Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: SweetOblivion    16/02/2009    1 recensioni
Questa è una one shot molto corta, ispirata a una canzone, in particolare From Yesterday, dei 30Seconds to Mars che io adoro. Spero che vi piaccia^^
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

He’s a stranger to some
And a vision to none
He can never get enough,
Get enough of the one

Si voltò e il suo sguardo si posò su quella cornice di legno, ancora sulla sua scrivania. Lui la guardava. Sembrava fissarla, con quello sguardo si ghiaccio, quello sguardo che solo lei sapeva domare, che lo faceva sembrare uno sconosciuto, uno straniero.

Lo guardò ancora e ancora e ancora.

Non poteva fare a meno di quella foto, dei suoi occhi, di lui.

For a fortune he'd quit
But it’s hard to admit
How it ends and begins
On his face is a map of the world, a map of the world
On his face is a map of the world, a map of the world

E ora lui non era lì. Non c’erano le sue mani sempre fredde, i suoi capelli neri, i suoi jeans sempre di una taglia più grande.

C’era solo quella foto, ricordo sempre nitido di una persona sbiadita, svanita.

Era difficile solo da pensare o ammettere, figuriamoci dirla, quella parola.

No, proprio non ci riusciva, anche mettendoci tutta se stessa, era impossibile, impensabile.

Il viso di quel ragazzo esprimeva tutto, tutto. La felicità di quell’istante, ma anche la tristezza o meglio l’angoscia che lo attanagliava, l’angoscia della consapevolezza, l’angoscia dell’impotenza.

From yesterday, it’s coming
From yesterday, the fear
From yesterday, it calls him
But he doesn't want to write the message...

Spense la musica.

Basta!

Le ricordava troppo lui. Forse perchè era la sua canzone preferita, o perchè sembrava descriverlo perfettamente, appartenergli, quasi fosse stata scritta da lui.

Perchè la paura era arrivata, si, era arrivata così, da un giorno all’altro, chiamandolo. Solo che lui...Lui non rispondeva, o meglio, non voleva rispondere, la ignorava. Ma si sa, tutti i nodi vengono al pettine, prima o poi...

La musica si diffuse nuovamente...

On a mountain, he sits,
Not of gold but of shit
Through the blood he can look,
See the lives that he took
From a council of one
He’ll decide when he's done with the innocent
On his face is a map of the world, a map of the world
On his face is a map of the world, a map of the world

Un sorriso dai contorni amari si dipinse sul suo volto osservandolo. Era seduto su un masso verde di muschio, ai piedi di una cascata. Quella era forse l’unica foto in cui non compariva la sua solita espressione seria e arrabbiata, il suo voler sembrare distaccato da tutto e da tutti. Ma non da lei. Non da lei che aveva preso il suo cuore, l’aveva addolcito e unito al suo. Non da lei.

Rideva. Rideva e sembrava felice davvero. Non era il sorriso forzato di chi si trova costretto a dire “Cheese” davanti all’obbiettivo, ma il riso sincero di una persona felice.

Le labbra schiuse mostravano due file di denti bianchi e perfetti e due buffe fossette comparse sulle guance.

From yesterday, it’s coming
From yesterday, the fear
From yesterday, it calls him
But he doesn't want to write the message
But he doesn't want to write the message
He doesn't want to write the messages

On his face is a map of the world

E se lo portò via. Lo strappò dalle sue braccia, dal suo respiro, dal suo urlo di terrore. Quell’urlo che ancora le sembrava risuonasse dentro di sé.

Quei momenti che per lei erano stati un’angoscia interminabili, eppure troppo, troppo brevi e poi, in un soffio, nulla.

Lui non c’era più. Ogni sua certezza non c’era più, era svanita con lui, come castelli di sabbia distrutti da un’onda troppo violenta.

Lo sapeva, quel terrore, quella paura dipinta su gli occhi di lui le sarebbe per sempre rimasta incisa nel cuore, nell’anima, come un marchio, che non le avrebbe più permesso di sorridere, ridere, scherzare, amare.

No, lo avrebbe amato, per sempre.

From yesterday, it’s coming
From yesterday, the fear
From yesterday, it calls him
But he doesn't want to write the message
From yesterday,
From yesterday,
From yesterday, the fear
From yesterday
From yesterday
But he doesn't want to write the message
He doesn't want to write the message
He doesn't want to write the messages

Le note della canzone affievolirono mano a mano, le parole sfumarono e si spensero. La sua canzona finì, come lui era finito, in un attimo, un secondo troppo breve.

Ma ora, sarebbe riuscita a pronunciare quella parola, ora. Ora aveva più forza, forse, la sentiva dentro di sé, donata da lui, dal suo ricordo e da quelle note.

E lo urlò.

Urlò quella parola che la opprimeva e costringeva in lacrime perpetue...

...La morte.

La morte che glielo aveva portato via.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: SweetOblivion