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Autore: Hermit_    09/10/2015    2 recensioni
[Raccolta di Prompt sulla Percabeth partecipanti alla challenge 100AU indetta dal campmezzosangue]
#3 Sono un venditore porta-a-porta per favore compra qualcosa!
#15 Ho chiamato il numero sbagliato!
#60 Frequento il corso di yoga solo per guardare quanto è flessibile l'istruttrice!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di semidei e piccoli sprazzi di vita quotidiana...'
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...PINK MOMENTS...





Personaggi:
Annabeth, Percy, Piper
Coppie: Annabeth/Percy, accenni Piper/Jason
Genere: Commedia, romantico
Note: AU
Avvertimenti: /
Prompt:
#15 Ho chiamato il numero sbagliato!




 
"Pronto? Pronto?! Piper cavolo, rispondi! Sono chiusa in una cazzo di cabina telefonica, il mio telefono è scarico e si è spento, non trovo il mio abito da damigella e c'è un problema per quanto riguarda gli orari del ristorante e del parrucchiere! Siamo nei casini porca miseria, e mancano solo cinque giorni al tuo matrimonio!" Annabeth fece un respiro profondo, cercando di calmarsi. "Piper! Piper?! Rispondi!"
"Ehm... Scusi signorina..."
La ragazza dai capelli biondi si geló sul posto, sentendo quella voce maschile che di certo non apparteneva alla sua amica. "Chi è lei?"
"Ehm... Se dico che sono un parrucchiere mi sbrana?"
Annabeth arrossì dalla vergogna. Aveva sentito tutto. Uno sconosciuto aveva sentito lei sclerare e imprecare. Diavolo, che imbarazzo.
"ehm, no... Lei è un parrucchiere?"
"Sì, e credo che lei abbia sbagliato numero."
"Mi... Mi scusi..."
"Ma no, non ti preoccupare." Dall'altro lato della cornetta si sentì una risata che Annabeth trovó virile e maschile come poche. "Arrivederci."
"A-Arrivederci" rispose incespicando nelle parole, ancora terribilmente imbarazzata.


 
*

 
"Oh, finalmente hai risposto, Piper! Sono tre volte che chiamo! Sappi che ho risolto tutto con il parrucchiere e con il ristorante. Il tuo matrimonio sarà perfetto, vedrai."
"Be', la prima volta che avevi chiamato sembrava che fosse successo un casino irreparabile... Sono contento di sapere che adesso è tutto apposto."
Cos...

Annabeth allontanò il telefono dall'orecchio, confusa.
Oh no...
"Ho-ho di nuovo sbagliato numero?" chiese anche se già sapeva la risposta.
"Esatto." Ed ecco che sentì di nuovo quella risata bellissima che le piaceva particolarmente. "Ma non mi da fastidio, sai? Inizio a sospettare che tu lo faccia apposta."
"Wow. Siamo già passati al tu" commentó ridacchiando nervosa, sorvolando sull'affermazione del tipo.
"Be', tecnicamente tu hai già il mio numero di telefono."
"Anche tu hai il mio."
"Touchè."
Annabeth sorrise, e si morse un labbro. Sapeva di dover chiudere la chiamata, peró dopotutto la persona dall'altro lato della cornetta sembrava essere simpatica. C'era anche da rendersi conto che poteva trattarsi di un anziano anche se era alquanto improbabile dalla sua voce, di un mafioso, di un drogato con problemi di alcol o di un qualunque tipo poco affidabile.
Sospiró. "Scusa ancora per queste chiamate, sbaglio sempre numero."
Dall'altro lato della cornetta, il tipo sembró tentennare. "Ehm... So che probabilmente risulteró un po' sfacciato... Ma è così brutto se ti chiedo il nome prima di salutarti?"
"No" rispose d'instinto, forse un po' troppo velocemente. "Cioè... No, non è così brutto. Sono Annabeth Chase."
"Io mi chiamo Percy Jackson."


 
*

 
"Fammi indovinare... Hai perso le scarpe."
Annabeth si aprì in un sorriso, anche se la sua frase era rimasta a metà per colpa di quel Percy Jackson che l'aveva preceduta. "Sbagliato."
"Mmmh... Il ristorante ha chiamato e ha detto che non è disponibile per il matrimonio."
"Mm.. no."
"Accidenti. E allora si è scoperto che gli zii della sposa non possono venire?"
Annabeth ridacchió ,attorcigliandosi una ciocca bionda al dito. "È così strano che abbia chiamato perchè volevo sentirti?"
"Be',sí! Decisamente sì. Volevi sentirmi? Mi sento lusingato."
"Fai bene ... e sì, volevo sentirti."
Dall'altra parte si udì un sospiro. "Sai, l'altro giorno mi hai detto il tuo nome... Ero indeciso su come salvarti in rubrica. Annie? Ann? Beth?"
"Oddio, no, ti prego! Salvami solo come Annabeth."
"Okay." Annabeth fu quasi sicura di sentirlo sorridere. "Come va il matrimonio della tua amica? È domani se non mi sbaglio."
"Sì, domani mattina. Piper sta bene, è solo un po' nervosa ma è normale... Sono davvero felice per lei."
"Lo immagino."
Annabeth si morse un labbro, indecisa: non sapeva cosa aggiungere. "Ehm... Mi ha fatto piacere sentirti."
"Anche a me; sai, sarebbe bello associare la tua voce ad un volto."
Annabeth fece per replicare, ma all'improvviso la linea cadde. "Percy? Percy?!"
Oh, accidenti, pensó. Doveva proprio interrompersi in quel momento?
Stupido telefono!

 
*

 
"Piper?"
"Ehi, Annabeth! Oh mio dio, sono nervosissima! Ti prego dimmi che sei arrivata in chiesa, ho bisogno di supporto morale!"
"Sì, sono qui, ma non ti vedo."
"Sono dietro la chiesa, mi sto nascondendo. Oh mio dio! Ti prego, vieni!"
"Piper, tranquillizzati. È tutto okay, questo giorno non si ripeterà. Goditelo."
"Ma quale tranquillizzati! Jason con lo smoking è troppo attraente e io non voglio essere arrestata per stupro il giorno del mio matrimonio!"
Annabeth rise, e finalmente scorse Piper. Chiuse la chiamata e le si avvicinó. "Ma cosa ci fai qui? dovresti stare per entrare in chiesa. Dov'è tuo padre?"
"Lo so! Oh mio dio, Annabeth, oh mio dio ,non ce la faccio, non ce la posso fare."
"Ehi,calma." La prese per le braccia. "Andrà tutto bene."
"Facile dirlo per te! Non sei tu quella che... Oh,guarda, mi ha visto qualcun altro prima del matrimonio! Che figura di merda."
Annabeth si giró incuriosita e vide un ragazzo che camminava verso di loro. Era abbastanza alto, slanciato,a veva degli occhi verdi ipnotizzanti e i capelli neri sbarazzini.
Salutó Piper come se la conoscesse da una vita, e lei fece lo stesso.
Oh, aspetta... Quella voce...
"Oh,ehm... Lei è una mia amica, Annabeth Chase. Annabeth, lui è Percy Jackson, un amico del mio futuro marito."
Cosa?

 
*

 
"Tu l'hai sempre saputo!" lo accusó puntandogli un dito contro. "Quando ti ho parlato di Piper sapevi che era lei la ragazza che si doveva sposare oggi!"
Si trovavano nel cortile della chiesa; il matrimonio era già finito e adesso tutti stavano per dirigersi al ristorante. Be', tutti tranne loro due.
Percy le prese il dito che puntava contro il suo petto e le fece aprire tutta la mano, delicatamente. Poi gliela strinse. "Piacere di conoscerti, Annabeth Chase."
"Che persona spiritosa che sei." commentó,anche se il battito del suo cuore era accellerato. "Hai intenzione di darmi una spiegazione?"
Percy rise e lei non potè far altro che ricordarsi la risata che sentiva al telefono. Dal vivo era decisamente meglio, decise. "Okay, devo ammettere che sapevo del matrimonio di Piper, ma davvero non avevo idea di chi fossi."
"E non hai pensato di informarti?"
"Ehm... Hai ragione, avrei potuto farlo."
Annabeth giró i tacchi e si allontanó, cercando di trattenere la rabbia. Forse era insensato, ma si sentiva presa in giro.
"Ehi, aspetta! Annabeth!" Lui la inseguì, arrivando a starle al passo.
Il suo nome detto dalle sue labbra...
No.
"Mi dispiace se in qualche modo ti senti offesa, ma..." Con sorpresa notó che era arrossito. "Mi fa piacere averti incontrato. Insomma... Sei splendida, e simpatica e..."
"Non mi conosci nemmeno." disse lei, ma stava ridendo quindi Percy non la prese male.
"Be', potrei conoscerti meglio... Se me ne dessi la possibilità."
Annabeth inclinó la testa, fermandosi. "E perchè dovrei, Percy Jackson?"
Lui la guardó qualche secondo, poi si aprì in un sorriso. "Perchè ne varrebbe la pena."

 
*

 
Qualche mese dopo....


"Pronto? Pronto?! Percy, se ci sei... Sappi che ho cambiato idea sul convivere insieme anche se ci frequentiamo solo da qualche mese; sarà divertente. Sono passata a casa per dirtelo, ma non c'eri. Inoltre dovrei traslocare tutto, e mi serve il tuo aiuto. Quindi, muovi quelle belle chiappe che ti ritrovi e vien..."
"Annabeth?"
La bionda sbattè gli occhi confusa. "Piper?"
"Hai sbagliato numero?"
"Oh. Penso di sì." Fece una smorfia rassegnata, poi si morse un labbro. "Facciamo finta che tu non abbia sentito niente?"
"Oh, no, mia cara. Ho sentito eccome e visto che ti voglio così tanto bene per il prossimo natale vi regaleró un pacco intero di preservativi. Vi serviranno."
"Piper!"


 
   
 
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