Un altro anno era passato. A Berk la vita era continuata, scandita dal lento scorrere delle stagioni.
I gemelli Jorgenson e la piccola Haddock erano cresciuti, diventando tre piccoli uragani, e passavano sempre molto tempo insieme, rincorrendosi e giocando alla lotta.
A dire la verità, succedeva più che altro che Sif e Frejya si coalizzassero contro Fandral, e il povero bambino si ritrovava vittima di qualche scherzo della sorellina e dell'amichetta, oppure riceveva da loro un sacco di botte, ma mai da farsi troppo male, sempre nel modo scherzoso e giocoso dei bambini, e il piccolo si arrabbiava, urlava, minacciava a modo suo le due compagne di giochi.
Ma le due piccole sapevano sempre come farsi perdonare: ogni volta che il bambino scoppiava a piangere perché non ne poteva più dei loro scherzetti, Frejya si avvicinava a lui e lo abbracciava stretto, stampandogli un bacio sulla guancia, e lui si scioglieva, ed era come se non fosse successo nulla.
I loro genitori li osservavano crescere, fare le loro scoperte e rafforzare i loro legami, e non potevano fare a meno di notare le somiglianze con loro stessi, che si facevano più visibili man mano che passava il tempo. Ma avevano deciso di non lasciarli soli: a un anno di distanza, Astrid e Testa Bruta avevano messo al mondo altri figli, una coppia di gemelli, un maschio che aveva preso il nome del padre e una femmina di nome Valkirya per la prima donna e un maschietto di nome Jorgen per la seconda. In poche parole, le due coppie avevano ciascuna tre figli, divisi in un singolo e una coppia di gemelli, e la loro vita non poteva essere più gioiosa.
Era un pomeriggio di metà estate, faceva caldo e le giornate erano lunghe.
Hiccup era dovuto partire per una visita di rappresentanza, lasciando l'isola in mano alla moglie e ai suoi amici. La situazione era tranquilla, così i tre bambini più grandi erano stati lasciati liberi di correre e giocare nel piazzale davanti a casa Haddock, mentre i piccoli erano sistemati vicino alla porta, a godere del sole su delle seggiolone, Astrid Bruta e Moccicoso si davano ogni tanto il cambio per controllare questi ultimi, dividendosi i compiti di gestione del villaggio, insieme a Tufo e Gambedipesce.
Astrid era seduta sulla porta, e stava allattando i figli minori, lanciando qualche occhiata a Frejya e Sif, che avevano appena messo al tappeto Fandral, gli avevano tolto i pantaloncini e ora si facevano rincorrere, passandosi l'indumento, ignorando le urla e le minacce del bambino.
Moccicoso si avvicinò al gruppo e si sedette accanto alla cugina acquisita, non prima di aver fatto una carezza al figlio minore, che dormiva tranquillo, avvolto nella sua copertina, poi si rivolse alla giovane donna.
"Bruta e Tufo sono andati a controllare l'orto di Mildew. Non torneranno prima di un paio d'ore: quegli stramaledetti cavoli non si riesce proprio a estirparli..." riferì.
"Qui è tranquillo, possono fare con calma." lo rassicurò Astrid, prendendo meglio i due figli, per far loro fare il ruttino.
"Aspetta, ti aiuto." propose il moro, prendendole Hiccup Jr, sorridendo "Vieni dallo zio Moccio, giovanotto, ora ti faccio fare il ruttin..." il bambino ebbe un rigugito, che sporcò la casacca dell'uomo, il quale dovette pulirsi, schifato "Fantastico... grazie mille, nanetto..."
Astrid rise, aiutando l'amico a ripulirsi, mentre Fandral correva verso di loro, in lacrime, e abbracciava le gambe del padre. Venne subito raggiunto dalle due bambine, e Sif gli infilò i pantaloncini in testa, dispettosa.
"Ehi, signorina!" la rimproverò Moccicoso "Chiedi subito scusa a tuo fratello!"
"GNO!" esclamò la piccola, incrociando le braccia.
I due adulti si guardarono, sospirando.
"Non so proprio dire se questo carattere lo ha preso da te o da tua moglie." commentò Astrid.
"Forse da entrambi..." ammise il moro, prendendo meglio il nipote, mentre Frejya si avvicinava a Fandral, gli afferrava la testa e gli dava un bacio sulla guancia, mandando il piccolo in brodo di giuggiole; Moccicoso la indicò "Lei ha decisamente preso da te, cugina!"
"Può darsi..." disse lei, criptica, rimettendo Val nella sdraietta, accanto a Jorgen, che appena sentì la presenza della piccola, allungò la manina nel sonno, afferrando la sua e stringendola forte.
Sif, notando che nessuno la considerava più, decise di attirare l'attenzione del papà, arrampicandosi in braccio a lui e stampandogli un bacio sulla guancia, con aria coccolosi.
"Papy mio!" disse, stringendosi a lui e tirandogli una delle basette con la manina "Ojo taaaanto bene."
Il giovane uomo sorrise, accettando le sue coccole, per poi voltarsi verso Astrid.
"Se penso che neanche tanto tempo fa non mi passava per la mente di accasarmi, e passavo il tempo a provarci inutilmente con te, quasi non ci credo, sembra un'altra vita..." ammise.
"Era un'altra vita, Moccicoso." lo corresse lei "E abbiamo dovuto perdere entrambi la memoria per capire davvero quale era il nostro posto nel mondo."
Il ragazzo annuì, abbassando nuovamente lo sguardo sui due bambini che aveva in braccio. Notò che Hiccup Jr fissava Sif con timido interesse, ma la brunetta era troppo impegnata a giocare con le sue basette per accorgersene. Ma quando queste persero ogni attrattiva e lei si girò verso di lui, il bambino distolse lo sguardo, arrossendo violentemente.
Non riuscì a trattenere un sorriso: certe cose non sarebbero mai cambiate, sarebbe sempre esistito un Hiccup troppo timido per riuscire a guardare negli occhi la sua bella. Ma prima o poi tutti hanno una possibilità, l'avrebbe avuta anche lui.

Fine