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Autore: Marianna 73    09/10/2015    11 recensioni
Un istante prima di un gesto inconsulto, quando tutto può ancora cambiare.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le tue mani, ad afferrare le mie, André. 
Le tue mani serrate sui miei polsi, aggressive, fameliche. Affondano impietose nella mia pelle, sempre più possessive.
Le ricordo bambine, le tue mani su di me, sporche di terra,  bagnate di lacrime e sudore, lievi come farfalle sui segni delle punizioni subite.
Le ritrovo, irriconoscibili ad urlarmi quanto la tua forza di uomo potrebbe su di me, fragile involucro femminile.
Perché  è  questo che sono, malgrado tutto.
Una donna.
Anche se ho scelto di vivere come un uomo, senza riuscirci.
Anche se ho provato a sfuggire all'amore, senza riuscirci.
Anche se l'amore infine mi ha scovato, nascosta dietro alla mia vita fittizia e mi ha annientato.
Sono e resterò  sempre una donna, qualunque cosa io decida di fare.
È  questo che ti ho urlato in faccia, poco fa, prima di colpirti.
Ed è  questo che ora vuoi dimostrarmi...
La tua stretta su di me si fa più  violenta, impietosa.
Mi rendo conto che se solo volessi  potresti fare scempio del mio corpo.
Non avrei la forza per impedirlo, potrei lottare ma non riuscirei mai a contenere il tuo assalto.
Perché  sono una donna.
Adilà  di ogni mio tentativo di cambiare le cose.
Nient'altro che un corpo caldo per soddisfare le tue voglIe. Un involucro morbido da forzare e sottomettere, da piegare allla tua brama.
Cerco il tuo viso, nelle ombre disegnate dalle candele, trovo l'offesa della cicatrice sul tuo sguardo mutilato, le tue labbra serrate, ad un passo dalla perdizione.
E lo vedo, il tuo desiderio. Ti stravolge i lineamenti, ti devasta, fa di te un nemico, uno sconosciuto. 
La vertigine di questa consapevolezza mi serra la gola, mi toglie il respiro.
È questo che siamo diventati?
Noi, quei bimbi lontani che non avevano altro nella vita che l'uno la presenza dell'altro....
Questo siamo ora?
Tu, diventato uomo senza di me, all'ombra della mia indifferenza, il predatore pronto a ghermire.
Ed io, la donna che non ho mai voluto essere, la preda da violare, da possedere ed annientare, misero simulacro di una femminilità mai vissuta?
No, André, ti prego.
Non farmi questo. Non tu.
Non avrei la forza di sopportarlo.
La tua bocca è  vicina alla mia, sento il tuo fiato bollente sulle mie labbra.
Mi afferro al tuo sguardo. A questo sguardo incupidito dalla follia e  quello, perduto, dell' amico che ha promesso di proteggermi sempre.
Non trovo la voce per dirtelo ma se noi, quelli di allora, siamo ancora gli stessi, non puoi non sentirmi.
Sento la tua presa allentarsi impercettibilmente.
Respiri forte poi, la mascella contratta per lo sforzo di dominarti, stacchi le tue mani da me.
Fai un passo indietro, ti allontani. Le lacrime rigano il tuo volto.
Non riesco a muovermi, le braccia mi ricadono inerti lungo i fianchi.
Anche io mi accorgo di piangere.
Per l'abisso senza ritorno su cui per un attimo ci siamo affacciati.
Per quei bambini innocenti che per poco non si sono perduti per sempre.
Per l'amore, che ha travolto impietoso entrambi ed entrambi ha straziato.
Lo so che mi ami André. 
L'ho sempre saputo.
E ti chiedo perdono per non essere mai stata capace di accoglierlo, il tuo amore.
Per averlo ignorato, maltrattato, abusato.
Per averlo usato come scudo, vigliacca ed impudente, per una vita intera
Ma ora...
Le tue mani si muovono piano e cercano le mie, ancora abbandonate.
Lente e morbide le tue dita si intrecciano alle mie. 
Le lacrime hanno lavato via la rabbia dal tuo sguardo e la paura dal mio.
Stingi sicuro le tue mani intorno alle mie e muovendo un passo le appoggi al tuo petto.
Forse non è  ancora troppo tardi. Forse c'è  ancora una possibilità per noi, uomo e donna ora, nuovamente quelli di allora ma infinitamente diversi.
Le tue mani serrate alle mie, calde, protettive.
Le mie mani nelle tue, finalmente al sicuro.
Le mie mani, e le tue, André.
 
 
   
 
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