Ciao
ragazzi di nuovo in mezzo alle scatole
col nuovo capitolo! Scusate se vi ho lasciato per la seconda volta col
fiato
sospeso... ma che volete farci... io sono cattiva e mi piace farvi
stare sulle
spine!! Muahahahah!
Siamo
già arrivati al capitolo 15... wow!!
Beh...
vi lascio con lui... e trattatelo
bene perché è uno dei miei preferiti! XD
15.
Gli agenti del Mossad non piangono
Tel
Aviv 16:31 ora locale
Clinica
privata “Meyudim”
-
Dottore, come sta Tony?- chiese Ziva col
cuore in gola.
L’uomo
si passò nervosamente una mano tra i
capelli.
-
Beh... era una brutta ferita... il
proiettile l’ha colpito nell’occhio sinistro...
l’intervento era difficile...
siamo riusciti a salvare il bulbo oculare e la cornea... ma il nervo
ottico era
troppo danneggiato... il cristallino bruciato...-
-
Quindi?- chiese Ziva con il cuore in
gola.
Sapeva
già la risposta...
Ma
non ci voleva credere...
Il
medico fece un sospiro e abbassò la
testa.
-
Quindi... non potrà più vederci con
l’occhio sinistro...-
Il
mondo parve crollare sulle spalle della
ragazza.
Tony
aveva perso un occhio per colpa sua...
Afek
le cinse le spalle con un braccio per
darle coraggio.
Tremava
come se avesse la febbre...
La
donna abbassò gli occhi velati dalle
lacrime un attimo, poi chiese con voce roca al dottore:
-
Ma per il resto sta bene?-
Quello
cercò di fare un sorriso
rassicurante che però gli riuscì male...
-
Si... è stato molto fortunato... il
proiettile poteva anche arrivare al cervello... ma se supera la notte
è fuori
pericolo!-
“
Se passa la notte...”
Con
l’enorme sfortuna che avevano
probabilmente non l’avrebbe passata... Anzi!
SICURAMENTE!
-
Possiamo vederlo?- domandò Afek.
-
Penso di si... ma lui per adesso sta
dormendo...-
Ziva
ignorò le ultime parole pronunciate
dall’uomo e gli disse:
-
Grazie dottore...-
Lui
le sorrise e indicò la camera dove era
stato portato Tony e con estrema sorpresa, Ziva notò che era
quella accanto
alla stanza di suo padre...
Il
padre che prima che succedesse tutto
quel casino aveva deciso di perdonare...
-
Vicedirettore David!- la chiamò una delle
guardie.
Afek
ebbe un sussulto udendo quelle
parole...
Vicedirettore?!?
Quella
ragazza era un Vicedirettore?!?
Lei
si staccò da lui e raggiunse l’agente.
-
Shalom Adam...-
-
Shalom Vicedirettore...- fece il ragazzo
confuso - Dove si era cacciata? Vi hanno cercata per tutto il giorno...
e poi
come abbiamo saputo dell’esplosione che
c’è stata sull’autostrada qua vicino...
il ritrovamento del corpo della signorina David... a proposito...
condoglianze... abbiamo temuto il peggio per lei...-
-
Beh... ora sono qui no?-
Si...
era lì... ma quante persone avevano
dovuto soffrire per farla arrivare, là?
E
quante altre lo avrebbero fatto?
-
Si sente bene?- le domandò preoccupato
l’uomo notando che il suo pallore e gli occhi incavati.
-
Si... sono solo molto stanca...-
Guardo
la porta alle spalle dell’uomo e
guardò per terra...
Poi
fece la domanda che più le stava a
cuore in quel momento...
-
Come sta mio padre?-
-
Bene... diciamo... beh... è stazionario! Lei
è sicura di stare bene?-
Lei
non rispose e si diresse verso la
camera accanto, cioè quella di Tony...
Non
era ancora pronta per affrontare suo
padre dopo gli eventi degli ultimi giorni...
Aveva
bisogno di una persona per potercela
fare...
E
quella persona ora dormiva beatamente sul
suo lettino ospedaliero, con l’occhio sinistro fasciato e con
la mascherina per
l’ossigeno...
Ziva
non ricordava di averlo mai visto
conciato così male...
Certo
quella volta che l’avevano colpito a
una gamba era stato terribile...
Ma
niente in confronto a quello...
Ed
era stata colpa sua...
La
donna si sedette nella sedia accanto al
letto e lo osservò...
Pareva
così tranquillo...
Mentre
lei si disperava...
-
Hai visto? Avevo ragione io...- disse
Afek entrando nella stanza.
-
Su cosa?- gli chiese alzando la testa.
-
Sul fatto che si sarebbe salvato! Guarda
come dorme tranquillo questo disgraziato mentre noi ci peniamo per lui!-
Ziva
fece un mezzo sorriso.
Afek
si sedette accanto a lei.
-
Quindi tu sei un Vicedirettore...-
-
Si...-
-
Di che ente se mi è consentito saperlo?-
La
ragazza sospirò.
-
Mossad...-
L’ex
medico rimase un po’ sorpreso...
-
Wow... quindi ora sto parlando con il
Vicedirettore del Mossad... wow...- Lei sorrise incontrando gli occhi
del
vecchio.
-
Da quanto è che nominano alte cariche
così giovani? Mi sono perso qualcosa negli ultimi dieci
anni?-
Lei
smise di sorridere e in breve gli
raccontò tutta la storia...
Che
lei era stata costretta a diventare il
Vicedirettore contro la sua volontà... di come Hazif avesse
fatto attentare
alla vita di suo padre... della delirante “Operazione
Messiada”... di come Tony
l’avesse protetta e le avesse salvato la vita...
-
Tu lo ami vero?- la interruppe l’uomo.
Lei
si lasciò scappare un sorriso e abbassò
la testa...
-
Non fartelo scappare... Anthony è uno dei
pochi bravi ragazzi rimasti sulla faccia della terra...- e dicendo
così si stiracchio
e si alzò dalla sedia imprecando sottovoce.
-
Credo che andrò a vedere come sta
Badir... l’ho lasciato tutto solo in furgone...-
Lei
annuì e lo guardò andare via.
Non
appena uscito dalla stanza Afek osservò
i due ragazzi attraverso il vetro...
Lei
gli stringeva la mano come se in quel
modo Tony non la potesse abbandonare...
Capiva
perfettamente cosa stava provando la
ragazza...
Lo
stesso senso di colpa e impotenza che aveva
provato lui quando era venuto a sapere
della morte di suo figlio da uno stupido agente dello Shin
Beth...
Sua
moglie si era suicidata per il
dolore...
Lui
aveva cominciato a bere per lenire il
dolore di quelle due perdite...
Lo
avevano licenziato e lui si era
ritrovato disoccupato, senza amici e senza famiglia...
Finché
non aveva incontrato Badir...
Era
solo un cucciolo appena nato quando lo
aveva salvato da due ragazzini palestinesi che gli lanciavano contro
delle
pietre...
Grazie
a lui la sua vita era migliorata...
Aveva
avuto di nuovo qualcuno da amare...
Aveva
venduto la sua vecchia casa e si era
stabilito nel vecchio aranceto di suo padre...
E
da allora viveva in pace e armonia con se
stesso e con il mondo...
Sorridendo,
sperò che le cose si risolvessero
per il meglio...
Il
sentimento che percepiva ci fosse tra i
due giovani era troppo bello e tormentato per poter finire in quel
modo...
Scrollò
le spalle e si diresse verso il
parcheggio dove aveva posteggiato il suo furgone, e dove Badir lo
aspettava
affamato.
Tel
Aviv 9:07 ora locale
Stanza
di Anthony DiNozzo
Quando
Tony si svegliò la prima cosa che
vide fu Ziva accucciata su una poltrona che lo teneva per mano...
Stava
dormendo...
Aveva
un sorriso sulle labbra... forse
stava sognando qualcosa di bello...
Con
l’altra mano si tolse la mascherina per
l’ossigeno, cosa che risultò più
difficile del previsto a causa dei farmaci che
gli avevano somministrato e dal fatto che ci vedeva poco bene...
Perché
non ci vedeva bene?
Si
passò una mano sulla garza che gli
ricopriva l’occhio sinistro...
Ecco
perché...
Per
il resto sembrava essere tutto a
posto...
Gli
avevano dato i punti alla ferita al
fianco, avevano fasciato meglio quella alla spalla e quella alla mano
era
guarita del tutto...
Dopo
essersi accertato di essere tutto
intero tornò a guardare Ziva...
Gli
piaceva guardarla dormire...
Era
uno dei pochi momenti in cui non aveva
difese e si abbandonava completamente...
Sorrise
e strinse di più la sua mano...
-
Ciao...- le sussurrò infine.
La
ragazza sebbene DiNozzo avesse parlato
pianissimo aprì gli occhi di scatto e gli lasciò
la mano mettendosi in piedi e
puntandogli addosso una pistola...
Il
ragazzo vide gioia nei suoi occhi quando
si rese conto che a parlare era stato lui...
-
Tony...- sussurrò abbassando la pistola e
facendo ricadere le braccia lungo il corpo.
I
loro sguardi si incontrarono felici...
Si
fissarono solo pochi secondi ma a loro
parvero lunghi una vita...
A
loro bastava uno sguardo per capirsi...
E
spesso uno sguardo valeva più di mille
parole...
Poi
lei non resistette più e gli si lanciò
addosso circondandogli la testa con le braccia...
Al
diavolo il mondo... al diavolo il folle
piano di Hazif... al diavolo il dolore... al diavolo la morte... al
diavolo
tutto e tutti!
Ora
era finalmente con lui e nulla li
avrebbe più separati...
-
Wow... che accoglienza...- sussurrò lui
accarezzandole i capelli e sorridendo.
Lei
si staccò dall’abbraccio imbarazzata a
causa della propria inaspettata reazione...
-
Come ti senti?- gli chiese lei ancora
imbarazzata avvicinandosi abbastanza da poterlo guardare bene in viso.
Aveva
davvero un bellissimo sorriso...
Il
più bello che avesse mai visto...
-
Mi fa male la testa e mi sento una mummia
a causa di tutte queste bende... ma niente di più... e tu?-
-
Io non ho niente... sto benissimo...-
disse rispondendo al sorriso.
-
Sei sicura? Devi aver dovuto passare dei
momenti terribili... a giudicare dall’accoglienza che mi hai
dato eri davvero
preoccupata per me...- fece lui allusivo.
Lei
si sentì colpita in pieno...
Cavolo...
questa volta che si sarebbe
inventata?
-
Non ero preoccupata per te...-
-
Certo... certo... quell’ abbraccio per
cosa era?-
Lei
fece ruotare gli occhi infastidita
dalle domande del ragazzo...
-
Beh... forse ero un po’ preoccupata...-
-
Un po’?- chiese Tony malizioso facendola
imbestialire.
Perché
stava cercando di farle dire cose
che era meglio che non sapesse?
-
E va bene... MOLTO...- ammise sconfitta.
Un
sorrisino sornione si dipinse sul volto
di DiNozzo.
-
Lo avevo immaginato...-
-
Beh... sai non succede tutti i giorni che
ti sparano...- fece lei cercando di minimizzare la cosa - e poi io sono
viva
solo grazie a te... e quindi...-
I
ruoli si invertirono e lei giurò di
vedere arrossire Tony...
Il
grande “Casanova” Anthony DiNozzo che
arrossiva?
Si
sbagliava di sicuro!
-
Dai non esagerare... non ho fatto niente
di speciale...- si schiarì rumorosamente la voce -
piuttosto... come ho fatto
ad arrivare qui?-
No...
non si sbagliava...
DiNozzo
era veramente imbarazzato...
Un
piccolo sorrisino compiaciuto le si
disegnò in volto...
-
Afek ci ha dato un passaggio...- rispose
tranquillamente.
-
L’hai conosciuto quindi...- fece lui un
po’ sorpreso - E come ti sembra?-
-
Vecchio... un po’ strano... anche se da
giovane non doveva essere stato male...- fece finta di pensarci su -
Anzi... ne
sono sicura!-
-
Ti piace Afek?!?-
-
Perché non mi dovrebbe piacere?-
-
Potrebbe essere tuo padre!- esclamò Tony.
-
Beh... forse è anche questo che lo rende
attraente... e poi ha un fascino tutto suo... misterioso... un
po’ scontroso...
non ti ricorda nessuno?-
-
Non mi dire che ti piace pure Gibbs!-
disse DiNozzo visibilmente sconvolto.
-
Si... non c’è nulla di male in fondo...-
-
Credo che vomiterò...-
-
Oh! Ma come fai l’esagerato! E comunque
stavo scherzando... Afek è un bravo uomo... proprio come
dicevi tu... ma non è
il mio tipo...-
Lui
tirò un sospiro di sollievo...
Ziva
decise di farlo penare ancora un
po’...
-
Però Gibbs lo è... -
-
Mi sfotti vero?- fece lui sgranando gli
occhi orripilato.
-
Si... ma solo un po’...- rispose lei
ridendo e abbassando lo sguardo.
Non
riusciva a guardarlo in faccia...
Non
dopo quello che era successo...
Tony
in quel momento parve cogliere
qualcosa negli occhi scuri della donna...
Come
un ombra... di dolore e tristezza...
E
senso di colpa...
Sentimenti
che lei nel corso degli anni
aveva imparato a nascondere per evitare di sembrare debole...
Ma
che lui aveva pazientemente imparato ad
individuare... sebbene con qualche sforzo...
-
Sei sicura di stare bene?- le domandò
passandole una mano sulla guancia e accarezzando delicatamente il
taglio
provocato dal proiettile che l’aveva sfiorata.
-
Si...- continuò a mentire lei.
Lui
rimase impassibile.
Perché
lei continuava a mentirgli?
Non
era bastato beccarsi un proiettile al
posto suo per guadagnarsi la sua fiducia?
Lei
affondò di nuovo faccia nella sua
spalla, aspirando quel profumo che tanto le era mancato...
“
No...” avrebbe voluto dirgli “ no... non
sto bene... è stato terribile... tu non ti muovevi e io...
io non sapevo che
fare! Credevo di averti perso... proprio come Sara...”
Ma
non lo fece...
Avrebbe
voluto sfogarsi... lasciarsi andare
tra le sue braccia...
Ma
il suo orgoglio e lo stare troppo tempo
lontana dai propri sentimenti glielo impedirono...
Lui
la strinse di più tra le braccia per
rassicurarla.
-
E’ stata tutta colpa mia...- disse infine
Ziva tra i singhiozzi lasciandosi travolgere dai sentimenti.
Non
le capitava di piangere in quel modo disperato
per qualcuno da quando sua madre e Tali erano morte...
-
No... non è vero... smettila di accusare
te stessa... e poi io sto bene...- fece lui sorridendo tranquillo.
Ziva
staccò di nuovo la faccia dalla spalla
e riprese a guardarlo con gli occhi lucidi...
Un
solo occhio rispondeva al suo sguardo...
-
Il... il tuo occhio però...-
-
Cosa ha il mio occhio che non va?-
domandò preoccupato.
Con
il cuore in mano, Ziva, raccontò a Tony
quello che le aveva riferito il dottore.
Lui
rimase impassibile... assorto nei suoi
pensieri e dopo una manciata di secondi di silenzio disse sorridendo:
-
Avrei dovuto capirlo dal fatto che era
fasciato... va beh!-
Ziva
rimase estremamente sconvolta...
Aveva
detto davvero “va beh”?!?
Aveva
perso un occhio e tutto quello che
sapeva dire era “va beh”?!?
-
Che significa “va beh”?!?-
-
Ho sempre l’altro no?- continuò
scostandole dal viso una ciocca di capelli neri - E lui ti vede
piuttosto
stanca... da quanto è che non ti riposi?-
Tutto
quello che lei seppe fare fu rimanere
a guardare un punto indefinito dietro di lui con gli occhi lucidi...
-
Su dai! Non piangere! Gli agenti del
Mossad non piangono! Me lo hai detto tu, ricordi?-
Era
vero... glielo aveva detto...
Una
volta...
Quella
sera...
Quella
sera in cui lui aveva dato buca alla
sua adorata Jeanne per rimanere con lei...
La
cosa più sorprendente era che lui se lo
ricordava!
Ricordava
quella frase così semplice...
così profonda... ma che riusciva a colpire lo stesso...
Quella
frase che le era uscita
spontaneamente mentre un sorriso amaro le si era disegnato sul volto...
Quella
frase che suo padre le aveva detto
con tanta durezza e che lei odiava... ma che ora, pronunciata da
quell’uomo...
dall’uomo che ama... sembrava essere la frase più
bella del mondo...
Distolse
lo sguardo dal vuoto e lo fissò...
Stava
sorridendo dolcemente...
Decise
di fare la domanda a cui non era
riuscita a dare una risposta e che la stava tormentando in quel
momento...
-
Come fai a non essere arrabbiato con me?-
Lui
la guardò confuso.
-
Perché dovrei esserlo?-
-
Per colpa mia hai perso il tuo occhio
sinistro!-
-
Non è stato per colpa tua! Sei stata tu a
sparare?-
-
Ma...-
-
Sei stata tu a sparare?- la interruppe
lui.
-
No... però...-
-
Hai visto? Non è colpa tua! E’ colpa di quel
bastardo... non tua! E poi per dirla tutta non me ne frega niente del
mio
occhio! A me basta sapere che sono vivo... e che tu sei viva...-
La
strinse più forte a se...
-
Lo sai che sei un imbecille incosciente?-
gli sussurrò Ziva all’orecchio.
-
Si, ma sono anche un imbecille sexy ed
estremamente affascinante... ahi! Guarda che sono ancora
convalescente...-
Lei
per tutta risposta posò le proprie
labbra su quelle di lui sorridendo...
Un
bacio dolce e tranquillo...
Il
pericolo di non poterlo mai più
vedere... di non poterlo più abbracciare... di non poterlo
più fissare negli
occhi...
Tutto
questo le aveva fatto capire che
senza di Tony non sarebbe riuscita ad andare avanti...
Era
innamorata di lui...
Anche
se era troppo orgogliosa e la loro
storia era troppo complicata per ammetterlo...
E
aveva bisogno di Tony in quel momento
quasi quanto lui aveva bisogno di lei...
-
Ciao Anthony...- disse una voce dal
ciglio della porta riportandoli alla realtà.
I
due si affrettarono a separarsi e a fare
come se non fosse successo nulla.
Lei
di nuovo seduta sulla poltrona e lui
tranquillamente sdraiato nel suo letto...
Quanto
erano infantili quei due...
-
Ciao Afek! Come stai? Ziva mi ha
raccontato del tuo eroico salvataggio...-
-
E a quanto pare non ha fatto solo questo...-
ribattè malizioso l’uomo facendo arrossire
entrambi.
-
Ma cosa vai a pensare! Siamo solo
amici...- fece Tony guardando in direzione di Ziva e chiedendole aiuto.
-
Già! Vero! Siamo solo ottimi amici...-
Afek
li guardò sorridendo furbo.
-
In senso biblico?-
-
Ok! Stendiamo un velo pietoso...- fece
Tony cercando disperatamente di uscire fuori da quella spiacevole
situazione -
Quindi... dicevamo del tuo eroico salvataggio...-
-
Veramente dicevamo che voi...- cercò di
contraddirlo il vecchio.
-
DICEVAMO DEL TUO EROICO SALVATAGGIO!-
disse Tony con un tono a cui non si poteva ribattere.
-
Beh... io non ho fatto nessun eroico
salvataggio... devi ringraziare Badir... l’ha mangiucchiato
per bene quel
bastardo...-
Tony
sospirò deluso e con aria sognante.
-
Peccato... mi sarebbe piaciuto vedere
quella scena... quel tipo mangiucchiato da Badir...-
-
Era uguale al “documentario su mamma orsa”...-
lo informò Ziva.
-
Quello in cui mamma orsa...-
-
Già... proprio quello...-
Lui
fece un faccia triste da bambino
viziato.
-
Non è giusto! Volevo vederlo!-
Tutti
e tre si misero a ridere scaricando
la tensione accumulata...
Tony
e Ziva fissandosi complici e Afek
guardandoli divertito e contento per loro...
Sebbene
fosse la prima volta che li vedeva
insieme poteva tranquillamente affermare che erano fatti
l’uno per l’altra...
Quel
magico momento però fu interrotto da
una fastidiosa voce sull’uscio della porta...
-
Buongiorno signori... scusate
il disturbo... ma sono qui per una
questione estremamente delicata...-
-
E cioè?- chiese Afek minaccioso girandosi
verso il nuovo arrivato.
Quello
sorrise furbo...
-
Beh... sono qua per arrestare un terrorista...-
-
Bene... e noi che c’entriamo?- stavolta a
fare la domanda fu Ziva, che nel frattempo si era alzata e messa
accanto a Afek
con le braccia incrociate sul petto.
La
ragazza aveva un aria per niente
amichevole...
Tony
sperò per il bene del nuovo arrivato che
non la facesse arrabbiare...
Altrimenti...
Rabbrividì
e preferì non pensare a quello
che avrebbe potuto fargli Ziva...
Il
sorriso dello sconosciuto si allargò...
-
Il terrorista è quest’uomo...- disse
indicando il letto - Anthony DiNozzo!-
Bene...
era condannato a morte...
Lei
lo avrebbe SICURAMENTE fatto fuori dopo
una affermazione del genere...
-
Io non sono un terrorista!- ribattè il
ragazzo cercandola con lo sguardo per controllare la sua reazione - E
poi lei
chi è?-
Pareva
tranquilla...
L’uomo
si gonfiò il petto e disse
orgoglioso:
-
Sono Amin Azzam... il Direttore dello
Shin Beth...-
-
Ah! Lei è il famoso Azzam...- disse Ziva
girandogli intorno e squadrandolo da capo a piedi...
Era
quello che le mandava tutti quegli
interminabili rapporti da firmare... Era davvero paranoico... qualsiasi
cosa
succedesse si trasformava in un attentato terroristico ai suoi occhi...
Azzam
era più basso di lei, magrissimo,
ormai doveva aver superato la cinquantina come stavano a testimoniare
le sue
rughe e i radi capelli grigi...
Sicuramente
in campo non sarebbe stato un
buon agente... sia per la conformazione fisica... sia per il fatto che
era un
tipo nervoso...
Però
per essere il Direttore dello Shin
Beth doveva essere molto intelligente quantomeno...
Ricordando
quello che l’uomo aveva appena
affermato riguardo a Tony, però, cambiò idea...
Non
riusciva a capire come quell’uomo fosse
diventato il capo dell’organizzazione di sicurezza interna
israeliana!
-
Mi dispiace... ma non lo può
arrestare...- disse lei sorridendo.
Era
ora di usare la sua arma segreta...
-
E perché, signorina?- fece lui con tono
di sfida.
-
Perché io sono il Vicedirettore del
Mossad, Ziva David, e Anthony DiNozzo è sotto la mia
protezione!-
-
Lei?!? Vicedirettore del Mossad... ma mi
faccia il piacere!- disse Azzam quasi ridendo.
-
Chi è che urla?!?- gridò un soldato
entrando nella stanza - C’è un paziente grave
nella stanza accanto e...- l’uomo
si bloccò e guardò Ziva - Oh! Vicedirettore
David! Mi scusi per il disturbo!
Non sapevo ci fosse lei qui...-
“Oh!
Che tempismo... devo fargli avere un
aumento...” pensò gongolante.
-
Ciao Adam... non ti preoccupare!- rispose
la ragazza fissando con aria di sfida Azzam - Il signore se ne stava
andando...
vero Amin?-
Il
sorriso sulla faccia di quest’ultimo
scomparve.
Sapeva
benissimo che in gerarchia Ziva
veniva sicuramente prima di lui... molto prima di lui... probabilmente
anche
prima del Primo Ministro stesso: era risaputo che era il Mossad a
tenere le
redini del paese...
Arrabbiato
girò sui tacchi e si diresse a
grandi passi fuori dalla stanza, insieme ad un estremamente confuso
Adam.
-
Allora... cosa stavamo dicendo?- fece
Ziva tranquilla.
Tony
la fissò raggiante e disse:
-
E’ anche per questo che adoro questa
donna...-
*
Ecco che il mio lato più oscuro e
nascosto ha preso il sopravvento: il mio lato ROMANTICO! Si! Avete
indovinato
anche io ne ho uno! Sarà
uscito fuori a
causa di San Valentino... diciamo che non succede spesso quindi
scusatemi se il
capitolo è noioso/monotono/sdolcinato/patetico/da tagliarsi
le vene è che non
sono molto pratica di... QUESTE COSE...
* Scusatemi se ho fatto
perdere un occhio
al nostro povero Tony (se le informazioni mediche sono sbagliate vi
pregherei
di comunicarmelo, anche se non dovrebbero esserlo secondo le mie
ricerche)...
ma era in programma che lui perdesse ben più di questo...
dovete ringraziare
una certa persona se è ancora vivo, la stessa che ha
riempito di spoiler su
questa fic internet che poi in fondo non è così
stupida... certo un po’ lo è...
però... ora sto divagando... alla prossima
settimana... forse.