bacchetta. La stanza era più grande di quanto si aspettasse ma il buio pesto non permetteva di distinguere i contorni, nonostante la luce della bacchetta.
Entrò ed estese l’incantesimo della luce a tutta la stanza. Era ampia in effetti. Ma gran parte dello spazio era riempito da scaffali alti e impolverati. Cianfrusaglie e oggetti vari ricoprivano le mensole in maniera del tutto casuale. La stanza era rettangolare, priva di finestra, e regnava un’atmosfera di polvere. Le pareti erano nascoste dagli scaffali ma il soffitto era bianco opaco, pieno di crepe, e il pavimento piastrellato di colori alternati verde scuro-verde smeraldo. Poi un luccichio catturò la sua attenzione. Un oggetto rettangolare alto due metri era poggiato su uno scaffale di fronte a lui, con sopra una scritta in oro. Si avvicinò, e quasi cadde all’indietro quando vide Lily riflessa nello specchio proprio di fianco a lui. Si girò attorno ma non c’era nessuno. Si avvicinò per guardare meglio. Lily gli accarezzava i capelli con tenerezza e lo guardava sorridendo. Le sue labbra si mossero in un “Ti amo”, e le ginocchia di Severus cedettero. La sua mano toccò il vetro, nel disperato tentativo di realizzare quella visione con il tatto oltre che con la vista. Era così  verosimile, eppure aveva controllato diverse volte se ci fosse davvero qualcuno accanto a sé. Ma così non era. Eppure sarebbe rimasto lì per sempre guardando quell’immagine. Il cibo non aveva alcuna importanza. Sarebbe rimasto lì e nessuno avrebbe potuto distoglierlo.
Dalla bacchetta uscì spontaneamente una luce argentea che prese la forma di una cerva, la stessa forma che aveva il patronus della ragazza.
Cominciò a girargli attorno e poi sparì oltre la porta. Dopo pochi secondi o forse molte ore, non era in grado di  dirlo, entrò Lucius “Sev! Sev! Dove diamine ti eri cacciato! Ti stiamo cercando da un’ora! Credevamo…” ma le parole gli si incastrarono in gola. Vide Severus in ginocchio, la bacchetta a terra alla sua destra e la sinistra appoggiata allo specchio.
“Cos’è?” chiese Lucius cauto, ingoiando la saliva. Aveva la sensazione che quello specchio non fosse uno specchio normale, e non aveva intenzione di avvicinarsi.
Ma Severus non rispose. Gli sembrava di non saper più parlare. E in ogni caso non aveva una risposta soddisfacente a quella domanda. In fondo non gli importava sapere cos’era.
“Severus vieni subito in Sala Comune! Devo…”
“Togliermi i punti? Mettermi in punizione? Denunciarmi al Professor Lumacorno?” Chiese Severus con una punta di sarcasmo.
“No certo che no!” Rispose indignato Lucius. “Devo dirti che quando sei corso via la mezzosangue…”
“Non osare…” sussurrò minaccioso Severus, la voce appena udibile.
“Insomma la rossa ha dato uno schiaffo a quell’insolente di Potter, umiliandolo davanti a tutta la scuola e poi è corsa via furibonda.”
Dopo alcuni secondi che sembrarono ore, la mano scivolò via dallo specchio “Non importa.” Disse, sorprendendosi di quanto la propria voce suonasse fredda e strascicata. Si alzò, e dopo un ultimo sguardo allo specchio si voltò. Quella mossa gli costò molta fatica, e lo stordì. La realtà gli era piombata addosso come una doccia fredda. Quando alzò il viso verso Lucius però il suo sguardo era privo di emozioni ma pieno di una strana determinazione. La luce che aveva negli occhi appariva inquietante. Le sue labbra si curvarono in un debole sorriso. “I Nati Babbani sono immeritevoli di ogni attenzione. Il loro destino è segnato, vero Lucius?” Il sollievo prese il posto dell’iniziale sospetto in Lucius, e il suo sorriso pareva quasi scoprirgli i denti.
“Vedo che il mio migliore amico ha finalmente ritrovato la ragione.”
“Esattamente”. Concordò Severus. “Ora però, se non ti dispiace, gradirei una bella dormita. Nox!” Disse arrivato alla porta. Uscirono e chiusero il magazzino. Entrati in Sala Comune tutti si voltarono verso Severus preoccupati. Ma ciò che lessero sul suo viso non era più la disperazione o la tristezza che i compagni di Serpeverde erano abituati a vedere dopo i suoi litigi con Lily. Ora mostrava l’espressione fredda di poco prima, colorita da un leggero sorriso, fiero di essere amico di Lucius Malfoy.
“Buonanotte.” Si congedò da Lucius che aveva adocchiato Narcissa con un’espressione che lasciava intendere diverse cose. Si precipitò nei dormitori prima che qualcuno potesse fermarlo, e dopo essersi cambiato si infilò sotto le coperte, nascondendo anche il volto, che di nuovo si stava ricoprendo di lacrime.
Quella mattina invece era turbato. Era bugia che non gli importasse più. Il fatto che Lily avesse reagito non voleva dire che non era innamorata di James. La conosceva bene, e prima o poi avrebbe smesso di negarlo a se stessa. Intanto – e sorrise pensandoci – aveva degli amici su cui contare. Si facevano chiamare i Mangiamorte ed erano temuti da molti. Era contento di avere un gruppo di amici che capiva la sua attrazione verso le Arti Oscure, invece di sorbirsi i soliti rimproveri di Lily. Desiderava che anche lei si unisse, come lei desiderava che lui si allontanasse. Ma finora quei “vigliacchi e infimi” amici, come li chiamava lei, erano gli unici che lo accettavano e lo capivano. Si sentiva parte di qualcosa e non gli importava di cosa potessero dire gli altri. Perché la parte più bella non era sapere che gli altri gli coprivano le spalle. Ma sapere che lui copriva le spalle a loro. Half-Blood-Prince.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: RegMax