Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Elsira    09/10/2015    2 recensioni
Capitolo revisionati: Cap. 1 - ... [in corso]
Ed eccomi di nuovo! Gente, ho preso un altro colpo in testa, come voi tutti temevate, e ho proseguito la storia di Kin. E come vedrete dalla serie e in futuro, di colpi ne devo aver presi davvero molti...
Sono passati 9 anni e tra pochi mesi si terrà il Torneo Tenkaichi, l'educazione di Chichi la farà sedere accanto a lei tra il pubblico, o i geni Sayan emergeranno e la spingeranno a combattere sul ring? Aprite e scopritelo, buona lettura ^^
Genere: Azione, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Goten, Nuovo personaggio, Trunks | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sangue del padre e occhi della madre'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Anno 782

I pugni dei due sayan si scontrarono l'uno con l'altro, annullandosi a vicenda. La forza d'urto creatasi li spinse da parti opposte.

Mentre Trunks, fermatosi, si teneva il polso e scuoteva la mano aperta dolorante, Goku si lasciò scappare una risatina di scuse: «Mi spiace Trunks, ho forse colpito troppo forte?»

Il giovane lo squadrò per un istante, come offeso dall'affermazione; i suoi occhi e i suoi lineamenti divennero di colpo seri. Il ragazzo si portò le mani lungo i fianchi e si eresse sulla schiena, fissando il suo avversario con un mix terribile di orgoglio e concentrazione.

Per un istante, Goku ebbe l'impressione di trovarsi davanti Vegeta.

Trunks si mise in posizione d'attacco, seguito subito dall'eroe, che già pregustava quell'incontro. Sapeva di non doverlo sottovalutare, nonostante fosse un ragazzo di soli 17 anni.

«A te la prima mossa Goku.» Disse Trunks, rompendo il silenzio che era calato sul ring.

«Sei davvero sicuro? Guarda che non me lo faccio ripetere due volte.» Rispose lui in un sorriso.

Il ragazzo annuì. Goku posò quindi il suo peso sul piede che teneva indietro e scattò in avanti, caricando un gancio destro diretto all'addome del giovane. Questi lo evitò spostandosi all'ultimo secondo; cercò di contrattaccare con uno shuto* sinistro al lato del collo, ma il sayan dai capelli corvini, dato che il ragazzo si era aperto la guardia alzando il braccio e avendo fatto l'errore di attaccarlo da sinistra, gli assestò una gomitata allo stomaco prima di poter essere colpito dalla sua mano.

Trunks si piegò in avanti portandosi le braccia all'addome, Goku in un istante si spostò dietro di lui e gli inflisse un'ulteriore gomitata al centro della schiena, che buttò a terra il figlio del Principe con un tonfo.

L'uomo restò in piedi dietro di lui, con i pollici dentro la fascia blu che portava alla vita, ad osservare la schiena dell'avversario.

Trunks rimase per qualche secondo immobile, poi aprì gli occhi, restando faccia a terra. Capì che non aveva possibilità di battere Goku utilizzando la forza, perciò doveva puntare sull'astuzia.

Rimase sdraiato qualche altro secondo, nel disperato tentativo di trovare un'idea, finché il giudice di gara non iniziò a contare.

«Forza ragazzo! Non sei così debole, lo so bene. Fammi vedere cosa hai imparato in questi anni allenandoti nella Gravity Room con tuo padre, avanti!» Lo esortò Goku, guardandolo severo. Il ragazzo non si mosse di un millimetro, allorché il giudice continuò il suo lento conteggio.

Goku gli si avvicinò ancora, per alzarlo lui stesso, incredulo che fosse davvero KO, ma era proprio quello che il giovane attendeva. «Andiamo Trunks, alzat...» Quando gli fu abbastanza vicino, Trunks fu velocissimo a rigirarsi su se stesso, a prenderlo per le maniche del gin e, dandosi una mano con i piedi che gli poggiò sull'addome, scaraventarlo verso l'esterno del ring.

Goku fu colto talmente alla sprovvista che si accorse di tutto solo quando stava per uscire dal tappeto bianco, ma fece in tempo ad aggrapparsi al bordo, evitando così di sfiorare il terreno per un soffio.

Fece presto a risalire e a mettersi seduto su di esso, reggendosi in parte sui palmi delle mani e guardando il fuori terrorizzato, sapendo di averla fatta franca per un pelo.

Tirò un sospiro: «Urca... C'è mancato davvero poco...» Il suo sguardo si fece all'istante serio, si voltò di lato e si rialzò, saltando in alto dandosi una spinta con la mano, e atterrando dietro al giovane, che visto il fallimento del proprio tentativo gli si era avvicinato da dietro e aveva cercato di stenderlo con una chop* ben assestata.

Il sayan più anziano riatterrò su un piede e tentò di colpirlo alla testa con un calcio, ruotando su se stesso, ma l'altro fece in tempo a chinarsi in una spaccata che fece fare una smorfia di dolore alla maggior parte degli uomini tra il pubblico, e assestargli un pugno ben caricato allo stomaco, torcendosi un poco all’indietro.

Stranamente, Goku rispose al dolore lanciante con un sorriso. Incredulo, Trunks tentò di ripagarlo delle gomitate subite con la stessa moneta, alzandosi e offrendogliene una al collo che lo spedisse a terra per quei maledetti dieci secondi di cui lui aveva bisogno. Ma il sayan alzò un arto superiore, parandola con l'avambraccio.

Restarono fermi per qualche istante, finché Trunks non ruppe l'immobilità creatasi tentando di colpire Goku con un calcio all'addome. L'uomo fu più lesto e parò anche questo colpo alzando il ginocchio.

Da quell'azione, si susseguirono una serie di colpi che sembrava infinita e che la gran parte degli spettatori non riuscì a seguire per via della velocità con in quale essi venivano scagliati. Sembrava che i due combattenti non avessero arti, da quanto erano fulminei a muoversi.

Dopo un tempo che non seppe quantificare, Trunks si allontanò per riprendere fiato, interrompendo così il susseguirsi di azioni, conscio che in di quel passo non sarebbe andato da nessuna parte. A supportare questa sua tesi, vi era il fatto che lui avesse il fiatone, mentre il suo avversario aveva un respiro assolutamente regolare, come se fosse appena tornato da una breve e tranquilla passeggiata.

Lo guardò cercando di calmarsi e ragionare, e notò l'espressione che aveva preso il possesso del volto di Goku. Questi gli sorrideva divertito ed eccitato da quell'incontro, ma in quegli occhi scuri vi era qualcosa che non riusciva a decifrare, qualcosa che vi brillava che da quando lo conosceva non gli aveva mai visto.

«Eh eh... Sei diventato in gamba ragazzo... E nei tuoi occhi brilla lo stesso orgoglio di tuo padre.» Trunks lo fissò un attimo basito, non capendo cosa c'entrasse questo con il loro match. Goku si portò nuovamente i pollici all'interno della cintura.

Fissò il giovane avanti a sé con un sorriso. «Mi dispiace molto, ma purtroppo devo dare una lezione a mia figlia quest'anno.» Abbassò il volto, chiudendo gli occhi e portandosi una mano dietro la testa, a massaggiarsi la chioma nera. «Ormai sono un padre, prima di essere un guerriero, devo farmene una ragione...»

Accennò ad un sorriso che aveva qualcosa di estremamente tenero, poi riportò il pollice alla cintura e si voltò verso il giudice dopodiché, sotto l'incredulità di tutti i presenti, proclamò: «Io mi ritiro.»

Detto questo, strizzò l'occhio a Trunks, che lo osservava meravigliato, così come i guerrieri dietro al paravento, il pubblico degli spalti e i suoi due figli, i quali avevano seguito il tutto dal loro posto d'onore, e non capivano come mai il loro padre si stesse dirigendo tranquillamente verso il bordo del ring, per poi scendere e toccare terra, decretando così Trunks come vincitore.

Calò il silenzio più assoluto, mentre il sayan si dirigeva verso l'arco e lo attraversava con aria bonaria. Trunks lo seguì con uno sguardo disarmato per tutto il tempo, finché il giudice non si riprese dalla shock, si schiarì la voce e proclamò la vittoria del giovane.

Il ragazzo scese dal ring, ancora confuso, e si diresse a corsa nella direzione in cui aveva visto sparire l'avversario, ma dagli altri lui non c'era. Era svanito nel nulla.

Trunks chiese dove fosse finito, ma tutto ciò che ottenne come risposta furono sguardi interrogativi. «Ha usato il teletrasporto e azzerato la propria aurea, non c’è modo di rintracciarlo.» Rispose Goten.

Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio abbassò la testa, riflettendo ad alta voce. «Si vede vuole stare da solo…»

«Non è solo.» Tutti si voltarono verso Piccolo, che era appoggiato alla colonna con le braccia incrociate e gli occhi chiusi. Li aprì e si voltò verso i due giovani sayan, rivolgendosi anche a Vegeta e Krilin, che erano lì con loro: «Quando avrà finito tornerà qui, anzi, probabilmente andrà nelle tribune come aveva detto a Kin questa mattina. Perciò non c’è motivo di preoccuparsi per lui, piuttosto Goten», aggiunse fissando negli occhi il giovane, accennando ad un quasi invisibile sorriso. «Fatti valere su quel ring.»

Il ragazzo ebbe un tremito e guardò Vegeta, ricordandosi solo ora che sarebbe stato il suo prossimo avversario. Il Principe non lo degnò di uno sguardo e si andò a posizionare dietro il paravento.

Goten provò a dire qualcosa, ma la voce del giudice che annunciava il suo incontro lo interruppe prima che potesse finire di formulare la frase nella sua mente. Fece un respiro profondo, assunse un’aria concentrata e si diresse quindi anche lui al paravento; quando i nomi dei due sayan vennero annunciati, questi si incamminarono verso il tappeto bianco con espressione seria.

Quando tutti si voltarono verso il ring, Piccolo guardò per un istante verso l’amico in lontananza, e vide che gli sorrise grato.

Goku infatti, rintracciata l’aurea del figlio maggiore e della figlia minore, aveva azzerato la propria e si era teletrasportato ai piedi dell’albero sulla cui cima si trovavano adesso i due.

Voleva far loro una sorpresa, nonché vedere come stesse sua figlia e sapere cosa le fosse successo dalle sue labbra. Piccolo aveva sentito i discorsi tra i due ragazzi e, pochi secondi prima che Goku salisse sul ring, gli aveva riferito tutto.

Il sayan sapeva quindi che la bimba si era ritirata dal Torneo e che aveva litigato con la madre, e adesso lui voleva porre rimedio al pasticcio che aveva fatto; perché se adesso Kin era in quella situazione, era soltanto perché lui aveva aspettato all’ultimo per avvertire la moglie sul Torneo e sugli allenamenti della bimba.

Gohan e Kin si guardarono allibiti, poi tornarono a osservare il ring al quale si stavano dirigendo Goten e Vegeta.

«Gohan...» Chiese sconcertata la bimba. «Che è successo a papà, dici che si è sentito male?» Il maggiore guardò la sorella negli occhi. Anche lui era allibito e non capiva perché il padre si fosse ritirato; non era da lui.

Quando stava per rispondere, non sapendo bene cosa dire, entrambi notarono il formarsi di un ombra di fronte a loro e si voltarono. «Allora figlioli, che cosa ci fate qua sopra? Avete lasciato la mamma da sola a dibattersi Pan con Mr. Satan, sapete?» Disse Goku con uno dei suoi sorrisi raggianti in volto.

Mentre i due lo fissavano ancora meravigliati, il sayan guardò di lato e si grattò una guancia, come suo solito quando era divertito: «Eh eh... Povero Satan. Chichi non gli voleva cedere la nipotina. Durante il match ho intravisto con la coda dell'occhio delle scene davvero buffe.»

Tornò a guardare i due e si lasciò cadere a sedere sul ramo, lasciando che una gamba gli penzolasse giù e piegando l'altra a gomito. Kin era con le mani e il viso sopra la spalla del fratello, e Goku avvicinò il volto al suo con un sorriso, poggiandolo su di una mano di cui teneva il gomito sulla gamba piegata.

Kin, ricordatasi ciò che aveva fatto e impaurita dalla possibile reazione del padre, si rintanò fino agli occhi dietro la spalla del fratello, osservando il genitore con sguardo colpevole e dispiaciuto.

L'espressione di Goku si fece terribilmente dolce, e Gohan intuì che era giusto che la sorellina andasse in braccio al padre, per poter chiarire con lui. La prese quindi da sotto le braccia, strusciò il proprio naso col il suo, come le faceva da piccola e alzandosi, la mise in braccio al padre, che l'accolse con un sorriso.

Fatto questo, sorrise ad entrambi, scambiandosi uno sguardo d'intesa con il padre. «Bene, io vado dalla mamma. Devo far godere di Pan anche a Mr. Satan, vi pare? Raggiungeteci agli spalti, quando volete.» Il ragazzo volò giù dall'albero. Atterrato, si mise le mani nelle tasche dei pantaloni e, con un sorriso soddisfatto, si diresse tranquillamente verso la figlia.

Kin non era ancora riuscita né a dire una parola né tantomeno a muoversi; era come se tutto intorno a lei accadesse in modo ovattato e così finì per ritrovarsi tra le braccia del padre, sola con lui su quell'albero, senza sapere né il come né il perché.

«Allora...» Iniziò lui, guardadola dritta negli occhi mentre la teneva con un sol braccio all'altezza del proprio petto.

La bimba distolse subito lo sguardo, osservando le sfumature delle foglie di quell'albero e non potendo fare a meno di notare l'unico fiore che era sbocciato. Era rosso, come il sangue, ma verso l'interno si schiariva sempre più e diveniva rosa, per arrivare infine ad un bianco latte intorno i pistilli. Non ne aveva mai visto uno così e non aveva la minima idea di che razza si trattasse.

«Kin...» La richiamò il padre, riportandola al presente. Lei sbatté più volte gli occhi e si voltò verso di lui.

Aveva un sorriso talmente rassicurarte e protettivo che lei si fece piccola piccola tra le sue braccia, portandosi la coda in avanti, come se la potesse nascondere.

Non ce la faceva, non poteva dirgli che si era ritirata. Avrebbe guadagnato solo la delusione del padre e se c'era un sentimento che non voleva vedere apparire nei suoi occhi era proprio quello. Con la madre, in parte ci era abituata, ma con lui non aveva mai avuto questi problemi e non aveva intenzione di cominciare in quel momento.

Goku, vedendo che non sarebbe riuscito a concludere nulla di quel passo, fece l'unica cosa che gli venne in mente: si chinò, avvicinando il proprio volto a quello della figlia, e le stampò un bacio sulla punta del nasino. La smorfia di Kin non tardò ad arrivare e con essa la luce nei suoi occhi; finalmente sua figlia si era ripresa.

Goku rise e lei scattò vendicativa sulle sue spalle; gli prese una ciocca di capelli e iniziò a tirarli. «Ahi ahi ahi! Va bene, va bene hai vinto tu!» Esclamò Goku tra le lacrime, che erano un po' per il dolore e un po' per la gioia.

Si buttò all'indietro, sdraiandosi così sul tronco, mentre Kin andava a sedersi a gambe aperte sul suo addome.

Goku si portò entrambe le braccia dietro la testa, per alzarla e poter quindi vedere la figlia. Notò con gioia che lo sguardo di prima era sparito, lasciando tornare la vivacità che contraddistingueva da sempre gli occhi scuri della piccola.

Ritentò dunque il suo approccio.

«Allora...» Iniziò. Stavolta Kin non distolse lo sguardo, così che lui fu sicuro di poter continuare. «Come mai sei venuta quassù con Gohan?»

Lei abbassò un attimo gli occhi, come per riflettere su cosa rispondere. «Papà...» Disse con voce tremante. Sapeva che se non fosse riuscita a dirglielo in quel momento non ci sarebbe più riuscita, e per farsi coraggio ripensava alle parole rassicuranti che le aveva detto il fratello. Raccolse tutto il proprio coraggio e continuò: «Devo dirti un paio di cose...»

Goku non la interruppe. Anzi, sorrise: pensava ci sarebbe voluto molto di più perché gli dicesse tutto.

Kin alzò lo sguardo e fissò i propri occhi dispiaciuti e colpevoli in quelli tranquillizzanti del padre. «Ho detto alla mamma che mi ero iscritta al Torneo...» Goku tacque per un istante, poi alzò leggermente il dorso e con un braccio avvicinò il corpo della figlia al proprio. L'abbracciò forte, tenendole una mano sulla schiena e l'altra dietro la testa.

La bimba sentì le lacrime salirle agli occhi; mai si sarebbe aspettata tanta comprensione da lui, anche se sapeva che se avesse reagito in modo diverso, sarebbe significato che non conosceva suo padre.

Dopo qualche secondo, Goku parlò dolcemente alla bimba: «E la mamma si è arrabbiata molto, non è vero?» Kin si sciolse dall'abbraccio e guardò il padre in volto. Aveva un enorme groppo in gola, così che riuscì solo ad annuire.

Il sayan intuì che sua figlia non avrebbe detto più nulla, perché altrimenti sarebbe scoppiata a piangere, e ovviamente lui la conosceva: era troppo orgogliosa per piangere ancora, probabilmente era certa di aver versato già troppe lacrime per quel giorno.

Perciò rinunciò al suo proposito e le disse lui com'era andata. «E tu ti sei andata a ritirare dal Torneo, così la mamma ti avrebbe perdonata. Ma adesso hai paura di aver deluso me.» Il labbro inferiore di Kin tremò sempre più forte e lui vide che stava facendo una fatica terribile a contenere le lacrime.

Fece scorrere la mano che le teneva dietro la nuca sopra la testa, e gliela massaggiò dolcemente, sorridendole al contempo incoraggiante con gli occhi chiusi. «Devi stare tranquilla, tu non potrai mai deludermi. Qualunque cosa accada, sarai sempre la mia bambina e a meno che tu non tenti di distruggere la Terra per qualche assurda ragione, non mi vedrai mai deluso di te. Al massimo arrabbiato, se diventassi come tuo zio Radish e volessi far del male a degli innocenti...» Aprì gli occhi e poggiò la sua fronte a quella della figlia, divenendo di colpo serio e fermando la mano sulla piccola testa nera. Poi concluse la frase, con voce leggermente roca: «Ma mai deluso.»

Kin a quel punto non ce la fece più a trattenersi e scoppiò in lacrime, abbracciando il padre al petto.

Pianse talmente tanto e forte che quando si staccò pensava di aver perso la voce, e la maglietta azzurra del guerriero era completamente fradicia.

Quando si allontanò, Goku le accarezzò la testa, guardandola dritta negli occhi: «Questa sera parleremo con la mamma e sistemeremo tutto, okay?» La bimba tirò su con il naso un'ultima volta, si strusciò il braccio sugli occhi per rimuovere le ultime tracce delle lacrime e annuì con un sorriso che le percorreva il volto da parte a parte.

Un grido che riconobbe essere di suo fratello la fece voltare tremante verso il ring, dove ormai l'incontro era cominciato da un po', e rabbrividire.

Nonostante Goten fosse migliorato molto in quel periodo, non riusciva a tener testa al Principe. Il grido era dovuto ad una ginocchiata allo stomaco che aveva privato il giovane sayan della capacità di agire per qualche secondo.

«Io non sono come tuo padre ragazzo, non mi ritirerò e non ti lascerò la vittoria tanto facilmente!» Sputò aspro Vegeta, fermo nella propria posizione d'attacco.

Barcollando sulle gambe all'indietro, tenendosi le entrambe le braccia al petto per tentare di mitigare il dolore che lo pervadeva, Goten alzò il volto verso l'avversario, il quale lo fissava con uno sguardo che trasudava tutto il proprio orgoglio e la propria sicurezza per quella vittoria.

 
 
 

Ad essere sincera mi dispiace per questo capitolo, perché davvero povero di contenuto... Tra quelli della storia, onestamente, è quello che mi piace di meno e che ho fatto più fatica a scrivere (una fatica ASSURDA, voi non avete idea!); ma sentivo comunque il bisogno di inserirlo per il momento Goku-Kin, che in parte era d'obbligo con ciò che è successo alla piccola. E oltrettutto mi è roso un fottio far ritirare Goku! >_< Ma non ne ho potuto fare a meno per i fini della trama... Da un certo punto di vista, è come se questa storia mi stesse comandando anziché viceversa xD
La lotta Vegeta VS Goten ho dovuto inserirla nel successivo che, tranquilli, è già pronto e pubblicherò o in serata o domani ;) Spero vi piaccia, per adesso è il mio primo in classifica, anche se lo scontro che credo mi sia venuto meglio sia la finale :P Poi mi direte voi :3
Beh, non ho altro da dire per ora... Alla prossima! ^^


Se lasciate una recensione con i vostri pensieri non potete che farmi piacere :) Se notate degli errori o avete dei consigli, non esitate a farmelo sapere; voglio davvero migliorare il mio modo di scrivere e ve ne sarei davvero grata se mi aiutaste ^^ 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Elsira