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Autore: TIMELORD95    07/10/2015    0 recensioni
Avevo il bisogno di sentirmi viva, di essere felice ma purtroppo, quel tipo cose, avvenivano solo nelle favole. Cercavo qualcosa, una scintilla che mi svegliasse, una luce che non arrivava mai.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Devi andare avanti, devi lasciarlo andare.” Era questo che sentivo da mesi, sempre e solo questo. Tre parole che mi avrebbero ossessionata a vita: “Devi andare avanti.” Dovevo, anzi, era la decisione che avrebbe preso qualunque persona razionale e con un briciolo di amor proprio. Perché non ci riuscivo? Perché mi risultava così difficile lasciarlo andare? Come potevo andare avanti quando lui era l’unica persona che riusciva a rendermi felice e allo stesso tempo a spezzarmi, distruggermi, farmi morire dentro? Come potevo? La risposta era semplice. Avevo cercato per troppo tempo di dimenticarlo, mi ero dedicata allo studio, agli amici, alla musica, alla scrittura. Facevo di tutto per non pensarci, ma ogni volta che mi fermavo, anche per un attimo, lui era lì. Era lì a ricordarmi la ferita che mi aveva inflitto, una ferita troppo profonda per essere dimenticata. Era questo che aveva fatto: mi aveva ferita. Era andato via per la seconda volta. Tutte le promesse, tutti i “ti amo” erano delle bugie, delle bellissime bugie, e quel dolore che provavo costantemente era la negazione di tutte le sue affermazioni. Avevo creduto che il dolore fosse finalmente finito, ci avevo creduto veramente, eppure era appena iniziato e non sarebbe scomparso facilmente. Mi sentivo prosciugata, stanca, vuota, sola… anche se non lo ero. Dentro di me sentivo crescere un vuoto che si ingrandiva fino a risucchiarmi. Mi mangiava dentro, non ero più io. Il corpo era vivo, ma era morto lo spirito. Non ero il tipo di persona che si affezionava facilmente, anzi, tendevo a distaccarmi dagli altri, eppure quando lo facevo, quell’amore mi distruggeva. Mi consumava, mi portava sul baratro, non potevo tornare indietro. La consapevolezza di non poter ottenere qualcosa, mio malgrado, me la faceva amare di più. Non potevo continuare ad amare qualcuno che non si curava di me, qualcuno che non mi amava. Lui amava un’altra, non me. Io non esistevo. C’era sempre e solo lei. Avevo il bisogno di sentirmi viva, di essere felice ma purtroppo, quel tipo cose, avvenivano solo nelle favole. Cercavo qualcosa, una scintilla che mi svegliasse, una luce che non arrivava mai.
  
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