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Autore: RobDowney    08/10/2015    2 recensioni
[Cast The Maze Runner]
« Cosa ti preoccupa? »
« La vera domanda è /chi/. La vera domanda è /cosa ho fatto/ e con /chi/. » Disse tutto d'un fiato, il tono di voce era roca quasi come un sussurro, guardando un punto imprecisato della stanza continuando a strofinarsi le mani, in quel momento voleva maledirsi. « Non pensavo di essere capace di fare una cosa del genere, e sopratutto con ... lui. »
« Lui chi? »
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cast The Maze Runner, Cast The Maze Runner
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Presente
« Frena, frena. Frena! » 
« Che c'è? Ho saltato qualche parte? Non hai capito quello che ho detto? Se vuoi posso rispiegare e--- »
« No, Dylan. Ti ho frenato per non sapere i dettagli di quello che avete fatto ieri notte. » disse Cate prendendosi il suo cellulare che vibrava ogni due secondi, in continuazione, ma era fin troppo presa dalla storia del suo attore che lo aveva ignorato per un bel po'. 
Sospirò a lungo rileggendo i centomila messaggi che le arrivavano su whatsapp o messanger, ma nessuno di quelli la fece distrarre dai suoi pensieri. Dylan con Thomas. Roba da non credere. « Quindi -ripose il suo iphone nella tasca sinistra dei jeans, riprendendo il discorso con uno sfarzoso sorriso stampato sul volto- tu e Thomas ... avete poi ... » 
Dylan si lasciò andare, ricambiando il sorriso leggermente sforzato, ma sincero. Infondo è la sua manger, e doveva sapere quello che gli capitava. Anche quella più imbarazzante. 
« Abbiamo avuto un rapporto. Sì. Ma adesso ... mi sento, come se avessi sbagliato tutto. » 
« Perché? » 
« Perché questa mattina non era a letto con me. Lui non c'era. »  disse tutto d'un fiato, la gola secca e l'ansia fin sopra la testa. 


Passato
The Plaza Hotel; Ore 01:00 

« D-Dyl- Dylan--- Asp-aspetta. » disse Thomas.
« Cosa c'è? » rispose Dylan continuando a baciarlo e mordicchiargli leggermente il collo, lasciandogli segni evidenti dei suoi morsi. 
« M-mi si è addormentata una gamba Dylan. » lo incenerì con lo sguardo. 
« Mh-mh. » Il moro era del tutto impegnato a mordergli il collo, che non aveva fatto caso al fatto di trovarsi in una posizione alquanto scomoda per Thomas. Gli era praticamente addosso come una sanguisuga. 
« Dylan! La gamba! » si scansò infine Thomas dai baci del moro, guardandolo dritto negli occhi. Avevano tutta la nottata per coccolarsi e lascarsi i segni di una notte passata insieme. Una notte che non avrebbero mai dimenticato. Ma la gamba era la prima priorità. 
Dylan fece per scansarsi scusandosi dispiaciuto per non esserne minimamente accorto, ma alla risata leggera e terribilmente tenera del ragazzo che gli era sotto di lui lo fece risollevare, riprendendo a sorridere goffamente e continuando il suo lavoro di baci e piccoli morsi. 
Entrambi non sapevano come descrivere le diverse sensazioni che stavano provando. 
Da una parte c'era quel po' di senso di colpa per aver baciato qualcuno dello stesso sesso, ma dall'altra vi era un senso di liberazione che svaniva ogni qualvolta le loro labbra si sfioravano desiderose di un bacio ben approfondito. E così fecero. 
E non smisero mai, baciandosi, carezzandosi, darsi attenzioni che entrambi meritavano di avere/volere. E continuarono, lasciando che le tende scure di quella stanza coprissero due ragazzi in un rapporto poco casto ma allo stesso tempo la /fine del mondo/. 


Presente

« Sarà stato chiamato dalla sua manager, non mi risulta che sia partito senza salutarti. Non farti strane idee. » disse tranquillamente Cate, mentre controllava alcuni fascicoli posti sul bancone della reception, con date e impegni dei vari attori del cast. 
« Di certo non lo direbbe a te, e a questi stupidi fascicoli-- » esasperato Dylan, si sporse verso le due grandi porte d'entrata dell'Hotel, scrutando con gli occhi ogni minima macchina nera che passava nel grande traffico di Manhattan. Magari in una di quelle sarebbe uscito Thomas, e le sue preoccupazioni non lo avrebbero tormentato. Che perfetto idiota. 
« Dylan, ho appena chiamato Lauren. Sono ... in hotel. » sorridendo appena, con fare interrogativo. Perché tutta quella situazione aveva dell'inverosimile, e anche lei come l'attore non riusciva a spiegarsi di quella piccola ''scomparsa'' da parte del biondo. 
« C-cosa? Ma ... allora ... » senza neanche finire la frase si catapultò nell'ascensore digitando con forza il tasto 11, dove si trovava la stanza di Thomas e della sua manager. 
Quando le porte si aprirono, corse immediatamente verso una grande porta sul lato destro del corridoio. Bussò piano la prima volta, ma l'agitazione lo fece bussare ben due volte e freneticamente. Deglutì appena si sentì il cigolio della porta che si apriva lento trovandosi Thomas tra la fessura di essa. « Dylan ... cosa c'è? »
« Posso entrare? » 
« No. » gridò Thomas.

E la porta si chiuse. 



Nota del'autrice: 
Perdonate il ritardo, ma ultimamente l'ispirazione era sotto zero e non sapevo come continuarla questa maledetta FF, doveva essere una piccola cagata ma a quanto pare sta uscendo qualcosa che mai mi sarei aspettata. Bene. No cioè-- male. 
Ho voluto aggiungere qualcosa di angst e me ne pento, perché io non sono brava a scrivere qualcosa di triste, seriamente. Però dai- mai dire mai.
Mi faccio schifo. Anyway, ringrazio coloro che la stanno seguendo e ringrazio le mie Culopesche che mi vogliono taanto bene. Aw Miao. 
Bye. 
 
  
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