The Beauty and the Vampire
Prologo: la maledizione di Edward
C’era
una volta, in un paese lontano lontano, un bellissimo principe di nome
Edward, che viveva in uno splendido e imponente castello.
Il giovane, malgrado fosse attorniato da armonia e agio, era viziato e egoista.
Durante una notte fredda e senza luna, una anziana mendicante si presentò alla porta del palazzo per cercare riparo dal gelido vento invernale. La donna offrì al principe Edward, in cambio dell’ospitalità, una meravigliosa rosa.
Egli rise del suo dono e la cacciò, ella lo avvertì di non farsi ingannare dalle apparenze e che la vera bellezza si trova nel cuore. Edward si schernì nuovamente della mendicante, la quale divenne una bellissima fata.
Il principe si mostrò pentito, ma a nulla servirono le sue suppliche: la fata lo trasformò in un vampiro; egli non solo fu condannato a vivere in eterno nutrendosi di sangue, ma anche a leggere nella mente di ogni essere umano, così da avvertire i sentimenti di ogni sua vittima.
Gettato l’incantesimo, la fata gli lasciò in dono la rosa: solo se fosse riuscito a farsi amare prima che il fiore incantato sfiorisse, egli sarebbe tornato uomo.
Il principe si isolò nel suo castello per anni e anni, la disperazione come unica compagna.
Chi mai avrebbe potuto amare…un vampiro?
Il giovane, malgrado fosse attorniato da armonia e agio, era viziato e egoista.
Durante una notte fredda e senza luna, una anziana mendicante si presentò alla porta del palazzo per cercare riparo dal gelido vento invernale. La donna offrì al principe Edward, in cambio dell’ospitalità, una meravigliosa rosa.
Egli rise del suo dono e la cacciò, ella lo avvertì di non farsi ingannare dalle apparenze e che la vera bellezza si trova nel cuore. Edward si schernì nuovamente della mendicante, la quale divenne una bellissima fata.
Il principe si mostrò pentito, ma a nulla servirono le sue suppliche: la fata lo trasformò in un vampiro; egli non solo fu condannato a vivere in eterno nutrendosi di sangue, ma anche a leggere nella mente di ogni essere umano, così da avvertire i sentimenti di ogni sua vittima.
Gettato l’incantesimo, la fata gli lasciò in dono la rosa: solo se fosse riuscito a farsi amare prima che il fiore incantato sfiorisse, egli sarebbe tornato uomo.
Il principe si isolò nel suo castello per anni e anni, la disperazione come unica compagna.
Chi mai avrebbe potuto amare…un vampiro?