Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: bad93    07/10/2015    2 recensioni
Yusei era appena partito per Nuova Domino, voleva riprendersi ciò che gli era stato rubato. Nel frattempo Miyu, amica d'infanzia del ragazzo, stava cercando di mettersi in contatto con lui; senza successo purtroppo. Lei si era trasferita dal Satellite in città a seguito di una borsa di studio per entrare all'università, ancora non era sicura di ottenerla, il test lo aveva passato, ma i giudici la stavano valutando, forse a causa della sua origine.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6:

Quella mattina Yusei fu il primo a svegliarsi, si sentiva indolenzito per via della posizione in cui aveva dormito. Vide che Miyu era ancora addormentata, e per un attimo la osservò, iniziò a porsi delle domande. Non sapeva nemmeno lui perché quel giorno l'aveva baciata, però avrebbe continuato volentieri, fortuna che si era accorto di essersi confuso e si era fermato in tempo. Aveva rischiato di compromettere la loro amicizia, avevano un legame forte, e lui non voleva romperlo. Però non si capacitava nemmeno come mai, l'altra ragazza, che lo seduceva ogni volta, non gli facesse alcun effetto. Insomma era un ragazzo, certe attenzioni avrebbero dovuto provocare qualcosa in lui, era una reazione biologica. Invece nulla, non gli risultava di avere problemi di nessun tipo, quindi perché nessuna reazione? Quella ragazza era di certo attraente e ci sapeva fare, é vero lui non era interessato a lei, ma il suo corpo avrebbe dovuto esserlo. Stava iniziando a preoccuparsi, avrebbe dovuto andare a fondo di quella questione, non era gay, ne era sicuro, quei sogni su Miyu ne erano la prova. Però non avrebbe potuto chiedere alla ragazza in questione di esaudire qualche piccola richiesta come nel sogno, sarebbe stato un disastro, per non parlare dell'imbarazzo, no era fuori discussione, avrebbe dovuto trovare un'altra soluzione.
Perso nei suoi pensieri, fu ridestato da Miyu, che muovendosi, aveva attirato la sua attenzione; si stava girando dalla parte sbagliata, rischiando di cadere, lui la prese giusto in tempo e nella foga del momento, l'aveva attirata troppo a se, con il risultato di essere a completo contatto. In quella situazione, il suo cervello iniziò uno di quei famosi sogni che non doveva fare, lei per il movimento mosse il viso, si stava svegliando, ma non del tutto, lo spostò quel poco che bastava a congiungere le loro labbra, lui a quel punto cedette e iniziò a baciarla dolcemente, ma allo stesso tempo sensualmente, in quel momento lei si svegliò completamente.
Provò ad allontanare il ragazzo, ma dato il luogo ristretto, risultò impossibile. Sentendo una leggera pressione sul petto, lui interruppe quello che stava facendo.
-Che ti é preso?!-
-Hai iniziato tu.-
-Cosa?! Non è vero! Dormivo.-
-Ti sei mossa e mi hai baciato.-
-Ma involontariamente e tu ne hai approfittato!-
-Scusa, non so cosa mi sia preso, non sono riuscito a controllarmi. -
-Come é possibile? Non è mai successo prima, cosa é cambiato ora?-
-Siamo entrambi cresciuti, non siamo più i bambini di una volta, nonostante il nostro rapporto non sia cambiato.-
-Già, va bene, mettiamoci una pietra sopra, infondo é stata colpa mia. Anche se non ne sono sicura.-
-Siamo pari, che si fa? -
-Non lo so. Aspetta un attimo che sposto una cosa.-
-Che cosa?-
-Credo il telecomando. Si vede che ci siamo dimenticati di metterlo sul tavolo.-
Quando sentì dove stava toccando, lui avvampò, ora ne aveva la prova, non era ne gay ne aveva problemi. Solo doveva fermare la ragazza, che continuava a toccare, cercando di spostare l'oggetto, borbottando continuamente frasi tipo: Ma che cavolo, vieni qui, perché non si sposta, non riesco a prenderlo, dammi una mano invece di stare li impalato.
-Mi... Miyu...sme...smettila.-
-Perché parli sconnesso?-
-Beh... Tu...inizia...a spostare la mano.- "Non posso dirle dove ha la mano."
-Tolgo il telecomando, aspetta un attimo.-
-No! Per favore, fer...ma...ti.-
-Che c'è? Ti senti male?-
-Eh...dovrei andare al bagno.-
-Ok.-
Lei si alzò e lui potè andare, velocemente chiuse la porta dietro di sé e sospirò.
"C'è mancato poco, se avesse continuato, so come sarebbe andata a finire. Non l'ha fatto apposta, non sapeva nemmeno dove avesse la mano. Meno male che avevo ancora un po' di lucidità. Ora devo sistemare la situazione, dannata biologia mattutina, se non l'avesse toccato sarebbe stato più semplice. "
Continuò il lavoro iniziato dalla ragazza. Ma lei, dopo diversi minuti, non vedendolo tornare si era preoccupata e ora lo chiamava da dietro la porta.
-Yu, tutto bene?-
"No, non ora. " -Si...tranquilla.- rispose con il fiato corto.
-Stai male? Hai il respiro affannato.-
-Si...st...sto...bene.-
-A me non sembra, ora entro.-
-No! Non...serve.- "Ti prego non entrare. Solo qualche secondo."
-Non dire sciocchezze! -
Lei abbassò la maniglia e lui di scatto si sedette con la schiena contro la porta, per impedirle di aprirla, continuando quello che stava facendo.
-Fammi entrare!-
-Sto...bene...non...t...ti preoccupare.-
-Invece mi preoccupo, hai il respiro sempre più affannato. Cosa stai facendo?!-
-Nulla...ora...esco.-
-Apri questa porta! Subito!-
"Non posso. Resisti ancora un po'. Dannazione in questa situazione non riesco a fare in fretta. Saperla qui fuori non mi aiuta."
-Allora vieni fuori tu!-
-Ok...aspetta...solo un...attimo. -
-Smettila, esci!-
-Vai...di...la-
-Ok, ma sbrigati-
Lei si allontanò e dopo un po' il ragazzo uscì dal bagno.
-Che diamine! Non fare mai più una cosa del genere! Quando stai male non devi chiuderti in bagno! Hai capito?!-
-Si. -
-Non ti rendi conto della gravità della cosa?! Ora fila a letto! Mi sa che ti é tornata la febbre.-
-No, io sto bene.-
-Sei tutto rosso, non dire bugie! Avanti!- gli disse, spingendolo verso la camera.
"Non lo sono per quello. Ma tu non puoi capire." -Ok, ok. Ci vado da solo. Non serve che spingi.-
-Va bene, io vado a fare il té, vedi di farti trovare sotto le coperte.- disse prima di andare in cucina.
-Si.-
Dopo pochi minuti lei entrò nella stanza con due tazze in mano, porgendogliene una.
-Allora mi vuoi dire cosa stavi facendo?-
-Nulla, te l'ho detto.- rispose sorseggiando la bevanda.
-Sei strano oggi, sembra che la febbre sia scesa. Non sei più rosso come prima.- disse toccandogli la fronte.
-Te l'avevo detto. Sono guarito.-
-Meglio non rischiare, termina lo stesso la settimana di riposo. Sei anche tutto sudato, meglio se ti cambi.- asserì porgendogli un altro pigiama.
-Ok.- lui lo appoggiò sul letto.
Lei lo fissò.
-Adesso?-
-E quando sennò? Dai alzati, ti dò una mano. Sia mai che ti senti di nuovo male.- gli disse, iniziando a sbottonare la parte superiore.
Lui, sentendo a volte il contatto delle mani di lei sul proprio petto nudo, capì che era meglio convincerla a lasciarlo fare da solo, o sarebbe dovuto correre in bagno un'altra volta. E non era il caso, visto i precedenti. Controvoglia, la bloccò, ormai i bottoni erano usciti tutti, lei non si accorgeva di nulla, era solo interessata ad aiutare il ragazzo malato; in una situazione normale si sarebbe imbarazzata, visti i continui oggetti, che in passato dovette schivare, ogni volta che si presentava davanti a lei senza maglietta.
-Senti, faccio da solo. Ci riesco, tranquilla. Potresti voltarti per favore?-
-Va bene.- lei obbedì e lui si cambiò,  constatando che si era eccitato di nuovo, per così poco. Quella ragazza, ultimamente, gli faceva uno strano effetto e non capiva il perché. Non poteva parlane con nessuno, di solito era lei a dargli consigli; e quell'opzione ora era vivamente scartata.
-Hai fatto?-
-Si.-
-Qualcosa non va? Sai che con me puoi parlare di qualsiasi cosa.- gli disse tornando a guardarlo in faccia.
-Non di tutto, ci sono cose che non posso dirti.-
-Esempio? -
-Cose da uomini. -
-Cioè? Andiamo abbiamo sempre parlato di tutto. Non vedo alcuna differenza tra di noi ora.-
-E non devi vederla.-
-Eh?-
-No, niente. Lascia stare. Oggi cosa fai? Non possiamo fare un giro? Non credo che per qualche ora possa peggiorare.-
-Non sottovalutare l'influenza. Sei appena guarito, aspetta almeno domani. Se ti annoi, puoi sempre parlarmi del tuo problemino.-
-Non lo definirei problemino. E poi non è  mio.- provò a dissuaderla.
-Quindi é di qualcuno che ti ha chiesto in consiglio, e chi?-
-Beh, non posso dirtelo. É imbarazzante e lui si vergogna di certe cose.- continuò, fiero che l'avesse bevuta.
-É Crow? No, non può essere,  è un tipo senza peli sulla lingua. Degli altri chi potrebbe essere? Sono ancora un po' troppo giovani, non capisco di cosa dovrebbero vergognarsi. Però, aspetta...non è che riguarda te? Stai usando il vecchio trucco dell'amico.-
Lui sudò freddo, non era durato molto l'inganno. -No, si tratta di...di...di Jack.- disse sbrigativo.
-Jack?! Ma se non vi parlate da anni!-
-Appunto. Proprio per questo, non sapendo bene la sua situazione. Non posso spifferare nulla,  ne intuire più di tanto. Quindi posso dare un consiglio oggettivo.-
-In effetti, a parte te, lui è l'unico che rientra nella descrizione. Perché non l'hai detto subito?!-
-Sai come è fatto.-
-Già. Allora inizia a raccontare.-
  
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