Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Jimmy_xx    08/10/2015    0 recensioni
Charlie ha diciotto anni, è una ragazza timida che ama la musica e odia il suo aspetto. Non sa che in quel normale e monotono giovedì di aprile la sua vita cambierà. Lei, vista da tutti come una persona debole e lunatica, riuscirà a tener testa a questo cambiamento?
Dal primo capitolo:
"Sento della musica provenire dalla casa di fianco [...] Ciò a cui assisto e che sta accadendo in questo stesso istante in quella stanza mi fa schiudere la bocca e spalancare gli occhi: c’è un ragazzo a petto nudo che si sta cambiando la maglietta."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti!!!
No, non sono morta. La storia continua!
Scusate se non sono più riuscita ad aggiornare ma tra scuola e sport non ho molto tempo. Perdonatemi vi prego ahahah
Per quanto riguarda il racconto, Charlie e Mickey iniziano a conoscersi piano piano, ma la storia deve ancora evolversi! Non vi anticiperò nulla, starà a voi scoprirlo andando avanti nella lettura.
Cercherò di pubblicare il prossimo capitolo il più presto possibile, comunque entro una settimana.
Grazie per aver aggiunto la storia alle seguite/preferite/ricordate.
A presto (davvero). Jx

 
 
 
 
 IL PRANZO
 
 
 

Da: Charlie Willow
A: Tallulah Dallay
Ora: 18:43
Tall, non puoi capire! Domani a pranzo devo andare a casa dei vicini e conoscere il nipote. Cavolo!!
 
Da: Tallulah Dallay
A: Charlie Willow
Ora: 18:45
Sii rilassata. Farai sicuramente bella figura!
 
Davvero? Tallulah ha solo questo da dirmi? In effetti, che altro poteva scrivere.
L’emozione inizia a farsi sentire, domani conoscerò il ragazzo misterioso!
Voglio andare a dormire e risvegliarmi domani all’ora di pranzo, ma è ancora troppo presto, devo far passare il tempo. Cosa potrei indossare? Apro l’armadio e scelgo dei leggins neri e una maglia bianca con un disegno colorato; come scarpe metterò gli stivaletti neri.
Dopo cena, torno in camera e mi siedo sul letto. Non credo sia il caso di fare la curiosa e tentare ancora di guardare se il bel tipo è affacciato alla finestra, devo resistere fino a domani.
Mi addormento con le cuffiette alle orecchie e la musica che va.
 
La mattina seguente, dopo essermi lavata, mi vesto indossando gli abiti che avevo scelto la sera prima.
Ora più che emozionata sono nervosa. Molto nervosa.
Scendo giù e trovo mia madre che sta impacchettando la crostata che ha preparato come regalo per i vicini.
−Mi raccomando, salutami la signora Calbart, ringraziala per l’ospitalità e aiutala se ha bisogno di una mano, non farmi fare brutte figure. – si raccomanda mia mamma.
−Stai tranquilla – la rassicuro.
Esco di casa e mi dirigo verso il cancello che si trova alla mia destra. Non faccio in tempo a suonare il citofono che la padrona di casa viene verso di me con aria allegra per aprirmi.
−Oh, Charlie cara, che piacere averti qui da noi! – dice accogliendomi.
−La ringrazio signora Calbart, anche per me è un piacere essere vostra ospite. Mia madre ha preparato una crostata.
−Ma che cara la tua mamma, non c’era bisogno di disturbarsi. Comunque tesoro, non chiamarmi “signora Calbart”, mi fa sentire ancora più vecchia, chiamami pure con il mio nome, Adelaide.
−Va bene, Adelaide. – le rispondo sorridendo.
Varchiamo il portone di ingresso ed entriamo. La casa è arredata con mobili antichi e ci sono tantissimi soprammobili. La sala è grande, ci sono un divano e due poltrone dall’aria molto comoda e in un angolo un grande camino. In fondo al salone c’è un lungo tavolo in legno apparecchiato elegantemente, evidentemente è lì che mangeremo. Attaccati alle pareti vi sono diversi quadri che raffigurano dei paesaggi di mare. Mi piace questa casa, è molto calda e accogliente.
−Vieni tesoro - mi dice Adelaide – andiamo in cucina, ci sono mio marito e mio nipote.
Appena entriamo mi trovo davanti un uomo anziano, il signor Calbart, che mi accoglie con un grande sorriso. Ai fornelli, invece, c’è un ragazzo girato di spalle.
È lui.
−Charlie! Che piacere averti qui da noi.
−Grazie signor Calbart, il piacere è tutto mio. Mamma ha preparato una sua specialità: crostata di more.
−Che meraviglia, non doveva scomodarsi. – risponde lui con tono gentile.
Adelaide mi prende per un braccio e mi porta verso l’angolo cottura dove si trova il nipote. Lui si gira e mi accoglie con un ampio e gentile sorriso.
−Charlie, lui è mio nipote Mickey. -  esclama lei presentandoci – Mickey, lei è Charlie la figlia dei vicini.
−Ciao. È un piacere conoscerti. – mi dice lui sorridendo e porgendomi la mano.
Timidamente allungo il braccio e la stringo.
−Il piacere è tutto mio. – rispondo ricambiando il sorriso.
−Finisco di preparare il pranzo, voi andate pure in sala e iniziate a mettervi a tavola. – ci suggerisce Adelaide.
Lui annuisce e si dirige nell’altra stanza. Lo seguo.
Ci sediamo.
Non so cosa dire, sono troppo nervosa.
Lo osservo attentamente. È bello. Mi colpiscono molto gli occhi, neri come la notte, che gli conferiscono uno sguardo penetrante.
Dopo questi lunghi secondi di imbarazzante silenzio, Adelaide arriva con il pranzo.
Mentre mangiamo, sono principalmente i padroni di casa che parlano.
−Quindi Charlie, tu sei al quarto anno del liceo? – mi chiede il signor Calbart.
−Sì, quarto anno, liceo scientifico.
−Deve essere impegnativo. Hai qualche materia preferita?
−Sì è abbastanza impegnativo, ma cerco di non lamentarmi. Non ho proprio una materia preferita, diciamo che me la cavo molto bene in matematica e scienze.
−Ah, quindi preferisci quel genere di materie, interessante. – risponde lui con aria davvero interessata. – Quando io andavo a scuola, mi piacevano molto la storia e la geografia, e devo dire che ero anche molto bravo. A te non piacciono?
−Storia non dico che non mi piace, è importante, però faccio fatica a memorizzarla e dopo un po’ mi stufa. Geografia purtroppo non si studia più.
−Che peccato, è una materia importante. – esclama rammaricato.
−Ora basta Philbert, - ci interrompe Adelaide – se continui a parlare di scuola li annoierai entrambi e non mi sembra il caso.
Le sorrido, mi piace troppo questa donna, ha un bel carattere, è gentile e comprensiva e ha l’aria di essere una persona che sa farsi rispettare.
−Hai degli hobby? – mi chiede improvvisamente Mickey.
−Ehm, si. Mi piace leggere, se può considerarsi un hobby, e suono il pianoforte. – rispondo timidamente.
−Il pianoforte? Interessante.
−Si, beh, è una passione che mi ha trasmesso mia madre. È stata lei la mia insegnante. Tu invece, che hobby hai? – chiedo, cercando di non apparire in difficoltà.
−Anche io suono il pianoforte, e mi piace viaggiare. Il mio insegnante è stato quell’anziano signore che siede alla tua sinistra. – dice lui, guardando il nonno e sorridendo.
−Davvero? – chiedo stupita e rivolgo lo sguardo verso il signor Calbart, seduto alla mia sinistra.
−Già, sono stato io l’artefice di tutto, e ne vado fiero. – esclama lui divertito.
−Avete un pianoforte in casa? – chiedo, sperando di non essere sgarbata.
−Si – risponde Mickey – è nella mia stanza. Quando finiamo di mangiare andiamo su e io e il nonno ti facciamo sentire qualcosa a quattro mani.
−Sarebbe fantastico! – esclamo. Non vedo l’ora di vederli e soprattutto sentirli suonare.
Quando finiamo il pranzo, aiuto Adelaide a sparecchiare e pulire la cucina, anche se lei aveva insistito che io mi rilassassi sul divano, ma non volevo lasciarle fare tutto da sola. Terminate le pulizie ci dirigiamo tutti nella stanza di Mickey.
Quando entriamo noto subito il pianoforte che si trova attaccato alla parete alla nostra sinistra; più in fondo alla stanza vi è il letto e sulla parete di fronte a noi c’è solo la finestra.
 Aspetta.
Cavolo, questa finestra è QUELLA finestra! Proprio quella! Che vergogna. Non voglio pensarci.
Mickey e Philbert prendono posizione davanti il pianoforte, afferrano gli spartiti poggiati su di esso, li sistemano sul leggio, si scambiano uno sguardo d’intesa e iniziano a suonare.
Sono bravissimi, mi incantano. Le loro dita scorrono veloci e leggere sulla tastiera, sembra le stiano dando delle dolci carezze. Noto che Mickey non guarda mai lo spartito, mentre il signor Calbart lo sbircia spesso, evidentemente è un po’ che non mette mano al piano. La melodia finisce e mi congratulo con loro, sono stati bravissimi, incredibili.
−Ora Charlie, che ne dici di far sentire tu a noi qualcosa dal tuo repertorio? Sono curioso. – mi chiede Mickey prendendomi alla sprovvista.
−Ehm..okay, però avverto, non sono brava quanto voi due. – rispondo timidamente. Cosa posso suonare? Qualcosa che mi viene bene, per forza, non voglio fare brutte figure. Mentre vado a sedermi allo sgabello e prendo posizione mi viene in mente il brano ideale. Inizio a suonare e chiudo gli occhi per non sentirmi osservata, posso farlo, orami questa canzone la so a memoria, è parte di me. Le mie mani iniziano una vera e propria danza sui tasti, vanno da sole, adoro questa sensazione.
Finisco il brano e apro gli occhi. Vedo che Mickey mi guarda sorridendo. I signori Calbart mi applaudono entusiasti.
−Complimenti tesoro, sei stata bravissima! – mi dice Adelaide venendo verso di me e abbracciandomi.
−Grazie – dico con un po’ di vergogna – ma non ho suonato niente di così difficile.
−E allora? – mi risponde Philbert – non è saper riprodurre un pezzo difficile che ti rende brava, ma il modo in cui lo suoni. Sta tutta lì la bravura, e tu sei stata davvero bravissima, dovrò complimentarmi con tua madre.
−Phil, - lo distrae dai suoi pensieri Adelaide – che ne dici di andare giù a preparare qualcosa da bere e tagliare la crostata che ha preparato la mamma di Charlie? Voi ragazzi rimanete pure qui, vi chiameremo noi quando sarà pronto.  
Vedo Mickey annuire alla nonna e io mi sento in imbarazzo.
Ho paura a rimanere in questa stanza da sola con lui dove c’è QUELLA finestra.
−Sei stata davvero brava Charlie, complimenti. – mi dice lui mentre va verso il letto.
−Grazie. – gli rispondo con tono pacato, accennando un sorriso.
−Che tipo di musica ti piace ascoltare? – mi chiede mentre rovista tra una colonna di cd poggiate di fianco al letto.
−Beh, nulla di particolare. Mi piace ascoltare tutta la musica, dal metal al classico, dal rock all’hip-hop; non ho preferenze. E tu invece? Cosa preferisci?
−Io sono un tipo un po’ fissato con il rock, però data la mia passione per il pianoforte, mi piace ascoltare anche la musica classica. In genere Hip-Hop, Rap o “ronzio” da discoteca, quel tipo di musica lì non amo ascoltarla, mi stanca. Conosci i Dire Straits?
−Certamente! Chi non li conosce? – dico in tono ironico e sorridendogli.
−Già – mi risponde, ricambiando il sorriso – voglio farti ascoltare questo album, contiene i loro pezzi più famosi, ti piacerà. Se vuoi posso prestartelo, non credo faremo in tempo ad ascoltarlo tutto.
−Sarebbe fantastico!
Apre la custodia, prende il cd e lo infila nello stereo. La musica parte e riempie la stanza. È magica.
Mi alzo dallo sgabello del pianoforte e mi avvicino alla finestra, senza pensarci.
−Ti ho vista, sai? – esclama Mickey.
Ecco appunto, mi ha vista. Bella figura Charlie, complimenti!
−Vista? – chiedo, facendo finta di non capire.
−Si, l’altra sera stavo parlando al cellulare appoggiato al davanzale della finestra e mi sono accorto che dalla casa di fianco mi stavi guardando. Ho provato a salutarti, ma tu te ne sei subito andata.
−Ah, già… - devo inventarmi subito qualche scusa! – è che mia madre mi stava chiamando per andare a cena. Scusa se non ho ricambiato.
−Figurati. - mi risponde in tono tranquillo.
Sentiamo Adelaide chiamarci per andare a mangiare la crostata, così mi avvio verso la porta.
−Aspetta - esclama Mickey venendo verso di me – Prendi il cd, non credo che dopo torneremo su e non voglio negarti la possibilità di ascoltarlo. –
Gli sorrido, afferro il cd ed esco dalla stanza.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Jimmy_xx